Re: delfino

paolac ha scritto:

Che strano, come fai ad aggiugere bracciate a delfino quando sei stanca? Dev'essere più faticoso fare tutte quelle bracciate..lo spieghi meglio? Grazieeee big_smile

A causa della particolare organizzazione dei movimenti,per mantenere un minimo equilibrio dinamico della nuotata il delfino ha un fabbisogno basale di forza più elevato degli altri stili (perchè il cuore deve alimentare un'azione simultanea di DUE braccia invece che una alla volta),e se non si ha un dato di forza generale adeguato,il nuotarlo risulta SEMPRE  una esercitazione di potenza (velocità di erogazione della forza,nell'unità di tempo).
Questo fa si che cercare di prolungare il tratto che si riesce a nuotare,invece che uno stimolo di resistenza aerobica (come negli altri stili) risulta essere come minimo un'esercitazione in soglia;cioè il cuore va più su del solito e si verifica un accumulo di lattato che blocca la muscolatura.

La strategia per migliorare la nuotata dunque passa (anche) attraverso un miglioramento del dato condizionale,cioè l'aumento della forza generale e della resistenza.
L'aumento della resistenza però non avviene grazie alle prime otto o dieci bracciate eseguite con la relativa facilità permessa dalla disponibilità di zuccheri e fosfati (durano dieci-quindici secondi),ma avviene grazie alle ultime due o tre bracciate fatte in sofferenza perchè gli zuccheri sono finiti e devi andare di ossigeno,molto meno energetico.
Ecco cara Paola,il perchè del giusto consiglio di Marina.

Io però punto moltissimo anche sulle esercitazioni di potenza,cioè nuotare forte per dieci massimo venti secondi,con molto riposo,perchè unite alla esercitazioni di resistenza migliorano lo sviluppo della forza generale,e al contrario della resistenza permettono di ottenere SEMPRE una nuotata corretta e decente.

Dunque una volta che la biomeccanica della nuotata su brevi tratti è corretta e soddisfacente,per sviluppare i miei atleti lavoro come segue:

1. Lavoro in resistenza chiedendo lo stesso lavoro proposto da Marina,in modo che le ultime bracciate in acidosi stimolino l'organismo a mangiarsi l'acido lattico;lo chiamo 25 delfino facilitato,nel senso che devi nuotatre bene fino a che riesci,stringere i denti per poche bracciate quando sei stanco SENZA METTERTI A RESPIRARE OGNI BRACCIATA,anzi spesso chiedo espressamente l'apnea nelle bracciate sofferte,poi terminare in scioltezza con un altro stile la vasca.

2 Altre volte invece 25 a stile piano (per bruciare ben bene gli succheri ma senza produrre lattato) seguito da 25 delfino,nuotato per forza solo di ossigeno,dunque in resistenza,però senza l'acidosi dell'esercizio precedente,in modo che lo stimolo aerobico avvenga su una nuotata decente,magari chiudendo la vasca con un altro stile per non nuotare male troppo a lungo,e come recupero attivo prima del seguente tentativo.

3 Altre volte lavoro in potenza chiedendo mezza vasca fortissima in apnea,seguita da mezza a rana piano.

4 Oppure,partenza da mezza vasca dunque senza la spinta dal muretto,accelerare a delfino da fermi (ottimo stimolo percettivo e di forza) arrivare al muretto forte,virata e poi ritorno piano a dorso;in seguito invece ritorno ancora a delfino,in modo che la spinta dal muretto fornisca una buona velocità di ripartenza aiutando le prossime bracciate dato che sono stanco.

Ciao

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Re: delfino

ippocampo ha scritto:

......quando vedevo gli altri che finivano le vasche a delfino, mi vergognavo ad arrivare a crawl e così, respirando ad ogni bracciata, ce la facevo, ma capisco che è sbagliato paragonarsi agli altri ...anche perché era un periodo che nuotavo con gente più allenata di me.

Io per evitare questo genere di cose,che a volte danno uno stimolo positivo tirandoti fuori la grinta (brava Farancesca !),altre volte invece producono danni determinando nuotate scorrette e strascicate,mi intrometto fermando l'allievo che per stanchezza nuota male (o respira troppo spesso),con la scusa di qualche input da fornirgli.
Perchè il bravo istruttore non resta a fondo vasca ad aspettare gli allievi,ma li segue mentre nuotano,alle volte per difenderli da se stessi.

