601

Re: delfino

abb pazieza:una volta cosolidata la continuitàdi braccia ti verrà più semplice:nel mentre esercitati sul pinneggio sia  a braccia ferme che braccia in altri stili...

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

Condividi sui social

Re: delfino

Un parere: premesso che continuo a provare delfino con un'istruttrice che, per sua ammissione, non è capace di insegnarlo (...), mi sono state dette due cose che mi sembrano in antitesi con quanto discorso fin'ora.

1 - FATE I PRIMI 25 A DELFINO:
e io: -"parto per primo, vorrei provare con calma e con la corsia sgombra a fare solo bracciate".
Coro di "BUUU" da parte degli altri corsisti e dell'istruttrice: "Prima devi imparare bene la gambata"...

2 - GAMBE A DELFINO CON BRACCIATA A RANA QUANDO DOVETE RESPIRARE
Ok.
Grazie a un prezioso consiglio di Stefano, ho constatato che concentrandomi a utilizzare gli addominali, il bacino si muove che è un piacere, e alle gambe non ci penso manco più.
Risultato: vado bene (credo), mi sento un siluro, a volte, ma punto verso il basso, o per lo meno così mi sembra.
L'istruttrice "Tieni il mento troppo attaccato al petto, e non muovi la testa. La delfinizzazione deve partire dalla testa e riverberarsi per tutto il corpo".
A parte il fatto che credo di aver letto indietro che non è proprio così, ma in effetti, se alla fine io nuoto bene così?
Fra l'altro, se guardo i filmati di atleti avanzati, non mi sembra che la testa faccia tutto questo dondolare...

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

Condividi sui social

603

Re: delfino

marina ha scritto:

abb pazieza:una volta cosolidata la continuitàdi braccia ti verrà più semplice:nel mentre esercitati sul pinneggio sia  a braccia ferme che braccia in altri stili...

Benissimo, allora continuerò a lavorare in questo modo. Da quel che dice anche ippocampo non dovrebbe essere "dannoso" per il momento fare solo una gambata. Anche a me sembra meglio fare così, ho avuto la sensazione che, nonostante facessi solo un colpo di gambe, la nuotata fosse comunque più corretta e più efficace di prima.
La seconda gambata aspetterà che i tempi siano maturi! smile

...nuota che ti passa...

Condividi sui social

Re: delfino

Cirone Furioso ha scritto:

Un parere: premesso che continuo a provare delfino con un'istruttrice che, per sua ammissione, non è capace di insegnarlo (...),

Questa è una bellissima prova di umiltà,che fa anche ben sperare per lo sviluppo futuro di una brava insegnante.
Proponile di aggiungersi alla nostra comunità.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: delfino

Cirone Furioso ha scritto:

1 - FATE I PRIMI 25 A DELFINO:
e io: -"parto per primo, vorrei provare con calma e con la corsia sgombra a fare solo bracciate".
Coro di "BUUU" da parte degli altri corsisti e dell'istruttrice: "Prima devi imparare bene la gambata"...

Non esiste un postulato didattico che obblighi l'istruttore a insegnare prima la bracciata,però esistono molte teorie che consigliano (per rispettare i postulati idrodinamici della nuotata) di partire proprio dalle braccia;attualmente queste teorie sono le più seguite al mondo.
Non è che non si possa insegnare prima le gambe,intendiamoci,anzi i bambini è più facile che sperimentino prima gli esercizi a sirenetta dei primissimi livelli,piuttosto delle bracciate a delfino,ma si tratta della costruzione preventiva di alcuni requisiti che verranno utilizzati in seguito,non di un PRIMATO delle gambe sulle braccia.
Infatti quando poi si comincia a sensibilizzare gli allievi e a fornire input sulla nuota a delfino,la regola più convincente è partire dalle braccia in modo che le frustate si innestino sull'azione di braccia senza disturbarla,bensì enfatizzandola intervenendo nei momenti critici.
Invece partire dalle frustate otterrebbe il risultato di cercare di innestare le braccia (vero momento propulsivo) sulle gambe (pochissima propulsione);questa cosa non ha senso,e presenta due rischi grandissimi:
1 le braccia fanno la pausa per aspettare le gambe
2 il corpo beccheggia come un ubriaco che esce da un bar.
Cioè gli errori statisticamente più frequenti

