Re: un altro "vecchietto"

Se hai un profilo su Facebook, e se ti fa piacere, mandami pure la richiesta di amicizia: io mi chiamo Ciro Furia e sono di Parma.
Chiedila anche a Mario Aversa, lui è un po' lo spirito guida della piccola comunità virtuale degli utenti del forum.
Così potremo parlare di nuoto più liberamente.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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27

Re: un altro "vecchietto"

Farò un profilo appena posso.
Stasera si ricomincia..

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28

Re: un altro "vecchietto"

Vi risparmio il resoconto ma resto perplesso.
Mi ha fatto uscire perché secondo lui ero stanco, in realtà non mi sentivo tale, ma in teoria da fuori lui magari vedeva la nuotata pesante. Il punto che per lui ero stanco anche a metà seduta il tutto perché ho faticato a fare il solito esercizio che mi manda in crisi.

comunque stasera ho avuto la conferma che non ha capito nulla. Avevo sentito male e mi stavo mettendo a fare le respirazione da fermo e lui mi ha fermato dicendo che ormai quello lo so fare. Invece no, la respirazione da quanto ne so dovrebbe essere un susseguirsi di entrate in acqua espellendo tutta l'aria e riemergendo per riprenderla..per me non é cosi e quindi questo problema me lo porto dietro anche nel famoso esercizio di tavoletta e respirazione frontale. 

Cmq tanto per gradire le ultime vasche me le ha fatte fare senza tavoletta e immergendo la testa, sarebbe un esercizio nuovo ma fatto come lo faccio é un'annaspata per tutta la vasca.

e a fine lezione mi dice che sfo facendo anche troppo per essere alla decima lezione...

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29

Re: un altro "vecchietto"

Forse ti ha fatto uscire proprio perché ha notato la tua crisi come la chiami tu e voleva "rompere" questo momento e farlo passare. Secondo me o ti fidi e segui ciò che l'istruttore dice e prosegui oppure liberissimo di cambiare. Azzardo a dire che quasi sembra metti in conto una tua analisi parallela e quindi, giustamente o no non saprei, accetti alcuni consigli meno di altri. E' solo un impressione ovvio, cmq solo un video potrebbe aiutare.

ciao N_

PS Un consiglio sulla respirazione a candela, inizia a buttare fuori aria prima di immergerti.

Buona bracciata a tutti -__-

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30 (modificato da tabs78 08-10-2013 13:14:34)

Re: un altro "vecchietto"

Sul farmi uscire sarei d'accordo se non fosse che dopo quell'esercizio ho rifatto sei vasche e non mi sentivo nemmeno stanco. Quando ho scritto che mi ha fatto uscire intendevo che ha messo fine alla lezione, non so se si era capito

Sull'analisi parallela non ho ben capito. Se ti riferisci ai vostri consigli non ne scarto nessuno..come detto mi trovo a disagio nel dire al l'istruttore che secondo me sta sbagliando..ancor di più se mi dice che sto andando bene.

Per le respirazione proverò ma ora non me le fa fa più fare.

Certo che qualche parola in più la potrebbe pronunciare l'istruttore..ad esempio ho dovuto leggere sul forum a che serve il dorso con tavoletta..ora cercherò di fare fare attenzione quando lo faccio

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31

Re: un altro "vecchietto"

Non capisco perché ostinarsi con un esercizio che non riesce....io lo spezzetterei con qualcosa che ti riesce meglio o che gradisci di più....la stanchezza mentale ti toglie voglia e lucidità ....magari non si pronuncia perché è poco competente o perché non ha un buon feedback con te...

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32

Re: un altro "vecchietto"

Ostinarsi non si può dire perché me ne fa fare una vasca e poi vedendo che non mi riesce non insiste...quello che sarebbe necessario è confrontarsi sul perché..

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33

Re: un altro "vecchietto"

E vero anche questo.

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34

Re: un altro "vecchietto"

una curiosità..ma gli occhialini più o meno quando si inizia a metterli?
sott'acqua ci vedo..ma quando tiro fuori la testa vado in crisi perchè l'acqua che cola mi da fastidio e ci metto molto a riaprire gli occhi.

Credo che abbia a che fare con lo scarso ambientamento ma io ho sempre avuto occhi molto sensibili, l'oculista ha chiaramente detto che anche mettermi le lenti a contatto sarebbe difficile.

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35

Re: un altro "vecchietto"

Quando riesci a tenere gli occhi aperti sott acqua e l'acqua in faccia non ti darà più fastidio!

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36

Re: un altro "vecchietto"

Ieri abbiamo cambiato..tavoletta con respirazione frontale subito..cosi non ero stanco..beh diciamo che da riposato riesco a fare due vasche ma non lo faccio bene.

