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La gravidanza di una nuotatrice master

Una nuotatrice master in dolce attesa mentre nuota

(di Lucia Bussotti)

Tante volte ho cercato sul web informazioni sul nuoto in gravidanza e altrettante volte mi son sentita frustrata dai risultati: il nuoto fa bene, non fate le gambe rana, fate solo gambe rana, 10 vasche in trenta minuti per una forma al TOP. Queste perle di saggezza potranno andare bene per la signora che fino al giorno prima, come attività fisica estrema, saliva e scendeva dai tacchi, ma insomma, io sono una MASTER :-), cioè, non so se mi spiego? (e non credo di spiegarmi visto che la definizione di master appartiene a quei grandi misteri della vita al pari dei buchi neri e dell’acqua su Marte. ).

Esiste un sito che parli del nuoto in gravidanza non come semplice corso di aquagym? O davvero mi devo far consigliare sul nuoto dalla truccatrice delle dive?

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Allora cerco qualche nuotatrice famosa che sia diventata mamma dichiarando di non aver sospeso l’attività ad esempio Dara Torres [una alla mia portata insomma :-)] ma nulla. Non c’è niente da fare. Scopro solo che è tornata alle gare in un batter d’occhio andando più forte di prima, ma cosa faceva durante la gravidanza rimane segretissimo.

Butto qualche domanda qua e là agli amici ma la risposta (e le mamme lo sanno) quando si è in gravidanza sono sempre piuttosto irritanti (già facendotele sei una cattiva madre): eh sì Signori, la gravidanza è una gran brutta malattia da curare a suon di amuchina, letto e divano salvo non dimenticarsi di lavare, stirare e fare il cambio dell’armadio.

In assenza di articoli od esempi più interessanti da seguire vi parlerò delle mie sedute di nuoto in gravidanza e partirò dalla fine per togliervi l’ansia: Ettore, mio figlio, sta benissimo, è nato di 3450 gr, Apgar 10 (se è come me sarà l’ultimo bel voto che prenderà), adesso ha 10 mesi ed è grasso come un torello, vispo come una volpe e, perdonatemi ma sono la mamma, bello come il Sole.

Bene. appurato che è sopravvissuto ai tuffi dei primi 4 mesi, alle virate dei primi 7, possiamo partire? Già decidere di fare un figlio per un’atleta non è mica semplice, direte voi atleta? ma mica sei la Pelle?.

Ok. Sono d’accordissimo, però ho fatto comunque un sacco di fatica per arrivare a questi tempi (tempucci, mica nulla di che), per non diventare di tutti i colori dell’arcobaleno come Iridella durante un Vo2Max (e qui faccio la splendida ma non ho idea di cosa sia), per non morire facendo 50metri a delfino, ho dovuto combattere contro il più vero degli assiomi del nuoto: chi si ferma è perduto. non ditemi che non è vero, so bene che non vi fermate nemmeno durante l’estate per paura del fiatone settembrino.

Ho così rimandato fino a decidere la mia dead line (a proposito il 23 aprile è vicino, forza donne M30. tutte a fare figli, emmh no, volevo dire, tutte a iscrivervi ai Mondiali.), il mio punto di non ritorno: i Mondiali di Goteborg. Pensai: in Svezia ci voglio proprio andare, mentre là nella Foresta Nera,no. Salto gli Europei così faccio in tempo a ritornare in forma per i Mondiali di casa (anticipazione: non sono tornata in forma per i Mondiali.). É dipesa dal nuoto la scelta del quando? Anche, ma ovviamente non solo: ho pensato sono troppo vecchia, sono ancora giovane, mi sono tolta tante soddisfazioni, ho un rapporto stabile, ma poi non posso andare a cena fuori una volta l’anno e se non nuoto mi viene il sederone. sono triste vero?. può darsi ma bisognerebbe avere la macchina del tempo e sapere già che dopo non si vorrebbe tornare indietro per nulla al Mondo, già. ma prima non è una scelta facile da prendere e fa paura come ogni grande cambiamento (mica si tratta di cambiare colore di capelli.) ed alla fine si decide perché sopra ad ogni altra cosa, dubbio o timore,si desidera un bambino. E bambino sia.

