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> senza cercare di andare avanti "il più possibile",bensì in modo ragionevole da non iperestendere il braccio-errore gravissimo

Quindi gira che ti rigira, arrivi a dire quello che dicevo io: uno dei mantra degli istruttori è il seguente "vai a prendere l'acqua il più avanti possibile", ma senza dire "a patto che la spalla alta consenta di entrare prima con la mano e poi col gomito", con il risultato che il gomito entra prima della mano e addio presa (braccio iperesteso). Quindi non bisogna iperestendere il braccio, ma bisogna entrare in acqua prima con la mano e poi col gomito, e secondariamente a questo, nel punto più avanti possibile. E che consiglio bisogna dare a chi iperestende se non quello di "entrare più vicini alla testa"? Oppure puoi dirgli di fare il recupero con la spalla più alta, ma dalla mia esperienza questa è un'abilità più complessa, difficile da far fare subito... Entrare più vicino, l'allievo lo fa immediatamente.

Bella la spiegazione sulla presa d'acqua, anche se risente un po' dell'approccio "all'italiana", cioè è un po' fumoso smile in particolare questo passo:

"perchè per effetto della spinta sub, viene sviluppata energia cinetica (carico misurabile in svariate decine di kg) che resta intrappolata nel braccio durante il recupero,che se eseguito correttamente e rilassato e senza disturbi viene poi trasferito (trasferimento di carico) in acqua all'ingresso della mano, fornendo un concreto "spessore" alla presa"

non mi è per niente chiaro. Cosa vuol dire "energia cinetica intrappolata nel braccio in recupero"? Dal punto di vista fisico vuol dire poco o niente, ma anche sforzandomi di interpretare faccio fatica a capire cosa intendi. Non riesco a capire cioè cos'è importante secondo te per determinare una buona presa d'acqua (ancoraggio a un "punto fisso"): iniziare subito la presa senza "scivolamento passivo", ok, e poi? Avere ancora "abbrivio" dalla bracciata precedente, senza aspettare di perdere troppa velocità?

Andrea Tibaldi

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> nuotix

Quel tipo di nuotata che vedi è didattica, in realtà questi qui quando tirano, io compreso, entrano leggermente più avanti. Attenzione: leggermente.
Quella del "prendere l'acqua avanti" è una cosa spesso molto controproducente. La fase di scivolamento avviene soprattutto quando il braccio è già in acqua ( e il corpo nella posizione più idrodinamica possibile, cioè il braccio si allunga e va a prendere l'acqua avanti quando è in acqua, c'entra poco dove entra tanto si allunga dopo! Conta tanto invece COME entra e cioè prima la mano e poi il gomito. Se cerchi l'acqua avanti ottieni spesso proprio il contrario: entra prima il gomito della mano, ti ritrovi a gomito basso e non ti riesci ad infilare nell'acqua e a ottenere un buon scivolamento e ad andare efficacemente in trazione dopo.

Per imparare a infilarti nell'acqua, ottenere un buon scivolamento, mantenere il gomito alto ed evitare di affondare con le gambe, devi imparare a entrare più dall'alto verso il basso con la mano e soprattutto all'inizio, per imparare a farlo e perdere la cattiva abitudine di entrare male col gomito basso, è meglio entrare appena dopo la testa. Se vedi i video dei PRO puoi notare come loro non vadano di certo a cercare l'acqua nel punto più avanti possibile (cosa ottenibile semplicemente estendendo il braccio)... Piuttosto entrano SEMPRE dall'alto al basso, prima la mano poi il gomito.

I nuotatori dei video TI con la "bracciatina" fanno 12 bracciate per vasca...

Andrea Tibaldi

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x stefano '62

Puoi essere tranquillamente meno strafottente e spocchioso, non è davvero necessario esserlo.