Poi soliti esercizi e ne ha aggiunto uno nuovo..senza tavoletta e quando immergo la testa entrambe le braccia distese  in avanti...più o meno il risultato é quello dell'esercizio di cui sopra..vabbé proseguiamo.

Le domande di stasera sono due:
1 dorso con tavoletta sulle gambe, i piedi devono fare bolle quindi toccare il bordo acqua? Ma la tavoletta serve per non fare alzare troppo le ginocchia e gambe? Cioè quando tocco la tavoletta é il limite o non dovrei nemmeno toccarla?

2 curiosità,  ma se degli esercizi non mi vengono bene invece di farmi fare un'intera vasca nella quale da metà in poi accumolo stanchezza e squilibrio non sarebbe meglio farmi fare pochi metri alla volta?

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37

Re: un altro "vecchietto"

La tavoletta,specie sui principianti e' bandita dalle linee giuda federali....1)devi muovere le gambe a frusta e uscire le punte dei piedi come se stessi palleggiando un pallone.La tavoletta credo(io non la uso quindi non so l'intenzione) serva per tenerti a galla,non dovresti farla balzare con le ginocchia.2) io faccio così:faccio riposare...se non c'è lucidità non si apprende...il resto arriva dopo(resistenza)!

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38

Re: un altro "vecchietto"

Mm..non so se la tavoletta abbia quello scopo visto che riesco a fare tranquillamente senza.
Mi sembrava di aver letto qualcosa qui su quell'esercizio ma ora non lo trovo

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39 (modificato da tabs78 15-10-2013 15:03:28)

Re: un altro "vecchietto"

ieri ho finito il mio primo mese.
l'odio per il nuoto inizia a passare, persistono le perplessità sul metodo...questa settimana ho acquisito un pò più di tranquillità nel fare gli esercizi ma resto dell'idea che o mi spieghi dove sbaglio o migliorare oppure devi aggiungere altri esercizi.

ora mi sta facendo fare le vasche a "stile" con respirazione frontale(la laterale non l'abbiamo mai provata) e quando metto la testa sotto devo tenere allungate e ferme in avanti entrambe le braccia. Però mi sembra di sbagliare qualcosa soprattutto quando perdo velocità; in pratica quando è il momento fermo un braccio e attendo che l'altro finisca la rotazione per allinearsi all'altro però mi sento andare giù se non ho velocità, poi ok grazie al fatto di essere allungato e alla battuta di gambe vado avanti ma boh, senza consigli mi sembra sempre di fare le cose col principio "comunque lo fai va bene" oppure "come viene viene"

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40

Re: un altro "vecchietto"

Quando perdi velocità perdi abbrivio:e'come se ripartissi da fermo....
Tieni duro,mi sembra che vada già meglio!

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Re: un altro "vecchietto"

Non mollare tabs!
Non dare sempre la "colpa" dei tuoi dubbi all'istruttore, pensa positivo!
Alla fine, non è che un istruttore ti dice la ricetta per nuotare. Capisco che possa sembrare la predica buddista, ma nuotare è una cosa che prima di tutto deve imparare il tuo corpo!
L'istruttore ha il compito di impartirti gli esercizi adeguati a stimolare il più possibile le tue sensibilità, ma sarai tu a imparare a nuotare.
È difficile, ma tutt'altro che impossibile.

Il consiglio di Marina ha senso: voglio dire, se un esercizio ti mette molto in difficoltà, trova la maniera di fare un passo indietro e provare cose più semplici, che ti facciano divertire e sentire a tuo agio.

Non sottovalutare il fatto che tante volte alcune cose non riesci a farle perché non hai ancora avuto modo di costruire i requisiti fisiologici. Voglio dire che magari una certa cosa non riesci a farla perché alcuni dei muscoli che ti servono per farla bene sono un po' addormentati; è normalissimo!

Ad esempio, il fatto di poter usare bene le gambe presuppone anche che tu riesca tenerti bello diritto con il tronco, cosa che richiede un certo lavorìo dei muscoli lombari e degli addominali.
Oppure una scarsa flessibilità della caviglia potrebbe darti poca sensibilità sui piedi.
Mi permetto di darti un suggerimento diverso da quello di Marina: quando usi le gambe, non pensare alle punte dei piedi. Tu pensa alle ginocchia, ossia muovi le gambe su e giù come se avessi solo i femori. Fai delle prove nuotando solo gambe stando su un fianco, e poi sull'altro, un braccio su e uno giù. Fai quanti metri ti senti di fare, non voler finire a tutti i costi una vasca se non riesci.
Credo che sia un modo ottimo per capire se stai effettivamente disteso con tutto il corpo, o se tendi a rannicchiarti e a irrigidirti un po'.

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: un altro "vecchietto"

Esatto:l'idea della raffigurazione globale e'stata più forte avallata!