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: delfino

Cirone Furioso ha scritto:

2 - GAMBE A DELFINO CON BRACCIATA A RANA QUANDO DOVETE RESPIRARE
Ok.
Grazie a un prezioso consiglio di Stefano, ho constatato che concentrandomi a utilizzare gli addominali, il bacino si muove che è un piacere, e alle gambe non ci penso manco più.
Risultato: vado bene (credo), mi sento un siluro, a volte, ma punto verso il basso, o per lo meno così mi sembra.
L'istruttrice "Tieni il mento troppo attaccato al petto, e non muovi la testa. La delfinizzazione deve partire dalla testa e riverberarsi per tutto il corpo".
A parte il fatto che credo di aver letto indietro che non è proprio così, ma in effetti, se alla fine io nuoto bene così?
Fra l'altro, se guardo i filmati di atleti avanzati, non mi sembra che la testa faccia tutto questo dondolare...

La delfinizzazione NON E' parte della nuotata a delfino,ma è uno stratagemma didattico (come spiegato qualche pagina addietro):
si tratta delle nuotate a sirenetta che si propongono per creare un requisito di mobilità della schiena,sensza il quale il pinneggio risulta difficile e il bacino immobile.
A tale scopo si chiede all'allievo di innescare il movimento a partire dalla testa (oppure dal mento),in modo da enfatizzare il movimento.

Quando invece (in seguito) ci si accinge a costruire la nuotata nella sua globalità,questo espediente DEVE ASSOLUTAMENTE VENIRE ABBANDONATO,per evitare di costruire nuotate a cavalluccio a dondolo.
La frustata a delfino dunque NON CORRISPONDE alla delfinizzazione.
Il sistema per annullare gli effetti della delfinizzazione e sviluppare (a partire da essa) delle frustate corrette,e eseguire esercizi con la tavoletta e la testa fuori;guardare la parete opposta,e muovere il bacino stando attenti che la parete opposta non dondoli su e giù (significherebbe che la testa si muove).

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

607

Re: delfino

sally ha scritto:
marina ha scritto:

abb pazieza:una volta cosolidata la continuitàdi braccia ti verrà più semplice:nel mentre esercitati sul pinneggio sia  a braccia ferme che braccia in altri stili...

Benissimo, allora continuerò a lavorare in questo modo. Da quel che dice anche ippocampo non dovrebbe essere "dannoso" per il momento fare solo una gambata. Anche a me sembra meglio fare così, ho avuto la sensazione che, nonostante facessi solo un colpo di gambe, la nuotata fosse comunque più corretta e più efficace di prima.
La seconda gambata aspetterà che i tempi siano maturi! smile

Sì, come ti dicevo, almeno per me è stato così e ha funzionato bene! Poi, per inserire la seconda gambata mi è servito molto provare a secco, ma non so se è stato un fatto personale perché, avendo fatto tanti anni di danza, mi sono aiutata memorizzando il ritmo! Praticamente lo facevo in piedi: butto le braccia in avanti e piego le gambe, poi faccio la passata subacquea e alla fine piego di nuovo le gambe e via di nuovo le braccia in avanti! Naturalmente, invece che verticale, sarebbe meglio che ti mettessi orizzontale ...almeno io quando faccio provare i movimenti a secco ai miei allievi preferisco metterli sempre in orizzontale perché altrimenti ho notato che fanno un po' confusione! roll

Condividi sui social

Re: delfino

Le teorie più convincenti sulla didattica del delfino,consigliano di :
1. concentrarsi primariamente sulla continuità di bracciata (e sul corretto ritmo\distribuzione della forza) (prima in apnea e poi inserendo la respirazione)
2. lasciare che questo generi in modo il più naturale e spontaneo la gambata propulsiva (ingresso mani)
3. inserire analiticamente (dopo avere creato un requisito parcellizzato con esercizi specifici,per esempio braccia crawl in continuo,e gambe delfino su ogni ingresso di mano) la seconda gambata solo in un secondo tempo e solo nei casi in cui non fosse stata assimilata pure essa in modo spontaneo.

