Argomento: Video della mia nuotata a delfino

Ciao a tutti,

condivido con voi queste riprese subacquee della mia nuotata a delfino.
La ripresa da un fianco:

https://youtu.be/Kgw3kRsB8P0

e la ripresa da davanti:

https://youtu.be/QB7QDvWZK78

ogni analisi, commento, critica o suggerimento sono più che ben graditi per aiutarmi a migliorare.

Un saluto

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Ciao Ciro.
Non ho suggerimenti da darti perché rispetto a me il delfino lo fai a meraviglia,
volevo chiederti un altra cosa....ma come hai fatto a filmarti sott acqua???
Io e la tecnologia non andiamo molto d'accordo.

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3 (modificato da Cirone Furioso 14-11-2015 11:53:22)

Re: Video della mia nuotata a delfino

:-D :-D

No, guarda, lo incasso come complimento: personalmente io mi considero una persona che non è capace di nuotare!

Per fare una ripresa simile, ovviamente bisogna avere un partner, e una macchinetta subacquea, ma puoi anche fare del bello con una custodia a tenuta stagna per un cellulare che faccia i video. In particolare, a scopo didattico, con il nostro gruppo, una persona si è posizionata in superficie a bordo vasca, con una macchinetta assicurata a un bastone, e seguiva ognuno di noi nella nuotata.

Detto questo, ho voluto pubblicare il video perché ci sono stati pareri relativamente discordanti fra il direttore di vasca e il mio allenatore.
Il primo, ha parlato di nuotata "didatticamente corretta", evidenziando la coordinazione sostanzialmente corretta delle bracciate e delle frustate. Ha anche sottolineato, però, come la prima parte della bracciata è completamente inefficiente, e che in sostanza tutto lo spostamento che ottengo, avviene dopo che ho finito quella specie di balletto con le mani; il che forse è desiderabile, come punto di partenza, perché mi risulta che la seconda fase della bracciata è quella in cui si spinge di più.
L'allenatore invece dice "didatticamente corretta assolutamente no": vede una eccessiva rigidità di tutto il corpo, e soprattuto delle spalle.
Cosa che condivido in linea generale su tutta la mia acquaticità, in tutte le nuotate, e che io penso derivi dal fatto che ho cercato di imparare a nuotare prima di imparare a stare in acqua, quando, ormai 8 anni fa, ho cominciato a nuotare.

C'è poi il fatto che non riesco a capire come fare la respirazione, quindi mi viene da usare le braccia per riemergere quel tanto che basta. Ma confido su quanto leggo, ossia che la respirazione si impara come ultima cosa. Per questo motivo, in linea di massima, quando vedo che sono in debito, mollo l'osso, piuttosto che nuotare male.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Il bacino è INGESSATO. La passata subacquea è troppo profonda (come diresti tu, vai a cozze! smile  ). Hai anche una leggera pausa in fase di appoggio.

Devi essere più sciolto.

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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5 (modificato da ludovico_van 14-11-2015 18:11:38)

Re: Video della mia nuotata a delfino

Prima non ho voluto rispondere perchè io sono un neofita del delfino. Comunque quello che dice mario l'ho notato anche io.
So poco del delfino, però è anche a me è perso che il bacino sia bloccato. Il blocco torso - bacino si muove poco. Nel senso che ho notato, guardando persone che il delfino lo eseguono bene, che la schiena fa un movimento a sinusoide ( si dice così? ), cioè c'è un momento nel quale la schiena, all'altezza dei lombari fa un movimento che spinge in fuori il sedere. Io qui non è che lo vedo molto quel movimento. e poi ho notato quello che forse hai notato tu di già: " ciro, a delfino devi uscire le spalle dell' acqua"
cioè, sei un pò troppo sotto la superficie. A me pare che, nel delfino fatto bene, una porzione del corpo , diciamo il mezzo busto, esce dall acqua e poi quando rientra in acqua prima entra la testa e poi le spalle. Forse però, questo tuo non venir fuori dall' acqua col mezzobusto è dovuto all' errore che fai col bacino.

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Comunque ciro, rispetto a me sei un fenomeno.

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7 (modificato da stefano '62 14-11-2015 18:52:05)

Re: Video della mia nuotata a delfino

Prima cosa che ho notato,
dopo la spinta cerchi il pinneggio facendolo guidare alle mani che anche se di pochissimo però vanno su e giù.
Meglio partire diritti e pinneggiare solo se viene naturale

Seconda cosa le mani entrano troppo unite,questa cosa la si chiedeva trent'anni fa e da un pezzo si è capito quanto fosse inutile.
Vero che le braccia devono rasentare le orecchie,ma le mani si possono inserire leggermente separate e all'altezza delle spalle.
Cercando l'unione delle mani piombi nell'acqua con le mani in ritardo di reazione (la piccola pausa notata da Mario) e quando allarghi la presa sei già troppo a fondo sia con le mani sia con le spalle e la testa.
Oltre a questo l'unione delle mani impedisce la presa gomito alto,che infatti va giù diritto insieme alle mani,peggiorando il galleggiamento.
Difatti invece che scivolare avanti in presa,vai un pò a fondo.

