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Argomento: Piscine profone = più fatica

Non so se altri hanno la mia stessa sensazione, ma mi è toccato cambiare piscina, ed attualmente sto nuotando in una più profonda.
Sono passato da una da 1,5 metri più o meno ad una da 2,2 metri più o meno.
Bene.. la sensazione è che nuotare in quella più profonda sia più faticoso ed anche che l'assetto che si tiene sia differente.

I tempi in realtà non sono più alti ma esattamente gli stessi in entrambe le vasche, ed a parità di allenamento anche la fatica *sembra* la stessa.

Esistono almeno un paio di motivi per cui questa sensazione potrebbe corrispondere ad un fenomeno reale, ma vorrei prima sapere se altri hanno notato / provato la stessa cosa e cosa ne pensano gli esperti.

Grassie !

Tanto per la cronaca.. la piscina "faticosa" è quella di Arles smile

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Re: Piscine profone = più fatica

Ciao, nuotavo in una piscina di circa 2.30 di profondità ed avevo delle sensazioni molto più belle che nuotando in una piscina poco profonda dove ho la sensazione che si galleggi peggio. Tempo fa avevo posto questo quesito in una discussione e mi ricordo che mi avevao detto che la profondità non influisce..io non credo è meglio nell'acqua più alta. smile

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Re: Piscine profone = più fatica

mi sembra che i due post siano dal contenuto diametralmente opposto, o sbaglio?

....da quella parte abita un Cappellaio e da quest'altra una Lepre Marzolina. Va' pure da chi ti pare....sono matti tutti e 2.....

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4 (modificato da smecucci 30-06-2010 17:15:02)

Re: Piscine profone = più fatica

SICURAMENTE la profondità dell'acqua NON influisce sulla spinta di galleggiamento, quella del principio d'Archimede.. tanto per capirci.
Ma quando qualcosa si muove in un fluido, il principio d'Archimede da solo non basta a spiegarne gli equilibri.

Altrettanto SICURAMENTE, esiste un fenomeno, che per quando ne so non ha denominazioni comuni in campo navale, ma in campo aeronautico viene detto EFFETTO SUOLO, per cui un aereo, a parità di velocità, quando si trova vicino al terreno sviluppa una portanza maggiore (ossia galleggia meglio nell'aria) di quanto non succeda lontano dal terreno.
Per lontano si intende una distanza pari all'apertura della semiala.

Sicuramente un nuotatore che avanza nell'acqua sviluppa una reazione idrodinamica, e quindi una portanza anche lui. Il fenomeno mi sembrerebbe perfettamente comparabile.

Il problema è che più vicino al fondo arriva la mano, più vortici si generano al suo passaggio in acqua. Più vortici = più resistenza.
Però.. quello che sembrava a me è che in acqua bassa si galleggia meglio per via dell'effetto FONDO (chiamiamolo così), ma si avanza peggio per via delle resistenze indotte, e nel bilancio alla fine prevale il miglior galleggiamento e mi sembra di nuotare meglio.

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Re: Piscine profone = più fatica

Smecucci è certamente molto preparato (e non è una novità,anzi ci farebbe piacere che si connettesse più spesso,soprattutto quando si tratta di chimica o fisiologia) e ha tratto delle conclusioni validissime.
Per quello che so io in acqua è valida la teoria di Bernoulli conosciuta in aeronautica,poi esiste anche la teoria dei vortici e la "portanza"e ben sette tipi di resistenze;recentemente in ambito accademico (mi limito a riportare le risultanze di vari convegni) pare accettato che queste leggi intervengano tutte quante in modo sinergico senza un "dominio" di una sulle altre,influendo su galleggiabilità e resistenze all'avanzamento (drag attivo e drag passivo)
Sinceramente mai nessuno ha posto la questione della profondità dell'acqua proprio perchè per la legge di Archimede è assolutamente ininfluente e tale viene considerato pure l'effetto sulle nuotate;però non è escluso che una qualche differenza possa esserci,anche se molto difficilmente rilevabile.

Spesso mi capita di provare lo stesso disagio di Smecucci,ma ho scoperto che se chiudo gli occhi sparisce,da questo ho dedotto che possa trattarsi semplicemente della maggiore distanza dello sguardo dal fondo vasca,e dalla conseguente maggiore lentezza di spostamento dei punti di riferimento visivi,che genera una illusoria impressione di andare più piano.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Piscine profone = più fatica

si.occhi e orecchie hanno importanza per la postura dinamica quindi sono sensazioni non veritiere!!secondo me...parlo da posturologa perchè il resto non è la mia materia!!

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

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7 (modificato da smecucci 30-06-2010 22:21:18)

Re: Piscine profone = più fatica

Grazie Stefano.. smile troppo buono !

In effetti ad un effetto psicologico proprio non ci avevo pensato...

