Argomento: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Salve a tutti,
ciò che state per leggere è il primo intervento che faccio su questo forum. Ma, da neofita del nuoto quale sono, lo frequento da mesi cercando di carpire quanti più suggerimenti possibili per migliorarmi in acqua.
Il problema che sto per porvi riguarda proprio alcune “lacune” che io e altri non siamo ancora riusciti a colmare nonostante abbiamo frequentato un corso di nuoto per principianti, durato da settembre a maggio.
Dopo tante lezioni, io e i miei compagni di corso ci troviamo in questa situazione:
•    Riusciamo discretamente a fare il dorso, e alcuni di noi riescono a fare qualche bracciata in stile libero con respirazione laterale. Ma appena andiamo nella parte della piscina più profonda iniziamo ad avere paura e comportarci in base a ciò (annaspiamo, non vediamo l’ora di aggrapparci al muretto).
•    Siamo ASSOLUTAMENTE incapaci di stare nell’acqua dove non si tocca perché abbiamo paura, se non vicino al muretto della prima corsia dal quale non ci stacchiamo se non per ripartire e raggiungere al più presto il punto della corsia dove si tocca.
•    Non riusciamo a fare più di qualche bracciata in stile perché non riusciamo a respirare bene lateralmente, perché dopo poco ci manca il fiato. Da quel che ho letto in questo forum, ci mancano le basi dello scambio respiratorio per cui andiamo subito in affanno.

Venendo alla didattica e all’insegnante che abbiamo avuto, ecco alcune considerazioni:
•    La nostra insegnante sul piano umano è stata splendida, tanto che si è creato un bel rapporto di amicizia proseguita anche fuori dalla piscina. E questa è una cosa buona, poiché non ci ha mai messo pressione e ha sempre insegnato con il sorriso sulle labbra. Ma veniamo alle dolenti note.
•    In tutti questi mesi di lezioni in compagnia di persone che, ripeto, partivano con zero esperienza e tanta paura dell’acqua alta, l’insegnante è scesa in vasca soltanto una volta per provare a insegnarci a stare a galla in acqua alta. Per il resto ha fatto le lezioni sempre fuori dall’acqua.
•    Riguardo alla didattica, se è vero che qualche esercizio di ambientamento nel tempo ce l’ha fatto fare (bolle a candela, andare a prendere degli oggetti in fondo alla vasca, scivolamenti e altro ancora), credo che non abbia insistito a sufficienza nel farci superare la paura dell’acqua, presupposto fondamentale per imparare a nuotare.
•    È naturale che nel corso dei mesi, vedendo che non riuscivamo a fare progressi per quanto riguarda la paura, le chiedevamo come mai. Lei, con spirito molto innocente, diceva che non sapeva il motivo perché non era una psicologa. C’è da dire che questo modo di fare non è dell’insegnante in sé ma di tutta l’organizzazione della piscina.

Morale della favola, se nel tempo abbiamo acquisito i rudimenti del nuoto, di fatto non siamo in grado di stare tranquillamente in piscina e viverci il piacere di sguazzare in acqua se non vicino al muretto. La cosa, credetemi, è alquanto frustrante dopo mesi di sacrifici (e soldi spesi!). Da qui, la voglia di cambiare piscina e/o rivolgermi a un’insegnante che ci “insegni a camminare, prima di insegnarci a correre”, come qualcuno di voi scrisse tempo fa in questo forum.

Voi che ne pensate di tutto ciò? Cosa dovrei aspettarmi che faccia l’insegnante cui prossimamente mi rivolgerò, sempre che ne trovi uno in grado di colmare le lacune appena esposte? Cosa dovrebbe farmi fare in concreto un istruttore?

Grazie mille per le eventuali risposte! 

Leonardo

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Ciao Leonardo,

il tuo è un messaggio importante perché solleva (risolleva) la questione della didattica del nuoto.
Evidentemente l'atteggiamento amichevole dell'istruttrice ha creato un certo lassismo, non da parte degli allievi che avvertono l'esigenza di progredire, ma proprio da parte sua, accontentandosi di risultati approssimativi. È l'atteggiamento mentale rinunciatario che si traduce in poco impegno da parte dell'insegnante la quale pensa che tanto i suoi allievi campioni non lo saranno mai e l'importante è che facciano un po' di moto, che fa sempre bene.
È comunque paradossale che gli allievi abbiano esigenze ed ambizioni superiori a quelle che l'istruttrice attribuisce loro. Dovrebbe essere il contrario.