Altra cosa il bacino un pò rigido,su questo devi lavorare parecchio magari con pinneggi subacquei molto lenti e larghi con le pinne.
La sincronia dello stil eva bene,anche la seconda gambata e anche le frustate non sono male e riescono a sollevare il bacino,però la bassa schiena è proprio incollata al sedere il quale si alza ma meno di quello che dovrebbe.
Il risultato è che invece che scivolare sull'acqua viaggi un pò troppo affondato.

Comunque non è niente male,devi solo guadagnare in percezione e fluidità.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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8 (modificato da Cirone Furioso 14-11-2015 22:30:23)

Re: Video della mia nuotata a delfino

@ludovico: guarda, ho imparato praticamente tutto quel (poco) che mi vedi fare nel video impostandolo in base a quanto consigliato in questo forum; non puoi immaginare quanto abbia dovuto "remare contro" tante persone che mi davano (e mi danno tutt'ora) del matto quando, per esempio, facevo gli esercizi con il pull, o che insistevano che la base del delfino è il movimento ondulatorio del corpo.
E pensa che anche i miei compagni di nuoto, pure il mio allenatore, guardano un po' schifati e con sufficienza alla mia nuotata a delfino.
Ho fatto di testa mia in base ai ragionamenti che mi sembravano sensati cercando di raccogliere il maggior numero di opinioni possibile. Poi i miei limiti evidentemente derivano anche dalla mia scarsa atleticità e dalla mia acquaticità fondamentalmente un po' insicura (prova ne sia che mi son bloccato e non riesco più a fare la capriola a stile).


@stefano: quando dici "cerchi il pinneggio" non ho capito con precisione, correggimi se sbaglio: mentre nuoto, ho la sensazione che ci sia una specie di momento morto in cui in effetti la frustata vorrebbe partire ma mi viene da aspettare un secondo non so cosa. Ti riferisci a questa cosa?

E permettimi di approfittare ancora un momento della tua disponibilità: mi pare di capire che lavorando su quanto hai descritto il mio assetto dovrebbe migliorare anche in termini di galleggiamento: credi che a quel punto la respirazione mi riuscirà in modo più spontaneo? Tutte le altre mie nuotate sono viziate alla base dal fatto che uso un po' le braccia per tirarmi fuori dall'acqua: persino a rana, anche se riesco a nuotarla pure con le mani dietro la schiena. Già una volta mi hai spiegato "l'affrancamento dall'uso delle braccia nella respirazione a delfino"; siccome penso di aver abbozzato con miglior metodo questa nuotata, vorrei più di tutto evitare di prendere l'abitudine di usare ancora una volta le mani per tirarmi su a respirare.

PS: qualcuno mi fa notare che a una certa età (non che io mi senta un vegliardo, per carità) è improbabile costruire la mobilità di uno che invece l'ha acquisita nella fanciullezza.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Poi c'è un'altra cosa interessante: guardando attentamente il video frontale di Ciro si vedono 3 bracciate; la prima è diciamo di un tipo, mentre la seconda e la terza sono identiche e differenti rispetto alla prima.
Nella prima dopo che le braccia sono entrate in acqua esse vanno semplicemente in giù. Nelle altre 2 fanno un disegno diverso:
entrano in acqua e poi si allargano prima di scendere, un pò come avviene nella bracciata a rana.
Mi domando quale delle 2 sia la bracciata corretta...

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Penso di poterti rispondere io: nelle ultime bracciate faccio un movimento inutile. Me lo aveva fatto notare anche Niccolò Beni, un ex delfinista con cui ho fatto uno swimming camp.
Si tratta in effetti di un gesticolare che assumo per compensare il fatto che comincio a essere stanco, a perdere il controllo della situazione e, come dico sopra, a usare le braccia per tirarmi fuori dall'acqua.

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Dacci dentro ciro che sei a buon punto.