La teoria di Bernoulli vale sicuramente anche in acqua e, in determinate condizioni in tutti i fluidi, posto che tra le varie condizioni ci sia anche una  velocità contenuta. (Più o meno le stesse differenze che ci sono tra l'aerodinamica subsonica e ultrasonica)

Mi è capitato di nuotare in mare aperto, quando i raggi del sole vanno verso il fondo e convergono tutti verso il..  niente: fa decisamente paura (almeno a me) e sembra di nuotare inutilmente.. o meglio, non si arriva mai. Cosa che cambia abbastanza se invece di fare come Montalbano ci sono altri insieme a te.
Oppure, mi viene in mente ora, se nuoti a dorso, e quindi non vedi.
Il fatto di non vedere il fondo che scorre alla stessa velocità, come dice Stefano, avrà la sua buona influenza !

Ora cercherò di provare il suggerimento: nuotare stile ad occhi chiusi. Sembra, tra l'altro, un buon modo per controllare se la nuotata ha squilibri particolarmente evidenti, anche se non mi è mai capitato di sentirne parlare.
Tanto più che il mio osteopata mi dice che sono ipertrofico a destra smile

Grazie dei commenti !
s

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Re: Piscine profone = più fatica

E' da una settimana che ho delle crisi di panico a metà seduta d'allenamento. Oggi mi sono sentito quasi privo di forze a metà vasca e sono saltato sul bordo vasca. Sto soffrendo molto il passaggio da vasca 25 mt. A vasca 50 mt, credo sia dovuto alla stanchezza, al caldo o ad una specie di agorafobia della vasca grande; la profondità non c'entra perchè identica alla vasca piccola. Ho questa paura di svenire in acqua.
Forse ho bisogno di staccare la spina ma se lo facessi adesso mi porterei dietro questa paura. Non so, ci penso su.

Ciao a tutti

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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Re: Piscine profone = più fatica

Mario, ma vai a nuotare da solo? Magari essere in compagnia aiuterebbe.
Per me la prima volta in lunga era stata una vera tragedia, arrivavo ai 25 metri e poi le braccia non mi tiravano più avanti, poi ci ho riprovato e mi sono trovata molto meglio, alla fine non ci pensavo neanche più. Però mi aiuta moltissimo il fatto di nuotare con degli amici, quando sono stanca mi infilo in scia e vado dietro a loro, faccio meno fatica e mi diverto.

...nuota che ti passa...

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10 (modificato da Marioaversa 01-07-2010 09:01:40)

Re: Piscine profone = più fatica

No, vado con una mia amica che milita in una squadra master e nella pausa pranzo ne approfitta per esercizi di tecnica, siamo in due corsie diverse anche se contigue.
Ma non sono nuovo a questa situazione di disagio, la ebbi nel 1990 quando praticavo tennis agonistico e mi fermarono per una quindicina di giorni. Comunque è anche il caldo afoso che mi butta giù fisicamente e questo incide anche sul morale.

Grazie Sally sei sempre gentile smile

P.S. (per tutti gli altri): Ho voluto condividere con voi questo disagio perchè vi considero come una seconda famiglia e non per ammorbarvi.

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
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Re: Piscine profone = più fatica

Si è vero le modifiche ambientali e climatiche sono le peggiori,ci vuol tempo per abituarsi.

Ciao

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Re: Piscine profone = più fatica

A me capita che, nella vasca in cui nuoto all'aperto, quando si avvicina la sua fine, e si fa meno profonda, mi sembra di ...sprofondare! Quindi preferisco quando è più alta. Credo che sia una questione psicologica, come avete detto. Secondo me il discorso di Smecucci può essere corretto da un punto di vista teorico, ma credo che all'atto pratico non cambi nulla, perché la massa del corpo umano è contenuta rispetto a quella dell'acqua, come anche i mulinelli che genera, a differenza di quanto accade con l'aereo a poca distanza dal suolo.

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Re: Piscine profone = più fatica

Marioaversa ha scritto:

No, vado con una mia amica che milita in una squadra master e nella pausa pranzo ne approfitta per esercizi di tecnica, siamo in due corsie diverse anche se contigue.
Ma non sono nuovo a questa situazione di disagio, la ebbi nel 1990 quando praticavo tennis agonistico e mi fermarono per una quindicina di giorni. Comunque è anche il caldo afoso che mi butta giù fisicamente e questo incide anche sul morale.

Grazie Sally sei sempre gentile smile

P.S. (per tutti gli altri): Ho voluto condividere con voi questo disagio perchè vi considero come una seconda famiglia e non per ammorbarvi.

tranquillo x oltre 3 settimane andavo 1 -2 volte in vasca facendo 2km x volta.....un po ero scoppiato e anche poca voglia di nuotare .....questa settimana m sono ripreso...piu o meno e successo come a te....(io pero ho fatto 3 maratone di nuoto in meno di 6 mesi) e considera che sono meno di 3 anni che nuoto!

24 ore di Nuoto di Bad Radkersburg 2013..... 54,9km nuotati smile

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