1 (modificato da Cirone Furioso 08-08-2012 21:58:24)

Argomento: Sistemi energetici e metabolismo

Ciao a tutti,

per la prima volta pubblico un post in questa sezione, per chiedere alcune cose riguardo alle pagine del sito dove si discute appunto di sistemi energetici e metabolismo.
Premetto che amo camminare in montagna, e quando sono in vasca mi piace fare degli scatti, ma visto che tutto sommato vado a nuotare per allenarmi in senso lato, diciamo che se devo pensare a degli obbiettivi, l'unico é di "fare fiato" per poter poterne giovare quando faccio trekking.
Ovviamente senza considerare il fatto di dare la paga ai miei compagni di corsia durante gli allenamenti... :-)

Detto ciò: quando comincio un allenamento, se ho ben capito, dopo circa una ventina di minuti di attività non intensa, si attiva il ciclo di Krebbs, ovvero il meccanismo di produzione dell'energia che mi consente di mantenere un'attività non intensa anche a lungo, ho capito bene?

Ma se a un certo punto, diciamo dopo mezz'ora, o anche quaranta minuti di questa attività, decido di aumentare di intensità?
Mettiamo che mi fermo un attimo e mi preparo, e faccio, che so, 4 x 50 a velocità sostenuta? Si attivano i meccanismi di glicolisi?

E se poi riprendessi a fare un'attività blanda, ma lunga, semplicemente ripartirebbe il sistema ossidativo?

Quando si parla di "accumulare acido lattico", significa quello che succede quando fanno male i muscoli in seguito a un'intensa attività fisica?

E ancora: quando si parla di "rompere il fiato", si può dire che in linea di massima si tratta di superare quella fase in cui i muscoli attingono energia mediante il sistema glicolitico?

Perdonatemi, sono certo che avrò detto cose estremamente imprecise, ma sono le primissime volte in cui mi trovo a discorrere di questi argomenti e ho una gran confusione in testa.
Del resto sono qui sul forum anche per questo...

Ciao, grazie

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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2

Re: Sistemi energetici e metabolismo

Aspetta!vedo di semplificarti la cosa...ridurla all'osso,vediamo se riesco a essere chiara!Il ciclo di Krebbs riguarda tutti i meccanismi di combustione di energia che sfociano in acqua ed anidride carbonica come prodotti finali!
La glicolisi è la scissione del glicogeno,cioè zucchero:è la prima forma di energia disponibile:come quando hai fame,prima vai in frigo e poi se nn trovi nulla inizi ad aprire i vari stipetti!
i meccanismi ossidativi ci sono sempre anche mentre respiri o parli:l'ossidazione è una reazione che permette di perdere o acquistare elettroni e come bnen sai la materia si modifica in relazione a qualunque stimolo.
L'accumulo del lattato di solito è nel fegato,cioè abita lì,poi sul muscolo.I dolori che si sentono sono piccole lesioni legate alla distruzione dei sarcomeri,pacchetti di proteine,non è sempre acidosi metabolica che si accumula sempre e comunque!
Rompere il fiato è l'aggiustamento della freq2uanza cardiaca coordinata alla respirazione e avvine quando prendi il ritmo,colitamente ciclico di un movimento...
Scusa la poca sceintificità,ma volevo essere certa di avere reso l'idea!! big_smile

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3 (modificato da Cirone Furioso 09-08-2012 09:12:10)

Re: Sistemi energetici e metabolismo

Abbastanza.
Più che altro, sono io che devo capire in che senso queste cose possono servirmi, visto che non preparo gare, non pratico allenamenti sistematici (in questi mesi estivi sto pedissequamente seguendo i programmi di nuoto libero del forum).
Per ora si tratta di una mera curiosità, forse un po' fine a sé stessa. Il fatto é che con più vado avanti a fare attività, con più si aprono nuovi temi.

Ad esempio, sia quando vado a nuotare, sia quando vado a camminare, succede che si parte, e dopo pochi minuti sembra di non averne più. Ti viene un po' di fiatone, per dir così (ma in effetti da quando questa primavera ho incrementato sensibilmente le mie capacità e la mia resistenza, mi succede molto meno).
Poi però quando cominci a fare il grosso del lavoro, ti accorgi che ne hai ancora (di energia), e scatta un momento in cui ti sembra di essere una locomotiva, e macini finché ce n'é (+ o - ...)

