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marina ha scritto:

io non sono una ex nuotatrice tuttavia provo a far bene il miolavoro,per cui non è indispensabie aver provato tutto sulla propria pelle!!
penso che i fondamentali delle nuotate e la didattica la si conosce tuti,la differenza sta nel cuore come dice stefano!!poi,non solo per tirare acqua al mio mulino,ma gli istruttori che prima di essere teli sonodottori in sciene motorie o ex isef stanno su un altro pianeta!!i corsi son troppo brevi per apprendere cose per cui servono anni!!

...ciao Marina, è vero che non è indispensabile aver provato tutto sulla propria pelle, per fare bene il proprio lavoro, ma spesso è quello che fà la differenza....!!!!! ...te, prova a chiedere ad un ingegnere e ad un muratore, di tirare sù un muro e poi vedi chi lo fà meglio....!!!!!! ....magari, è il muratore che dà qualche consiglio o può svelare qualche trucchetto all'ingegnere, per farlo meglio.....!!!!!!!

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profeta ha scritto:

Io ho imparato più dai consigli della gente appassionata che incontro abitualmente quando faccio nuoto libero piuttosto che dai miei istruttori

...ciao profeta, il consiglio che ti posso dare, è di cercare di farti trasmettere la loro passione per motivare ulteriormente la tua, ma diffida dei consigli di nuotatori molto spesso "fai da te". Piuttosto, cerca di rubare tanto con gli occhi, da chi è più bravo....!!!!!! ...un esempio che può sembrare banale, ma non lo è, può essere, ad esempio, per quanto riguarda la tecnica delle nuotate, quello di osservare attentamente, nelle dirette televisive, se sei un vero appassionato come me, le ribrese subacquee...l'osservazione è fondamentale......!!!!!! Per quanto riguarda poi i tuoi istruttori, il consiglio che ti posso dare, se ne hai notato qualcuno che secondo te può darti di più, allora chiedi di cambiarlo, senza alcun problema....!!!!! ....cerca di realizzare le tue aspettative, altrimenti rischi che a pagarne sia la motivazione....!!!!!!

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stefano '62 ha scritto:

Il buon istruttore è colui che riesce ad organizzare gli strumenti che ha a disposizione per fare un buon lavoro.
E' chiaro che più strumenti (cognizioni ed esperienze) si hanno e maggiori sono le potenzialità,eppure non è detto che si riesca davvero ad ottimizzarne l'utilizzo,e non è detto che qualcuno sulla carta più dotato faccia per forza meglio di altri.
Al contrario conosco istruttori che non hanno un grosso bagaglio tecnico e che spesso devono venire a chiedere questo e quello,eppure un buon dirigente non dovrebbe mai privarsi del loro apporto se sono capaci di fare la cosa più importante che deve fare un istruttore:accendere la passione nei cuori degli allievi,quella cosa che un domani farà sì che all'uscita del lavoro,tristi e stressati,riescano a decidere di venire in piscina per farsi una nuotata e sentirsi di nuovo vivi,felici e orgogliosi di sè.

Il nuoto non è solo agonismo e nuotate "perfette".

Ciao

....certo Stefano62, è fondamentale l'approccio che l'istruttore ha con i suoi allievi, il fatto che riesca a creare un gruppo, suscitare curiosità e passione per ciò che si stà facendo, ma poi alla fine devi sempre comunque dargli dei risultati tangibili del loro miglioramento, perchè non credere......l'allievo se vede dei progressi, l'anno successivo torna e chiede dello stesso istruttore, altrimenti cambia. Poi, comunque, dipende sempre da persona a persona e dalle aspettative che ci si pone quando si decide di iniziare un corso. C'è chi viene per rilassarsi, chi per socializzare un pò e c'è pure chi viene perchè vuole imparare. Io, per esperienza personale, ti posso garantire che se vedono risultati, l'anno dopo tornano più contenti, motivati e stai pur tranquillo che cercano lo stesso istruttore...!!!!!!

