551

Re: delfino

smile

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Re: delfino

craw ha scritto:

mumble mumble...come ti dicevo stefano l unica modo che ho adesso come adesso per terminare la vasca dei 50 delfino e' quelo di nuotare come facevo prima...ossia anticipare la respirazione e farla quando le braccia sono alla altezza del torace e non delle anche oer adesso mi rimane ancora molto faticoso e piu di 25 mt non c 'e la faccio proprio...quindi tu dici di fare lo stesso la gara facendo i 50 anticipando la bracciata che poi sarebbe il modo sbagliato di nuotare una distanza come i 50 mt? grazie saluti

Non proprio.....
In gara l'importante è il tempo,dunque la scelta peggiore che si può fare è cercare di "forzare" la nuotata,cioè di nuotare non in modo naturale ma cercare di fare qualcosa di diverso;per questo motivo prima di una gara (importante) è una scelta pessima modificare la tecnica,perchè fino a che una nuova soluzione tecnica non viene assimilata bene,in condizioni di stress (gara) torneranno fuori i vecchi errori;dunque ok fare tecnica e migliorarsi,ma in gara è meglio nuotare con i vecchi errori non ancora eliminati piuttosto che fare ancora peggio cercando inutilmente di metterli in un angolino (ogni cosa a suo tempo).
Però se si considera che a certi livelli ogni gara andrebbe intesa come un allenamento,preoccuparsi troppo del tempo che si ottiene è fuori luogo,dunque in quel caso sarebbe tecnicamente utile provare le nuove soluzioni in situazioni di stress;ma in questo caso occorre essere psicologicamente preparati ad un tempo superiore.
Invece molto spesso i tecnici danno consigli,anche buoni,poi però omettono di elargire queste considerazioni agli atleti,i quali poi in gara nuotano con le nuovi soluzioni tecniche quasi certamente segnando un tempo enormemente peggiore,e potete immaginare le conseguenze a livello non solo psicologico:non sono capace....non ci riuscirò mai.....avevo ragione io a nuotare nell'altro modo........;dal canto loro gli allenatori a bordo vasca,davanti al nuotatore ancora col fiatone,si scervellano per capire come mai la nuotata che a loro sembra tecnicamente migliore non ha prodotto risultati,e si arrampicano sugli specchi pateticamente.

In sintesi:
se ti interessa questa gara e fare un buon tempo,nuota come ti viene naturale,cercando solo marginalmente di concentrarti sulle nuove conquiste tecniche,anche a costo di ripetere alcuni errori,che sicuramente peseranno meno dell'incertezza tecnica o di una concentrazione compulsiva.
Se invece ti interessa aggiungere un mattoncino sul muro del miglioramento tecnico e intendi prenderla come allenamento,allora nuota meglio che ti viene,ma non demoralizzarti per il tempo SICURAMENTE più alto che otterrai,ma che si abbasserà certamente in futuro una volta che avrai metabolizzato la tecnica.

Ciao

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553

Re: delfino

capito stefano e marina.....ho un altra domanda...io mi alleno mediamente 4/5 (mai sotto 4...piu facile 5) volte a settimana...diciamo  appunto chde voglia raggiungere  l obbiettivo di fare alle gare i 100 sl e 50 delfino...considerando le volte che mi alleno a settimana...come mi consiglieresti di impostare il mio allenamento? e mi spiego...2 volte  a settimana allenare il delfino magari aternando una volta tecnica e allenamento non tecnico,  2/3 volte allenare lo stile facendo 1/2 allenamenti per la tecnica e i rimanenti no...e un ultima cosa....sento dire in piscina che un allenamento di 50' puo' bastare ad allenare un velocista...ho i miei dubbi...molti..vuoi che ne pensate?
grazie un abbraccio a te e un bacione a marina

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Re: delfino

Sì può bastare,però dipende dalle persone:io per esempio per fare allenamenti di qualità (elevate intensità) ho bisogno di quel tempo solo per fare il riscaldamento,altri invece sono pronti in meno tempo (più per motivi psicologici però,perchè la qualità ha bisogno di riscaldamenti adeguati,che ad alcuni sembrano un inutile prosciugare di risorse).