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Che ridere, quando partecipai a questo "swimming camp" (non amo gli anglicismi a tutti i costi, ma non mi viene in mente come chiamarlo in italiano...), ci fece fare un esercizio, che consisteva nel sostenersi in verticale pinneggiando con la parte inferiore del corpo.
Io, come potete immaginare, stentavo parecchio...
Allora lui mi guardò e disse "Tu, quello pelato... Come ti chiami" - "Ciro" rispondo io", e lui "Eh... ci dobbiamo ancora lavorare, via..."
big_smile

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Video della mia nuotata a delfino

Ciao Ciro! Commento sempre volentieri video di colleghi e soprattutto per il Delfino.
Globalmente gli "errori" principali te li hanno detti. Volevo fare un inciso: li chiamerei "errori da apprendimento" che ancoa uoi smussare, nel senso, mi sembri una persona che vuole migliorarsi, quindi penso che con la pratica (sono onesto, mesi e forse anche uno o due anni), ti accorgerai piano piano e li dimenticherai.
Il delfino nella sua forma "grezza" c'è tutto, cioè hai iniziato a comprendere quello che il 90% delle persone che non vuole imparare il delfino non comprende mai, ovvero quel minimo di sincronia tra gambata in ingresso braccia e gambata a fine spinta. Per me il delfino base sta tutto lì, il resto lo si affina con mesi e mesi e mesi (e mesi) di pratica.

Poi ovviamente le imperfezioni ci sono ed è meglio che tu le conosca, ma qui ormai siamo già allo step successivo che puoi affrontare.

TESTA: non sempre, ma tendi a tenerla INCASSATA in fase di spinta, guardi praticamente dritto sotto di te, quasi col mento che tocca il collo (proprio come quando si fa uno sforzo) e la superficie dell'acqua ti taglia addirittura la nuca, questo è uno dei principali motivi per cui tendi a inabissarti e per il quale le spalle sono rigide, perché la testa così ti porta ad avere una posizione cifotica che non favorisce un movimento sinuoso delle spalle e del corpo in generale. Prova anche da seduto, come fai ad essere sciolto di spalle se incassi il mento nel collo??? La testa dovrebbe essere in posizione relativamente neutra e stabile (non rigida) e guardare FISSO intorno ai 45 gradi (spesso la testa la mandi su e giù un po' senza coerenza). Trucchetto del mestiere: quando nuoti il delfino dovresti percepire la linea della superficie appena al di sopra degli occhialini, proprio appena a metà fronte, addirittura se nuotato in velocità, col delfino, dovresti qualche volta rischiare di arrivare ad avere la superficie ad altezza occhi (di certo ASSOLUTAMENTE non alla NUCA!!!)

PASSATA: Si vede che ci hai lavorato. Però devi fare l'ultimo salto di qualità cioè devi evitare con tutte le tue forze quel pernicioso e inutile allargamento iniziale che ti fa perdere potenza. Tira immediatamente, senza abbracciare l'acqua in modo così esagerato e concentrati sul gomito alto. La continuità è buona ed è una cosa positiva. Cerca di essere un po' più "cattivo" però, che all'acqua non le fai male. Sei fisicamente leggero e hai galleggiabilità quindi anche al tuo livello puoi TRANQUILLAMENTE fare i 25m in 20 secondi, va bene nuotare rilassato, ma tu esageri.

RITMO: La passata infatti deve avere l'accelerazione in fase di spinta, non devi girare come un mulino a velocità costante, quando finisci la bracciata devi spingerti oltre un ostacolo, un virtuale balzo nell'acqua. Il ritmo della bracciata deve essere continuo, certo, ma non TROPPO lento e costante, affondi anche per quello, perché come abbiamo detto tante volte, il delfino è una nuotata in RITMO, se passano troppi decimi di secondo nel ciclo di bracciata il corpo tende ad affondare. Io non sono una fanatico delle nuotate veloci, ma nel delfino devi PER FORZA avere un po' di ritmo, altrimenti affondi.

BACINO: questo te lo hanno detto tutti. Hai fatto praticamente tuo il tempo braccia-gambe però ancora la gambata è troppo scalciata (nel senso che la gambata parte solo dal ginocchio, anche se cmq non è un calcio esagerato come le scalciate che si vedono in giro). Il bacino è davvero troppo fermo, non amo quelli che nuotano a salamandra ma nemmeno a bacino fermo. In questo caso devi solo e soltanto nuotare di gambata delfino, comprati un boccaglio e fatti vasche intere a gambata delfino e braccia lungo i fianchi e poi la stessa cosa a dorso. Questi esercizi sono fondamentali perché non consentono scuse: se non sei sinuoso non ti muovi di un metro e dopo mezza vasca affondi. Nuotando il delfino completo infatti hai l'illusione che la gambata vada bene perché c'è la bracciata che sopperisce e non ti rendi conto che la propulsione della gambata è invece ZERO.

Continua così, correggi una di queste cose alla volta e il delfino sarà tuo!!!

ciao ciao!!!

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Bella lì, DK, quanti spunti molto significativi, grazie mille! smile

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15 (modificato da stefano '62 20-11-2015 14:35:16)

Re: Video della mia nuotata a delfino

Cirone Furioso ha scritto:

...... insistevano che la base del delfino è il movimento ondulatorio del corpo.

Questa è una bestemmia che tuona.