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...purtroppo caro Stefano62, il mondo del lavoro è uguale dappertutto, qualunque mestiere si faccia.....sono sempre i peggiori che vanno avanti o perchè raccomandati o perchè sono più facili da manovrare.....vuoi mettere uno che sà il fatto suo e che magari impone il suo modo di vedere le cose, piuttosto di uno che invece non sà nemmeno di cosa sta parlando e quindi accetta qualunque cosa gli si dica......!?!?!?!?!? ...sai quello di entrare in acqua, è una decisione che dovrebbe riguardare solamente l'istruttore e il metodo che decide di adottare nell'insegnamento. La società può dettare le linee guida, gli obiettivi di breve, medio e lungo termine, le verifiche periodiche, ma dimentica spesso che l'istruttore è un collaboratore che presta la sua opera all'interno della società e quindi è libero di adottare qualunque metodica ritenga più opportuna, è chiaro senza perdere mai di vista l'obiettivo finale, purchè rispetti le linee guida societarie. Dover discutere quotidianamente con un capo vasca incapace di gestire la stessa, è uno dei motivi per cui, tra un allenamento e l'altro, ho smesso di insegnare, almeno momentaneamente, nella scuola nuoto. La soddisfazione più grande è stato però sapere che l'anno successivo, la maggiorparte dei miei allievi ha reclamato a gran voce la mia presenza, in qualche caso cambiando anche piscina. Questo è il riconoscimento più grande alla passione che ho sempre messo nel nuoto e che i miei allievi hanno saputo riconoscere.

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...grazie Marina, ma la tua presenza è indispensabile....!!!!!! ...quindi mi raccomando.....non mancare più,eh...!?!?!?!? ....scherzo, e cmque quello ke dici te è vero a proposito degli istruttori...!!!!! ....sai io penso che il bravo istruttore, si vede dalla passione che ci mette, passione che molto spesso deriva dall'aver provato sulla propria pelle quello che si insegna, al di là del lato economico, che se pur importante non deve essere il motivo portante di questo mestiere. Molto spesso, invece si vedono istruttori che seduti sui blocchi si limitano ad impartire numeri di vasche da fare senza senso, senza preoccuparsi di controllare se si fà bene o si fà male, magari solo per continuare a parlare con il collega...!!!!! ....non parliamo poi delle mimiche che si vedono in giro, quando qualcuno di questi prova a mimare una nuotata o il semplice gesto...!!!!!! ....penso però sempre che la colpa nn sia la loro, ma di chi li ha abilitati e soprattutto del fatto che i corsi da istruttore che sono demandati ai vari comitati regionali, molto spesso vengono decentralizzati in strutture (impianti) periferiche, dove vengono abilitati anche istruttori che secondo me avrebbero bisogno loro stessi di tornare alla scuola nuoto....e ne ho visti parecchi....pericolosi per se stessi e per gli altri....!!!!!!! .....meno male, cmque, che poi affianco a questi ci sono anche tanti altri bravi istruttori, eh...!?!?!?!?!?

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stefano '62 ha scritto:

A livello didattico la difficoltà di respirare su un certo lato è la cartina di tornasole che mi dice che ci sono delle anomalie nell'equilibrio della nuotata,forse causate da differenze nella sensibilità e nell'intelligenza motoria di un arto rispetto all'altro.
La possibilità di riuscire a correggere questo handicap dipende tantissimo dal lavoro a monte in questo senso e quindi dal lavoro di coordinazione o anche di solo braccia in apnea (con apnea intendo-impropriamente-a viso immerso,soffiando)
A livello professionistico invece l'incapacità di respirare da ambo i lati si traduce nella possibilità di uno sviluppo disequilibrato della muscolatura (quindi posturale) in caso di altissimi volumi,o in altri casi (gare) nell'impossibilità di controllare agevolmente gli avversari;però è garantito che in caso di competizione (a parte i momenti in cui devi controllare gli avversari) si respira sempre e solo dalla parte preferita,se esiste,perchè ciò permette di abbassare il tempo;mentre i tentativi di miglioramento (assolutamente necessari) sono rimandati alle sessioni di allenamento.

