Argomento: Mega-eventi: sicurezza e comfort per gli utenti (tanti)

Ciao a tutti,

sono appena rientrato dai campionati italiani UISP di Torino.
Si tratta della quinta manifestazione di gare alla quale prendo parte.
Avevo già partecipato all'edizione dello scorso anno a Livorno, ai regionali ad Imola, e al trofeo Rondinelli a Lugo.

Nel caso degli italiani, sono rimasto un po' perplesso dal quantitativo di iscritti (per dire: 304 concorrenti nella 100 SL maschi).
Sono rimasto perplesso, perché a causa della fiumana di partecipanti, ho affrontato la staffetta alle 8 di sera. Con che, per altro, dopo più di mezza giornata trascorsa nel caos della piscina, con altre due gare alle spalle, riscaldamenti etc etc, mi aspettavano non meno di due ore di auto per rientrare a Parma.
In effetti, quando si profilò un lasso di tempo così alto per terminare le nostre gare, io stavo per risolvermi con i miei compagni di abbandonare, per poter guadagnare la via di casa a un orario sensato. Al chè l'allenatore mi ha fatto presente che aveva già due gare annullate per mancata presenza, e che, visto che l'iscrizione viene pagata dalla società, è doveroso per noi nuotatori soppesare con senso di responsabilità una decisione del genere. Decisi quindi di portare un po' di pazienza: non tanto per questo risibile fatto economico, ma piuttosto perché la staffetta per me è una specie di festa, è la gara più bella di tutte; e poi per rispetto nei confronti dell'impegno dell'allenatore, che si è bevuta due giorni interi in piscina solo per seguirci.

Fatta questa premessa, il tema su cui mi interessa riflettere, è il fatto che evidentemente queste manifestazioni scatenano interessi economici. Correggetemi se sbaglio: io mi son fatto l'idea che qualcuno (forse la struttura ospitante) incassa in base al numero di atleti iscritti (bè, è evidente che è così...).
E gli iscritti poi sono tanti, perché l'iscrizione non è sottoposta a selezione alcuna, e d'altra parte, chiunque nuoti ha motivo di ambire a partecipare a una manifestazione di questo tipo.
Però... Non sarebbe più sensato fare in modo di riuscire a garantire un certo livello di comfort per i partecipanti?
Ad esempio ponendo un limite al numero degli atleti, oppure responsabilizzando gli organizzatori nel caso gli orari delle gare non vengano rispettati?
Forse sto facendo un discorso un po' riduttivo: ma alla fine, in sostanza, ho pagato per partecipare a questa manifestazione, ok? (non io direttamente: la mia società; ma non cambia il succo del discorso)
Non ho quindi forse diritto di esigere che non succeda che io farò la mia gara alle 9 di sera?
Sono contento di averlo fatto, è stata una giornata che ricorderò, soprattutto per averla condivisa con uno splendido gruppo, ma io forse non ci sto più a ciucciarmi un disagio, solo per poter dire "ho gareggiato agli italiani al Palazzo del Nuoto di Torino".

L'unica cosa che potrebbe portarmi a portare pazienza comunque, è il pensiero che forse questi soldini (o soldoni) verranno poi utilizzati per il mantenimento delle strutture che consentono ai nostri ragazzi, e ad atleti veri, di poter praticare il loro sport preferito; ecco, in tal caso, allora, potrei anche dire "ok, ne vale la pena".

Ho ragionato a braccio, sicuramente con la superficialità di chi queste dinamiche ha appena cominciato a conoscerle, ma spero che possa essere un argomento di conversazione interessante.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Mega-eventi: sicurezza e comfort per gli utenti (tanti)

In effetti di solito (nelle gare FIN) esiste un tetto massimo di atleti per società e di numero di gare per atleta.
Tranne che nelle gare internazionali.
I 100 delfino ai mondiali di Svezia 2010 furono una delle gare con meno atleti,ed eravamo 800.
I 100 stile libero maschili dei mondiali di Riccione 2012 videro più di 2000 iscritti,e io feci il 50 delfino con un botto di atleti pure quello,dopo la mezzanotte.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Mega-eventi: sicurezza e comfort per gli utenti (tanti)

Ma non capisco: ha veramente senso tutto ciò?
Se agli amici al bar, che nulla sanno del circuito master, racconto che ho nuotato agli italiani UISP a Torino, sembra che io sia un fior di atleta; sembra che gareggiare in una simile competizione sia qualcosa concesso a chi ha superato prima altre prove.
E invece non è così proprio per niente.
Io l'anno scorso ho semplicemente pagato quello che dovevo per iscrivermi all'attività master della mia piscina, e dopo due mesi ero già lì a fare gli italiani.
Che merito c'è in tutto ciò?
Direi che a questo punto, ho in mente due temi di riflessione:

1 - Non so più bene fino a che punto sono cliente della piscina che frequento (e, per estensione, anche di queste manifestazioni), o atleta tesserato di una società, con oneri che evidentemente mi pare ne derivino.

2 - È verosimile pensare che quello che facciamo come attività master sia fonte di risorse per le società e le strutture?
Io penso di sì, ma mi punge il dubbio che non sia tutta una mezza fanfara per scatenare dinamiche di profitto.
Questo venerdì, la nostra società presenta la squadra agonistica (ma veramente ne faccio parte anch'io??); il direttore di vasca ci ha fatto presente che ci teneva che ci fossimo anche noi master. Alcuni di noi hanno un po' storto il naso; io, di mio, ho riflettuto che quello che facciamo genera risorse per una struttura che alla fin fine è una risorsa a sua volta per la comunità tutta, in quanto luogo di aggregazione e di sport, e che quindi valga la pena sacrificare mezz'oretta per partecipare anche a questa cosa.
Non solo in termini economici, ma, passatemi un attimo di vanagloria, anche come esempio per altri potenziali o futuri atleti.
In sostanza: se uno sta lì a lamentarsi, induce una spirale negativa. Se uno invece si dà da fare e ce ne mette anche un pochino del suo, poi si avvia un volano di possibilità costruttive.
Vi pare che questo mio ragionamento abbia un valore? Che sia verosimile?

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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