Dunque approvo queste ultime considerazioni di Marina e Ippocampo.
Aggiungo che mettersi a disquisire con gli allievi sulle frustate,su quante e dove vanno assestate non è insegnare il delfino,ma pura,sterile e fuorviante descrizione giornalistica.
Meglio ragionare su come accompagnare gli allievi fino al traguardo voluto,con furbizia e intelligenza.

Ciao

PS
NON piegate mai le gambe,NON pensate MAI per esempio a quale dovrebbe essere il punto corretto per piegare le gambe;lasciate invece che la preparazione del calcio avvenga naturalmente senza una vostra riflessione specifica,che deve essere invece indirizzata sul punto in cui si deve frustare piuttosto che su quelo in cui cominciare a prepararla.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

609

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Le teorie più convincenti sulla didattica del delfino,consigliano di :
1. concentrarsi primariamente sulla continuità di bracciata (e sul corretto ritmo\distribuzione della forza) (prima in apnea e poi inserendo la respirazione)
2. lasciare che questo generi in modo il più naturale e spontaneo la gambata propulsiva (ingresso mani)
3. inserire analiticamente (dopo avere creato un requisito parcellizzato con esercizi specifici,per esempio braccia crawl in continuo,e gambe delfino su ogni ingresso di mano) la seconda gambata solo in un secondo tempo e solo nei casi in cui non fosse stata assimilata pure essa in modo spontaneo.

Dunque approvo queste ultime considerazioni di Marina e Ippocampo.
Aggiungo che mettersi a disquisire con gli allievi sulle frustate,su quante e dove vanno assestate non è insegnare il delfino,ma pura,sterile e fuorviante descrizione giornalistica.
Meglio ragionare su come accompagnare gli allievi fino al traguardo voluto,con furbizia e intelligenza.

Ciao

PS
NON piegate mai le gambe,NON pensate MAI per esempio a quale dovrebbe essere il punto corretto per piegare le gambe;lasciate invece che la preparazione del calcio avvenga naturalmente senza una vostra riflessione specifica,che deve essere invece indirizzata sul punto in cui si deve frustare piuttosto che su quelo in cui cominciare a prepararla.

Ciao, per imparare a non piegare le gambe io trovo molto utili le pinne, ma non le pinne corte, quelle normali, ti rendono molto difficile piegare le gambe, quindi sei costretto a dare la frustata se no ti vengono i crampi.. smile

Condividi sui social

610

Re: delfino

P.S. scusate ma vorrei precisare che quando ho scritto che piegavo le gambe nelle prove a secco, naturalmente lo facevo solo per imparare il ritmo dei movimenti, cioè la sequenza nel tempo ...poi nell'acqua bisogna fare come dice Stefano, naturalmente! wink
Purtroppo io le pinne non le ho mai provate in piscina (appartengo alla vecchia-scuola con solo uso allargato di tavoletta, anche troppo!) però quando faccio apnea al mare mi diverto a fare delfino e scommetto che se mi vedono faccio pure ridere la gente a vedere una con la muta, maschera, boccaglio, pinne e cintura che nuota a delfino! big_smile Le pinne sono quelle lunghissime da apnea però mi viene bene, mi piace un sacco ... tongue (Scusate per la deviazione)

Condividi sui social

611

Re: delfino

per stefano e marina...25 mt delfino partendo dal blocco 7 bracciate...8 nelle ultime serie...prima dal bloccoeraa 10 bracciate...non ho cronometrato quanto tempo ma solo il  n delle bracciate..comunque non era una nuotata lunga..anzi un ritmo "allegro"..che ne pensate del rapporto mt numero delle bracciate?saluti

Condividi sui social

Re: delfino

Ne penso molto bene,anche io faccio sette bracciate con partenza (però in velocità,tempo 14 secondi)
Però avrei voluto vedere se per caso non facevi la solita pausa,perchè quel difetto non si elimina in così breve tempo.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

613 (modificato da sally 05-05-2010 19:02:10)

Re: delfino

ippocampo ha scritto:

Sì, come ti dicevo, almeno per me è stato così e ha funzionato bene! Poi, per inserire la seconda gambata mi è servito molto provare a secco, ma non so se è stato un fatto personale perché, avendo fatto tanti anni di danza, mi sono aiutata memorizzando il ritmo!