Salutoni

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Ciao Old Man,
ti ringrazio molto per queste tue considerazioni.

Io credo che il problema del corso che abbiamo frequentato sia stato più che altro di ordine didattico. Come più volte ha osservato Stefano '62 in questo forum, molti istruttori passano direttamente all'insegnamento dei vari stili senza provvedere all'ambientamento del corsista "pauroso" in acqua. E nel nostro corso di persone a digiuno di piscina e senza nessuna abilità nel tenersi a galla e fare respirazioni a candela ce n'erano parecchie, me per primo!

A questo punto mi chiedo: volendo rivolgermi a un'altra piscina, per risolvere questo mio problema, devo chiedere di frequentare un corso di ambientamento/acquaticità?

Parlando con una mia amica che tempo fa fece le sue prime lezioni di nuoto in vita sua, la sua istruttrice le fece fare un corso di acquaticità: immergersi sott'acqua, fare le bolle, andare sull'acqua alta e cose del genere per migliorare l'ambientamento. Pensate che per me sia necessario questo?

Leonardo

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Sì Leonardo, penso che dedicare un po' di tempo all'ambientamento sia indispensabile. Il resto viene dopo.
Al nuovo istruttore/trice, spiega espressamente le tue esigenze.
Hai ragione quando osservi che spesso l'ambientamento non è tenuto in giusta considerazione dagli istruttori.
Un esempio: ad una seduta di allenamento per giovani agonisti, stavo ammirando con molta invidia la velocità e la scioltezza degli atleti che nuotavano come motoscafi. Ad un certo punto una ragazzina del gruppo si é fermata al bordo vasca ed ha iniziato a tossire disperatamente per l'acqua finita in laringe. Come mai?...
Secondo esempio: un istruttore ci ha chiesto di partire in subacquea spingendo dal muretto e di fare una rotazione di 360 sull'asse pinneggiando. Poi emergere e continuare a stile. Io ho eseguito senza problemi. Nella corsia degli avanzati, i due migliori, che nuotano decisamente bene, e molto meglio di me, sono emersi in emergenza e si sono impiantati perché è entrata acqua dal naso. Come mai?...
Potrei continuare a lungo.

Old Man

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5 (modificato da superinesperto 03-11-2016 11:38:07)

Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Ciao Leonard976,

ho cominciato ad aprile di quest'anno a nuotare e sapevo solo:
- fare il morto
- spostarmi in acqua con la testa fuori (più al mare che in piscina, dove l'acqua pesa molto di più)

ma per intenderci, non ho mai messo la testa sott'acqua.

ho deciso da subito di fare un corso con istruttrice, i corsi con tante persone non ti danno quella "agitazione" che ti da un corso con l'istruttore.

perché con l'istruttore solo per te sai che non starà li a guardarti e ad aspettarti, sarà lì che attende dei miglioramenti.

e le prime lezioni erano tutte un "tirare fuori aria dai polmoni" e scendere sul fondo della piscina. di nuovo. ancora e ancora.
e di nuovo perchè non lo stai facendo bene, e di nuovo, e ancora, e di più. fino a quando l'automatismo acqua-naso partiva in automatico.

poi abbiamo cominciato gli stili. il più facile la rana per uno che non sa respirare. lì è solo un inspira, vai sotto espira tutto, inspira, vai sotto espira tutto. è facile perchè la testa si sposta solo su di un asse.

poi arriva lo stile e qui ho ricominciato a bere, perché devi girare la testa e solitamente quando lo fai sei lento, non allineato e l'aria non sai bene a che punto sta... ma anche qui. prova, e riprova, e di nuovo, e rifallo, e prova metà vasca, ora falla tutta, non stai facendo uscire l'aria, non distendi bene le braccia, non metti le mani dentro in acqua correttamente, muovi le gambe ecc...

dai 1, 2, 3, 4, 5... ho fatto 15 lezioni in tutto.
non ti dirò "ora sono un fenomeno" ma vedo che la paura è sempre meno e le vasche sempre di più. le prime lezioni quando uscivo dall'acqua avevo paura di svenire e mi veniva da vomitare, quando finivo una vasca (se la finivo) poi stavo fermo minuti a riprendere fiato, ora ci sto sempre meno.

ora esco dall'acqua e sto bene, sono contento.

il mio "record" è 42 vasche in 50 minuti, facendo metà di stile e l'altra metà tra rana/dorso/doppio dorso.

