Argomento: Istruttrice alle prime armi e problemi di disciplina

Buonasera a tutti, ho conseguito il titolo di allievo istruttore a febbraio. Sto continuando in affiancamento a un'istruttrice che presto avrà un bambino, quindi la sostituirò. Qualche volta ho tenuto la lezione io (in acqua, bambini di 4 anni) e non so come fare a farmi ascoltare, in quanto sono due bambini, oltre che molto distratti, che non ascoltano... ascoltano solo la loro insegnante che urla in continuazione... mi chiedo, è l'unico modo per farsi ascoltare? Anche quando ho alzato la voce comunque non ho avuto risultati migliori

Condividi sui social

Re: Istruttrice alle prime armi e problemi di disciplina

Gli urli sono la cosa peggiore che si possa fare.
I bambini sono come spugne e utilizzano DUE soli metodi di sviluppo:
l'esplorazione e l'imitazione.
Significa che se si pretende di insegnarl loro qualcosa con il metodo impositivo si è sconfitti in partenza.
E gli urli peggiorano la situazione per due motivi:
1 - il bambino si spaventa e disinteressa
2 - il bambino (imitazione) impara che l'urlo è un metodo di comunicazione valido per ottenere quel che vuole.

Premesso che molto dipende dall'esperienza individuale del bimbo negli asili, diverse tra chi si ritrova maestrine che li interessano e coinvolgono e chi invece si ritrova attorniato da maestrine nullafacenti che li guardano giocare da soli.....
differenza che si traduce nelle aspettative del bimbo circa il comportamento della maestra in acqua.
Premesso questo, con i bambini in età prescolare occorre seguire diversi accorgimenti che trasformano una lezione in una partita a scacchi.

Prima di tutto occorre definire gli obiettivi, che NON sono quelli che lo porteranno alle olimpiadi, bensì a ottenere le più ricche e variabili esperienze in ambiente acquatico formando quei mattoncini che costruiranno le nuotate future.
Scordatevi di fare un piano preciso da rispettare, gli obiettivi sono più di carattere emozionale che "tecnici".

Definiti gli obiettivi occorre selezionare la strategia di metodo, cioè come dosare i diversi strumenti a disposizione.
a livello generale ci sono tre metodi:
esplorazione e imitazione che sono i due metodi che corrispondono ai rispettivi strumenti di sviluppo a disposizione del bimbo
il terzo metodo è quello propositivo,vale a dire il momento in cui si cerca di indirizzare in maniera specifica l'esperienza del bambino.
Metodo propositivo, NON impositivo.
Perchè il primo input al movimento è di origine nervosa, un impulso elettrico che parte dal cervello ai muscoli,e senza l'espressa volontà di mandarlo nessuna esecuzione motoria può venire considerata utile da un punto di vista esperienziale.
Ecco perchè le imposizioni e gli urli identificano il maestro poco dotato.
Poi è vero che tra i bimbi ci sono pure i "casi impossibili", ma gli urli sono inutili pure con loro.

Le fasi di esplorazione dove il bambino è libero di fare (più o meno) quello che gli pare sono importantissime e dovrebbero essere dominanti sopratutto nei primi periodi in acqua, perchè consentono all'istruttore di osservare il bambino e capire un milione di cose sul suo apporccio all'ambiente, e al bambino di vedere l'acqua come un universo pieno di curiosità da scoprire.
Le fasi di imitazione sono indispensabili all'inizio perchè consentono al bimbo di capire quante cose si possono sperimentare in acqua e quali siano alla portata suo grado di sviluppo e per selezionare in tutta libertà quali e in quale momento sperimentare, senza il rischio del fallimento.
Mi spiego: se voi dite al bimbo prova a fare questo o quello, lui si sentirà esposto alla possibilità di deludervi se rifiuta o se accetta e poi fallisce; se voi invece fate una cosa tipo immergere la faccia e NON chiedete niente, il bimbo  capisce che è possibile poi quando si sentirà pronto la farà da solo per il semplice piacere di stupirvi, senza sentire il rischio di deludervi in caso non ci riesca.
La fasi propositive arrivano per ultime, solo una volta che il maestro abbia capito cosa e come si può chiedere al bimbo, dopo che ha osservato le vostre esperienze nelle fasi precedenti.

Quindi i consigli sono i seguenti.
Primo giorno coi i bambini: primo obiettivo farli ridere tutti insieme, in modo che la risata collettiva crei un gruppo attorno a voi.
Per riuscirci occorre avere la capacità di interessarli a qualcosa, qualsiasi cosa e non c'è bisogno che sia un obiettivo tecnico.
Una volta assunto il ruolo di chioccia li si porta in acqua ma bisogna già avere una proposta pronta che mantenga il gruppo in acqua.
Inutile dire che la proposta deve essere interessante divertente eseguibile e lasciare ampio spazio di manovra al bimbo per soddisfarla (fase esplorativa)
Da li in poi devono essere TUTTI GIOCHI, ovviamente finalizzati a qualcosa che sapete solo voi (gli spruzzi, la motricità, il disturbo degli equilibri,le immersioni, i salti etc) in modo da alternare i momenti esplorativi a quelli propositivi o imitativi.
Se qualche bimbo si perde può significare diverse cose:
-non siete stati abbastanza interessanti
-gli siete sembrati impositivi e teme il fallimento
-sente il bisogno di esplorare da solo
La soluzione dipende da uno di quei motivi, e nessuno di questi si risolve con gli urli.
Chiaro che un urlaccio per richiamarlo non è che non ci stia bene, sopratutto quando i bimbi devono rimanere raggruppati per motivi di sicurezza; ma c'è modo e modo di urlare, un conto è l'urlo per farsi sentire nel caos, altro è l'urlo vagamente offensivo del despota che nessun maestro deve mai essere.

Quindi ogni lezione dovrebbe essere un mix di momenti di diversa natura dove si utilizza la proposizione \ imitazione per indirizzarli dove si vuole ma tutto condito con il gioco per interessare i ragazzi, el'esplorazione (controllata) per valutarli e capire come deve essere impostata la prossima proposta verosimile.

Insomma, una partita a scacchi.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social