[24 lug 2013, 10:32] Archivio notizie nuotoArchivio notizie CercaCerca InviaInvia ad un amico StampaStampa PDFPDF RSSRSS

Mondiali nuoto 2013 | Analisi delle 10 km donne

La Risztov sbaglia gara. Okimoto e Cunha magistrali. Le italiane crollano nel finale


    
Mondiali nuoto 2013 | Analisi delle 10 km donne
di Giovanni Pistelli - Avevamo scritto di una ottima prova di squadra per il Brasile nella prima giornata di gare, oggi è apoteosi. Nella 10 km femminile oro per Okimoto e argento per Cunha, le due sudamericane hanno condotto una pregevole gara d’attesa poi, quando sono uscite allo scoperto, sono state implacabili arrivando insieme allo sprint finale.

[url=http://www.swimxwin.com[/url]Per il bronzo hanno lottato ai loro piedi la giovane greca Araouzou e la più esperta tra le donne in acqua, la tedesca Maurer. La spunta proprio quest’ultima mettendosi sulla scia delle brasiliane nell’imbuto finale, un’astuzia che la greca paga con la seconda medaglia di “legno” nelle due gare sinora disputate. Ma le vittime dell’egemonia carioca sono soprattutto la campionessa olimpica Eva Risztov che ingenuamente trascina tutto il gruppo per tre quarti di gara, sempre davanti ma senza mai dare l’impressione di tentare una fuga.

L’ungherese pare rinunciare anche ai rifornimenti ma ad un certo punto la benzina del suo potente motore si esaurisce ed è nona al traguardo. Vittima illustre anche l’inglese Kery Anne Payne che nella prima metà della gara si mette sempre in evidenza alla ricerca della scia migliore, appare in grado di impostare una sua tattica vincente poi, quando il ritmo dell’ultimo giro si alza, scompare dalla prima fila finendo al 14° posto.

Poi le azzurre, inutile nascondersi, ci aspettavamo di più. Martina Grimaldi dà l’impressione di mantenersi facilmente tra le prime del gruppo, la sua nuotata è fluida, efficace, evita al massimo i contatti e sembra aspettare il momento per sferrare l’attacco finale. Invece proprio nell’ultimo giro anche Martina subisce il ritmo imposto dalle atlete davanti ed al traguardo è dodicesima.

L’altra italiana in gara Rachele Bruni si affanna a tenersi in evidenza nei primi 7 kilometri ma si vede che fatica più del dovuto a tenere quel passo che inevitabilmente andrà ad aumentare finchè, più della compagna in azzurro, viene risucchiata dal gruppo ed esausta conclude con la 31° piazza.

Se dopo la 5 km i volti erano un po’ tirati e si attenuava la battuta d’arresto con il contesto gara nuovo, difficile e duro, oggi ci chiediamo davvero quali siano i motivi di un simile empasse. Restano ancora 3 gare, il Team Event e le due 25 km maschile e femminile, gare dove l’Italia schiera ancora pedine forti che non più tardi di un anno fa sbaragliavano ogni avversario, continuiamo a crederci fino in fondo



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