Re: Nuoto e palestra

Scusa ma parti da un presupposto sbagliato.
Consumare più di ció che reintegri con l'alimentazione non é dimagrimento ma denutrizione,non calerà il grasso ma i muscoli,il concetto é il seguente : niente soldi=licenzio gli operai.
Per bruciare i grassi é necessario aumentare il metabolismo basale,che di essi si nutre,e questo é possibile solo con lavori di forza,mentre il lavoro aerobico li brucia "una tantum" in misura risibile durante l'attività,poi stop.

Le calorie non esistono,sono solo una unità di misura per definire in modo generico il potenziale energetico delle molecole di pronta spesa presenti nei muscoli,costituite da fosfati e glicogeno.
Ne ho parlato diffusamente nella discussione su integratori e alimentazione.

Ciao

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127 (modificato da Mirkulus 29-07-2010 20:43:48)

Re: Nuoto e palestra

>Scusa ma parti da un presupposto sbagliato.
Consumare più di ció che reintegri con l'alimentazione non é dimagrimento ma denutrizione,non calerà il grasso ma i muscoli,il concetto é il seguente : niente soldi=licenzio gli operai.

Ciò che dici mi sembra decisamente strano! Che io sappia, le proteine si bruciano soltanto quando le scorte di glicogeno diminuiscono in maniera sensibile, quindi quando si fa una dieta troppo drastica oppure si un'attività fisica molto prolungata (ad esempio una maratona). Finché si sta nell'ambito delle poche centinaia di calorie al giorno, ciò non accade. E' questo il segreto del dimagrimento: andare in leggero deficit calorico ogni giorno.

>Per bruciare i grassi é necessario aumentare il metabolismo basale,che di essi si nutre,

Scusa, ma se fosse così allora perché esistono atleti pieni di muscoli ma anche di grasso, come i lanciatori di pesi e i lottatori si sumo?
Loro dovrebbero avere un metabolismo basale così alto da bruciare velocemente i grassi che hanno! Invece ciò non accade!
In realtà il metabolismo basale con l'aumento della massa muscolare aumenta sì, ma non di tanto. Ad esempio, con 20 kg di muscoli consumi circa 500 calorie in più al giorno, più o meno l'equivalente di un piatto di pasta. Per carità, non è poco (anche se non è abbastanza perché se uno tende a mangiare troppo e male ingrassa comunque), ma in ogni caso chi riesce a mettere su 20 kg di muscoli? Forse un ventenne portato che si mette a fare bodybuilding. E ci mette anni.
Se fosse così quasi tutti, soprattutto oltre una certa età, sarebbero spacciati, e non potrebbero dimagrire. Invece l'esperienza ci insegna che è possibile dimagrire senza aumentare il metabolismo basale (tante persone l'hanno fatto!).

>e questo é possibile solo con lavori di forza,mentre il lavoro aerobico li brucia "una tantum" in misira risibile durante l'attività,poi stop.

Dipende da quanto dura questo lavoro: ad esempio correndo si consuma una kcaloria per ogni km percorso per ogni kilo di peso corporeo: quindi un individuo che pesa 70 kg, se fa 10km consuma 700 circa calorie. In ogni caso il lavoro aerobico consuma anche le scorte di carboidrati, in modo che, dopo, quando uno mangia, quelle calorie che ingerisce, andranno a ricostituire le scorte di glicogeno, invece di riempire le cellule di grasso.
E poi scusa, se fosse come dici tu, perché i maratoneti sono magrissimi?

>Le calorie non esistono,sono solo una unità di misura per definire in modo generico il potenziale energetico delle molecole di pronta spesa presenti nei muscoli,costituite da fosfati e glicogeno.

Beh, però sono una buona approssimazione. Altrimenti perché verrebbero usate? Anche i kg sono solo un'approssimazione della deformazione dello spazio-tempo data dalla gravità, ma nel nostro mondo funzionano benissimo!

>Ne ho parlato diffusamente nella discussione su integratori e alimentazione.

Ok andrò a vedere.
Ciao.

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Re: Nuoto e palestra

Perdonate se mi intrometto, per esperienza personale, Stefano ha perfettamente ragione anche se il lavoro aerobico la sua parte la fa in merito al metabolismo basale(anche se minimo). Ma si dimentica spesso la causa di tutti i mali: QUALITA' DELL'ALIMENTAZIONE!!! Per il 90% la qualità e la quantità incide sullo stato di forma.
C'è un detto: "Si è quello che si mangia".

Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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129

Re: Nuoto e palestra

>anche se il lavoro aerobico la sua parte la fa in merito al metabolismo basale(anche se minimo).

Il tuo errore consiste nel pensare che per dimagrire sia necessario influire sul metabolismo basale, e che l'energia (evito di dire "calorie" per evitare che mi si dica che non esistono) che si consuma durante lo sport, se è energia proveniente dal consumo di carboidrati, ai fini del dimagrimento non conti nulla.
Questo perché tu pensi (il che a prima vista sembra ovvio) che dimagrire consista nel ridurre la quantità di grasso accumulato.
Questo è vero, ma quello che non consideri è che l'organismo può trasformare i grassi in carboidrati e viceversa.
Quindi se io durante l'allenamento consumo carboidrati (leggi: intacco le scorte di glicogeno), che succede dopo, quando mangio? Succede che l'organismo dovrà andare a riempire di nuovo queste scorte, utilizzando ciò che ho mangiato (grassi, carboidrati o proteine non importa: lui li sa trasformare).
Invece, quando le scorte sono piene, l'organismo va a riempire le cellule di grasso. Per questo, svuotare (o quantomeno ridurre) le scorte di glicogeno facendo attività aerobica, è utile ai fini del dimagrimento, perché in questo modo si costringe l'organismo a dirottare una parte dell'energia assimilata nei pasti, nella ricostituzione delle scorte di glicogeno, anziché nel riempimento delle cellule grasse.
Che siano grassi o carboidrati, è comunque energia che è andata persa e che dovrà essere ricostituita.
Invece nelle palestre gira la bufala della "fascia lipolitica" (cioè si pensa che per dimagrire facendo sport si debba consumare direttamente il grasso), perché si ignora questo fatto.

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Re: Nuoto e palestra

Le proteine non si bruciano solamente quando calano le scorte di glicogeno (circa 20 minuti) ma ogni volta che lo sforzo oltrepassa le routine di base.
Quando poi le scorte di glicogeno calano allora il carburante che viene utilizzato dipende dall'entità dello sforzo richiesto:se siamo in aerobia entrano i lipidi e il glicogeno diminuisce in percentuale (ma non smette mai di venire utilizzato);se invece siamo in elevate intensità il glicogeno continua ad essere utilizzato fino ad esaurimento,continuando ad essere coadiuvato dalle proteine.
Praticamente le proteine (sarcomeri) si bruciano quasi sempre cambia solo la percentuale di utilizzo sulla base dei diversi regimi di lavoro.

Il leggero deficit calorico giornaliero non è un gran sistema,piuttosto ha ragione Mario dicendo che bisogna alimentarsi bene;e questo significa uscire dal discorso "calorie" che è fuorviante e falso,ed entrare nel discorso "come si compone il mio regime alimentare".
In parole povere,se si misura in calorie lo sforzo energetico e poi si misurano sempre in calorie gli apporti alimentari l'equazione non quaglia se non per puro caso,perchè magari hai speso tot calorie quasi esclusivamente di glucidi e ne assumi tot di (ipoteticamente) sole proteine magari inutili,che dunque andranno in ciccia nonostante il leggero deficit,e al tempo stesso non avrai nemmeno ricostituito la metà delle scorte di glicogeno perchè le proteine notoriamente danno un incremento di glicogeno molto modesto rispetto ai carboidrati.
Avrai mangiato poco di meno,sarai ingrassato lo stesso,e sarai in debito energetico come avessi mangiato molto di meno.

Poi,ciò che aumenta il metabolismo basale non è (solo) il volume dei muscoli ma la loro attività elettrica (il tono muscolare),e l'attività elettrica è come il minimo di una automobile:consuma di più una muscolosissima ferrari a motore spento o una 500 ferma in folle a motore acceso ?
Senza contare l'influenza primaria dei parametri di esercizio di base del nostro metabolismo derivanti dall'equilibrio di tutti i nostri parametri fisiologici che spiegano l'esistenza di atleti muscolati ma anche cicciuti.
E' certamente possibile dimagrire senza aumentare il metabolismo basale,ma ciò avviene solo se non si mangia;se non si mangia non ci si muove,e se non ci si muove i muscoli calano,vengono licenziati per manifesta inutilità;inoltre diminuire le scorte di glicogeno è in assoluto la cosa più pericolosa per uno sportivo;preferisco diffondere metodi più sani di dimagrimento,validi comunque ad ogni età:io a 48 anni,durante l'estate mangio il doppio che d'inverno perchè faccio più attività,e perdo gli 8 Kg che riprendo d'inverno quando per lavoro mi alleno di meno e mangio di meno.