Capisco che non ti piaccia che qualcuno costruisca un business e diffonda a decine di migliaia di persone in tutto il mondo quello che tu insegni a qualche decina o centinaia di atleti nella tua piscina, ma tant'è io lo vedo come un merito suo non come un'appropriazione indebita. Il fatto che ci metta sopra un marchio registrato (è il marchio che è registrato, non i drills...) e che venda il suo metodo con quel marchio... Non vedo perché dovrebbe inficiare la bontà di quello che dice. Cioè perché tu sai queste cose da 30 anni e lui le dice da 20, non può farlo perché tu le sapevi già da prima? Vogliamo scherzare?

Quello che tu scrivi nel tuo ultimo post mi ha fatto davvero molto piacere perché confermi che tutto ciò che insegna il metodo TI è giusto, quello che mi hai gentilmente spiegato è quello che Terry spiega nei suoi libri, identico. Ora, però, vienimi a dire che a un istruttore FIN vengono spiegate queste cose (cioè di insegnarle ai clienti), dimmi che tutti gli istruttori FIN ti fanno fare gli stessi esercizi di TI e ti spiegano quello che mi ha gentilmente spiegato. Abbi il coraggio di dire una falsità del genere. Dimmi che nelle squadre master si dicono queste cose, dimmi che ci si concentra sulla tecnica, e quando lo si fa ci si concentra su questi aspetti. Abbi il coraggio di dire una falsità del genere. Io nelle squadre master ci sono stato e gli istruttori li vedo tutti i giorni, e NESSUNO mai mi ha spiegato queste cose né ho visto spiegarle ai loro clienti. E gli stessi istruttori FIN nuotano davvero malino, alcuni sono scandalosi a nuotare e questo di certo non aiuta. Questo vogliamo dirlo?

Come in tanti altri campi, in Italia le informazioni non circolano, chi lavora bene non diffonde il proprio sapere, si tiene il suo "segreto", in altri paesi come gli USA sui segreti ci si costruisce un business e così questi segreti si diffondono a tutti. Poi ci si incazza quando si vede che con le stesse informazioni là ci hanno costruito un business mondiale mentre qui si continuano ad allenare i quattro gatti di una piscina.

E allora qual'è la morale della favola? Che questi saranno anche segreti di pulcinella ma in quanti istruttori FIN te li svelano? Il 5%? Il 10%? Dai, io sono di Bologna, dammi qualche nome di istruttore/centro sportivo/squadra master alla quale rivolgermi per passare da 25 bracciate per vasca a 20 in 3 mesi mantenendo la stessa velocità. E passare a 18 in un paio di anni sempre mantendo la stessa velocità e senza fare un allenamento strutturato "classicamente" che è uno. O nuotare sciolto a 14-15 bpv con dua gambate per ciclo di bracciata. E spendendo il costo di un DVD (40 euro). Sono tutt'orecchi.

Andrea Tibaldi

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> il presunto metodo ultramega scientifico di total immersion non fa che presentare come oro colato nozioni che sono già arci-stra-note

certo, tutti i drills sono noti, tutti i concetti sono noti, ma nessuno li ha messi insieme in un metodo, nessuno li ha condensati in una filosofia. E soprattutto, nessuno ti dice l'obbiettivo degli allenamenti di tecnica (es diminuire le bracciate per vasca).
Quello che non capite è che total immersion ti insegna a nuotare come i nuotatori bravi, cioè ti insegna a nuotare bene.
Chi già sa nuotare bene, non usa il metodo perché non ne ha bisogno. Ma a nuotare bene sono in pochi... Molto pochi.

> perché nessun nuotatore professionista usa il metodo di total immersion??
perché sa già nuotare bene! mi sembra banale.
E comunque ci sono in giro dei video di popov che fa esercizi molto simili... anche perché come giustamente dici i drill total immersion sono poi i drill che si fanno comunemente. Ma quando si fanno, spesso non si fanno con un obiettivo, con uno scopo preciso. TI ti dà un percorso, uno scopo, ti dice se non sai fare questo, non puoi evolvere. Tu impara a fare questo, ed evolvi...