Nuota entrambi gli stili in ogni allenamento,magari da una seduta all'altra puoi privilegiare uno stile sull'altro a seconda di come i diversi obiettivi di gara (distanza) si rapportano a questo o quell'allenamento,ma quale che sia la scelta per ogni seduta non deve annullare l'altro stile.

Ciao

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555

Re: delfino

io per non perdere allenamneti specifici,metto sempre richiami,anche piccolini...

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556

Re: delfino

Sono appena ora tornato dalla gara 50 delfino di Travagliato.Non è andata malaccio.E sono abbastanza soddisfatto.Il lavoro di allenamento è servito certamente a darmi una certa fluidità di nuotata.Tenete conto che la seconda gara a delfino che faccio.I tempi non mi interessavano.Era un test per capire.E' andato tutto bene fino al 40mo  metro poi è intervenuto il solito antipatico acido lattico che tendeva a bloccarmi le braccia.Ho stretto i denti ed ho finito il mio 50 in 49:53" ,ossia 10 secondi in meno della mia precedente gara/tragedia di legnano 2 settimane fa.Ovviamente il lavoro di allenamento continuerà in maniera incessante.Il mio obbiettivo è la prossima stagione.Devo ancora imparare tante cose.Il test mi ha suggerito che:
- Non penso ancora adegatamente  a quello che faccio.Tutto va ancora troppo veloce.Tendo a guardare gli altri che mi superano e mi deconcentro.
-Non mi allungo ancora bene come faccio in allenamento.
-Il problema di accumulo dell'acido lattico nelle braccia, secondo me, denota uno sforzo esagerato a livello muscolare che non ci dovrebbe essere o quantomeno essere meno pronunciato.
-Devo migliorare la condotta della virata e sfruttare meglio la spinta dal muretto e succesiva subacquea.
Cmq sappiate che ufficialmente, questa, è la mia prima gara sotto i 50 secondi.Lo so, fa parecchio ridere ma io,per ora,sono al settimo cielo così.Del resto il mio delfino è ancora under costruction.

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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557

Re: delfino

complimenti smile smile continua così e la prossima stagione (magari con un'altra società) ti ritroverai con i tuoi ex "compagni" che non crederanno ai loro occhi e zittirai tutti wink

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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558

Re: delfino

E' esattamente la sorpresina che sto preparando a quegli inetti, egoisti, pieni di sè.....

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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559

Re: delfino

non fa ridere affato un miglioramento di 10"in due settimane!!è la resistenza alla forza e in particolare alla forza veloce che ti manca:continuaci a lavorare,con esercitazioni di braccia e velocità con intervalli sempre minori:esempio:5x15 al massimo con 15 secondi, poi con 10 poi con 5...4x20 al massimo allo stasso modo...4x25 e così via!!spingi per bene l'acqua fino all'anca!!vedrai che se farai questi lavori regolarmente i tuoi tempi continueranno a scendere wink aspettiamo risvolti big_smile

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Re: delfino

Dieci secondi in quindici giorni sono un abisso.
E si spiegano solo con un miglioramento tecnico.
Grandissimo.

Ciao

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561 (modificato da rebutia 26-04-2010 10:20:26)

Re: delfino

Vero tutto vero ma non sediamoci sugli allori.
"it's long long the way to Tipperary"....il lavoro che mi aspetta è lungo e i veri risultati li aspetto ad ottobre con la nuova stagione.Lavorerò tutta l'estate.Palestra e piscina.Tanto ho una piscina da 25 metri all'aperto di una associazione sportiva privata qui a LECCO a mia disposizione,essendone socio.....+ la palestra.
IO non sarò contento per davvero finchè non affronterò una gara a delfino senza tremarella e senza il terrore.I tempi,so che arriveranno....e si stabilizeranno....non saranno nulla di chè ma ho fiducia.
La voglia di apprendere delfino bene è così imponente che nulla può fermarmi...
Vi ringrazio tutti per essermi vicino.Se nuoto ancora,se sto sopportando molti sacrifici  è anche merito vostro,sappiatelo.