Però le 700 Kcal perse nella corsa in un'ora possono essere perse in solo mezz'ora facendo lavori più intensi,in più l'incremento di tono muscolare dato dai lavori di forza aumenta il metabolismo e dunque il consumo di lipidi necessario ad alimentarlo,e questo per 24 ore al giorno,cioè pure di notte.
I maratoneti sono fondisti,il che significa che i loro muscoli non hanno bisogno di una grossa sezione (potenza),che anzi darebbe loro una connotazione molto diversa dalle loro esigenze (resistenza),ma solo di flessibilità;dunque hanno muscoli fortissimi anche se sottili e lunghi (flessibilità muscolare);inoltre come già spiegato il metabolismo non è legato alla dimensione del muscolo ma alla sua attività elettrica (cioè la percentuale di fibre sempre impegnate e attive)
Inoltre se guardi un altro tipo di fondisti,quelli del nuoto,noti che ce ne sono diversi con un bel pò di trippa;questo (come ho spiegato altrove) perchè a differenza dei maratoneti loro non saltellano sulle gambe in pliometria,dunque non determinano uno stimolo di forza in quella muscolatura con conseguente aumento della forza generale.

Comunque la discussione sull'alimentazione è eterna,qui c'è il punto di cui parlavo:
http://www.nuotomania.it/public/forum/u … 6&p=31
è quasi in fondo alla pagina.

Ciao

PS
Comunque complimenti,ottime osservazioni.
D'accordissimo sull'osservazione circa la approssimazione delle palestre su questo tema.

PPS
Torno a sottolineare che io non sono alimentarista,ma che mi limito a riportare ciò che mi fu insegnato da preclari docenti universitari di fisiologia (la branca cui appartiene il settore alimentazione,dato che rappresenta una delle fasi della vita cellulare).

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131

Re: Nuoto e palestra

Io penso che le vostre interpretazioni delle calorie siano solo date dal fatto che Stefano immaggina comunque un regime con quantità che hanno del "buonsenso", mentre Mirkulus sa che alcuni possono scofanarsi 250g di pasta con le zucchine e un filo d'olio, che buona è buona, ma sempre in ciccia và a finire l'eccesso smile

L'ideale sta nel guardare ai due piatti della bilancia. E non dimenticarsi mai che il concetto di "ipo-normo-iper" calorico in realtà non è un parametro che è stato scientificamente dimostrato. Anzi, si pensa che pure ciò che al giorno d'oggi sia normo-calorico (le classiche 2000-2500 kcal che segnano sui pacchi di biscotti per esempio) sia in realtà sovrastimato. Studi sul benessere dell'uomo, legati per esempio al rischio di sviluppare alcuni tumori, sembrano far presaggire che il regime che noi consideriamo "ipocalorico" sia invece legato ad una maggiore aspettativa di vita e, sopratutto, ad un'allungamento di quest'ultima. Non siamo nel campo della fisiologia (che Stefano dimostra di conoscere bene), ma della patologia generale.
Non bisogna pensare che il campo della "patologia" non ci riguarda perchè siamo in salute, anzi... è proprio conoscendo il "nemico" che possiamo combatterlo meglio!
Ecco perchè una corretta igiene di vita vuole un regime ipocalorico. A prescindere dal sovrappeso.

Chi nuota e vuole dimagrire non può fare una dieta drastica perchè, come ha scritto Stefano, rischia di denutrirsi. Ma deve mangiare il giusto (che forse è ancora più difficile che non mangiare niente...).

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132 (modificato da Mirkulus 30-07-2010 10:20:14)

Re: Nuoto e palestra

Stefano, a scanso di equivoci vorrei ricordare che tutto era partito dalle tue considerazioni che il nuoto non fa dimagrire, e che l'attività aerobica non fa dimagrire. Invece io sostengo che è possibile dimagrire con queste attività, ovviamente con la giusta alimentazione.

>Le proteine non si bruciano solamente quando calano le scorte di glicogeno (circa 20 minuti) ma ogni volta che lo sforzo oltrepassa le routine di base.