> però bisogna precisare che è un ESERCIZIO che è solo ad appannaggio di nuotatori evoluti e che non esiste un rapporto gambate- bracciate costante,
> valido sempre e comunque per qualsiasi qualità metabolica  e propore una cosa simile ad un neofita è una pura castroneria che non sta né in cielo né in
> terra. è troppo facile dire "coordina la gambata con la bracciata". a monte stanno una sequela lunghissima di obiettivi che l'allievo deve raggiungere che
> neanche ti immagini (e che total immersion non ti dirà mai) perché il percorso che l'allievo deve fare per raggiungere una certa evoluzione di nuotata non
> si può fare dall'oggi al domani e neanche nel giro di poco tempo.

Scusa ma da questo post fai capire di non avere le idee per niente chiare su cosa significhi saper nuotare. Magari sei fortissimo, ma cadi spesso in contraddizione. Gambata coordinata con bracciata significa che la gambata e la bracciata avvengono SEMPRE nelle stesse posizioni reciproche. Cioè quando vado in trazione con la mano sx, calcio con la gamba sx, e viceversa. Poi posso inserire le altre 4 gambate, ma lo fanno solo i velocisti, fino ai 400 metri, sopra, si nuota a 2 gambate e anche nel fondo, cioè in aerobico tutti nuotano a 2 gambate (i nuotatori evoluti). Non è un ESERCIZIO, è NUOTARE. È la base del nuoto, o almeno dovrebbe esserlo. Quando impari a farlo, capisci veramente cosa vuol dire nuotare, e nuotare diventa una cosa bellissima.

Qualunque nuotatore nel giro di QUALCHE MESE può coordinare la gambata con la bracciata, total immersion ti insegna proprio questo. Guarda questo video per capire cosa intendo: chi già sa nuotare benino, in due giorni impara a farlo:
http://www.youtube.com/watch?v=shOM8BunXCM
ovviamente all'inizio vai più piano, ma in breve tempo puoi arrivare alle prestazioni di prima facendo molta meno fatica e questo ovviamente apre la strada a un miglioramento nel futuro. Come hai detto tu, ci vogliono mesi, anni. Ma se uno non si dedica alla tecnica... Nei mesi e negli anni rimane sempre lì.

E per fare questo TI prima ti insegna a rilassarti in acqua, e galleggiare senza usare troppo le gambe (la tua "sequela lunghissima di obiettivi" ?!?!), solo così puoi usarle solo per l'assetto e la propulsione (cioè 2 volte per ciclo). E solo una volta che avrai imparato a fare questo, potrai inserire con profitto anche le altre 4 gambate, perché coordinare bene 6 bracciate per ciclo, con le 2 fondamentali date al momento giusto, è molto, molto difficile... Se non sai metterne due al posto giusto, come puoi pensare di metterne 6?!?!

x ricottina

La cosa rivoluzionaria del metodo (i contestatori non lo conoscono, vedono due video e con un approccio molto all'italiana, pensano di aver capito tutto, dicono che hanno scoperto l'acqua calda, che sono americanate, ecc ecc quando invece non hanno capito un bel niente...) è questo concetto: per nuotare bene bisogna cambiare tecnica, ed è quasi impossibile farlo solo nuotando, perché i movimenti sbagliati sono radicati nel cervello e appena l'attenzione si sposta di un millimetro su un altro aspetto, si ricade nell'errore. Dunque per migliorare bisogna SMETTERE DI NUOTARE e fare solo i drills per qualche settimana o qualche mese a seconda del punto di partenza. Una volta imparato a nuotare (cioè due gambate per ciclo, coordinate, braccio rilassato in recupero, buon assetto in acqua, corpo lungo e affusolato, fase di scivolamento prima della trazione ecc ecc, insomma le cose che sanno tutti) e questi nuovi movimenti sono radicati e hanno sostituito i precedenti, allora si riinizia a tirare, ma piano piano, altrimenti si ricade negli errori.