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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562

Re: delfino

wink

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563 (modificato da paolac 27-04-2010 08:16:23)

Re: delfino

Dal gruppo di Nuotomania su facebook si stava parlando del recupero a delfino con le braccia piegate e dei danni che provoca alla schiena, cito quello che mi ha risposto Stefano:
"Ciao Paola,si è un problema perchè poi il recupero viene fatto a carico delle spalle,e se si piegano la extrarotazione stressa enormemente la zona lombare.
Puoi ovviare nuotando fasi di 8-10 bracciate senza respirare,infatti di solito è i mettersi in verticale per respirare che distrae dalla spinta"

Esattamente quello che faccio io: alzo tantissimo la schiena per respirare e non riesco a finire la bracciata in modo che non solo le braccia spingano bene l'acqua fuori, ma escano anche dritte, sono tutta sbilanciata, mi è stato fatto notare che le braccia escono piegate, ma io non riesco a trovare un giusto assetto anche perchè non ho la più pallida idea di come nuoto a defino visto che è impossibile fare riprese da bordo vasca e nessuno mi corregge..dovrei aspettare all'estate e trovare una piscina dove farmi fare delle riprese altrimenti non ho idea di cosa sbaglio, sarebbe facile dirmi di uscire con le braccia ben dritte ma quello è il risultato di una serie di movimenti corretti. Fare tante bracciate senza respirare, più di tre non ho il fiato  per reggerne purtroppo  sad  Risolverei qualcosa con la respirazione laterale? Ho tre vertebre del collo schiacciate da un vecchio incidente stradale, e per me respirare a delfino è estremamente doloroso..

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564 (modificato da rebutia 27-04-2010 09:36:17)

Re: delfino

alzo tantissimo la schiena per respirare e non riesco a finire la bracciata in modo che non solo le braccia spingano bene l'acqua fuori, ma escano anche dritte, sono tutta sbilanciata, mi è stato fatto notare che le braccia escono piegate, ma io non riesco a trovare un giusto assetto



Errore comune che commettevo anch'io.Secondo me per fare uscire le braccia dritte devi spingerle a fondo verso le anche durante la fase della spinta subacquea.In questa maniera le braccia ottengono una spinta di reazione che le spara (letteralmente le spara) in avanti.Quando sei in questa fase NON intervenire con i muscoli delle braccia per controllarne il movimento.Le braccia escono dritte e non piegate.Escono dritte perchè è la stessa forza applicata che non le fa piegare.In quanto alla respirazione MAI alzare la testa e tantomeno la schiena.La testa si estroflette mantenendola a contatto con l'acqua.Il mento è sempre in acqua e la bocca è a pochi cm dal pelo dell'acqua.Ovvio,le prime volte si può bere (e non è un'esperienza meravigliosa!) ma poi si controlla il tutto e non si beve più.E' come se il peso della testa in respirazione frontale venisse tenuta su dall'acqua.
MI viene in mente un bellissimo film di Troisi "Non ci resta che piangere" dove lui trovandosi catapultato nel medioevo ed incontrando una bella ragazza che giocava a palla in maniera impeccabile gli chiedeva come facesse ad essere tanto capace.Lei rispose che bisognava "provare,provare,provare,provare,provare....finchè non ci si riusciva".Esilarante ma calza a pennello....con le braccia e  la respirazione a delfino.Gli esercizi di sole braccie con pull buoy aiutano moltissimo...

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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Re: delfino

paolac ha scritto:

........sarebbe facile dirmi di uscire con le braccia ben dritte ma quello è il risultato di una serie di movimenti corretti.

