Silvia88 ha scritto:quindi più che altro l'utilizzo del contasecondi elettromeccanico è una questione di abitudine...mi stavo chiedendo appunto se esistessero dei sistemi più tecnologicamente avanzati per l'allenamento anche in questo settore visto che negli altri sport sono stati sviluppati dei sistemi personalizzati di supporto all'allenamento che tengono conto dei parametri del singolo atleta oltre a fornire le sole informazioni riguardo tempi e distanze che invece nel nuoto vanno calcolate e tenute a mente..
Sono tutte pataccate che non servono a una mazza,e la matematica necessaria a nuotare la impari in seconda elementare.
Quello che produce adattamenti non è il rispetto al millesimo di secondo (ma nemmeno al decimo) del tempo di percorrenza o di riposo di una ripetuta,in ossequio ad un programma "perfetto".
Quello che produce adattamento è una esperienza metabolicamente inquadrata in un determinato range per un determinato tempo,in corrispondenza di un programma di allenamento tagliato sull'atleta.
Il punto è che la tecnologia in tutto questo non ha la benchè minima utilità,perchè la validità di quel programma non si basa sulla rispondenza a parametri scientificamente stabiliti e immoti perchè uguali per tutti,bensì sulla adeguatezza a quel particolare atleta,la quale adeguatezza non è scientifica e certa ma si basa su parametri umani che non sono solo fisiologici,che dunque nessuna intelligenza artificiale può cogliere e valutare.
Può farlo invece e solo una intelligenza umana e competente (ovviamente) in grado di individuare e immaginare i diversi percorsi programmatici possibili,tra i quali nessuno è perfetto o migliore degli altri su base scientifica,e in grado di selezionare uno invece che un altro.
Nessun computer al mondo è in grado di fare questo.
Quanto al controllo di quei parametri,nemmeno li serve la tecnologia,perchè l'individuazione del range metabolico di esercizio NON avviene nè grazie al cronometro nè grazie alla lattacidemia o altri sfiziosi parametri utili più che altro a garantire la effettiva esecuzione delle fasi di scarico (devi scaricare,devo esserne sicuro,ti prelevo il lattato),e che hanno un margine enorme di variazione tra un atleta e un altro e anche nel tempo.
Detto facile; nel tempo gli atleti adattano,e i tempi si modificano e i parametri pure.....che significato devo dare a qualcosa la cui valenza cambia nel tempo ?
Per il controllo dell'allenamento (rispondenza al programma) è sufficiente un allenatore che conosca i suoi atleti anche guardandoli in faccia e un cardiofrequenzimetro.
Il valore aggiunto degli orpelli scientifici è molto limitato.
I computer vengono utilizzati nel nuoto professionistico,ma solo per l'archiviazione di dati e di filmati utili per l'analisi della prestazione,tipo spazi di virata,frequenza esecutiva,velocimetro per analizzare in quali punti si va più lenti a causa di un errore tecnico poco evidente,etc.
Ma si tratta di costruzione analitica della prestazione,non di allenamento metabolico,e riguarda pochi atleti di elite,che sono diventati tali non grazie a quei computer,ma grazie agli allenamenti reali fatti nell'acqua,non virtuali fatti nei pixel.
Quindi ripeto e concludo:
Quello che produce adattamento è una esperienza metabolicamente inquadrata in un determinato range per un determinato tempo,in corrispondenza di un programma di allenamento tagliato sull'atleta.
Per elaborare il programma serve un allenatore competente che conosca il suo atleta.
Per controllarlo serve uno sguardo in faccia all'atleta e un periodico controllo di pochi parametri vitali di base.
Tutte quelle stronzatine tipo i led luminosi che ti seguono,l'orologino che a casa scarichi i valori cardio e altre menate varie,contraddistinguono i dilettanti che vogliono sembrare professionisti.
Invece i professionisti usano il contasecondi con le lancette,e fanno a mente i calcoli da elementari.
Ciao
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