E bambino fu. Non sè fatto attendere neanche troppo. Dopo Goteborg e la pausa estiva ricominciano gli allenamenti ed è ad uno di questi che capisco; sto nuotando e dovrei farlo forte (il solito ovo2Max) ma non riesco ad entrare in affanno, non riesco a spingere, chi diavolo ha tirato il freno a mano? è come se il corpo mi dicesse piano,rallenta … vuoi vedere che,. aspetto un bambino??

Lo dico al mio compagno che si allena con me, lui suggerisce di aspettare a fare il test poiché mancano pochi giorni al prossimo ciclo: ma certo amore. hai ragione farò così ,. il tempo di chiudergli la porta alle spalle che mi sono fiondata in bagno: ed eccole lì, due chiarissime lineette rosse,,Oddio, sono incinta…

Alé che bello (gioia) , Oddioooo e ora? (panico), questa alternanza di stati d’animo per … 9 mesi ah-ah-ah.

Come fanno tutti prima di sbandierare al vento la bella notizia si devono aspettare i famosi tre mesi e nel frattempo si continua a nuotare e non cè verso di farlo come prima, almeno per me è stato così,si cambia inesorabilmente marcia, obbedendo al Bene Superiore istintivamente e si mettono in soffitta tutte le B e le C e non parliamo dei Kcp e si va di A in tutte le salse per nove mesi, abbandonando, via via, gambe rana, esercizi delfino, virate,. fino al minimo senza fronzoli: il duemillino della salute stile/dorso.

Forse è merito del nuoto se ho trascorso una meravigliosa gravidanza, mi son sentita normale fino alla fine, nessuna nausea, nessuna strana voglia, nessun piantino isterico e l’idea di fare qualcosa per non ingrassare troppo (solo 14 chili).

Non mi son fatta mancare neppure le gare: una a 4 mesi senza pancia e con tuffo (uhh. disgraziata.) e una a 6 mesi ,con una bella panciona e senza tuffo (brava ragazza.) ma con delle virate da fare invidia ad un criceto(ri-disgraziata). Lo volevo fare,in fin dei conti poco cambia se si nuota piano come si fa in allenamento ed io di certo non ho tirato. un giorno potrò raccontarglielo e se malauguratamente mi diventasse calciatore (nonostante abbia fatto bandire dal mio regno i palloni così come fecero con i fusi i genitori della Bella Addormentata) potrò sempre dirgli che prima di tutto è stato un nuotatore, tiè nanetto. fregato in partenza .. la mamma ha sempre ragione.

E queste gare sono state davvero divertenti: per la prima volta buttarsi senza tensioni o paure, nuotare per la voglia di farlo, per la voglia di stare con la gente, di farsi coccolare, accarezzare la pancia, perché ogni mamma si sente speciale, in fondo porta in sé il mistero della vita o semplicemente ispiriamo simpatia col nostro incedere da ippopotami? (non indaghiamo e teniamoci la versione aulica.).

Se mi chiedeste se farlo o no vi direi che nuotare con un bimbo in grembo è la cosa più bella del mondo.sentirlo muovere, stare attenta ai battiti del proprio cuore, pensare a lui, a come sarà, mattonella dopo mattonella, è fantastico. Sperare che da là dentro possa gioire all’unisono con mamma e condividere con lei una passione, un’emozione, la carezza vellutata dell’acqua sulla pelle, il suono ovattato delle bolle, due corpi immersi in due liquidi diversi a galleggiare tra la terra e il cielo.… o più semplicemente tenersi compagnia.

Già, compagnia. è questo che poi manca dopo, reciso il cordone, spezzato l’incanto, quando si torna a nuotare lasciando a casa il piccolo e cercando di soffocare quel vuoto dato dalla lontananza e sorprendersi a pensare con nostalgia che un tempo non era necessario separarsi mai e capire tutto il miracoloso di quell’unione.

Direte voi che poco vi ho detto di nuoto e che il mio racconto non aiuta nessuna mamma agonista che si pone dubbi o interrogativi sugli allenamenti da fare in gravidanza:può essere. perché quello che ho imparato diventando mamma è che ogni donna ha in sé un istinto più forte di qualsiasi raccomandazione, come l’istinto di prendere in braccio il bambino piangente nonostante la nonna ti dica: lo vizi, l’istinto che al solo pensarlo riempie i seni di latte, l’istinto che ci vieta di fargli del male. basta assecondarlo per non sbagliare, ogni mamma sa cosa fare(solo che non lo sa.).