Io ci ho messo qualche settimana (una 20ina di allenamenti) a cambiare nuotata, qualche mese a radicarla, ma dopo 3 anni ancora non riesco a riprodurla in gara. Dove tuttavia sono migliorato, e tanto, per dire ora nuoto a 1'30'' quasi senza fatica quando sono in forma prima era il mio limite aerobico. E non faccio quasi mai ripetute e allenamenti tipo nuoto master, che ritengo essere meno produttivi dell'approccio TI, se uno non ha un grande talento (leggi gli basta nuotare per migliorare la tecnica... e io purtroppo questo talento non ce l'ho).
Questo è TI: "meno ripetute, più tecnica". Parliamo di questo, non degli esercizi che sono ovviamente quelli che conoscono tutti, ma è l'utilizzo che se ne fa la cosa importante.
E il riscontro cronometrico non è importante (almeno non per me), andare più forte è la bella conseguenza di una nuotata più efficiente, silenziosa, elegante.

Andrea Tibaldi
www.cibo360.it

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Ciao a tutti, sono la schiappa che fa(ceva) 12 minuti negli 800 e che propone il metodo Total Immersion in Italia.

Avete perfettamente ragione quando dite che TI è rivolto a chi non sa nuotare, cioè al 90% dei nuotatori e al 70% dei triathleti.

Il concetto molto semplice è questo: UN NUOTATORE BRAVO SA NUOTARE CON DUE GAMBATE PER CICLO DI BRACCIATA. Poi nelle ripetute da B2 in avanti inserisce ovviamente la gambata, ma non prima, infatti già negli 800 anche un olimpionico nuota almeno metà gara così.
Questa è una condizione sine qua non per essere nuotatori decenti, di quelli che vengono guardati con ammirazione dai profani in piscina, nonché per raggiungere determinate prestazioni (es nuotare più veloce di 1'30'' sui 100 per almeno 400 metri).
Dimostratemi che non è vero, mostratemi uno bravo che nel nuoto "sciolto" usa le gambe in continuo e non coordinate con la bracciata.

Ebbene, lo scopo principale del metodo è quello di insegnarti a nuotare così, cioè a COORDINARE GAMBATA E BRACCIATA e non frullare con le braccia e sbacchettare con le gambe il più forte possibile. Nessuno qui ne ha parlato (almeno mi sembra, forse mi è sfuggito), vuol dire che qui parlate parlate ma nessuno ha capito veramente cos'è il metodo. Se mi dite che gli istruttori di nuoto in Italia (se non una SPARUTA MINORANZA) ti insegnano questo, state sparando una cavolata grande come una casa e lo sapete benissimo.
E lasciatemelo dire, tanti di quelli che vanno forte a nuoto perché hanno imparato da bambini, non hanno nemmeno una vaga idea del perché vadano forte e tantomeno saprebbero spiegarlo a uno che forte non va! Istruttori e allenatori di squadre master compresi.

Dite quello che vi pare, ma io prima a nuotare facevo schifo, ora sono bello da vedere, e i tempi che facevo prima con FC 165 ora li faccio con FC 145.
Questo significa che in una gara di triathlon posso nuotare a 1'35'' praticamente a gratis oppure a 1'30'' con uno sforzo minimo, quando prima uscivo dalla vasca paonazzo se volevo tenere dei tempi del genere. E durante gli allenamenti in piscina, non vado mai oltre i 155 di FC... E vado come prima quando facevo dei 10x300 a 4'45''. Significa che la mia prestazione è dovuta alla tecnica e non all'atleticità, ma la tecnica non la perderò più, l'atleticità la perdo e la recupero in due mesi.
E ho allenato gente che in due anni ha tirato giù 7 minuti nella frazione di nuoto dell'IRONMAN in facendo molta meno fatica di prima sia in gara che soprattutto in allenamento. Se la gente cerca metodi alternativi agli allenamenti con gli istruttori FIN (e li cerca, eccome), invece di gridare allo scandalo, dovreste riflettere sul fatto che forse i metodi di insegnamento sono un po' antiquati e poco efficaci.

Andrea Tibaldi
www.cibo360.it