Insomma, non ho ancora un obbiettivo vero e proprio da perseguire.

Ora cerco di rileggere meglio l'articolo (specie la terza pagina, non ho proprio capito cosa sia il VO2 Max...), e poi torno qua.

PS: Bentornata fra noi Emmepiggì!! :-)

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4

Re: Sistemi energetici e metabolismo

Grazie,mi siete mancati wink
Chirisciti cosa vuoi fare e cosa vuoi sapere...il Vo2max è il massimo consumo di ossigeno che si eroga in regime aerobico:lo spartiacque la lavoro aerobico e anaerobico!

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

1 - Quando in questo caso si parla di consumo di ossigeno, si parla dell'aria che respiro o del quantitativo di ossigeno che usano i sistemi energetici per produrre energia? (o che altro?...)

2 - A spanne, come si fa a migliorarlo? Che cosa comporta migliorarsi sotto questo punto di vista, cioé, che risultati o obbiettivi si perseguono quando un atleta migliora il VO2 Max?

3 - E ancora, sempre cercando di ragionare "alla grossa": quando sto eseguendo un lavoro aerobico, e quando sto eseguendo un lavoro di tipo anaerobico?
Anzi quest'ultima cosa la anticipo io, per vedere se comincio a capirci qualcosa: lavoro aerobico é quando faccio una sessione lunga a bassa intensità, e lavoro anaerobico é quando faccio delle ripetute brevi e intense?

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6

Re: Sistemi energetici e metabolismo

..consumo di ossigeno sempre in relazione al metabolismo cellulare non della respirazione polmonare:che poi le cose possano coincidere è un altro paio di maniche!
Si allena allenandolo in maniera specifica e con base si allenamento aerobico molto buona,che è condizione necessaria e suffciente per impostare qualunque tipo di lavoro!
Il vo2 è per elezione per gare di mezzofondo,ma oramai anche gare più lunghe,per tendenza di allenamenti!Rappresenta poi un allenamento molto utilizzabile e reversibile per diversificare glia llenamenti lattacidi o può essere complementare ad esso!
Il discorso tuo non fa una grinza:ci sei!Non ti confondo oltre:fidati delle tue sensazioni wink

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Cirone Furioso ha scritto:

se ho ben capito, dopo circa una ventina di minuti di attività non intensa, si attiva il ciclo di Krebbs, ovvero il meccanismo di produzione dell'energia che mi consente di mantenere un'attività non intensa anche a lungo, ho capito bene?

Il ciclo di Krebs si attiva dopo circa 3 minuti e mezzo,massimo 5, dopo il termine dello stato di riposo.
Quanto ai venti minuti,sono il limite di tempo approssimativo passato il quale l'organismo comincerebbe a utilizzare i lipidi come carburante.
In realtà però si tratta di una estrema semplificazione:i lipidi entrano (in percentuale piccolissime) nella produzione energetica in aiuto al glicogeno,non appena si verifica una determinata deplezione del glicogeno,e il tempo di intervento quindi varia molto in relazione alle intensità.


Cirone Furioso ha scritto:

Ma se a un certo punto, diciamo dopo mezz'ora, o anche quaranta minuti di questa attività, decido di aumentare di intensità?
Mettiamo che mi fermo un attimo e mi preparo, e faccio, che so, 4 x 50 a velocità sostenuta? Si attivano i meccanismi di glicolisi?

I sistemi energetici lavorano sempre in perfetta sinergia,non esiste che la glicolisi si ferma come non esiste che il sistema aerobico dopo essersi attivato si spegne.
Quello che cambia è solo la percentuale del loro utilizzo sul totale del fabbisogno.
In qualsiasi momento tu abbassi l'intensità aumenti il peso specifico del ciclo di Krebs,ma non appena torni a innalzzarla allora torni ad aumentare il peso della glicolisi e del catabolismo delle proteine (cannibalizzi il muscolo).
Però dato che il sistema della glicolisi ha dei limiti di dimensione oltre che dei picchi di potenza,quello che capita quando li raggiungi è che molto semplicemente la tua richiesta di innalzare l'intensità non viene soddisfatta,la glicolisi resta accesa ai livelli consentiti da un ragionevole razionamento del glicogeno (se termina il glicogeno termina la vita stessa) e domina l'aerobico.