Ciao

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Re: delfino

Stefano e Marina bisognerebbe clonarli e metterli in ogni piscina!!! big_smile

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154

Re: delfino

io quando vedo che sono stanchi spiego....o quando i"lenti"sono dietro...per dare loro modo di arrivare senza farlgielo pesare e senza interrompere"formalmemte"l'allenamento agli altri wink
l'ideale sarebbe il lavoro sulla resistenza a delfino di cui parla stefano e se non erro qualche taballina ve l'ho messa...tuttavia mi mantengo sempre sul generico per non incappare in errori di"allenamenti ad personam"e di far qualcosa che si possa integrare i qualunque allenamento,dato che molti di voi nuotano con un istruttore smile

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155

Re: delfino

Bravi Marina e Stefano, questa sì che è empatia ...io nuotavo così proprio per evitare di nuotare male, non so però a livello respiratorio quanto possa essere dannoso (non sono allenatrice), ma ho visto anche altri fare la stessa cosa e l'allenatore non ci ha mai detto niente.

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Re: delfino

Sì purtroppo molti allenatori se ne fregano e ti lasciano respirare a ogni bracciata;cosa che a Phelps non cambia nulla,ma a chiunque altro produce un aumento delle resistenze e della fatica.
Il delfino si impara,RIGOROSAMENTE,senza respirare.
Poi si consolida l'azione di braccia.
Poi si può introdurre la respirazione,e per ultime le frustate (gambate);ma non appena si sente il bisogno di respirare ad ogni bracciata,significa che si è in debito di ossigeno,cioè in un parametro metabolico compatibile con l'agonismo,ma che è in aperto conflitto con la fase di apprendimento che invece necessita di concentrazione e buone nuotate.
Dunque il bravo istruttore ti deve fermare,farti riposare,poi farti ripartire.
I miei sanno che devono partire respirando a 4 finchè possono,poi a tre,poi a due (a volte provare a resistere altre due o tre in apnea) e poi fermarsi per riposare,osservare quanta strada hanno fatto,e ricordarsi quanta ne facevano il mese prima.

Ciao

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157

Re: delfino

Sì, sì, sono d'accordo, ma stavo parlando di quando facevo il master e il delfino lo sapevo nuotare bene, ci mancherebbe... smile

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158

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Sì purtroppo molti allenatori se ne fregano e ti lasciano respirare a ogni bracciata;cosa che a Phelps non cambia nulla,ma a chiunque altro produce un aumento delle resistenze e della fatica.
Il delfino si impara,RIGOROSAMENTE,senza respirare.
Poi si consolida l'azione di braccia.
Poi si può introdurre la respirazione,e per ultime le frustate (gambate);ma non appena si sente il bisogno di respirare ad ogni bracciata,significa che si è in debito di ossigeno,cioè in un parametro metabolico compatibile con l'agonismo,ma che è in aperto conflitto con la fase di apprendimento che invece necessita di concentrazione e buone nuotate.
Dunque il bravo istruttore ti deve fermare,farti riposare,poi farti ripartire.
I miei sanno che devono partire respirando a 4 finchè possono,poi a tre,poi a due (a volte provare a resistere altre due o tre in apnea) e poi fermarsi per riposare,osservare quanta strada hanno fatto,e ricordarsi quanta ne facevano il mese prima.

Ciao

Stefano, scusa, in che senso respirare a ogni bracciata a Phelps non cambia nulla, ma a chiunque altro produce un aumento delle resistenze e della fatica?
Ti spiego: mi piace il delfino, nel mio allenamento (sono autodidatta ed ho iniziato ad allenarmi nuovamente ad ottobre dopo 3 anni) ne eseguo 4x100 dopo avere nuotato 1000-1100 (di cui 700-800 crawl senza pausa); guardando i filmati del cannibale e respirando ad ogni bracciata, riesco a fare le 4 vasche consecutive senza rimanerci secco a metà percorso.
Al contrario, respirando ogni 2 mi impianto.
Da cosa può dipendere?
ENORME bisogno di ossigeno?

Pi

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159

Re: delfino

io respiro sempre a ogni bracciata tranne negli scatti da 25 metri e sono più veloce di altri che respirano una sì e una no... purtroppo non riesco a non respirare a ogni bracciata perchè vado in carenza di ossigeno

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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Re: delfino

maxxxibb ha scritto:

Stefano, scusa, in che senso respirare a ogni bracciata a Phelps non cambia nulla, ma a chiunque altro produce un aumento delle resistenze e della fatica?
Ti spiego: mi piace il delfino, nel mio allenamento (sono autodidatta ed ho iniziato ad allenarmi nuovamente ad ottobre dopo 3 anni) ne eseguo 4x100 dopo avere nuotato 1000-1100 (di cui 700-800 crawl senza pausa); guardando i filmati del cannibale e respirando ad ogni bracciata, riesco a fare le 4 vasche consecutive senza rimanerci secco a metà percorso.
Al contrario, respirando ogni 2 mi impianto.
Da cosa può dipendere?
ENORME bisogno di ossigeno?