Notorius ha detto:
"Questa frequenza di respirazione ti permette di rimanere quanto più piatto possibile in acqua, evitando tra l'altro mialgie al livello del collo soprattutto nelle gare lunghe, di avere una propulsione simmetrica, di avere una buona coordinazione del gesto e ti evita di andare in iperventilazione come quando si respira con una frequenza di due bracciate."

Premesso che condivido il concetto,vorrei precisare che la frase "quanto più piatto possibile" (comunque ho capito cosa intendevi e condivido,io respiro a 6\8 fino a che ci riesco) può dare l'idea (falsa) che la posizione piatta sia quella più idrodinamica.
Questa idea in voga più di 50 anni fa è stata messa da parte quando è stato dimostrato che il rollìo e il movimento di rotazione delle spalle permettono una serie di grandissimi vantaggi non solo idrodinamici;da allora per fortuna nessuno più insegna (almeno spero) a stare piatti con le spalle appiccicate all'acqua;invece l'equilibrio corretto prevede una rotazione del busto attorno all'asse del corpo che determina un cambio alternato di appoggio del peso,al punto che la respirazione,se fatta molto ma molto bene,non cambia di una virgola l'assetto del corpo.
L'entità dell'angolo di rotazione è personalissima e dipende dalla propria efficienza articolare,dalle distanze coperte e dal punto di respirazione rispetto all'azione delle braccia.

Quindi,fatte salve le validissime considerazioni sui risvolti posturali o tecnici,la decisione di respirare a 2 a 3 a 4 o più,da un lato solo o da entrambi,è assolutamente personale e nessuno è ancora riuscito a dimostrare la superiorità di un sistema sugli altri.

Ciao

...ciao Stefano62, il mio consiglio di ieri riguardo la necessità di imparare a respirare da ambo i lati, pensavo fosse abbastanza chiaro ci si riferisse ai lavori svolti nelle sessioni di allenamento non certo durante le fasi concitate di una gara. D'altro canto è vero, quando dici che la possibilità di riuscire a correggere questo "handicapp"dipende tantissimo dal lavoro che dovrebbe essere fatto fare a monte dagli istruttori, se parliamo di didattica e scuola nuoto, che invece diciamolo pure molto spesso non fanno o non sanno far fare per carenze proprie di preparazione (è facile nelle scuole nuoto trovare pseudo istruttori nn qualificati...)..!!!!!! Esistono gli esercizi di sole braccia in apnea, ma esistono anche gli esercizi coordinativi di sole gambe o solo braccia successive o alternate in cui viene inserita la respirazione. Quindi è normale che se questi lavori nn vengono fatti fare sin da subito, diventa difficile dopo parlare di coordinazione, di respirazione, di motricità acquatica, ecc..ecc...ecc, ....anche se non è mai troppo tardi cominciare a lavorarci su per migliorarsi...!!!!! Per quanto riguarda poi "la nuotata piatta" forse mi sono espresso male, ma io mi riferivo a quello che molto spesso per i neofiti o i meno esperti si traduce nel non dimenarsi spasmodicamente, come invece si vede spesso fare nelle varie piscine, cercando la respirazione ogni due bracciate. Cercando di respirare con una frequenza minore, si ha una stabilità migliore in acqua e soprattutto si impara a "cercare l'acqua" e non l'aria. Questo se parliamo di scuola nuoto, se poi è chiaro parliamo di nuotatori più evoluti, allora possiamo parlare di rollio delle spalle, di presa/appoggio, di trazione, di spinta e quant'altro che determinano un normale rollio delle spalle e con la coordinazione delle gambe anche una normale leggera rotazione del busto sul proprio asse. Ma la rotazione del busto non deve essere cercata con la respirazione in cui invece deve essere solo la testa a ruotare, ma deve essere una normale conseguenza delle varie fasi di presa, trazione e spinta nella bracciata che determinano il rollio delle spalle. Per concludere, quindi, tornando al consiglio che voleva il nostro amico, forse nelle brevi distanze in vasca, può essere indifferente respirare a 2 a3 o a 4 bracciate, ma sicuramente dovendo affrontare una lunga distanza, come credo volesse fare, sicuramente avere una frequenza più bassa (4 bracciate), ti permette di avere una frequenza respiratoria più consona al tipo di gara (durata e distanza), un affaticamento minore e ti permette di concentrarti maggiormente sulla nuotata preoccupandoti di "cercare l'acqua", e quindi la motricità, e non l'aria. Basta che tu faccia una semplice prova, anche in piscina, su una distanza anche solo di 1500 mt, respirando prima ogni due bracciate e poi magari un'altro giorno farne un'altra respirando ogni 4 e poi alla fine delle due sessioni controlla i battiti (la frequenza cardiaca), lo stato di affaticamento muscolare e vedrai che anche i tempi saranno diversi. Provare per credere...!!!!!