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43

Re: un altro "vecchietto"

Grazie ad entrambi.
Onestamente cirone non ho ben capito come eseguire l'esercizio che dici..cioè nuotare su un fianco..esiste mica un video?

Stasera è stata dura..sapete il solito esercizio che mi mette in crisi..ora va leggermente meglio e allora abbiamo provato ad aggiungere bracciata laterale con respirazione.
Diciamo che andrà meglio in futuro...
Visto che mi avete detto che la tavoletta andrebbe usata poco, che esercizi si fanno senza tavola per imparare la respirazione laterale?

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Re: un altro "vecchietto"

Si fanno gli stessi esercizi che si fanno com la tavoletta senza!
Su un fianco puoi galleggiare!prova,disteso sul braccio che metterai disteso sopra la testa!

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Re: un altro "vecchietto"

Cirone Furioso ha scritto:

Una parola di incoraggiamento per tabs, perché anch'io ho imparato a nuotare alla sua età (ora ho 41 anni), e mi sono ritrovato nella stessa sensazione di sconforto e disorientamento che trapela dalle sue descrizioni: certo ci sono metodi più o meno buoni per apprendere il nuoto, e ancora di più ci sono persone che hanno più o meno la sensibilità giusta per capire le difficoltà di chi gli sta di fronte e aiutarlo a superarle.

Però in ultima istanza ci sei tu che devi imparare a nuotare, e in effetti lo imparerai in primis grazie alle tue esperienze (intendo dire esperienze motorie, ovvero, in sostanza, provando e riprovando); quindi non demordere, cerca di affrontare serenamente le difficoltà e interpretarle come stimoli. Concentrati anche sugli aspetti che ti divertono del nuotare, ce n'è sempre qualcuno. Io se devo fare delle distanze relativamente lunghe divento scemo, ma invece mi diverto come un matto a fare scatti brevi
Questi momenti "ludici" ti servono per creare dei diversivi esaltanti quando il lavoro si fa un po' stressante.
Non dimenticare che prima si impara a stare in acqua, e poi si imparano gli stili, che servono "solo" per muoverti con efficienza in acqua. Prova ne sia, ad esempio, che proprio in questa sede si insegna che un ottimo esercizio di acquaticità é nuotare a cagnolino.

Anche perché se devi pensare "quanto ci metterò a nuotare?", e cominci a pensare che ci vorranno mesi e anni, non ti passa più!
Invece devi avere l'atteggiamento che ogni volta che vai in piscina sei in smania, perché non vedi l'ora di divertirti e rilassarti rifare quella cosa che ti era riuscita, e vedere di provare se stavolta riesci a fare quella cosa che ti metteva in crisi. E così i mesi passeranno divertendoti, e tu ti ritroverai a essere in grado di nuotare come non avresti immaginato. Perché se riesci ad avere questo atteggiamento, prima o poi succederà, fidati.

Più di tutto, per quello che mi riguarda, è valso il supporto naturale del gruppo: si dialoga con gli altri membri del gruppo, c'è chi fa fatica a fare alcune cose, chi altre. Ci si diverte, e ci si motiva a vicenda. Soprattutto ci si diverte: in questo modo superare le difficoltà è molto molto più facile. E quindi si ha doppio guadagno, uno perché si imparano cose nuove,e due perché si fanno nuovi amici.

Quindi, sì, va bè allenarsi da solo, ma alla fin fine sarebbe una cosa fine a sé stessa che secondo me ti porterebbe a costruire poco.
Io penso sempre che l'attività di gruppo sia uno degli aspetti di maggior valore di un corso, perché il tuo istruttore potrà essere più o meno in gamba, ma il valore del gruppo, quello è assicurato.

quello che dici è vero però dipende molto dal gruppo in cui ci si trova, che secondo me deve essere tendenzialmente uniforme, anche come età, livello, motivazione, etc. Sennò si rischia che quello più allenato non si allena e non migliora, quegli altri si demotivano vedendo quello che sembra più bravino (ma semplicemente ha più esperienza) eseguire esercizi più in scioltezza e così via. Almeno questa è la mia sensazione.

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Re: un altro "vecchietto"

andrew881 ha scritto:
Cirone Furioso ha scritto:

Una parola di incoraggiamento per tabs, perché anch'io ho imparato a nuotare alla sua età (ora ho 41 anni), e mi sono ritrovato nella stessa sensazione di sconforto e disorientamento che trapela dalle sue descrizioni: certo ci sono metodi più o meno buoni per apprendere il nuoto, e ancora di più ci sono persone che hanno più o meno la sensibilità giusta per capire le difficoltà di chi gli sta di fronte e aiutarlo a superarle.

