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Il DNA dell’atleta di Nuoto Master

Squadra nuoto master

(di Marco Volante)

Qualche giorno fa sulle colonne di Nuoto Mania è apparsa un’intervista all’eccezionale Cristina Chiuso denominata “l’appassionata del nuoto”.

Cristina, alla domanda un po’ tendenziosa dell’intervistatore, sul rapporto tra agonismo e master ha risposto in questo modo: “questo a mio avviso non ha nulla a che vedere con il mondo dell’agonismo” e poco prima parlando dei nuotatori master aveva affermato: “Per lo piu’ sono animati da una passione autentica per questo sport e si divertono a mettersi in discussione. Vivono lo sport per quello che dovrebbe essere: movimento e aggregazione”.

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Leggere queste parole della Chiuso hanno riacceso in me una riflessione che da tempo stavo facendo: qual è il vero DNA del nuotatore master? Attraverso queste righe, allora, cerco di darmi e di proporvi una risposta a questa domanda.

Partiamo da una differenza, e si sa le differenze sono ricchezza, fare agonismo è profondamente diverso dal “vivere” i master. Sì ho proprio scritto “vivere i master. Infatti il movimento master non è la brutta copia dell’agonismo, quella venuta un po’ male, quella che visto che non sfondavo come agonista magari arrivo primo con i master!

Il movimento Master è anzitutto un’esperienza.

Colui che decide di avvicinarsi al nuoto master decide di partecipare ad un gruppo di persone, vuole sperimentare un’amicizia, condividere degli obiettivi comuni e personali. Il nuotatore master entra in acqua per il suo allenamento sperimentando ogni volta il suo limite e facendo l’esperienza che può superarlo. L’atleta master  sperimenta che i compagni di squadra non sono atleti da battere (tipico dell’agonismo), ma stimolo a concludere la gara oltre che segnale e misura della propria misura. Allora ogni volta che un Master si allena o fa una gara vive un’esperienza sia essa di amicizia, complicità, stimolo che si manifesta in acqua e fuori!

C’è però un elemento che distingue fortemente il Master dall’agonista, che lo motiva e lo spinge a vivere quest’esperienza coinvolgente: la passione!

Infatti, prendere la decisione di rientrare in acqua, magari dopo tanto tempo; essere fedeli a degli allenamenti, magari a tarda sera, dopo una giornata di lavoro; allenarsi appena si può con serietà anche sforzandosi la dove non si pensa di riuscire; spingere il proprio fisico anche fino al proprio limite sono tutti elementi che una persona mette in gioco se è realmente appassionato, se trova piacere. Altrimenti potrebbe fare altro: chi glielo fa fare?

Un atleta master non ha età, non è migliore ne peggiore degli altri è soltanto se stesso. A questo riguardo v racconto un piccolo aneddoto che mi ha colpito nella scorsa stagione. Ero in  in camera di chiamata,  e mi stavo preparandoci ai 400 m stile libero. Un collega master, di 84 anni (il doppio dei miei),  mi si è avvicinato e ha cominciato a raccontarmi di quanto si stava divertendo e quanto questo sport gli stava dando. Era la prima volta che facevo i 400 stile libero: ascoltarlo mi ha sciolto e rilassato. Ecco la passione! E quante di queste storie ognuno di noi potrebbe raccontare!

Concludendo vi propongo una definizione di master, della quale magari se ne può anche discutere con qualche altro articolo, esprimendo altre posizioni o completando ciò a cui non ho pensato: un atleta (con tutta la serietà di questa parola) che vive il nuoto con passione autentica, divertendosi a mettersi in discussione!

Pensare a questo, quando entro in acqua mi rende orgoglioso di me stesso e di tutti quelli che con me praticano questo meraviglioso sport.

2 pensieri su “Il DNA dell’atleta di Nuoto Master

  1. Name * dice:

    Concordo.
    Stringendo,la differenza tra l’agonista professionista e il master può essere sintetizzata così:
    L’obbiettivo dell’agonista è la prestazione mentre la gara è un esame.
    L’obbiettivo del master è l’allenamento mentre la gara è un momento di baldoria.
    Poi naturalmente ci sono tante gradazioni intermedie.
    Chiaro dunque che la passione trova più sfogo nell’ambiente masters senza le pressioni tipiche dell’agonista.

    Ciao

  2. stefano '62 dice:

    Cacchio non è uscito il nome,lo riposto,quello sopra cancellatelo

    Concordo.
    Stringendo,la differenza tra l’agonista professionista e il master può essere sintetizzata così:
    L’obbiettivo dell’agonista è la prestazione mentre la gara è un esame.
    L’obbiettivo del master è l’allenamento mentre la gara è un momento di baldoria.
    Poi naturalmente ci sono tante gradazioni intermedie.
    Chiaro dunque che la passione trova più sfogo nell’ambiente masters senza le pressioni tipiche dell’agonista.

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