Una cosa tuttavia è ben più dura del nuotare in gravidanza, farlo DOPO. Ma questa, è un’ altra storia.

7 pensieri su “La gravidanza di una nuotatrice master

  1. Donata Nuttini dice:

    Grazie per questo bellissimo racconto
    Lascialo libero di scegliere
    Il nuoto è il meglio per noi
    E’ lo sport che tu ami
    E ama lui qualsiasi sport scelga 😉
    Grazie ancora
    Ti ammiro!!!

  2. pedro dice:

    Ti dico solo che mia nipote, dopo il classico the delle cinque, lo scorso fine settimana, a casa di nonna, vedendomi in cucina con il bollitore dell’acqua in mano, ricordando le immagini di una qualche trasmissione sportiva, Vista sicuramente nell’ultimo periodo, ma tu zio lo sai come si gioca al CURLING? Quel gioco con anche le scope molto simile alle bocce…

  3. Giulia dice:

    Grande!
    Leggendo il tuo racconto mi è sembrato di averlo scritto io stessa…stesse situazioni!
    Sono anch’io agonista, di triathlon e prima lo sono stata di canottaggio, stessa età e stesse reazioni: “Evviva!!”, e poi: “E adesso??? Aiuto!”.
    Sto combattendo da 6 mesi con persone che da sempre mi hanno ritenuta, con ogni probabilità, un po’ matta per gli sport praticati, le gare-massacro fatte ecc; per cui aspettavo da subito una specie di assalto al mio modo di essere, che si è verificato come da pronostico! “Ma non andrai mica a correre-non ti pare di esagerare-non andrai mica fuori dai sentieri segnati-non farai mica bici-quando avrai il bambino non riuscirai mai più a far niente” sono le frasi ricorrenti che nei primi mesi mi hanno detto tutti. La verità è che nessuno meglio di noi stesse sa qual è il suo limite, quando è il caso di evitare e quando invece muoverci è qualcosa che ci fa stare bene, di necessario. Insomma..grazie per il conforto morale!!

  4. Marina dice:

    Finalmente il post che cercavo! sono al secondo mese e ho diminuito drasticamente la corsa, ma voglio continuare a nuotare e ho delle gare a cui mi sono iscritta in tempi non sospetti.. al terzo mese proverò a fare una 5km in mare e grazie a questo post penso proprio di non assecondare chi non fa sport e sconsiglia qualsiasi strapazzata 🙂

  5. Silvia dice:

    Ora il tuo bimbo avrà già 2 o 3 anni, e chissà se ti ricordi di aver scritto questo post!
    Io mi trovo al 4° mese, e ravanando su internet alla ricerca di “allenamenti per atlete in gravidanza”, ho trovato il tuo racconto e mi riconosco al 100% . Ok, invece di nuotare io corro su strada, ma ti assicuro che le impressioni, le sensazioni e i dubbi sono esattamente gli stessi. Purtroppo nemmeno per la corsa si trova nulla di specifico: al massimo raccomandazioni generiche del tipo “ridurre l’intensità”: sì, tante grazie, invece io vorrei sapere come e quanto!
    Comunque ho capito che, anche in mancanza di indicazioni mirate, il tuo corpo ti invia i segnali al momento giusto e personalmente ho deciso di fidarmi di quelli: se sto bene io allora anche il piccolino sta bene! Per quanto possibile, cerco di ignorare gli ignoranti che mi guardano male perché “oso correre mentre sono incinta”… Sabato sono anche andata ad una gara, sono stata benissimo, mi sono divertita e non sono nemmeno arrivata troppo in fondo, insomma evviva le mammine sportive olè 😉

  6. Martina dice:

    Grazie per aver condiviso questa esperienza. Sono all’inizio di gravidanza. Precisamente alla 11° settimana.
    Sto bene. Oggi ho nuotato. E mi sentivo veramente carica di energia.
    Domenica ho una gara in acque libere, un semplice 1,8km ma non nego di essere un po’ preoccupata. Tuttavia anche io ho capito che basta assecondare le energie che mi da il mio corpo. Ad esempio sento che le virate, nonostante mi essendo benissimo, mi richiedono tanto sforzo… perciò evito di farle o ne faccio molte meno…
    Tuttavia grazie per questo racconto. Vivrò la mia gravidanza e i miei allenamenti con uno spirito migliore.

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