Difficile dirlo,occorrerebbe vedere un filmato o in alternativa sapere quanto ci metti.
Con un ragionamento così,a spanne,il fatto che respirare a due ti pianta potrebbe dirmi che il tuo equilibrio si fonda su un pernicioso movimento oscillatorio che viene messo in crisi dallo scivolamento lineare reso possibile dalla mancata respirazione.
Di solito infatti quelli che non riescono a fare a meno di respirare ogni volta nemmeno quando sono ancora freschi,sono accomunati dall'errore di utilzzare la prima parte della passata subacquea per creare un appoggio alla fuoriuscita della testa,rinunciando dunque a spingere verso dietro per tutta la passata (come dovrebbe essere),e riproducendo l'errore su ogni bracciata rendendo istintiva la continua uscita per respirare,al di là di un reale fabbisogno di aria.
Questo lo vedo succedere in continuazione,ma naturalmente non è detto che sia il tuo caso.

Però questo spiegherebbe anche la necessità di respirare spesso,perchè se il corpo non viaggia scivolando linearmente,le braccia sopportano un carico molto maggiore.
Se invece la tecnica è corretta,nuotando alle basse intensità respirare di meno è indiscutibilmente meno faticoso.

Perchè la respirazione è uno dei tre momenti critici della nuotata a delfino,così chiamati perchè determinano un affondamento del bacino e il peggioramento della idrodinamica;dunque a meno di non essere in grado di eseguirla in modo perfetto,la respirazione tende a trasformare lo stile delfino nello stile cavalluccio a dondolo;e anche in caso di essere davvero bravi,respirare così spesso può essere giustificato solo dal fabbisogno determinato dalle elevatissime intensità di una gara;e ancora non è detto che convenga davvero:io per esempio in vasca corta termino la prima vasca con nove o dieci bracciate ma con due sole respirazioni subito prima della virata;se ne faccio una in più ci metto un paio di decimi in più.

Ciao

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Re: delfino

Ho provato a seguire i tuoi consigli Stefano, cioè sono partito a delfino facendo 4 bracciate senza respirare, poi però non sono riuscito a farne altre 4 o altre 3 senza respirare, avevo sul serio bisogno di ossigeno e ho finito la vasca respirando ogni 2.
Però devo dire che il fatto di essere riuscito a fare 4 bracciate continuative mi è servito molto a capire il movimento corretto (o quasi, visto che il mio istruttore non mi dice nulla e posso andare solo a sensazioni soggettive!).

Purtroppo facendoci nuotare 50 mt a delfino con solo 5 secondi di pausa fra un 50 mt e l'altro, dopo poco non sono più riuscito a iniziare la vasca con 4 bracciate continuative senza respirare...avevo REALE BISOGNO D'OSSIGENO!!!
Devo dire che sono comunque riuscito a mantenere una buona continuatività del movimento anche respirando ad ogni bracciata verso la fine, probabilmente complice il fatto di aver quasi memorizzato lo schema motorio che si era consolidato quando ero ancora fresco.

Fondamentale è stato il vostro consiglio di fare molta attenzione alla continuatività della bracciata...prima mi "conficcavo" in acqua sempre poichè nella fase di presa rimanevo allungato senza agganciare acqua,come se mi dovessi riposare dalla bracciata precedente...è questo che ti frega, ti blocca e non ti fa neanche uscire a sufficienza dall'acqua per riuscire a prendere aria quindi alla fine più che una nuotata a delfino mi sembrava di essere le prime volte una comparsa che stava affogando durante un corso di salvamento!


Che dire,grazie di cuore, vista la situazione in cui mi trovo non posso non affermare che siete molto più utili del mio attuale istruttore.
Senza di voi questi mesi non avrei fatto alcun progresso e non avrei capito nulla.

Vi terrò informati su eventuali evoluzioni!

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Re: delfino

xxenergyxx ha scritto:

Purtroppo facendoci nuotare 50 mt a delfino con solo 5 secondi di pausa fra un 50 mt e l'altro, dopo poco non sono più riuscito a iniziare la vasca con 4 bracciate continuative senza respirare...avevo REALE BISOGNO D'OSSIGENO!!!

Dare così poco riposo tra un 50 e l'altro a delfino ha senso per un atleta di livello molto evoluto e in possesso di una tecnica più che consolidata a delfino,ma anche metabolicamente strutturato in modo da garantire che il lavoro resti nell'ambito aerobico identificato dai 5 secondi del riposo.