La (struttura di) base del delfino è la sincronia tra (la biomeccanica delle) braccia e (quella delle) gambe.
Punto.

Piccola nota:
Ciò che è tra parentesi significa che l'unico modo per avere una struttura corretta è che la sincronia avvenga tra bracciate e gambate biomeccanicamente corrette (cioè non è sufficiente che ci sia il timing giusto tra ingresso braccia e colpi di gambe se non sono biomecanicamente adeguati).

Quando biomeccanica delle azioni e loro sincronia è corretta allora è inevitabile che i muscoli del tronco lavorino per compensare le alterazioni di equilibrio causate dal quella sincronia,determinando piccole oscillazioni del bacino e del petto che danno l'illusione di un movimento ondulatorio più marcato di quello che in realtà è.
Questo è quanto.

Didatticamente si possono fare delle scelte,cioè si può preferire insegnare prima la biomeccanica delle azioni separate tra loro,o al contrario preferire agire prima globalmente sulla sincronia e in seguito rifinire parallelamente la biomeccanica.
Sono scelte didattiche personali e legittime.
Ma dire che il movimento ondulatorio sia parte della struttura quando invece ne è l'effetto finale,è una bestemmia da competizione che sarebbe sufficiente da sola a far bocciare qualcuno agli esami da istruttore.
Cercare di insegnare il delfino cominciando da un movimento a biscia fine a se stesso significa impedire la corretta sincronia delle azioni obbligandola ad adeguarsi a posteriori ad un inutile handicap.
Sarebbe come dire al pilota che non deve usare il volante per fare le curve,ma deve scendere dalla macchina e girare le ruote per far ruotare il volante.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Video della mia nuotata a delfino

Da più parti, fra le persone che mi vedono nuotare, mi sento dire che il movimento del corpo deve essere guidato dalla testa; anche da un nuotatore mio amico che definirei un nuotatore di lungo corso, nonchè valente mistista.

Detto ciò, nella sostanza, ho capito il tema chiave del tuo post, ma non sono sicuro di capire da cosa si distingue una biomeccanica corretta della braccia e della gambata.

Provo ad applicarlo a quanto vedo nel mio video:

- la parte biomeccanica scorretta della mia bracciata, è che la perdita di tempo nell'unire le mani, e la mancanza (dire quasi completa) di sensibilità nella prima metà della bracciata.
Credo che sia una mia lacuna in linea generale, prova ne sia che esaminando anche un video analogo del mio stile libero si nota una problematica assolutamente simile.
Abbastanza efficace, invece, mi pare, il momento della spinta da metà in avanti: un mio istruttore aveva commentato "praticamente vai avanti solo in forza di questo momento della bracciata".

- Molti più problemi nella gambata (sempre parlando solo di biomeccanica): il bacino ingessato non consente di fare bene, e io, anche se nessuno lo ha evidenziato, aggiungerei che anche le caviglie sono pezzi di legno (e anche qui, è un difetto evidentissimo nel mio stile libero).

Sempre se seguo correttamente il ragionamento di Stefano, quindi, l'istruttore che decidesse di costruire il mio delfino partendo dalla sincronia globale, può affermare che son partito abbastanza bene. Mi vien da dire che, probabilmente in questo senso, il mio direttore di vasca parlava di nuotata "didatticamente corretta".

In un mondo perfetto, ci vorrebbe un istruttore competente, che esamina il neofita all'inizio del suo percorso, e di conseguenza decide quale metodo sia il più adeguato alle caratteristiche dell'allievo, evidentemente, e lo segua nei vari passi del suo apprendimento.

Siccome questo non mi si è dato, anche per il fatto che ho avuto diversi istruttori e nuotatori con cui ho fatto esperienza, io ho deciso di fare un po' di testa mia, dandomi dei "temi base" e cercando di recepire il più possibile tutte le osservazioni che mi sono arrivate dall'esterno.

La mia idea base è alla fine quella che ho imparato qui da Stefano: prima di tutto il corpo deve sempre stare in equilibrio sull'acqua; poi ho cominciato a concentrarmi sulle remate di braccia, sempre cercando di farle senza perdere l'equilibrio, in qualsiasi modo le facessi. Fortunatamente (o forse perché il metodo era quello giusto...) sembra che la coordinazione fra braccia e gambe mi sia uscita fuori spontaneamente giusta. Ora, credo, devo costruire una buona azione della parte bassa del corpo, e sempre mantenendo l'idea di base di non perdere l'equilibrio. In questo senso, inserirei l'osservazione di DK riguardo alla testa; devo dire che non appena comincio ad avvertire la fatica, subito mi si irrigidisce il collo, e da lì va tutto a rotoli.
Io confido che superati a modo questi passaggi, effettuare anche la respirazione in modo corretto sarà relativamente facile.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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