Cirone Furioso ha scritto:Scusate, non so come si fa a citare, ma vorrei tornare sul post di Stefano, dove spiega che "il delfino si impara in ipossia".
Vorrei capire se il senso è che da un punto di vista propedeutico è opportuno cominciare esercitandolo senza curare la respirazione.
E già che "siamo nelle spese": perché ciò?
A senso, mi sembrerebbe sempre poco conveniente imparare una gestualità "a tocchi", per poi metterle insieme a posteriori.
La branca di metodologia didattica cui fai inconsapevolmente riferimento è chiamata metodo globale,ed è contrapposta al sistema delle tassonomie,che elenca le esercitazioni in modo lineare per difficolta crescente,il cui limite è che non è pensabile creare una lista che sia valida per chiunque,a parte naturalmente determinate tappe che sono uguali per tutti.
Secondo il metodo globale invece conviene insegnare le abilità in forma globale e grezza e poi consolidare ogni singolo aspetto che le componga,per cui le esercitazioni non sono più disposte in modo lineare da toccare in quella precisa successione (tassonomie),bensì vanno viste come una griglia,le cui caselle verranno toccate in un ordine diverso per ogni gruppo di allievi,non in modo casuale,ma secondo una logica rispondente alla strategia didattica scelta dall'istruttore.
Esiste poi un terzo metodo,che io chiamo "metodo anarchico",praticato purtroppo da molti istruttori (cialtroni) che invece sono convinti di stare applicando il metodo globale,del quale in realtà non hanno capito un fico secco:capita infatti che i meno dotati fraintendano il metodo globale e non capiscano che la sua caratteristica non è una globalità astratta e fine a se stessa,bensì una globalità comunque rispondente ad una strategia ancora basata su una serie di requisiti legati tra loro da consequenzialità o al massimo,talvolta, da sinergia.
Un istruttore che prende un bimbo e gli dice guarda fai come me,si chiama delfino (o dorso,o stile),senza prima assicurarsi che il bimbo abbia sviluppato una serie di requisiti che lo rendano in grado di rispondere alla richiesta,NON sta utilizzando un metodo globale,è solo un cretino.
Tornando al delfino in ipossia,ci sono due tipi di motivazioni che consigliano questa scelta didattica.
La prima è di ordine metodologico e si chiama principio di progressività marginale della difficoltà delle esercitazioni,secondo cui le esercitazioni vanno sperimentate secondo un ordine di difficolta crescente,e secondo cui è una pessima idea proporre prima l'esercitazione più difficile e poi la più semplice,e delfino con la respirazione è molto più dificile che senza.
La seconda è di ordine logico e tecnico:eseguire subito una nuotata a delfino (o a stile) completa di respirazione,necessariamente grezza,avrebbe l'effetto di modellare l'azione di braccia su una respirazione ancora pessima ma primaria per motivi di sopravvivenza,sviluppando errori enormi;mentre invece deve essere il contrario,cioè inserire la respirazione su di un'azione grezza corretta.
Dunque la progressione didattica più intelligente è prima consolidare l'azione primaria di spostamento,poi inserirci la respirazione,e per ultime le gambate,che vanno inserite per ultime per evitare che la difficoltà di azione di braccia,soprattutto in respirazione,determini una accentuata flessione di gambe,molto difficile da eliminare in seguito.
Ciao
---
programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)