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(10 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Andre ha scritto:
stefano '62 ha scritto:

Io li uso trasparenti ogni volta che posso,ma ne tengo sempre diverse differenti a disposizione,e spesso decido solo alla fine del riscaldamento quali usare.
Credo che l'unica sia provarli tutti perche' e' una cosa troppo personale per fidarsi del consiglio altrui.

Ciao

quindi uso i trasparenti anche con il sole?

....ciao Andre, gli occhialini sono una cosa personale...!!!! ...io ti consiglio di usare quelli che usi solitamente anche durante gli allenamenti....!!!!....è una questione di abitudine e basta....!!!!!! ...certo che nelle gare lunghe in presenza di sole, magari sono più opportuni quelli un pò più scuri se nn altro per il riflesso...!!!!! non preoccuparti ci si vede benissimo....e anche le boe si vedono benissimo....!!!!!

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(260 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

marina ha scritto:

il fatto di sapere respirare bilteralmente,implica non stae a disagio i cosa di"onde" dal lato respirazione!!!

...è vero scusa Marina, dimenticavo questo ulteriore vantaggio...!!!!!!

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profeta ha scritto:
DenverOne77 ha scritto:
sololibero ha scritto:

io si

anche io

cambiate lato della respirazione oppure tenete sempre lo stesso?

...ciao profeta ,
diciamo che in realtà si dovrebbe imparare a nuotare respirando indistantamente da ambo i lati. Questo perchè fà sì che il nuotatore assuma una posizione in acqua, quanto più corretta possibile, evitando nel contempo eventuali asimmetrie propulsive. Per intenderci, impari a spingere in egual modo con entrambe le braccia,  evitando di spingere più con un braccio piuttosto che con l'altro  (braccio forte e braccio debole) ed evitando torsioni inutili del busto che di solito ne conseguono. Il fatto che in tv possa sembrare respirino sempre dallo stesso lato, magari può essere dettato dalla posizione rispetto agli avversari, ma ti assicuro che non è così se si vuole controllarli...!!!!! Io personalmente, tendo a respirare con una frequenza di 4 bracciate, alternando i lati e in fase di recupero respirando saltuariamente anche ogni tre per poi riprendere a respirare ogni 4. Questa frequenza di respirazione ti permette di rimanere quanto più piatto possibile in acqua, evitando tra l'altro mialgie al livello del collo soprattutto nelle gare lunghe, di avere una propulsione simmetrica, di avere una buona coordinazione del gesto e ti evita di andare in iperventilazione come quando si respira con una frequenza di due bracciate.

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(260 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

DenverOne77 ha scritto:
brich72 ha scritto:

ehi, anche se non sono master me li date un paio di consigli? pratico nuoto a livello amatoriale e volendo partecipare ad una traversata mi sono iscritto alla onno-mandello (essendo comasco gioco quasi in casa). Ho acquistato e provato una mezza muta da nuoto e dopo la mia prima nuotata un po' lunga mi sono ritrovato con due escoriazioni sul collo in corrispondenza del colletto che tutti scambiano per succhiotti (e figuratevi i commenti in ufficio) ma che fanno un gran male. Mi date qualche consiglio per proteggersi?
altra domanda da profano: tralasciando il caldo/freddo la muta aiuta o è un impedimento (in sintesi si fanno tempi migliori con o senza?)
ultima: la boa di segnalazione che ci si porta dietro dà fastidio? come legarla per ridurne il disturbo?
se mi risolvete questi dubbi, prometto che me ne torno tra gli amatori senza più intromettermi!
grazie mille
ciao
brizio

ciao, io uso la vaselina..me la spalmo sul collo prima di mettere la muta e non mi ustiono.
Quando stai parecchio in acqua la muta te la consiglio.... stanchezza e acqua fredda fan venire i brividi.
la mua aumenta il galleggiamento e lo scivolamente se è un po seria quindi  i tempi son migliori.
:-)