Grazie per il suggerimento, proverò a cercare di memorizzare il ritmo del movimento intanto a secco, ho fatto un po' di prove prima...chiusa in camera!! big_smile
Ancora un dubbio, vediamo se riesco a spiegarmi: la gambata e la bracciata partono contemporaneamente o la bracciata parte in corrispondenza del "colpo" delle gambe? Per intendersi, se lo provo a secco, faccio partire le braccia e piego le gambe oppure faccio partire le braccia quando sto distendendo le gambe? Più sopra Stefano ha scritto di concentrarsi sul momento della frustata e non sulla sua preparazione, quindi sarei propensa alla seconda ipotesi, che provando mi sembra anche più naturale, ma vorrei una conferma dagli esperti! Grazie!

...nuota che ti passa...

Condividi sui social

614

Re: delfino

solo una domanda stefano...adesso con il tuffo e la subacquea riesco tranquillamente ad uscire ai 9,50/10 mt ...ho provato piu di 10 partenze tra ieri e oggi e  non sono mai uscito prima dei 9 mt per cui credo sia un dato attendibile..solo che ho una subacquea non molto veloce..che esercizi poso fare per migliorare la velocita' della subacquea?grazie mille

stefano '62 ha scritto:

Ne penso molto bene,anche io faccio sette bracciate con partenza (però in velocità,tempo 14 secondi)
Però avrei voluto vedere se per caso non facevi la solita pausa,perchè quel difetto non si elimina in così breve tempo.

Ciao

Condividi sui social

615

Re: delfino

devi solo provare e riprovae secondo me...poi sentiamo cosa dice stafano wink

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

Condividi sui social

Re: delfino

craw ha scritto:

solo una domanda stefano...adesso con il tuffo e la subacquea riesco tranquillamente ad uscire ai 9,50/10 mt ...ho provato piu di 10 partenze tra ieri e oggi e  non sono mai uscito prima dei 9 mt per cui credo sia un dato attendibile..solo che ho una subacquea non molto veloce..che esercizi poso fare per migliorare la velocita' della subacquea?grazie mille

Quello che conta non è quanto fai in subacquea,ma quanto ci metti a farlo.
Se fai dieci metri,ma li fai a velocità più bassa di quella ottenuta nuotando,allora conviene uscire a nuotare.
Infatti come spiegato altrove,il punto di uscita dalla subacquea deve essere il momento in cui la velocità di inerzia della partenza scade fino ad uguagliare la velocità di gara della nuotata;farlo prima o farlo dopo è uno spreco di velocità gratuita (quella del tuffo) oppure di energia (per riaccelerarsi).
Per velocizzare la subacquea devi fare gli esercizi che faccio sempre pure io:ripetute con partenza dal bordo percorrendo la vasca in laterale;in questo modo la distanza è fissa e ti permette di avere dei riscontri cronometrici provando a modificare i parametri della subacquea per capire come abbinare frequenza e profondità delle frustate.
Probabilmente la vasca sarà larga dai 13 ai 15 metri,se ci metti più di dieci secondi lascia stare e torna a concentrarti sul pinneggio lento e largo,magari con pinne.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: delfino

sally ha scritto:

Ancora un dubbio, vediamo se riesco a spiegarmi: la gambata e la bracciata partono contemporaneamente o la bracciata parte in corrispondenza del "colpo" delle gambe? Per intendersi, se lo provo a secco, faccio partire le braccia e piego le gambe oppure faccio partire le braccia quando sto distendendo le gambe?