Però in ultima istanza ci sei tu che devi imparare a nuotare, e in effetti lo imparerai in primis grazie alle tue esperienze (intendo dire esperienze motorie, ovvero, in sostanza, provando e riprovando); quindi non demordere, cerca di affrontare serenamente le difficoltà e interpretarle come stimoli. Concentrati anche sugli aspetti che ti divertono del nuotare, ce n'è sempre qualcuno. Io se devo fare delle distanze relativamente lunghe divento scemo, ma invece mi diverto come un matto a fare scatti brevi
Questi momenti "ludici" ti servono per creare dei diversivi esaltanti quando il lavoro si fa un po' stressante.
Non dimenticare che prima si impara a stare in acqua, e poi si imparano gli stili, che servono "solo" per muoverti con efficienza in acqua. Prova ne sia, ad esempio, che proprio in questa sede si insegna che un ottimo esercizio di acquaticità é nuotare a cagnolino.

Anche perché se devi pensare "quanto ci metterò a nuotare?", e cominci a pensare che ci vorranno mesi e anni, non ti passa più!
Invece devi avere l'atteggiamento che ogni volta che vai in piscina sei in smania, perché non vedi l'ora di divertirti e rilassarti rifare quella cosa che ti era riuscita, e vedere di provare se stavolta riesci a fare quella cosa che ti metteva in crisi. E così i mesi passeranno divertendoti, e tu ti ritroverai a essere in grado di nuotare come non avresti immaginato. Perché se riesci ad avere questo atteggiamento, prima o poi succederà, fidati.

Più di tutto, per quello che mi riguarda, è valso il supporto naturale del gruppo: si dialoga con gli altri membri del gruppo, c'è chi fa fatica a fare alcune cose, chi altre. Ci si diverte, e ci si motiva a vicenda. Soprattutto ci si diverte: in questo modo superare le difficoltà è molto molto più facile. E quindi si ha doppio guadagno, uno perché si imparano cose nuove,e due perché si fanno nuovi amici.

Quindi, sì, va bè allenarsi da solo, ma alla fin fine sarebbe una cosa fine a sé stessa che secondo me ti porterebbe a costruire poco.
Io penso sempre che l'attività di gruppo sia uno degli aspetti di maggior valore di un corso, perché il tuo istruttore potrà essere più o meno in gamba, ma il valore del gruppo, quello è assicurato.

quello che dici è vero però dipende molto dal gruppo in cui ci si trova, che secondo me deve essere tendenzialmente uniforme, anche come età, livello, motivazione, etc. Sennò si rischia che quello più allenato non si allena e non migliora, quegli altri si demotivano vedendo quello che sembra più bravino (ma semplicemente ha più esperienza) eseguire esercizi più in scioltezza e così via. Almeno questa è la mia sensazione.

Ora per esigenze di corsia sono insieme a tre sessantenni..avverto chiaramente di non essere più seguito come prima..questi credo siano più avanti di me..forse hanno iniziato l'anno scorso, però due di questi fanno tutto con le le pinne.  Questo per dire che è difficile creare un gruppo omogeneo soprattutto quando si hanno solo due corsie per distribuire tutti

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47

Re: un altro "vecchietto"

Hai ragione!

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Re: un altro "vecchietto"

Tornando a ciò che diceva cirone. È verissimo che il mio fisico non è ancora pronto, me ne accorgo soprattutto perché pur non sentendo stabchezza muscolare a un certo punto inizio ad andare più piano o non riesco ad alzare il il bacino.
Discorso a parte è la la respirazione..gli esercizi per me più ostici mi creano un affanno già appena entrato in acqua, quindi dopo un mese di allenamento credo che in quella specifica situazione in problema sia nel respirare male, una cosa che se ricorderete l'istruttore secondo me non ha capito o curato e ora voglio vedere come proseguiamo visto che ogni esercizio che si inserisce avremo questa grana.

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Re: un altro "vecchietto"

Può essere anche un problema mentale; in pratica, diventa un circolo vizioso: pensare che quel determinato esercizio ti metterà in difficoltà contribuisce già ad irrigidirti e ad entrare in ansia. Man mano che prenderai confidenza con quegli esercizi e sarai più rilassato tutto diventerà più semplice. Abbi fede e lavora molto rilassato.

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Re: un altro "vecchietto"

Catullo ha scritto:

Può essere anche un problema mentale; in pratica, diventa un circolo vizioso: pensare che quel determinato esercizio ti metterà in difficoltà contribuisce già ad irrigidirti e ad entrare in ansia. Man mano che prenderai confidenza con quegli esercizi e sarai più rilassato tutto diventerà più semplice. Abbi fede e lavora molto rilassato.

verissimo, lo penso sempre..vedo quelli più esperti e mi sembrano leggeri in acqua.
non mollo...dai un mese fa non sapevo entrare in acqua e ora faccio le vasche senza tavola..testa fuori ma le faccio...

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