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Argomento: Esordiente b

Buongiorno sono la mamma di una bambina esordiente B1,ha quindi iniziato l agonismo a settembre.é partita molto bene ma a distanza di 6 mesi  ha  migliorato poco come tempi,e questo è x lei fonte di stress e nervosismo.noi genitori abbiamo cercato di spiegarle che è una cosa fisiologica in quanto è un dicembre 2010 quindi è la più piccolina ma lei vede le altre migliorare di molti secondi in confronto a lei e nonostante l impegno che mette nn raccoglie i frutti.nn so  più cosa fare x farle capire che ha tutto il tempo x migliorare,e che x noi va benissimo così,ma nn c è verso a fine gara lacrime di delusione le solcano il viso

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Re: Esordiente b

una domanda ma in allenamento riusciamo a sapere se i tempi sono più bassi che in gara? ci puoi dire i tempi in gara...
Su questo problema  immagino avrai parlato con gli allenatori... che dicono?
Forse è l'ansia che le gioca brutti scherzi...

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Re: Esordiente b

Salve,
chi scrive è un tecnico della Federazione Italiana Nuoto con attestazione di Allenatore di II° livello, con più di 10 anni di esperienza sul campo.

Signora le sue preoccupazioni, per una bambina appartenente alla categoria esordienti B, sono del tutto ingiustificate e oserei dire (senza offese) deleterie per il proseguimento dell'attività della piccola. Anche la risposta di pask80 (che parla di tempi) è completamente fuori dalle linee che la Federazione consiglia per questa categoria.

Un esordiente B (soprattuto un B1) deve:
1) prima di tutto DIVERTIRSI quotidianamente ad ogni alenamento;
2) in acqua deve lavorare nel pieno rispetto delle fasi sensibili della crescita;
3) migliorare quanto più possibile il suo bagaglio coordinativo sia in acqua sia fuori;
4) a parer mio lavorare fin da subito sul quinto stile (le subacque), logicamente in modo rapportato all'età;
5) lavorare sulla rapidità con esercitazioni in velocità massima non superiori ai 12.5 m.

Questi sono i punti fondamentali che un allenatore della categoria esordienti B deve tener a mente. Le gare, a quella età, non sono un obiettivo ma solo una esperienza formativa. I tempi e il cronometro vanno trascurati e non posti al centro di tutto.

Mi dispsiace essere crudo ma dopo anni di lavoro sul piano vasca ho visto troppi piccoli essere stressati da propri genitori per cosa che non esistono.
Cordialità

Gian Maria D'Amici
--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di Arles sito web

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Re: Esordiente b

Sono pienamente d'accordo con Arles,io il cronometro con gli esordienti b neanche lo uso.
Il problema sono i genitori no i bambini.
I genitori sono una grande risorsa se collaborano nel modo corretto e rispettoso .
Ci sono delle fasi di crescita da rispettare .Buon lavoro a tutti.......E fate accompagnare i bimbi dai nonni.....

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Re: Esordiente b

milu70 ha scritto:

Buongiorno sono la mamma di una bambina esordiente B1,ha quindi iniziato l agonismo a settembre.é partita molto bene ma a distanza di 6 mesi  ha  migliorato poco come tempi,e questo è x lei fonte di stress e nervosismo.noi genitori abbiamo cercato di spiegarle che è una cosa fisiologica in quanto è un dicembre 2010 quindi è la più piccolina ma lei vede le altre migliorare di molti secondi in confronto a lei e nonostante l impegno che mette nn raccoglie i frutti.nn so  più cosa fare x farle capire che ha tutto il tempo x migliorare,e che x noi va benissimo così,ma nn c è verso a fine gara lacrime di delusione le solcano il viso

E' da tanto tempo che purtroppo mi manca il tempo per rispondere qui sul forum (cosa che spero cambi a breve) ma per il bene di una bambina di nove anni non posso fare a meno di intervenire.
Do per scontato che il desiderio della bambina di primeggiare non origini da una indebita pressione dei genitori, cosa che a volte però capita, e aggiungo un consiglio alla già ottima risposta che hai avuto da Arles e che condivido in pieno:

Quando la bambina manifesta ansie da prestazione e cerca soluzioni per migliorare i tempi, la cosa peggiore da fare è assecondare tali istanze perchè in questo modo la bambina è portata a credere che si tratti davvero di un problema, e potrebbe capitare che la sua autostima venga condizionata dal timore, giustificato o meno non fa differenza, di deludere i propri genitori.
La cosa da fare invece è liquidare la questione per la banalità che è, ricorrendo se è il caso ad espedienti dialettici peraltro fopndatissimi, che educhino la bambina alla consapevolezza del fatto che nello sport non conta chi arriva prima o dopo, ma conta la differenza tra chi ha il fegato di mettersi in gioco e chi no.