Chi non riesce a tenere distese le braccia pur dopo aver compresa l'indicazione specifica data dall'istruttore,il 90 per cento delle volte lo fa a causa di un movimento superfluo durante la fase di spinta (che tra l'altro lo importa dalla nuotata a crawl):si tratta di fare quella perniciosissima "mossa" in fuori con la mano durante l'uscita,cioè la mano (e il braccio) ruota in fuori girando il pollice verso alto\avanti (cioè in senso orario sulla mano destra,antiorario la sinistra);in questo modo la mano nella spinta non è più agganciata all'acqua ma la "taglia a fette" col mignolo,il braccio non si distende e la spinta balistica che lo proietterebbe in fuori (non bisogna spingere al soffitto,cosa inutile e difficile che incastra le spalle,ma verso destra e sinistra con le rispettive braccia,in modo da rasentare l'acqua nel recupero) viene interrotta dal movimento di mano.
Questo movimento di mano (extrarotazione) è la conseguenza di una mancanza di rilassamento delle braccia e delle mani,e della convinzione (cinestesica e percettiva) che le mani abbiano il compito di recuperare le braccia trascinandole in avanti (bracciata ad aeroplanino).
Per sviluppare la capacità e la percezione del recupero corretto e rilassato,con precedenza della spalla,poi del gomito e per ultima della mano (inattiva) è utile distendersi a secco proni su una panca,poi simulare una passata subacquea dapprima molto lenta,curando di distendere le braccia fino alle cosce,facendo uscire la mano dall'acqua (per finta è chiaro) con il PALMO girato verso il soffitto,cioè con pollici girati verso le chiappe corrispondenti (intraruotati),SENZA piegare le braccia (utile per il delfino,ma anche per il crawl,basterà ammorbidire il braccio e alzare il gomito).
Per tutta la traiettoria "aerea" il palmo deve restare orientato verso alto oppure dietro,e alla fine l'ingresso in "acqua" deve avvenire con precedenza del pollice (nella nuotata non è strettamente necessario e la mano entra indifferentemente piatta oppure di pollice,ma per correggere questi errori invece sì).
Una volta capita la biomeccanica corretta eliminando la extrarotazione,si farà lo stesso esercizio simulando anche la dinamica della spinta,cioè piano fino alla pancia,poi spinta e fuoriuscita laterale e distesa (fatta esattamente come prima senza extraruotare la mano) però bella forte,in modo da lasciare che il braccio torni avanti per effetto della spinta inerziale,finalmente resa possibile senza l'interruzione causata dal precedente lavoro della mano.

Variante dell'esercizio:
posizionarsi in piedi a secco,a braccia alte tese al soffitto,lasciare cadere un braccio alla volta (in seguito due alterne,e poi due contemporanee),con il palmo in basso a simulare la passata subacquea (cioè pollice in dentro mignolo in fuori) poi dare un accento di spinta nella fase finale della caduta,mentre la mano arrivo al punto più basso della parabola,lasciando che il braccio compia un cerchio dietro alla schiena per effetto di una ROTAZIONE COMPLETA E LIBERA DELLA SPALLA e ritorni in alto nella posizione di partenza SENZA che alcun muscolo si attivi per trascinarcelo.
E' possibile SOLO se la mano la pianta di cercare di intervenire e se ne resta invece rilassata senza girare i pollici di qua o di la.

Se non ci riesci il delfino è IMPOSSIBILE,e persino il crawl resterà sempre penalizzante.

Ciao

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566

Re: delfino

esatto,chi lo fà a delfino lo fà a crowl:io dico di tenere la mano"dura" smile

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567

Re: delfino

..Ho quasi rischiato di slogarmi le spalle a forza di fare gli esercizi...ma come li avete imparati tutti questi esercizi? Però l'idea rende benissimo, faccio questi esercizi a secco fino a che le braccia avranno un movimento naturale e non forzato, molto utile il suggerimento di non spingere le braccia verso il soffitto ma verso desta e sinistra per non incastrare l'articolazione..ci provo e continuo con gli esercizi a secco. Grazieeee  big_smile

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Re: delfino

marina ha scritto:

esatto,chi lo fà a delfino lo fà a crowl:io dico di tenere la mano"dura" smile

Ecco questo è un buon consiglio;io non ho mai pensato a proporlo in questi termini perchè di predefinito evito tutto ciò che allontana dal rilassamento,ma in questo caso potrebbe essere esattamente ciò che serve per eliminare l'extrarotazione.

