Argomento: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta
Salve a tutti,
ciò che state per leggere è il primo intervento che faccio su questo forum. Ma, da neofita del nuoto quale sono, lo frequento da mesi cercando di carpire quanti più suggerimenti possibili per migliorarmi in acqua.
Il problema che sto per porvi riguarda proprio alcune “lacune” che io e altri non siamo ancora riusciti a colmare nonostante abbiamo frequentato un corso di nuoto per principianti, durato da settembre a maggio.
Dopo tante lezioni, io e i miei compagni di corso ci troviamo in questa situazione:
• Riusciamo discretamente a fare il dorso, e alcuni di noi riescono a fare qualche bracciata in stile libero con respirazione laterale. Ma appena andiamo nella parte della piscina più profonda iniziamo ad avere paura e comportarci in base a ciò (annaspiamo, non vediamo l’ora di aggrapparci al muretto).
• Siamo ASSOLUTAMENTE incapaci di stare nell’acqua dove non si tocca perché abbiamo paura, se non vicino al muretto della prima corsia dal quale non ci stacchiamo se non per ripartire e raggiungere al più presto il punto della corsia dove si tocca.
• Non riusciamo a fare più di qualche bracciata in stile perché non riusciamo a respirare bene lateralmente, perché dopo poco ci manca il fiato. Da quel che ho letto in questo forum, ci mancano le basi dello scambio respiratorio per cui andiamo subito in affanno.
Venendo alla didattica e all’insegnante che abbiamo avuto, ecco alcune considerazioni:
• La nostra insegnante sul piano umano è stata splendida, tanto che si è creato un bel rapporto di amicizia proseguita anche fuori dalla piscina. E questa è una cosa buona, poiché non ci ha mai messo pressione e ha sempre insegnato con il sorriso sulle labbra. Ma veniamo alle dolenti note.
• In tutti questi mesi di lezioni in compagnia di persone che, ripeto, partivano con zero esperienza e tanta paura dell’acqua alta, l’insegnante è scesa in vasca soltanto una volta per provare a insegnarci a stare a galla in acqua alta. Per il resto ha fatto le lezioni sempre fuori dall’acqua.
• Riguardo alla didattica, se è vero che qualche esercizio di ambientamento nel tempo ce l’ha fatto fare (bolle a candela, andare a prendere degli oggetti in fondo alla vasca, scivolamenti e altro ancora), credo che non abbia insistito a sufficienza nel farci superare la paura dell’acqua, presupposto fondamentale per imparare a nuotare.
• È naturale che nel corso dei mesi, vedendo che non riuscivamo a fare progressi per quanto riguarda la paura, le chiedevamo come mai. Lei, con spirito molto innocente, diceva che non sapeva il motivo perché non era una psicologa. C’è da dire che questo modo di fare non è dell’insegnante in sé ma di tutta l’organizzazione della piscina.
Morale della favola, se nel tempo abbiamo acquisito i rudimenti del nuoto, di fatto non siamo in grado di stare tranquillamente in piscina e viverci il piacere di sguazzare in acqua se non vicino al muretto. La cosa, credetemi, è alquanto frustrante dopo mesi di sacrifici (e soldi spesi!). Da qui, la voglia di cambiare piscina e/o rivolgermi a un’insegnante che ci “insegni a camminare, prima di insegnarci a correre”, come qualcuno di voi scrisse tempo fa in questo forum.
Voi che ne pensate di tutto ciò? Cosa dovrei aspettarmi che faccia l’insegnante cui prossimamente mi rivolgerò, sempre che ne trovi uno in grado di colmare le lacune appena esposte? Cosa dovrebbe farmi fare in concreto un istruttore?
Grazie mille per le eventuali risposte!
Leonardo