Cirone Furioso ha scritto:

Quando si parla di "accumulare acido lattico", significa quello che succede quando fanno male i muscoli in seguito a un'intensa attività fisica?

E ancora: quando si parla di "rompere il fiato", si può dire che in linea di massima si tratta di superare quella fase in cui i muscoli attingono energia mediante il sistema glicolitico??

Il lattato viene prodotto in quantità proporzionale alle intensità,e viene accumulato solo se la sua produzione altrepassa le capacità della cellula di convertirlo in energia di pronta spesa.
Una volta che oltrepassa il limite di saturazione allora la cellula smette di lavorare e il muscolo non ce la fa più.
Non si tratta di dolore ma di stress fisico,che è diverso e passa in pochi attimi sebbene poi però non sia più possibile utilizzare il muscolo a pieno regime fino a smaltimento totale,che avviene per dimezzamento (come la radioattività,a prescindere dal volume di partenza) ogni trenta minuti (oppure venti con recupero attivo),quindi in poche ore è completamente smaltito.
Quindi no,il dolore di cui parli tu è il risultato di lesioni a livello ultrastrutturale della fibra,e si presentanto quando si sollecita il muscolo in dosi superiori alle normali routine,dopodichè si adatta.

Quando si passa dallo stato di quiete allo stato di attivazione fisica,si attivano i sistemi della fosfocreatina e quello della glicolisi,che lavorano contemporaneamente.
Però dopo 10-15 secondi quello della fosfocreatina si esaurisce,invece la glicolisi dura una cinquantina di secondi,dopodichè terminano le risorse endogene e la cellula deve attingere a risorse esterne (circolazione) per continuare a lavorare.
Nel frattempo dato che il sistema aerobico non  è ancora entrato (arriva sul quarto\quinto minuto),allora la cellula contrae un debito di ossigeno,che però verrà poi ripagato nel momento in cui entrerà l'aerobico.
Quel momento è chiamato in gergo "rottura del fiato".

Ciao

PS
E come al solito Marina mi aveva anticipato mettendo tutto semplice e chiaro in sole sei righe....sob.

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

ahhaahha!!invidio la tua scientificità wink

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9 (modificato da Cirone Furioso 10-08-2012 00:39:45)

Re: Sistemi energetici e metabolismo

Ragazzi, siete super....
Forse questi concetti sono molto oltre le esigenze del mio modo di praticare sport, che é molto "della domenica".
È pur vero che quando avevo cominciato a nuotare dicevo lo stesso di tante cose che invece ora pratico normalmente.

Bisogna che mi rilegga un po' tutte queste cosette per cercare di metabolizzarle (metafora che qui calza come un guanto..), e poi magari tornerò sull'argomento quando avrò le idee più chiare.

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10

Re: Sistemi energetici e metabolismo

...divertiti wink

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Quelle lesioni che causano la sensazione di dolìa e di rigidità della muscolatura, sono un segnale cattivo?
Oppure significa che ho fatto lavorare il muscolo a dovere, e che quindi si comincerà ad attrezzare per poter sostenere sforzi maggiori in futuro (allenamento)?

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12

Re: Sistemi energetici e metabolismo

...è un aggiustamento che poi diverrà adattamento allo stimolo allenante wink !è come se andassi a remare:la prima volta avrai dolore poi si forma un callo...se esageri le mani si distruggono ma se dai il tempo giusto per rifoccillarsi e poi torni  remare va bene!questo è in soldoni il principio della supercompensazione:se lo interpreti bene sei un buon allenatore,se lo ignori o lo stravolgi sei una pippa! smile

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Mi sembra di ricordare (ma può darsi che mi sbaglio), che una volta qualcuno avesse scritto che in questi casi é opportuno lasciare il muscolo a riposo per dargli modo di reagire ricostruendosi, e che però Stefano avesse risposto che il suo preparatore invece gli impartiva subito dopo un'altra dose di allenamento "tosto", non ricordo bene con quale fine e se la situazione potesse essere analoga.