...ciao a tutti ragazzi, per quanto riguarda le escoriazioni, la vasellina bianca và benissimo, mentre per quanto riguarda l'uso della muta, forse sfugge che c'è il divieto assoluto nel regolamento tecnico generale del nuoto e nuoto di fondo 2009, che vieta l'utilizzo di mute, così come di pinne e respiratori, o quant'altro faciliti il galleggiamento, nelle manifestazioni ufficiali. E' altresì concesso l'utilizzo dei costumi tradizionali (slip) o di nuova generazione ad eccezione delle categorie esordienti, ragazzi e propaganda, così come è concesso l'uso di occhialini, cuffia, stringinaso, tamponi per le orecchie e cospargersi il corpo di grasso. Ma la muta proprio no...!!!! Soltanto che molto spesso i giudici arbitro, che dovrebbero vigilare e far rispettare il regolamento vigente, disattendono a questa norma e ciò non è giusto visto i vantaggi che può produrre l'uso della stessa. Comunque, il consiglio che vi posso dare è di usare i costumi di nuova generazione, che siano solo a pantalone o interi. Sono molto più aderenti e proprio per questo si adattano meglio al corpo, seguendone i movimenti ed evitando così sfregamenti vari.

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marina ha scritto:

complimenti!!!
non è da tutti fare questa crescita dopo anni!!!continua cosi,i miei più cari auguri!!

....il mio è solo un modo, per dire che a volte fare nuove esperienze, senza fossilizzarsi, aiuta a trovare nuovi stimoli, forse più grandi...!!!!!!!!! ......con questo, però rinnovo quello che è stato, è e rimarrà il mio amore per la vasca...!!!!!! tongue

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(80 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

.......ragazzi, mi raccomando per tutti gli amanti delle lunghe distanze, che nessuno dimentichi l'appuntamento dell'11 luglio con il Campionato Italiano di Fondo 5km, che si terrà al lago di Scanno (AQ)......!!!!!!!!! .....sempre che il tempo ci assista,eh...!!!!!!!!

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...si e scusami se nn ti ho risposto subito, ma ti scrivo da lavoro e quindi nel fine settimana nn ho potuto leggere i commenti alla mia mail...!!!! wink
....sono un collega che da un paio di anni è passato alle gare di fondo, un pò per sfida personale, un pò perchè questa è, se così si può dire, la specialità della "casa", intesa come società alla quale sono legato...!!!!!!! ...devo dire che cimentandomi in questa nuova avventura, nn pensavo di trovare nuovi stimoli, forse perchè alienato da quella riga nera che in vasca contrassegna la corsia, dalle centinaia di virate che facciamo ogni volta in allenamento, da quei pochi minuti che in gara segnano lo start e l'arrivo, nn ci si rende conto di quanto, invece, nel fondo ci sia anche la strategia di gara, la direzione migliore, il gioco di squadra, di quanti altri fattori possono o non possono farti fare la differenza e perchè no, essere tra i più bravi....!!!!! ....insomma provare per credere, no...?!?!?!?!?!? tongue

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(80 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

...ciao a tutti ragazzi, sono nuovo in questo forum, che già conoscevo, ma, con mia grande sorpresa, non sapevo ne fosse parte integrante un mio carissimo vecchio amico, nonchè collega di società e d'acqua.....!!!!!!
.....quindi innanzitutto un saluto particolare al grandissimo Arles tongue che mi ha fatto conoscere meglio questo sito così coinvolgente che trasmette passione per un ambiente come quello dell'acqua, capace, forse come pochi altri, di trasmettere grandi emozioni....!!!!!!!!! .....quindi eccomi quà pronto, come voi, a offrire e trasmettere, dal mio piccolo, esperienze, emozioni e passione......!!!!!!!!