Non dica alla bambina di avere cercato risposte qui, non farebbe altro che darle la conferma di avere un problema concreto; le faccia semplicemente capire che solo il fatto di praticare uno sport con questo livello di impegno (come il nuoto ma non solo) è già indice di grandezza, le faccia capire che voi siete orgogliosi di lei non alla fine della gara, ma già nel momento in cui dimostra il fegato di salire su quei blocchi; fatele capire che quello che conta non è il tempo ma avere nuotato bene e averci messo dell'impegno, e che prima o ultima è uno squalo tra gli squali.
Non chiedetele mai come si è piazzata, non correte in segreteria a cercare i risultati o i tempi, se proprio dovete fatelo di nascosto, a fine gara chiedetele se si è divertita e se ha conosciuto amiche nuove, e fate in modo che le felicitazioni per la gara siano le stesse quando arriva prima e quando arriva ultima.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Esordiente b

Bravo Stefano !

A quell'etá ( almeno a quell'etá ) non importa affatto arrivare primi o ultimi ( e secondo me neanche dopo ).

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7 (modificato da pask80 03-04-2019 09:29:25)

Re: Esordiente b

Premetto che concordo con  Stefano in primis e anche con Arles anche se in parte. Io ho parlato di tempi rispetto agli allenamenti perché, proprio come ha centrato Stefano, immaginavo che potesse essere un problema di ansia da gara. Ciò detto da istruttore di II livello da circa 10 anni non posso che concordare con Arles che ha molte più conoscenze e esperienza di me. Ma la realtà è completamente un'altra purtroppo, la federazione predica bene ma non sanziona le società o meglio non tutela i bambini a questa età.
Ho partecipato a gare regionali e nazionali e ho visto tanti tanti bambini (ES B) comportarsi già come atleti e che alle spalle avevano chilometri e chilometri di allenamenti giornalieri. Oltre che concordare con Arles cerco di mettere in pratica le direttive elencate cercando di proporre sempre esercizi diversi e giochi nuovi. Ma poi alle gare i miei si scontrano con bambini che rispetto a loro volano.. e come glielo spieghi soprattutto ai genitori. Io ci provo ma non sempre comprendono..

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Re: Esordiente b

A dire la verità la federazione invece è molto chiara in fase di formazione dei tecnici.
Dice chiaramente la Federazione quelle cose che abbiamo scritto io e Arles.
E la Federazione non ha competenze di controllo nè di sanzione, la Federazione ricerca e studia e poi trasmette le migliori informazioni e competenze a tecnici e società, dopodichè tocca alle società gestire il personale e i ragazzi.
Se ci sono responsabilità nella gestione dei ragazzi (e dei genitori più esaltati) quelle vanno sempre e solo addebitate alle società.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Esordiente b

Buongiorno a tutti e grazie x le risposte.io nn voglio assolutamente che mia figlia arrivi prima ,io vorrei solo fosse serena e felice xche x lei nuotare è davvero una passione.x me potrebbe anche arrivare ultima purche si diverta.Non sempre é colpa dei genitori,a volte anche fra bambini c è competizione,ed è anche vero che è piccola ma vuole migliorare ed è normale soffrirci se nn ci si riesce.i.Ho chiesto a voi proprio perché avendo esperienza speravo in un consiglio.La serenità di mia figlia è la cosa più importante.Ancora  ieri di fronte a un suo sfogo dopo l allenamento nn ho fatto altro che consolarla e cercato di farle capire che a volte si vince e a volte si perde e che una sconfitta deve solo aiutarla a crescere e che nn tutte le giornate sono uguali a un altra.

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