è poco ma sono contento, non bisogna arrendersi smile

fai un corso con istruttore solo per te. anche io avevo tanta paura prima, tanto che facevo le vasche con finale - in acqua bassa - perchè arrivare spompato nell'acqua alta mi bloccava.

repetita iuvant e NON bisogna avere fretta, ne guardare gli altri, ne aver paura di avere paura smile

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Buongiorno, vi seguo spesso e ora ho deciso di iscrivermi. Anche io mi riconosco nelle difficoltà di Leonard.
Non avevo mai frequentato piscina o mare fino a settembre(ho 35anni), ora riesco a fare un pò di dorso, remate sempre a dorso e anche vasca intera solo gambe. La didattica è stata la stessa.
La difficoltà e paura nasce quando arrivo nel punto dove non si tocca: vado in tilt, penso in continuazione al muretto e a potermi sostenere e mi rifiuto per esempio di fare lo scivolo a pancia in giù nella parte alta della piscina(o meglio mi aggrappo a l muretto).Anche il galleggiamento verticale mi è riuscito si e no 2 volte, ci provo ogni volta che arrivo alla parte alta della piscina prima di ogni vasca di "ritorno.
Inoltre sto provando a fare stile libero, ma mi sembra impossibile. Dopo un paio di bracciate con la testa sott'acqua non riesco a prendere aria, o se ci riesco, le gambe affondano. L'istruttrice mi dice che mi fermo con le gambe, ho l'impressione di essere disordinato nei movimenti. Spero di riuscire  a fare dei passi avanti anche se talune volte i continui tentativi infruttuosi son frustranti per noi principianti.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

nei corsi per principianti le corsie sono piene di 30enni-60enni, per cui hai l'età giusta per iniziare una progressione fruttuosa.
Ma...perché incominciare dalla fine? Ovvero mettere il carro davanti ai buoi?
Se non hai ancora il controllo della respirazione, non hai ambientamento, temi (giustamente) l'acqua fonda. In questa fase lo stile libero deve aspettare, e non debbono esserci" tentativi frustranti". L'insegnamento deve essere calibrato in progressione e l'allievo deve essere sempre soddisfatto a fine la lezione.
Mettere contemporaneamente insieme scivolamento, gambata, bracciata, respirazione a chi ha bisogno di aggrapparsi bordo vasca, genera inevitabilmente stress inutile.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

La vasca che frequento va da un'altezza di 1,50mt fino ad arrivare a 2,00 mt circa. Perciò quando finisco una vasca inevitabilmente mi trovo nella parte alta, e qui devo stare vicino al muretto.
Gli scivoli prono riesco a farli senza problemi, ho difficoltà ad inserire la bracciata.
Riesco a fare un po' di battuta di gambe con respirazione frontale, ma dopo 2/3 respirazioni le gambe vanno giù.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Mi sembra evidente che manchi un serio ambientamento. Purtroppo molte piscine relegano tale pratica, soprattutto per gli adulti, a poche lezioni, anche perché temono che molti possano abbandonare il corso se non ottengono risultati. Parliamoci chiaro fare l'ambientamento per gli adulti non è molto entusiasmante; vedi a lato gente che nuota come pesci e vorresti quanto meno nuotare decentemente in poco tempo. Invece è proprio il contrario... da adulti si fatica molto di più ad acquisire quella acquaticità che invece ha chi ha iniziato da bambino. L'ambientamento per i bambini nonostante ciò comunque dura un bel po di tempo. Negli adulti complice la muscolatura più grossa il galleggiamento risulta più difficoltoso se parti da zero. Per acquisire una buona acquaticità serve del tempo. Se si ha pazienza e hai degli istruttori altrettanto pazienti si raggiungono dei risultati. Fare stile senza saper galleggiare perfettamente e senza aver perso la paura dell'acqua è inutile. Poi un istruttore che vuole insegnare l'ambientamento senza entrare in acqua sempre è pura utopia. Io da ex istruttore passavo ore ed ore in acqua per l'ambientamento dei bambini e anche con gli adulti. Tu non capirai mai dove sbagli perché  non hai la giusta percezione del tuo corpo nell'acqua. Far vedere un esercizio a secco non è la stessa cosa che correggerti in acqua o fartelo vedere in acqua.
Il problema è che alle società non gli importa più di tanto questo segmento... agli istruttori gli danno la fame e questi sono i risultati.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