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Si tratta di allenamento "a blocchi".
Un metodo molto duro che sfrutta gli effetti immediati del carico,ma che necessita di una base solida di tutta una serie di requisiti.
Non è che uno può partire da quello e sperare di "farla franca".

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Ok, domani vada per il muscolo a riposo!!
Al limite un giro in bici, via...

Ancora una cosa: e se per esempio diciamo che oggi ho corso e sento le gambe affaticate, se invece di riposare domani vado a nuotare e faccio lavorare per lo più la parte alta, é buono o no buono?

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

E' buono.

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Torno su questo tema, perché vorrei fare luce su un concetto che secondo me tipo il 95 per cento delle persone non conosce:

la maggior parte delle persone che vanno in piscina e nuotano per diporto, tipicamente entrano in acqua e fanno tot vasche ad andatura di crociera.
Potremmo dire, in modo molto analogo a chi va a correre e macina tot km a un'andatura relativamente blanda.

C'era stata una dissertazione dove Stefano spiegava il perché la gara più impegnativa, quella "che mostra lo stato di salute di una squadra" sia il 200 metri, e a fianco, spiegava perché invece le 60, 80, anche 100 vasche fatte da diportista invece non mettano particolarmente alla prova uno sportivo.

Più di una volta si è detto che la "resistenza" (non ricordo se aerobica o anaerobica) allenata, è una dote che comincia a venir meno dopo 7/8 settimane di inattività.

Vengo al punto: io credo che molti (io per primo) quando pensano al fatto di "aver fiato", "avere resistenza", pensano al fatto di riuscire a fare quelle 60, 80, 100 vasche con andatura da gozzetto, mentre invece mi sembra di capire che quando voi professionisti dello sport parlate di resistenza, parlate di quello stato di forma fisica che mi consente di sostenere uno sforzo intenso per il massimo tempo possibile, è così? Ovvero di quello stato di allenamento che mi consente di ottenere una certa performance senza che sia necessario attivare il sistema energetico aerobico, dico bene?
E quindi, immagino, quel dato delle 7/8 settimane, riguarda questo tipo di forma fisica, vero?

Perché, sempre se ho capito bene, quel tipo di sistema energetico mi consente di ottenere una performance di un certo livello, di "pestare più duro", che non quanto riuscirei a fare se mi trovassi invece ad attingere al sistema aerobico, è così?

Un po' come dire: nei primi istanti dello sforzo, il corpo può usufruire di una specie di "nitro: una bomba che dura pochi istanti ma che consente di fare sforzi particolarmente intensi. Poi per tot decine di secondi posso andare a benzina: sforzi ancora di una certa intensità, ma durata relativamente limitata. Finito quello, parte il diesel: ingente disponibilità di risorse (mi sembra di aver letto che il corpo normalmente ha in riserva di decine di migliaia di calorie, in questa modalità), ma che non consentono sforzi esplosivi.

Mi correggete dove sbaglio?
È una mera curiosità, non devo preparare gare o che altro. L'unico obbiettivo che potrei avere è quello di poter essere più efficiente durante i miei trekking in montagna, oppure semplicemente il gusto di sentirmi un po' tonico e attivo. Ho insistito perché ho l'impressione che in chi non è un professionista dello sport ci sia molta "nebbia" su questi fatti, e quindi forse ci sono altri utenti del mio livello a cui può interessare.

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18 (modificato da Thorpe 29-07-2013 11:05:35)

Re: Sistemi energetici e metabolismo

Ciao cirone, allora ti faccio un breve riassunto... i sistemi energetici sono 3... anaerobico alattacido, anaerobico lattacido e aerobico.