Tutto era partito dalla tua considerazione che "Consumare più di ció che reintegri con l'alimentazione non é dimagrimento ma denutrizione,non calerà il grasso ma i muscoli". E' questo che io volevo smentire. Il fatto che durante lo sforzo fisico vi possa essere un leggero catabolismo proteico non cambia questo punto, perché le proteine si possono benissimo reintegrare con una dieta mirata (nello sportivo il fabbisogno proteico aumenta leggermente). Altrimenti non esisterebbero sportivi muscolosi e magri. O sportivi che dimagriscono senza perdere massa muscolare (v. il calciatore Adriano, che deve perdere 15 chili, e alla fine non sarà certo ridotto pelle e ossa). Certo, quando si deve dimagrire, se non si vuole perdere massa magra, bisogna fare attenzione, ma questo vale anche con il discorso del metabolismo basale (se ho un metabolismo basale di 2300 calorie al giorno, e con l'alimentazione ne reintegro 1400, perderò massa muscolare anche senza fare sport). Insomma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

>ed entrare nel discorso "come si compone il mio regime alimentare".

Questo lo consideravo ovvio, infatti non ho certo sostenuto che si debba pensare SOLO alle calorie, ma che per dimagrire si debba fare in modo da andare in leggero deficit calorico giornaliero, pur assicurando la giusta quantità di proteine e la giusta ripartizione dei nutrienti!

>perchè magari hai speso tot calorie quasi esclusivamente di glucidi e ne assumi tot di (ipoteticamente) sole proteine magari inutili,che dunque andranno in ciccia

Oddio, sicuro? Che io sappia, se io mangio solo proteine, in assenza di carboidrati non riesco ad immagazzinarle come grasso, da ciò l'uso (comunque sbagliato per lunghi periodi) delle diete iperproteiche. In ogni caso, se io vado in calo di zuccheri, l'organismo cercherà per prima cosa di riempire le scorte di glicogeno, quindi o ci riesce o non ci riesce, ma certamente non andrà a riempire le cellule grasse con le scorte di glicogeno vuote :-)

>nonostante il leggero deficit,e al tempo stesso non avrai nemmeno ricostituito la metà delle scorte di glicogeno perchè le proteine notoriamente danno un incremento di glicogeno molto modesto rispetto ai carboidrati.

Forse ti confondi con l'incremento di insulina in seguito all'assunzione di proteine, che è inferiore a quella che si ha in seguito all'assunzione della stessa quantità di carboidrati. Se l'organismo ha bisogno di rompere le proteine assunte con l'alimentazione, le può trasformare in glucosio, buttando via l'azoto.

>Avrai mangiato poco di meno,sarai ingrassato lo stesso,e sarai in debito energetico come avessi mangiato molto di meno.

Questo succede soltanto agli obesi che non sono in grado di sfruttare le riserve di grasso e hanno sempre fame :-)

>Poi,ciò che aumenta il metabolismo basale non è (solo) il volume dei muscoli ma la loro attività elettrica (il tono muscolare),e l'attività elettrica è come il minimo di una automobile:consuma di più una muscolosissima ferrari a motore spento o una 500 ferma in folle a motore acceso ?

Quindi tu mi stai dicendo che è possibile aumentare significativamente il metabolismo basale senza incrementare la massa muscolare aumentando il "tono" muscolare. Cioè uno manterrebbe alto il tono muscolare anche a riposo? Ma anche se fosse, si può quantificare la spesa energetica di questo tipo?

>E' certamente possibile dimagrire senza aumentare il metabolismo basale,ma ciò avviene solo se non si mangia;se non si mangia non ci si muove,e se non ci si muove i muscoli calano,vengono licenziati per manifesta inutilità

A me pare che tu commetti l'errore di pensare in termini di bianco/nero. Non è che uno o mangia, o non mangia. Esistono anche situazioni intermedie, cioè si può mangiare poco, un po' meno del fabbisogno, in modo da indurre l'organismo a bruciare i grassi, un poco al giorno :-)
La situazione che tu delinei è quella della dieta drastica, per cui andando in NETTO calo di zuccheri, l'organismo si mette sulle difensive, e riduce il metabolismo.

>io a 48 anni,durante l'estate mangio il doppio che d'inverno perchè faccio più attività,e perdo gli 8 Kg che riprendo d'inverno quando per lavoro mi alleno di meno e mangio di meno.

