Argomento: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Stavo sbirciando uno dei programmi di allenamento per principianti.
Fra gli esercizi a rana, nel Prog. 4, spiega "rana completa, sollevando il più possibile le spalle dall'acqua nell'esecuzione della bracciata".

Non ho capito se è una indicazione specifica per l'esecuzione di questo esercizio, al fine di stimolare un certo tipo di motricità, o se si tratta di una caratteristica desiderabile in generale nell'esecuzione di questo stile.

Lascio la parola agli esperti, e grazie in anticipo!

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

mmmm...è auspicabile tenere le spalle alte e distese,cioè,non vicine alle orecchie...almeno nella rana"didattica"le braccia stanno all'altezza delle spalle e pressano acqua verso ol torace al fine di portarla sotto il mento...la testa è ferma!

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Fammi capire meglio: devo cercare, per così dire, di "saltare" fuori dall'acqua?
Perché un amico vedendomi, una volta, mi disse: "esci troppo fuori dall'acqua".

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

uhm...difficile da spiegare però quando hai fatto la bracciata che ti ritrovi con le mani vicine e in mezzo al petto, pronto per slanciarti in avanti, a quel punto le mani più o meno si trovano a pelo d'acqua...

Si è capito qualcosa? yikes

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5 (modificato da Cirone Furioso 12-05-2009 23:58:29)

Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

In effetti è così: cioè, le mani escono un poco. Questa gestualità mi sembra corretta nella mia nuotata.

Provo a porre la questione su una prospettiva diversa: in termini di efficacia della nuotata, trovate sia meglio slanciarsi fuori dall'acqua?
Quando sono in acqua mi viene voglia di cercare questo slancio in avanti / fuori; mi trattengo, potrei anche emergere di più, ma ho sempre pensato che avrei compromesso la fluidità della nuotata.

Del resto anche nel filmato dalla pagina dedicata allo stile rana nel sito la nuotatrice sembra quasi fermarsi.

Ora il dubbio mi è nato appunto dal testo dell'esercizio del programma n°4, che suggeriva di slanciare le spalle il più possibile fuori dall'acqua.
Forse è ovvio, ma preciso che parlo di spalle quando dico spalle, intendo dire slanciare tutta la parte superiore del corpo.

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

...pensa a scivolare,non ad uscire!!!!almeno per ora!!!la rana ha tante varianti,non posso entrare nel merito della tua non avendoti mai visto!!!se vuoi mandare un filmino...

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Scusami se sono testone: ma perché allora l'esercizio prevede di "sollevare le spalle il più possibile"?...

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8 (modificato da speedo 13-05-2009 07:43:46)

Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Se emergi troppo, come pure se ti immergi troppo sotto, non serve a tanto e perdi tempo.

Non ci sono momenti "morti" nel movimento della rana, ma ci sono diverse varianti nello stile.

Nuota nello stile che ti fa andare più veloce no wink d'altronde ci sono nuotatori (vedi Nystrand) orribili da vedere tecnicamente ma che cmq ottengono buoni risultati.

Quello che conta alla fine è poi il tempo e non il gesto tecnico.

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Ok, recepito!

So long and thanks for all the fish!

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Bene smile

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

"sollevare"le spalle il più possibile può dar luogo a fraintendimenti...ma...l'importante è che hai colto il significato!
purtroppo il nuoto si prestra poco ad essere descritto in internet!!

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

La rana è uno stile molto interpretato.
Comunque vorrei provare a rispondere al quesito iniziale di Cirone,cioè se si tratta di un tipo di esecuzione consigliabile per questo stile o no....ebbene dipende se sei un ranista veloce oppure resistente.
Il ranista veloce ha bisogno di restare il più possibile 'sopra' all'acqua per minimizzare le resistenze di superficie e di attrito,perciò deve velocizzare molto l'esecuzione e fare un buon numero di cicli al minuto per evitare l'affondamento,dunque le fasi braccia-bambe che normalmente sarebbero separate da un buon scivolamento possono invece venire eseguite con una certa sovrapposizione;questa nuotata è adatta a chi dispone di molta forza nelle braccia,perchè a loro spetta il compito di tenere alta la nuotata.
Il ranista resistente invece  tiene un assetto più 'passivo' sull'acqua e scivola molto di più,dunque ha bisogno di maggiore forza nelle gambe,perchè tocca a loro vincere la maggiore resistenza offerta dall'acqua.

