Nuoto e gravidanza (1°parte)

(di Gian Maria D’Amici)

Una donna deve rinunciare allo sport in gravidanza?

Attenzione: Prima di intraprendere qualsiasi programma di esercizio fisico è indispensabile consultare il medico specialista che vi segue in gravidanza

In gravidanza si può fare tutto o quasi. La cosa importante è evitare quegli sport troppo faticosi e violenti, tra cui metterei anche lo spinning (soprattutto se fatto in maniera professionale) e specialmente nelle prime e nelle ultime fasi della gravidanza. Una bella e tranquilla pedalata non crea alcun problema. L’attività fisica in gravidanza pone le seguenti problematiche:

Che tipo di attività? Quale carico di lavoro?

Si suggerisce attività aerobica di livello medio-leggero. Risulta che la risposta cardiovascolare allo sforzo nella donna gravida è del tutto normale, pertanto, il problema principale è rappresentato da l’aumento della massa corporea il che rappresenta un impedimento notevole in tutte le attività di tipo antigravitazionale (corsa, marcia, salire le scale), infatti il costo energetico aumenta in proporzione a l’aumento della massa. Sono sconsigliate attività fisiche che presentano rischi di infortuni, cadute o traumi.

Fino a quale mese è consigliata?

Tenuto conto dell’aumento della massa corporea, piuttosto variabile, si può indicativamente suggerire di diminuire l’entità dell’impegno fisico oltre i 4 mesi. Se l’attività fisica non è di tipo antigravitazionale (nuoto) il problema dell’aumento della massa ovviamente non si pone. Una gestante può tranquillamente nuotare ben oltre i 4 mesi. Gli studi disponibili indicano che esercizi di intensità media (marcia) non comportano una riduzione del flusso di sangue a l’utero. Sicuramente un esercizio strenuo comporta una riduzione del flusso di sangue a l’utero. Un altro fattore da considerare è il problema della dispersione termica; infatti si può supporre che una relativa ipertermia (riscaldamento) si possa sviluppare nelle zone profonde dell’addome.

Come si ripercuote l’attività fisica sul feto?
Non esistono dati che indicano se l’attività fisica rappresenta un vantaggio o una controindicazione relativamente allo sviluppo del feto, al travaglio e al parto.

Quale effetto ha l’attività fisica sul decorso della gravidanza?

Una regolare attività fisica sicuramente aiuta nel controllare l’aumento della massa corporea, inoltre mantiene una buona funzionalità cardiovascolare cui si accompagna sensazione di benessere.

Il nuoto è sicuramente lo sport più indicato, sia perchè si tratta di un’attività aerobica, sia perchè comporta una diminuzione del carico sulla colonna vertebrale (ricordiamo che nella donna incinta, a causa della modifica della postura (posizione abituale della colonna vertebrale), è molto alto il rischio di ernia al disco). Sono assolutamente proibiti: tutti gli sport anaerobici, gli sport violenti, l’attività agonistica in generale, i tuffi e le immersioni, tutti gli sport che possono arrecare traumi. Gli sport consentiti quindi sono solo alcuni (nuoto, ciclismo, golf, marcia, corsa), contraddistinti da uno sforzo prettamente aerobico, e devono, in ogni caso, essere praticati rispettando alcuni accorgimenti:

  • non superare mai il 60-65% della frequenza cardiaca massima;
  • lo sforzo deve essere tale da non indurre mai uno stato di sfinimento o di ‘fiatone’;
  • evitare esercizi prolungati in ambiente caldo e umido;
  • svolgere l’attività lentamente, intervallandola con momenti di riposo;
  • non raggiungere mai un’intensità che possa provocare un aumento della temperatura corporea o che non permetta un recupero completo entro quindici minuti dal termine dell’attività.

Le donne in gravidanza possono ottenere buoni benefici a livello fisico e respiratorio con la pratica dello YOGA. Il fatto che una sana e misurata pratica motoria, aiuti le persone a stare meglio, non è più una novità per nessuno, ma che tale attività, sia molto importante anche in gravidanza, è ancora un concetto difficile da assimilare. E’ bene ricordare che la gravidanza non è uno stato patologico ma una condizione fisiologica transitoria. Lo sport aiuta a prevenire i disturbi legati alla maternità, limitando i problemi circolatori, la sensazione di pesantezza agli arti inferiori e le vene varicose. Con il proseguo della gestazione, possono sopraggiungere dolori alla schiena e al basso ventre, anche in questo caso, un programma di ginnastica mirata, può risolvere il problema. Il nuoto, resta la disciplina più indicata prima e dopo la gravidanza. In acqua, il peso del corpo è ridotto, le esercitazioni proposte, in scarico completo, non vanno a sollecitare l’apparato muscolo scheletrico in modo traumatico. L’acqua massaggia naturalmente il corpo immerso, evidenziando cospicui benefici anche sul piano psicologico. La ginnastica pre-parto, deve privilegiare quelle esercitazioni che mirano aconoscere il proprio corpo che cambia attraverso la presa di coscienza di tutte le parti che lo compongono, potenziare i muscoli deputati a reggere il peso crescente dell’addome, aumentare il tono dei muscoli che interesseranno il parto, migliorare l’elasticità muscolare, incrementare l’efficienza del sistema cardiocircolatorio e dei muscoli che presiedono la funzione respiratoria.

Durante la gravidanza (stato che dura 40 settimane), si producono una serie di cambiamenti fisiologici, mentre il corpo della donna si adatta per coprire funzioni diverse. Questi cambiamenti devono essere considerati, quando si vuole preparare un programma di attività acquatiche per le donne incinte.


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