Per tutti gli altri questo sfonda in uno stimolo più simile alla potenza o alla resistenza alla forza (il debito di ossigeno del nostro amico),per i quali però 5 secondi sarebbero assolutamente insufficienti,identificando una strategia allenante miope,inopportuna e scorretta.
Direi che ci troviamo di fronte ad una vera e propria istigazione a nuotare non più a delfino bensì a cavalluccio a dondolo,a cetaceo,o a tonno pinna gialla.

Ciao

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Re: delfino

xxenergyxx ha scritto:

Fondamentale è stato il vostro consiglio di fare molta attenzione alla continuatività della bracciata...prima mi "conficcavo" in acqua sempre poichè nella fase di presa rimanevo allungato senza agganciare acqua,come se mi dovessi riposare dalla bracciata precedente...è questo che ti frega, ti blocca e non ti fa neanche uscire a sufficienza dall'acqua per riuscire a prendere aria quindi alla fine più che una nuotata a delfino mi sembrava di essere le prime volte una comparsa che stava affogando durante un corso di salvamento!

Esattamente quello che intendevo dire.
Sulle nuotate non consolidate correttamente,la stanchezza eccessiva non produce mai un aumento della resistenza,ma piuttosto l'errore della ricerca di una pausa illusoriamente riposante.
Per inciso hai appena descritto quello che io chiamo nuoto a tonno pinna gialla.

Ciao

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Re: delfino

immaginiamo i danni ad articolazioni e postura che fanno questi gneri di esercizi sad

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Re: delfino

stamattina a colazione  mi sono alzato in piedi per prendere qualcosa e ho sentito un dolore tipo infiammazione al nervo sciatico...potrebbe essere dovuto alle svariate vasche a delfino fatte ieri sera??...

consideriamo che ho 26 anni quindi penso sia presto per la sciatica! roll

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166

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:
maxxxibb ha scritto:

Stefano, scusa, in che senso respirare a ogni bracciata a Phelps non cambia nulla, ma a chiunque altro produce un aumento delle resistenze e della fatica?
Ti spiego: mi piace il delfino, nel mio allenamento (sono autodidatta ed ho iniziato ad allenarmi nuovamente ad ottobre dopo 3 anni) ne eseguo 4x100 dopo avere nuotato 1000-1100 (di cui 700-800 crawl senza pausa); guardando i filmati del cannibale e respirando ad ogni bracciata, riesco a fare le 4 vasche consecutive senza rimanerci secco a metà percorso.
Al contrario, respirando ogni 2 mi impianto.
Da cosa può dipendere?
ENORME bisogno di ossigeno?

Difficile dirlo,occorrerebbe vedere un filmato o in alternativa sapere quanto ci metti.
Con un ragionamento così,a spanne,il fatto che respirare a due ti pianta potrebbe dirmi che il tuo equilibrio si fonda su un pernicioso movimento oscillatorio che viene messo in crisi dallo scivolamento lineare reso possibile dalla mancata respirazione.
Di solito infatti quelli che non riescono a fare a meno di respirare ogni volta nemmeno quando sono ancora freschi,sono accomunati dall'errore di utilzzare la prima parte della passata subacquea per creare un appoggio alla fuoriuscita della testa,rinunciando dunque a spingere verso dietro per tutta la passata (come dovrebbe essere),e riproducendo l'errore su ogni bracciata rendendo istintiva la continua uscita per respirare,al di là di un reale fabbisogno di aria.
Questo lo vedo succedere in continuazione,ma naturalmente non è detto che sia il tuo caso.

Però questo spiegherebbe anche la necessità di respirare spesso,perchè se il corpo non viaggia scivolando linearmente,le braccia sopportano un carico molto maggiore.
Se invece la tecnica è corretta,nuotando alle basse intensità respirare di meno è indiscutibilmente meno faticoso.

Perchè la respirazione è uno dei tre momenti critici della nuotata a delfino,così chiamati perchè determinano un affondamento del bacino e il peggioramento della idrodinamica;dunque a meno di non essere in grado di eseguirla in modo perfetto,la respirazione tende a trasformare lo stile delfino nello stile cavalluccio a dondolo;e anche in caso di essere davvero bravi,respirare così spesso può essere giustificato solo dal fabbisogno determinato dalle elevatissime intensità di una gara;e ancora non è detto che convenga davvero:io per esempio in vasca corta termino la prima vasca con nove o dieci bracciate ma con due sole respirazioni subito prima della virata;se ne faccio una in più ci metto un paio di decimi in più.