Naturalmente queste sono le due situazioni limite,e non è detto che ogni ranista,resistente o veloce,abbia convenienza a rispettare questi canoni.

Alla fine la morale è la seguente:se sei in grado di farlo senza metterti a dondolare su e giù,cosa che genererebbe un moto ondoso che ti rallenterebbe,allora uscire bene con le spalle migliora e velocizza il recupero e la situazione idrodinamica:
Altrimenti conviene lasciarsi scivolare e trovare i propri equilibri e i propri ritmi senza il patema di copiare gli altri.
Ad ogni modo occorre ricordarsi che la fuoriuscita dei gomiti dall'acqua determina la squalifica.

Piccola nota : la famosa rana delfinata (o 'naturale',suo nome vero) non deve il suo nome al fatto che la testa e le spalle vadano esageratamente su e giù come nell'immaginario collettivo la gente crede (sbagliando) debba essere il delfino,bensì al ritmico sollevarsi e abbassarsi del bacino che produce una maggiore spinta propulsiva,questo invece sì tipico del delfino.

Ciao

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13 (modificato da Cirone Furioso 12-06-2009 08:52:14)

Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Mi sembra una dissertazione molto chiara ed esaustiva.

Interessante in particolar modo l'osservazione sulla rana delfinata: anche a me è capitato di sentir parlare della rana delfinata in quei termini.
Mi sorge spontaneo chiedermi perché sia stata prevista una norma di regolamento per l'assetto dei gomiti.

Io sono particolarmente efficace nella gambata: lo hanno notato tutti.
Credo che questo aspetto possa essere valorizzato cercando di trovarsi il più possibile immersi nella fase di spinta con le gambe.

D'altra parte, anche tu noti i benefici dell'essere fuori dall'acqua in fase di recupero.

Io mi accorgo che cerco di ottimizzare le efficienze delle due fasi in questo modo: ginocchia serrate per cercare di far affondare il bacino in fase di preparazione della spinta. Così ho più acqua su cui spingere (forse ovvio, quasi "scolastico", direi").
Gomiti serrati sul petto per la chiusura della bracciata, in modo da offrire la minor superficie possibile di resistenza.
Poi, quando butto le mani in avanti, cerco di tenerle appena sotto il pelo dell'acqua.
Infatti: se uscissero, dopo vado a dondolare, oltre a creare una situazione di attrito "critica" nell'uscire dall'acqua; se stanno troppo sotto, vado incontro a un volume di acqua maggiore.

In sostanza, forse, ho detto le stesse cose che hai detto tu...

Ma se uno magari è abbastanza dotato nel rana, ma è uno schiappa a stile, e non sa fare il delfino, potrebbe fare lo stesso le gare???
Visto che ho speso una certa sommetta in corsi di nuoto, e ormai bene ho o male ho imparato, potrei considerare almeno di inserirmi in una squadra, come evoluzione del mio nuotare.

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

l'uscita dei gomiti dall'acqua determina squalifica poichè nella rana il recupero è totalmente subacqueo!
se sei forte di gambe,pensa a scivolare e tenere ferma la testa guardando sempre avanti:la sensazione fallace di avanzamento della testa che"dondola"è data da una sensazione vestibolare,ma non è reale!
il fatto che parli di"buattare"le mani avanti mi fa pensare che non controlli il movimnto:deviallungarti quyanto più puoi per andare a cercare l'acqua il più lontano possibile...
parlando di rana"Ddattica"quindi lunga e non su brevi distanze(cioè veloce)devi pensare ad un ciclo:le gambe ti spingono avanti facendoti scivolare e alla fine dello scivolamento devi inseire la bracciata con testa ferma e chiudendo per bene i gomiti.importantissima è la respirazione:quando hai la testa sott'acqua devi soffiare e quando la testa viene fuori hai già pronta la bocca aperta per prendere aria..
iscriviti pure ai master:io sono messa come te:la rana è l'unico sile che nuoto diciamo decorosamente e in tutti gli altri sono una schiappa:quindi gareggio solo a rana!!!!

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

E come faccio a sapere se sono, per così dire, "all'altezza"?