pask80 ha scritto:

Mi sembra evidente che manchi un serio ambientamento. Purtroppo molte piscine relegano tale pratica, soprattutto per gli adulti, a poche lezioni, anche perché temono che molti possano abbandonare il corso se non ottengono risultati. Parliamoci chiaro fare l'ambientamento per gli adulti non è molto entusiasmante; vedi a lato gente che nuota come pesci e vorresti quanto meno nuotare decentemente in poco tempo. Invece è proprio il contrario... da adulti si fatica molto di più ad acquisire quella acquaticità che invece ha chi ha iniziato da bambino. L'ambientamento per i bambini nonostante ciò comunque dura un bel po di tempo. Negli adulti complice la muscolatura più grossa il galleggiamento risulta più difficoltoso se parti da zero. Per acquisire una buona acquaticità serve del tempo. Se si ha pazienza e hai degli istruttori altrettanto pazienti si raggiungono dei risultati. Fare stile senza saper galleggiare perfettamente e senza aver perso la paura dell'acqua è inutile. Poi un istruttore che vuole insegnare l'ambientamento senza entrare in acqua sempre è pura utopia. Io da ex istruttore passavo ore ed ore in acqua per l'ambientamento dei bambini e anche con gli adulti. Tu non capirai mai dove sbagli perché  non hai la giusta percezione del tuo corpo nell'acqua. Far vedere un esercizio a secco non è la stessa cosa che correggerti in acqua o fartelo vedere in acqua.
Il problema è che alle società non gli importa più di tanto questo segmento... agli istruttori gli danno la fame e questi sono i risultati.


Grazie della risposta. Pensavo di fare qualche capata in piscina da solo, quando avrò un po' di tempo, visto che a lezione faccio solo dorso e sbatto la testa di continuo con lo stile libero.
A questo punto cercherei di fare esercizi di ambientamento. Voi oltre alle respirazioni a candela cosa consigliate?
E per migliorare il galleggiamento?
Grazie in anticipo.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Primo esercizio: quando nuoti a dorso, prova e tenere il braccio in avanti teso e ruota lungo il suo asse da supino a prono battendo bene le gambe, mantenendo lo stesso assetto orizzontale che avevi da supino. Ti fermi torni indietro e rifai.
Alternativa: rimani prono per qualche secondo, gambe attive, e ruoti nuovamente a supino lungo l'asse (dalla parte) del braccio avanzato.

Secondo esercizio: gambata laterale, su un fianco. Un braccio bene in avanti, rilassato con la mano appoggiata gentilmente su una tavoletta (la tavoletta è opzionale, ma all'inizio ti dà stabilità). Il braccio dietro rimane lungo il corpo, la spalla fuori dall'acqua. La testa si appoggia, o quanto meno, si avvicina con l'orecchio al braccio teso in avanti. Puoi tenere la bocca fuori per respirare comodamente. Non appoggiare peso sulla tavoletta; quello che basta perché il palmo la sospinga in avanti, ed, a parte le gambe che spingono decise con il dorso del piede, tutto il resto deve essere rilassato.
Prova. Dovresti fare più strada rispetto alla respirazione frontale che può causare un abbassamento del bacino e la caduta di gambe.

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12 (modificato da salvagente 17-02-2017 08:41:12)

Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Old Man ha scritto:

Primo esercizio: quando nuoti a dorso, prova e tenere il braccio in avanti teso e ruota lungo il suo asse da supino a prono battendo bene le gambe, mantenendo lo stesso assetto orizzontale che avevi da supino. Ti fermi torni indietro e rifai.
Alternativa: rimani prono per qualche secondo, gambe attive, e ruoti nuovamente a supino lungo l'asse (dalla parte) del braccio avanzato.