Lo sprint di cui parli la "nitro" si esaurisce in circa 6/7 secondi, e stiamo parlando del primo sistema energetico, quello alattacido, c'è la creatin fosfato che tampona la perdita di atp in quel lasso di tempo, determinando quel surplus di energia iniziale senza produzione di acido lattico....se lo sforzo continua ed è massimale ci spostiamo nel  secondo sistema energetico, il solo ossigeno che incameriamo nn basta per far andare avanti i processi cellulari che producono energia ed interviene in modo massiccio il sistema glicolitico, con una serie di reazioni, c'è la formazione dell'acido lattico, che si accumula progressivamente fino a raggiungere una concentrazione tale che il processo si arresta dopo una sessantina di secondi per inibizione di un enzima, data l'elevata acidità all'interno della cellula.... il sistema aerobico nel caso di sforzi massimali è coinvolto in % minima. Una % che aumenta dopo che il sistema glicolitico è saturo e quindi in quel caso se lo sforzo continuasse il nostro corpo per prevenire danni cellulari dirotta la produzione di energia sui binari del sistema aerobico... (questo è anche il motivo per cui determinati allenamenti a persone nn idonee sono inutili, poichè nn raggiungerebbero l'obiettivo metabolico.) ovviamente la potenza cala di botto.

La resistenza in questo caso può essere aerobica, e quindi andiamo a potenziare il sistema aerobico, oppure una resistenza "anaerobica" ad esempio allenamenti come il c1 nel nuoto nn fanno altro che abituare il nostro corpo a continuare a spingere e tollerare il lattato sempre meglio, nonostante i  muscoli vadano in fiamme... per le 7/8 settimane credo che stefano si riferisse alla resistenza aerobica... che ci vuole tempo per incrementarla ma è l'ultima a lasciarci....

LA differenza tra professionisti e vere macchine dello sport e un amatore sotto un profilo esclusivamente condizionale, sta nel fatto che hanno sviluppato adattamenti tali che una determinata andatura che per loro è quasi aerobia pura... per un amatore sia uno sforzo in soglia che abbia già una concreta produzione di acido lattico.. il professionista sposta più in la su un grafico immaginario il punto in cui comincia la produzione di acido lattico... è come se avesse più marce ... a tutti gli effetti. Un amatore raggiunge il limitatore delle sue 4 marce  prima del professionista, quest'ultimo invece  a quel determinato ritmo è a filo di gas in 3 marcia e ne ha ancora 3 da sparare... 

Chi nuota  e si fa le sue 100  2000 e 20000 vasche nn fa altro che mettersi a filo di gas e andare tranquillo per ore, la produzione di lattato è minima poichè siamo quasi esclusivamente in ambito aerobico... in pratica è una bella camminata... senza pigiare nemmeno lontanamente sull'acceleratore. Le riserve di glicogeno... la benzina,  che abbiamo nei muscoli sono di circa 2000kcal approssimativamente, poichè entro un certo range lo sportivo riesce ad incrementare tali riserve...  seza dilungarmi riguardo ai "carburanti" quando pigi sull'acceleratore intacchi queste riserve, in diverse % .... se vai più lento e il tempo di percorrenza aumenta (4/5/6 ore) la benzina (glucosio/glicogeno/carboidrati insomma) si "miscela con i grassi" in pratica il corpo incomincia ad utilizzare una soluzione mista che più passa il tempo e più è minimo lo sforzo più sis bilancia sui grassi (il diesel).. dii questi ultimi ne abbiamo una riserva enorme, il discorso però è che se la benzina finisce, o si riduce troppo tutto il sistema energetico va in crisi, poichè in alcune tappe è fondamentale anche per bruciare i grassi quindi no benzina no party... senza considerare che la benzina è utilizzata dal sistema nervoso e dal cervello... quindi fa 2 conti...


Spero sia stato d'aiuto  ho cercato di risolvere un pò tutti i dubbi smile

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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Diciamo così che tanto mi basta: l'argomento sarebbe interessantissimo, mi piacerebbe proprio avere a che fare con un contesto che mi porti a sperimentare questi meccanismi in prima persona.

A volte ci rifletto, e fra questioni di metabolismo, di tecnica e tantissime altre sfaccettature, ho idea che per un allenatore "costruire" un buon atleta debba richiedere un'esperienza davvero vastissima, anche in termini di sensibilità, di saper interpretare l'indivduo: una specie di magia.

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Sistemi energetici e metabolismo

Ci vuole solo tanta esperienza e sensibilità... è un continuo imparare anche per l'allenatore più esperto.. le sfaccettature come dici, sono appunto infinite e sempre varie....

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