milu70 ha scritto:Buongiorno sono la mamma di una bambina esordiente B1,ha quindi iniziato l agonismo a settembre.é partita molto bene ma a distanza di 6 mesi ha migliorato poco come tempi,e questo è x lei fonte di stress e nervosismo.noi genitori abbiamo cercato di spiegarle che è una cosa fisiologica in quanto è un dicembre 2010 quindi è la più piccolina ma lei vede le altre migliorare di molti secondi in confronto a lei e nonostante l impegno che mette nn raccoglie i frutti.nn so più cosa fare x farle capire che ha tutto il tempo x migliorare,e che x noi va benissimo così,ma nn c è verso a fine gara lacrime di delusione le solcano il viso
E' da tanto tempo che purtroppo mi manca il tempo per rispondere qui sul forum (cosa che spero cambi a breve) ma per il bene di una bambina di nove anni non posso fare a meno di intervenire.
Do per scontato che il desiderio della bambina di primeggiare non origini da una indebita pressione dei genitori, cosa che a volte però capita, e aggiungo un consiglio alla già ottima risposta che hai avuto da Arles e che condivido in pieno:
Quando la bambina manifesta ansie da prestazione e cerca soluzioni per migliorare i tempi, la cosa peggiore da fare è assecondare tali istanze perchè in questo modo la bambina è portata a credere che si tratti davvero di un problema, e potrebbe capitare che la sua autostima venga condizionata dal timore, giustificato o meno non fa differenza, di deludere i propri genitori.
La cosa da fare invece è liquidare la questione per la banalità che è, ricorrendo se è il caso ad espedienti dialettici peraltro fopndatissimi, che educhino la bambina alla consapevolezza del fatto che nello sport non conta chi arriva prima o dopo, ma conta la differenza tra chi ha il fegato di mettersi in gioco e chi no.
Non dica alla bambina di avere cercato risposte qui, non farebbe altro che darle la conferma di avere un problema concreto; le faccia semplicemente capire che solo il fatto di praticare uno sport con questo livello di impegno (come il nuoto ma non solo) è già indice di grandezza, le faccia capire che voi siete orgogliosi di lei non alla fine della gara, ma già nel momento in cui dimostra il fegato di salire su quei blocchi; fatele capire che quello che conta non è il tempo ma avere nuotato bene e averci messo dell'impegno, e che prima o ultima è uno squalo tra gli squali.
Non chiedetele mai come si è piazzata, non correte in segreteria a cercare i risultati o i tempi, se proprio dovete fatelo di nascosto, a fine gara chiedetele se si è divertita e se ha conosciuto amiche nuove, e fate in modo che le felicitazioni per la gara siano le stesse quando arriva prima e quando arriva ultima.
---
programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)