Non capisco che cosa intendi con partire.
Non esiste un punto in cui la bracciata "parte",dato che non deve MAI fermarsi.
Il momento della frustata di gambe deve corrispondere al momento in cui la spinta di braccia raggiunge la massima forza,cioè nel tragitto tra l'ombelico e le cosce;questo è possibile se durante il tragitto precedente (dall'ingresso delle mani fino più o meno al petto) si ha avuto l'accortezza di spingere il petto a fondo,inarcando la schiena (le gambe non devono piegarsi,devono venirci dietro senzsa rallentarci).

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

618

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Per velocizzare la subacquea devi fare gli esercizi che faccio sempre pure io:ripetute con partenza dal bordo percorrendo la vasca in laterale;in questo modo la distanza è fissa e ti permette di avere dei riscontri cronometrici provando a modificare i parametri della subacquea per capire come abbinare frequenza e profondità delle frustate.
Probabilmente la vasca sarà larga dai 13 ai 15 metri,se ci metti più di dieci secondi lascia stare e torna a concentrarti sul pinneggio lento e largo,magari con pinne.

Ciao

ma quando si possono fare queste cose?? magari tu che nuoti nell'orario prima dei corsi... da me (e penso un pò da tutti in generale) sta sempre un sacco di gente hmm

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

Condividi sui social

619

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Non capisco che cosa intendi con partire.
Non esiste un punto in cui la bracciata "parte",dato che non deve MAI fermarsi.

Scusa, mi sono espressa male, per "partire" intendo il momento in cui le braccia rientrano in acqua, tanto per avere un punto di riferimento.
Oggi ho riprovato: ho inserito la prima gambata quando le braccia entrano in acqua e ho provato a immaginare la seconda, nella parte finale della spinta delle braccia, poco prima che escano.
Poi ho provato a fare entrambe le gambate, (senza uscire a respirare) e mi sembra di aver capito quale debba essere il sincronismo. Ho notato questa cosa, anche provando a secco: ho la sensazione che la prima parte della bracciata (da sopra la testa fino all'ombelico circa) debba essere abbastanza lenta, altrimenti mi sembra di non avere proprio tempo per l'altra gambata. Possibile?

...nuota che ti passa...

Condividi sui social

620

Re: delfino

l'unica parte veloce è l'ultima fase,cioè la spinta:quindi entri lenta,media e spingi veloce:questo perchè per"attaccarsi all'acqua serve tempo:se"strappi subito in presa o in trazione non riesci a "tirare" smile

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

Condividi sui social

Re: delfino

sally ha scritto:

.....ho la sensazione che la prima parte della bracciata (da sopra la testa fino all'ombelico circa) debba essere abbastanza lenta, altrimenti mi sembra di non avere proprio tempo per l'altra gambata. Possibile?

Come già spiegato anche da Marina,questo è esattamente il punto.
Se non fai la remata in accelerazione,non avrai il tempo di starci dietro con le gambe.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

622

Re: delfino

Ah, ecco, grazie per avermi chiarito questa cosa! Sapevo che bisogna andare in accelerazione per non strappare e prendere bene l'acqua, ma non immaginavo che se non faccio cosi' la gambata proprio non ci entra. Adesso è tutto chiaro, grazie ancora!

...nuota che ti passa...

Condividi sui social

623

Re: delfino

Per stefano e marina. c ho un problemino...tengo le gambe un po troppo aperte durante il pinneggio...ora non una cosa evidentissima...pero' non chiuse come dovrebbero...ho sentito dire...e se non sbaglio ache qua..che un rimedio poteva esser quello di "legare" le gambe durante la nuotata a delfino...volevo un vostro parere su questo metodo...se lo ritenete valido con cosa devo "legare" le gambe? a che altezza? cavigli? cosce e caviglie?saluti

Condividi sui social

Re: delfino

E' un ottimo sistema,puoi legare le caviglie con un elastico (lo trovi da decathlon),oppure tenere stretto un pool buoy tra le caviglie,oppure semplicemente tenerlo tra le cosce nel caso che invece dei piedi tu allarghi le gambe.
Fossi in te le proverei tutte,per ottenere input differenti.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

625

Re: delfino

capito...provo e ti faccio sapere stefano...grazie per adesso

Condividi sui social