Secondo esercizio: gambata laterale, su un fianco. Un braccio bene in avanti, rilassato con la mano appoggiata gentilmente su una tavoletta (la tavoletta è opzionale, ma all'inizio ti dà stabilità). Il braccio dietro rimane lungo il corpo, la spalla fuori dall'acqua. La testa si appoggia, o quanto meno, si avvicina con l'orecchio al braccio teso in avanti. Puoi tenere la bocca fuori per respirare comodamente. Non appoggiare peso sulla tavoletta; quello che basta perché il palmo la sospinga in avanti, ed, a parte le gambe che spingono decise con il dorso del piede, tutto il resto deve essere rilassato.
Prova. Dovresti fare più strada rispetto alla respirazione frontale che può causare un abbassamento del bacino e la caduta di gambe.



Ok grazie, ho provato qualche volta il passaggio da prono a supino dopo lo scivolamento ma non son riuscito.
Ora proverò l'opposto, magari gli ultimi metri di ritorno dalla vasca a dorso. Proverò anche gli altri che mi hai suggerito.
Per il galleggiamento verticale cosa consigliate? Io ho provato qualche volta la bicicletta ma non son fluido nei movimenti, non riesco  a sentire e spingere l'acqua.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

La prima cosa in assoluto spero che sia chiara che la respirazione deve essere una cosa naturale come se respirassi sulla terra; nel senso che devi acquisire il meccanismo quindi bolle a volontà ogni volta che ti fermi e negli esercizi stile sempre.
La seconda cosi che devi valutare è se in verticale ti mantieni a galla senza fare fatica. Se non riesci ad essere tranquillo non puoi andare avanti. Il rilassamento è fondamentale. Potresti iniziare con il tubo tra le gambe che ti da sicurezza fai delle vasche come ti viene e cercare di sentire l'acqua. I muscoli devono essere rilassati.
Per il classico movimento da pallanuoto le gambe non si muovono insieme ma alternate facendo dei movimenti circolari lenti e rilassati (vedi qualche video per avere idea). La posizione non è proprio verticale ma un po in avanti. Potresti provare con il tubo sotto le braccia. Aiutati un po con le mani sempre movimenti lenti e rilassati. prova a volte anche senza mani (dopo che hai acquisito il movimento). Prova per esempio a mantenere una cosa( una palla)  tra le due mani e muovi solo le gambe sempre alternate.
Poi prova la classica stella (o morto a galla sul dorso) se le gambe vanno giù prova col pull boy o un tubo sotto le ginocchia. I bambini ci riescono molto meglio.. noi adulti un po meno soprattutto in piscina... vedrai che nell'acqua di mare è molto più semplice. Fai la stella con occhi chiusi... senti il respiro e massimo rilassamento.
Poi inizi con le gambe dorso e stile. ginocchia poco flesse e piedi intraruotati che quasi si toccano le dita, piede disteso; il movimento parte dall'anca non dal ginocchio. Quando il movimento delle gambe è stato acquisito a sufficienza (e ce ne vuole) prova anche senza tavoletta (a stile parlo; a dorso invece la tavoletta usala meno se riesci e se proprio devi abbracciala a te o in alto) con respirazione frontale o laterale. Poi inizi ad inserire un braccio lungo il corpo ed uno in alto (sia dorso che stile). A stile con la tavoletta inserendo la respirazione. Si gira solo il viso non si alzano le spalle.. solo un occhio e la bocca sono fuori per respirare. Poi inserisci la bracciata dal lato dove respiri...
Puoi fare dorso-stile (anche solo gambe) conti fino a 5 e poi cambi stile.
Cmq esercizi ce ne sono tanti. quanti più ne fai e sempre diversi (inventali tu se vuoi) acquisisci maggiori capacità motorie.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

pask80 ha scritto:

La prima cosa in assoluto spero che sia chiara che la respirazione deve essere una cosa naturale come se respirassi sulla terra; nel senso che devi acquisire il meccanismo quindi bolle a volontà ogni volta che ti fermi e negli esercizi stile sempre.
La seconda cosi che devi valutare è se in verticale ti mantieni a galla senza fare fatica. Se non riesci ad essere tranquillo non puoi andare avanti. Il rilassamento è fondamentale. Potresti iniziare con il tubo tra le gambe che ti da sicurezza fai delle vasche come ti viene e cercare di sentire l'acqua. I muscoli devono essere rilassati.
Per il classico movimento da pallanuoto le gambe non si muovono insieme ma alternate facendo dei movimenti circolari lenti e rilassati (vedi qualche video per avere idea). La posizione non è proprio verticale ma un po in avanti. Potresti provare con il tubo sotto le braccia. Aiutati un po con le mani sempre movimenti lenti e rilassati. prova a volte anche senza mani (dopo che hai acquisito il movimento). Prova per esempio a mantenere una cosa( una palla)  tra le due mani e muovi solo le gambe sempre alternate.
Poi prova la classica stella (o morto a galla sul dorso) se le gambe vanno giù prova col pull boy o un tubo sotto le ginocchia. I bambini ci riescono molto meglio.. noi adulti un po meno soprattutto in piscina... vedrai che nell'acqua di mare è molto più semplice. Fai la stella con occhi chiusi... senti il respiro e massimo rilassamento.
Poi inizi con le gambe dorso e stile. ginocchia poco flesse e piedi intraruotati che quasi si toccano le dita, piede disteso; il movimento parte dall'anca non dal ginocchio. Quando il movimento delle gambe è stato acquisito a sufficienza (e ce ne vuole) prova anche senza tavoletta (a stile parlo; a dorso invece la tavoletta usala meno se riesci e se proprio devi abbracciala a te o in alto) con respirazione frontale o laterale. Poi inizi ad inserire un braccio lungo il corpo ed uno in alto (sia dorso che stile). A stile con la tavoletta inserendo la respirazione. Si gira solo il viso non si alzano le spalle.. solo un occhio e la bocca sono fuori per respirare. Poi inserisci la bracciata dal lato dove respiri...
Puoi fare dorso-stile (anche solo gambe) conti fino a 5 e poi cambi stile.
Cmq esercizi ce ne sono tanti. quanti più ne fai e sempre diversi (inventali tu se vuoi) acquisisci maggiori capacità motorie.



Grazie. A dorso riesco a fare anche la vasca completa solo gambe....oppure classiche remate e dorso arraffazzonato.
Quando arrivo nella parta alta della vasca però subentra molta paura,  e perciò diventa difficile galleggiare in verticale.
Ora comunque quando son fermo sto cercando di fare respirazioni sotto sempre più frequenti.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Salve, riapro questa discussione per chiedere qual è stata la progressione didattica di chi ha iniziato a nuotare da 0, ergo di chi non si sapeva reggere neppure a galla, come me, che ho messo piede in acqua per la prima volta a 35 anni.
Io frequento la piscina da quasi un anno, ma non ho ancora la minima autonomia in acqua e ne ho ancora paura.
Riesco a fare una decina di vasche a dorso, oppure solo gambe dorso, o remate sempre a dorso, ma quando l'acqua sale di livello l'occhio va sul muretto.
In posizione prona riesco a spostarmi con battuta di gambe(pochi metri), quando inserisco la bracciata a stile libero le gambe affondano quasi subito. Riesco a fare quasi una vasca intera con le pinne, ma pure lì devo avere il muretto vicino, anche perchè ho delle difficoltà a rimettermi in piedi. Dopo l'ennesima lezione infruttuosa son abbastanza demoralizzato, l'acqua non è nelle mie corde, anche perchè nella piscina che frequento son l'unico con tali difficoltà.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Ciao Salvagente,

mi sono appena iscritto per poterti rispondere poiché mi sono riconosciuto nella tua descrizione e mi dispiace molto leggere del tuo scoraggiamento e voglio dirti di non mollare.

