Come ti ha ottimamente consigliato Marina,quello su cui conviene concentrarsi NON è un "movimento accademico",bensì un'azione con uno scopo preciso:l'avanzamento;cioè devi immaginare di essere una barca a remi,prendi l'acqua e tirala.
Se farai così ci penserà il tuo sistema nervoso a organizzare l'azione nel modo più razionale,mettendo insieme un milione di singoli movimenti,che nessuna "accademia" al modo può riuscire a identificare studiare e catalogare,e che nessun istruttore al mondo può riuscire a descriverti,e che nessun nuotatore al mondo può riuscire a mettere insieme simultaneamente in modo cosciente,dato che è accertato che la mente umana può concentrarsi attivamente su UNA cosa sola alla volta (che dunque deve essere un concetto o un'idea di azione,non un movimento particolare,a scapito degli altri),tutte le altre devono andare in automatico,in background.
Poi,dato che il modo razionale con cui il sistema nervoso organizza l'azione dipende dal suo bagaglio di esperienze e requisiti,e che di conseguenza la probabilità che si produca un risultato ottimale rispondente ai vari postulati,pure dipende da questo....
allora il modo giusto per svilupparlo è eseguire assiduamente tutta una serie di esercizi che tendano ad esaltare questo o quell'aspetto,in modo che in futuro il sistema nervoso riesca a sviluppare qualcosa di sempre più adeguato,magari riuscendo a lavorare in modo analitico su particolari aspetti,ma solo dopo che il resto sia adeguatamente automatizzato,pena il 'naufragio'.
Alla fine della storia,se io analizzo la nuotata di Mark Spitz per capire perchè andava così forte,poi cerco di fare nuotare te allo stesso modo,va a finire che magari fai le stesse cose ma non ti sposti di un centimetro perchè non stai pensando ad un'azione,ma ad una somma di disegnini da mimare nell'acqua.
Quindi ascolta Marina,prendi l'acqua,e tira.
Ciao
PS
comunque mano e gomito in linea è una puttanata;vai a cercare l'acqua più a fondo che riesci ma senza che il gomito segua la mano fin laggiù.
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