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Per cominciare potresti fare una prova a cronometro per saggiare la tua capacità,considerando che dopo settimane e mesi di preparazione lo migliorerai certamente anche in modo sensibile;poi valutare se il tuo tempo può diventare competitivo o meno,magari guardando su internet sul sito nuotomaster.it,nel quale trovi tutte le gare e i risultati master.

Alcune stranezze regolamentari della rana,come quella che le mani non devono passare la linea delle spalle,per esempio,derivano dal fatto che la rana,molte decine di anni fa,ha originato lo stile farfalla (quello con le gambe a rana),e furono introdotte per differenziare i due stili ed evitare che in una gara a rana si spingessero le braccia in fuori come a farfalla.

Ultima cosa:le braccia non essere 'buttate in avanti'.
Esse devono essere recuperate molto velocemente in avanti,ma la forza per produrre questo recupero deve essere applicata prima,cioè nella fase di chiusura della bracciata,quindi il recupero è veloce ma deve avvenire per inerzia.

Ciao

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

all'altezza o no,prova e vedi se ti diverti!se è così continui,diversamente no!!
nella bracciata che non deve superare la lal inea delle spalle,ad onte del regolamento non sarebbe idrodinamica!

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Mi spiegate per piacere perchè le braccia devono essere recuperate VELOCEMENTE in avanti? C'è un motivo specifico?
Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Perchè più tempo restano raggruppate,meno si scivola,e più si affonda.

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Lo vedi subito che se tieni il movimento delle braccia a velocità costante durante tutto il ciclo avanzi pianissimo! A me succede quando sono stanca e divento svogliata tongue

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

io invece quando sono stanca la gambata si va a fare benedire... hmm

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Dall’osservazione della mia nuotata a rana, è risultato che le spalle si muovono troppo rispetto al bacino modificando spesso la posizione della colonna vertebrale, così le gambe agganciano male (note di Stefano).
Confrontando il movimento nei video didattici, ho notato che l’azione di presa e trazione viene eseguita con l’omero e il gomito in linea con le spalle (in senso orizzontale), nel frattempo l’avambraccio si piega verso sotto, interno e recupero.
La differenza con la mia bracciata, mi sembra, sia la posizione del gomito che in tutta questa operazione rimane più basso, la testa più emersa, che affonda poi assieme al peso delle spalle (e di tutto il resto) smile
Se provo a modificare la bracciata in tal senso, posso migliorare o non ho nemmeno azzeccato il problema?

Ciao e grazie per i consigli

"questo spazio è vuoto perché sono una persona priva di fantasia" Col. Kurtz

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Il tuo problema a rana non origina dall'azione delle braccia ma dalla posizione del bacino.
Esso dovrebbe sempre restare leggermente più affondato delle spalle,e la schiena leggermente arcuata.
Tu invece quando allunghi le braccia abbassi lo sguardo e la testa e le spalle sollevando il bacino e rendendo appena appena convessa la schiena.

Migliorerai facendo esercizi di sole gambe con le bracia assolutamente ferme anche quando respiri,e cercando di tenere gli occhi costantemente fuori dall'acqua,o addirittura tenere un pool buoy in equilibrio sulla testa;in questo modo sarai obbligata a tenere fisso lo sguardo e questo non si rifletterà più sulla posizione del bacino,che anzi resterà leggermente più a fondo invece che tendere ad uscire dall'acqua.

Ciao

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

... mi sa proprio che guardavo nel posto sbagliato smile
Allora provo gli esercizi e magari cerco di contrarre gli addominali in modo da abbassare il bacino.
Grazie e ciao

"questo spazio è vuoto perché sono una persona priva di fantasia" Col. Kurtz

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Re: Ma le spalle, a rana, quanto escono dall'acqua?

Ieri sera ho provato l’esercizio a rana, braccia unite avanti e occhi fuori: devo essere particolarmente impedita perché non sono riuscita ad eseguire la gambata completa  altrimenti affondavo, magari rimanevo troppo in verticale.
L’ho provato più volte alternando una vasca solo gambe ed una vasca rana completa e mi sembra almeno di aver percepito la corretta posizione del bacino. 
... oggi sono tutta indolenzita! smile

"questo spazio è vuoto perché sono una persona priva di fantasia" Col. Kurtz

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