Ciao

A questo punto sono confuso: ho cercato di limare molti degli errori che mi portavo dietro e che sono indicati nella discussione, la testa che si abbassa sul petto, l'eccessiva oscillazione del bacino. Vado a prendere l'acqua molto più lontano anziché allungare le braccia facendole scivolare sotto il pelo dell'acqua, la gambata (a cicli di due x Bracciata) non ha più pausa, ho smesso di fare il pesce fuor d'acqua in fase di respirazione e fuoriuscendo dal pelo dell'acqua quel tanto che basta (così da non affondare in entrata e non spezzarmi i reni in uscita!), ma mi sembra di capire che sono ancora lontano da un buon delfino. E io che già sentivo spuntarmi la pinna sulla schiena!!! Sic Sic! Sob sob! sad sad sad
Comunque non mollo.
Anzi, visto che nei programmi dei misti nel sito, ci sono le vasche da 25 a delfino, saranno il mio banco di prova.
Grazie, grazie e ancora grazie per la pazienza e la disponibilità!

Pi

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167

Re: delfino

guarda che son due frustate per ogni ciclo di bracciate e non viceversa...
ascolta,magari il delfino hai solo bisogno di...nuotarlo!!!devi solo coordinarti e ci vuole tempo!vedrai che la cosa succederà improvvisamente!!ad onte degli utilissimi esercizi di tecnica che consigliamo il miglior modo per imparare uno stile è...nuotarlo luuuuuuuuungo!!!magari con un istruttore che ti corregga una cosa per volta!nuota sciolto e rilassato e i risultati non tarderanno ad arrivare!!!!un altra cosa:soffia bene l'aria quando hai la testa giù...aggappati all'acqua e tirala fino in fondo,avanza come per"arrampicamento"un filmino di te che nuoti è sempre bene accetto in modo che se c'è qualche errore grosso lo correggiamo insieme!!!

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Re: delfino

Io ti consiglierei anche di fare moltissime esercitazioni di sole braccia con pool tra le gambe,tendole ferme e ben distese,che per il delfino sono le fondamenta indispensabili.

Ciao

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Re: delfino

quindi pool fra le gambe e bracciata a delfino...io avevo letto o sentito che con un esercizio simile ci si spacca la schiena ma a sto punto mi convinco del fatto che le fonti non siano attentibili.

Proverò anch'io, così concentrandomi sulle braccia posso anche ottimizzare la fase subacquea che per ora è piuttosto grezza visto che in primis penso alla sopravvivenza!!! big_smile

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Re: delfino

Le fonti più che poco attendibili,direi che non sanno nuotare a delfino.

Quello che stressa la schiena è l'azione di braccia,scorretta,caratterizzata da una extrarotazione con mano dura che trascina un braccio piegato.
Se lo fai a crawl con un braccio alla volta nuoti semplicemente male,se lo fai a delfino con due braccia insieme,ti spezzi.

Ciao

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171

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Io ti consiglierei anche di fare moltissime esercitazioni di sole braccia con pool tra le gambe,tendole ferme e ben distese,che per il delfino sono le fondamenta indispensabili.

Ciao

amo questo esercizio smile

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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172

Re: delfino

spezza la schiena pure la testa che entra dopo le spalle!!!!praticamente si danno testate contro l'acqua e la cervicale ne risente e non poco....

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Re: delfino

Esatto,
la morale,se non si è capito,è che se vi fa male significa che c'è qualche errore.

Ciao

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174

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Io ti consiglierei anche di fare moltissime esercitazioni di sole braccia con pool tra le gambe,tendole ferme e ben distese,che per il delfino sono le fondamenta indispensabili.

Ciao

Scusami Stefano, ca big_smile big_smile eggiando per Decathlon, ho trovato l'elastico per le caviglie; pensi che possa essermi utile?
Un'altra domanda.
Mi spieghi in cosa differiscono le bracciate, (intese come movimento complessivo), quando alterno la respirazione, perchè respirando ad ogni bracciata, riproduco sostanzialmente movimenti identici. La differenza può consistere soltanto in una diversa traiettoria percorsa, l'una per venire fuori dall'acqua quando respiro, e l'altra più lineare nel senso dell'avanzamento?
Scusa l'insistenza sull'argomento, ma visto che già lo nuoto, (non ho fastidi o dolori), perchè non imparare a farlo meglio?
Ciao&Grazie.

Pi

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Re: delfino

Se le bracciate in apnea sono (troppo) diverse da quelle con la respirazione,significa che non esegui la respirazione corretta.

Ciao

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