Ciao

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569

Re: delfino

sì,infatti....rallenta il rilassamento e l fluidità ma è un buon presupposto per dare uno schema ideale:di mano che dura come un remo spinge l'acqua...l'iperetono degli estensori,elimina meccanicamente l'extrarotazione...cosa vuoi...noi"scarsoni"le pensiamo tutte wink

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570 (modificato da paolac 28-04-2010 15:48:35)

Re: delfino

Ciao a tutti, oggi ho messo in pratica i vostri suggerimenti compresa la respirazione consigliatami da Rebutia(grazie). Quando provo "a secco" gli esercizi proposti tutto bene, e davvero le braccia vengono su da sole, utilissimo il consiglio di muoverle verso destra e sinistra; quando ho provato oggi, ho notato una migliore rotazione delle braccia ma in qualche passaggio non le alzavo bene e sfioravo l'acqua, soprattutto la respirazione con il mento vicino all'acqua la trovo molto difficile e in qualche caso rieccomi ad alzarmi sulla schiena, ho proprio difficoltà a proiettarmi in avanti. A proposito dello stile libero, per rispondere a Marina, tempo fa mi era stata corretta la bracciata che non veniva fatta fino in fondo, ora l'acqua la pesco e la ributto fuori e non sono neanche molto lenta a stile...come mai allora faccio questi errori a delfino? Ho bisogno di tanto tanto allenamento!  A presto smile

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571

Re: delfino

paolac ha scritto:

Ho bisogno di tanto tanto allenamento!

Direi si.......come del resto il sottoscritto.....vasche vasche vasche....

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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Re: delfino

paolac ha scritto:

....quando ho provato oggi, ho notato una migliore rotazione delle braccia ma in qualche passaggio non le alzavo bene e sfioravo l'acqua:)

Le braccia a delfino DEVONO sfiorare l'acqua (senza toccarla,è chiaro)
Lascia stare le campionesse di contorsionismo che vedi in tv che le buttano fino al soffitto,in natura non esiste,è il frutto di anni e anni di stretching in palestra.

Ciao

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Re: delfino

paolac ha scritto:

.....soprattutto la respirazione con il mento vicino all'acqua la trovo molto difficile e in qualche caso rieccomi ad alzarmi sulla schiena, ho proprio difficoltà a proiettarmi in avanti.

Probabilmente dopo un pò il beccheggio ha il sopravvento e cominci ad affondare troppo con le spalle e la testa,e contestualmente non allunghi le spalle e la testa in avanti in concomitanza della spinta verso il fondo del petto,che ti permetterebbe di riemergere in modo lineare durante la prima fase della trazione di braccia (permettendoti di respirare agevolmente al momento giusto) per cui ti tocca emergere in verticale per respirare.
La risposta non è tirarsi fuori dall'acqua in verticale,ma semplicemente allungarsi bene in AVANTI durante l'inerzia per limitare e\o rispondere all'affondamento,aiutata dalla frustata che solleva il sedere.

Ciao

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574 (modificato da rebutia 28-04-2010 17:11:59)

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

La risposta non è tirarsi fuori dall'acqua in verticale,ma semplicemente allungarsi bene in AVANTI durante l'inerzia per limitare e\o rispondere all'affondamento,aiutata dalla frustata che solleva il sedere.

Volere o volare, cara paolac ....è esattamente ( oro colato) così....

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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575 (modificato da paolac 29-04-2010 14:34:38)

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:
paolac ha scritto:

.....soprattutto la respirazione con il mento vicino all'acqua la trovo molto difficile e in qualche caso rieccomi ad alzarmi sulla schiena, ho proprio difficoltà a proiettarmi in avanti.

Probabilmente dopo un pò il beccheggio ha il sopravvento e cominci ad affondare troppo con le spalle e la testa,e contestualmente non allunghi le spalle e la testa in avanti in concomitanza della spinta verso il fondo del petto,che ti permetterebbe di riemergere in modo lineare durante la prima fase della trazione di braccia (permettendoti di respirare agevolmente al momento giusto) per cui ti tocca emergere in verticale per respirare.
La risposta non è tirarsi fuori dall'acqua in verticale,ma semplicemente allungarsi bene in AVANTI durante l'inerzia per limitare e\o rispondere all'affondamento,aiutata dalla frustata che solleva il sedere.

Ciao

Magariii, io ci provo ma mi sembra di affogare! Altro che "volere volare" come dice Rebutia, questo è "volere affogare"...che frana! sad
Ps: il delfino con il pull buoy si fa come fa quella tipa coreana del video che c'è su nuotomania, oppure faccio come se facessi delfino normale? Ciao

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