Sono un 57enne che nuota (o ci prova) da luglio scorso.
La mia progressione è stata che, dopo aver frequentato un anno di palestra, ho letto che c'era nella piscina annessa  un corso di nuoto per principianti adulti che durava due mesi (due sere a settimana) a un costo irrisorio. Mi sono detto che valeva la pena provarci e mi sono trovato assieme ad altre 5-6 persone che avevano la mia NON pratica nell'acqua e una istruttrice molto giovane (l'età di mio figlio!!) che ci ha fatto fare gli esercizi di respirazione, galleggiamento a botte (raggomitolati, tenendosi con le braccia le ginocchia), scivolamenti proni e supini, stelline e tutto ciò che si poteva fare nella mezza piscina dove si tocca. Poi, dopo diverse settimane, gambe dorso e prime vasche dorso con molto timore (mio) e attenzione (dell'istruttrice). Il tutto in un'atmosfera di divertimento e di bonaria reciproca presa in giro dei partecipanti che avevano la mediamente la mia età.

Poi a settembre mi sono iscritto al corso che ho terminato lo scorso maggio, prime sessioni un po' tragicomiche con un adulto che non capiva come muoversi e l'istruttore che cercava di spiegare con altre parole quanto dovevo fare, galleggianti tubolari sotto le braccia e sotto il bacino come e più di un bambino alle prime armi. Uscivo dopo un'ora barcollando per il timore più che per la fatica avendo fatto 5-10 vasche (o mezze vasche).

Dopo qualche mese di macro errori sui primi tre stili (libero, dorso e rana) ho incominciato a farne di minori ma (e qui mi trovo nella tua descrizione) sempre con un occhio al muretto o ai riferimenti che mi dicevano che ero nell'acqua alta e quindi con il timore di non riuscire a arrivare sano e salvo dall'altra parte.

Leggendoti e pensandoci mi sono reso conto che a un certo punto questo non lo ho più fatto, ma non so dirti con precisione quando è successo; ma succede e succederà anche a te se insisti e ti concentri di più su come muoverti in acqua che al dove sei in acqua.

Devo dire che a me ha aiutato l'essere quasi sempre da solo con l'istruttore (ti svelo che il corso era dalle 7 alle 8 di mattina e in inverno, da novembre a febbraio, ce né voluta di buona volontà nel non saltare una lezione).
Quindi non ho suggerimenti magici per superare il timore se non leggere i suggerimenti dati agli altri nelle nostre condizioni (io li ho letti e ho scoperto nuovi aspetti a rileggerli), esercitarsi cercando le condizioni per stare tranquillo: per me è stato essere con poche persone intorno e non essere troppo forzato oltre quello che ritenevo il mio limite di quel momento ma un po' qualcuno (anche te stesso, ma meglio un istruttore) deve forzarti altrimenti non c'è progresso.

Gambe troppo affondate, respirazione laterale che sembrava impossibile, coordinazione a dir poco approssimata sono passato in tutti gli impedimenti che ho letto nel forum li ho avuti tutti e non penso di averli tutti superati. Ora provo a concentrarmi su un aspetto per volta della mia scarsa tecnica (ad esempio come diavolo infilo in acqua la mano sinistra, perché la sento differente dalla destra?) oppure mi stupisco sempre quando mi trovo a divagare con i miei pensieri mentre faccio una vasca con tranquillità.

Quindi insiti e fai pratica cercando di concentrarti su cosa stai facendo, a un certo punto troverai che il piacere supera il timore e da quel punto non molli più!
Io ho ancora timore (molto meno di prima, ma c'è e ci deve essere) nelle situazioni acquatiche differenti dalla piscina che frequento (ad esempio al mare) perché non mi illudo di essere diventato chissà che esperto ma ora non vedo l'ora di farmi, sempre la mattina presto, un nuotata per rilassarmi.
Ho ricominciato da questa settimana dopo un mese  che mi ero strappato un muscolo (non nuotando!!) ed è un vero piacere come lo sarà per te, tocca insistere e insistere.

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17 (modificato da salvagente 07-07-2017 19:49:13)

Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Grazie per la testimonianza. Sei stato molto cortese.
Il mio scoraggiamento deriva dal fatto che lo stile libero mi sembra impossibile, dal fatto che non capisco dove sbaglio. Dopo un paio di bracciate ho il fiatone e mi fermo, con le gambe che vanno giù.
Io ho usato i tubi galleggianti le prime lezioni, poi ho iniziato con scivoli prono supino e poi dorso.
Sicuramente ho una carenza di ambientamento.
Per esempio non riesco a passare da dorso a stile, o meglio lo faccio ma resto immobile a pancia in giù.
La frustrazione deriva soprattutto dal fatto che negli ultimi 6 mesi non ho fatto progressi, e mi sento di averle provate tutte.
La volontà è stata tanta, in questo periodo ho fatto anche il bagno a mare provando a fare qualche esercizio, ma oltre al morto e al movimento a dorso non mi riesce quasi nulla, anche perché sono un fifone.
Spero un giorno di poter replicare la tua testimonianza.
Una domanda anche per gli istruttori del forum. Prima di insegnare lo stile libero non sarebbe opportuno insegnare un galleggiamento rozzo, anche cagnolino con la testa fuori, giusto per dare al principiante assoluto un po' di sicurezza?

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18 (modificato da salvagente 05-01-2018 23:30:04)

Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Riuppo questa discussione per chiedere se esistono ancora i corsi di ambientamento acquatico per adulti.
Dopo il corso disastroso dello scorso anno, di cui ho raccontato in questo topic, ho fatto una prova presso altra struttura. Qua mi hanno fatto subito iniziare con gambe stile e dorso, con galleggiante e tavoletta, nonostante avessi esplicitato il desiderio di imparare a stare a galla e che degli stili non mi fregava una mazza. Niente galleggiamento statico(in 2 corsi mai provati), niente istruttore in acqua, niente galleggiamento verticale, peraltro corso in acqua alta. Io continuo a farmela sopra, oltre a non riuscire a portare a termine gli esercizi più semplici. Penso che siccome quasi tutte le persone sanno almeno stare a galla, alle società di nuoto non interessi insegnare ad un adulto l'ambientamento, bensì sia per loro solo una fonte di disturbo.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Ciao a tutti, anche io mi rivedo nelle vostre situazioni, ho 19 anni e da piccolo ho sempre avuto paura dell'acqua. Ho sempre voluto imparare a vincere queste paure, a galleggiare e nuotare anche per motivi di lavoro (Assistenti di volo) in cui richiedono di saper nuotare. Mi sono iscritto in una scuola di nuoto e ai primi giorni ero molto rigido finchè pian piano mi andavo sciogliendo fino ad ora dove nell'acqua bassa riesco a fare dorso solo gambe e con braccia mentre stile libero mi aiuto con una tavoletta per esercitarmi ma non riesco mai a portare al termine l'esercizio poichè sbaglio a volte nella respirazione (mi affanno o bevo acqua) o nelle gambe (che batto male quando faccio la bracciata e mi vanno giù). Mentre quando vado nell'acqua alta (ci vado stando attaccato al muro e non vicino i divisori di corsia) entro in panico perchè come voi do sempre lo sguardo verso il muro e tendo ad allungare le mani verso la. Quando provo a galleggiare per i fatti miei nell'acqua alta staccandomi dal muro, riesco per un pò ma poi devo riaggrapparmi perchè ho la sensazione di non muovermi bene in acqua e scendere giù. Agli inizi mi avevano fatto fare qualche esercitazione per galleggiare e dicevano che loro possono dirmi qualsiasi cosa ma devo essere io a lasciarmi andare ma secondo me non mi hanno insegnato le vere basi del galleggiamento. Cosa dovrei fare? Consigli? Tra l'altro sto cercando di imparare a nuotare sotto dei tempi stretti visto il lavoro di cui vi parlavo.

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Re: Problemi ambientamento e paura dell'acqua alta

Davidepro, l'unica cosa che mi viene da dirti è che devi fare almeno queste due cose.

Leggerti su questo foro attentamente e più di una volta le varie discussioni sull'ambientamento e poi trovare (oltre alle lezioni che mi pare di capire stai facendo) del tempo in piscina a provare per conto tuo (sempre in sicurezza!!) qualcuno degli esercizi riportati nelle discussioni di cui sopra.

Qualche risposta prima di questa c'è la mie esperienza in cui confermo anche io avevo molto timore nell'acqua.
Il timore, da adulti, si supera purtroppo solo con più tempo in acqua e tu hai poco tempo, quindi devi passarne di più in acqua in maniera rilassata.
Quindi cerca momenti in cui la piscina è più vuota e prova, prova, prova.
Ognuno di noi ha i suoi tempi.

Ciao e in bocca al lupo per il tuo corso.

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