Appunto, perché facendo attività fisica consumi di più e quindi dimagrisci. Quello che dici dimostra proprio la mia tesi.
Se invece fosse come dici tu, d'inverno se mangi meno, dovresti dimagrire a causa del metabolismo e dell'attività elettrica dei muscoli :-)

>I maratoneti sono fondisti

Scusa, ma l'esempio dei maratoneti l'avevo fatto per il solo scopo di smentire la tua affermazione che non si può dimagrire con l'attività aerobica. Quindi mi pare che siamo d'accordo: si può dimagrire con l'attività aerobica!
Poi i maratoneti hanno anche pochi muscoli, soprattutto perché non hanno mai costruito la massa muscolare (ad esempio i triathleti sono già più grossi).

>dunque hanno muscoli fortissimi anche se sottili e lunghi

Cosa intendi per fortissimi? che io sappia, la forza si misura con attività... di forza. Può sollevare più peso alla pressa un maratoneta o un culturista? Semmai i maratoneti sono resistenti, ma non certo forti.

>inoltre come già spiegato il metabolismo non è legato alla dimensione del muscolo ma alla sua attività elettrica (cioè la percentuale di fibre sempre impegnate e attive)

Veramente un maratoneta ha un metabolismo basale molto più basso di un culturista. Lui rimane magro perché... consuma molte calorie correndo tutti i giorni :-)
Quando è a riposo non è che i suoi muscoli vanno lo stesso a mille :-)

>Inoltre se guardi un altro tipo di fondisti,quelli del nuoto,noti che ce ne sono diversi con un bel pò di trippa;questo (come ho spiegato altrove) perchè a differenza dei maratoneti loro non saltellano sulle gambe in pliometria,dunque non determinano uno stimolo di forza in quella muscolatura con conseguente aumento della forza generale.

Sì, ma i nuotatori fondisti usano molto di più la parte alta del corpo, quindi nel complesso sono più forti dei maratoneti, hanno più muscoli e quindi hanno anche un maggiore metabolismo basale. Se hanno la trippa (e comunque non esageriamo, non sono certo obesi!) è perché mangiano di più (oppure perché nuotare in acque fredde li porta a una modificazione del metabolismo, che richiede un accumulo della massa grassa), comunque per loro essere magrissimi non è l'essenziale (invece in maratona 10 kg in più ti fanno perdere mezz'ora, un'enormità). Inoltre la loro situazione è diversa rispetto ai maratoneti, perché la loro gara dura molto di più, e loro si possono alimentare un po' anche durante la gara.

P.S. Anche io non sono nutrizionista, però ho creduto giusto portare all'attenzione ciò che so per confrontarsi. Ti reputo un grande esperto di nuoto, e mi dispiacerebbe che si diffondessero nozioni imprecise sull'alimentazione :-)

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133

Re: Nuoto e palestra

please,continuiamo sulla discussione dell'alimentazione!

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di marina sito web

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Re: Nuoto e palestra

Laurablu ha scritto:

Io penso che le vostre interpretazioni delle calorie siano solo date dal fatto che Stefano immaggina comunque un regime con quantità che hanno del "buonsenso", mentre Mirkulus sa che alcuni possono scofanarsi 250g di pasta con le zucchine e un filo d'olio, che buona è buona, ma sempre in ciccia và a finire l'eccesso smile

L'ideale sta nel guardare ai due piatti della bilancia. E non dimenticarsi mai che il concetto di "ipo-normo-iper" calorico in realtà non è un parametro che è stato scientificamente dimostrato. Anzi, si pensa che pure ciò che al giorno d'oggi sia normo-calorico (le classiche 2000-2500 kcal che segnano sui pacchi di biscotti per esempio) sia in realtà sovrastimato. Studi sul benessere dell'uomo, legati per esempio al rischio di sviluppare alcuni tumori, sembrano far presaggire che il regime che noi consideriamo "ipocalorico" sia invece legato ad una maggiore aspettativa di vita e, sopratutto, ad un'allungamento di quest'ultima. Non siamo nel campo della fisiologia (che Stefano dimostra di conoscere bene), ma della patologia generale.
Non bisogna pensare che il campo della "patologia" non ci riguarda perchè siamo in salute, anzi... è proprio conoscendo il "nemico" che possiamo combatterlo meglio!
Ecco perchè una corretta igiene di vita vuole un regime ipocalorico. A prescindere dal sovrappeso.

Chi nuota e vuole dimagrire non può fare una dieta drastica perchè, come ha scritto Stefano, rischia di denutrirsi. Ma deve mangiare il giusto (che forse è ancora più difficile che non mangiare niente...).

Sì,sono d'accordo.
Comunque voglio sfatare una leggenda metropolitana:non è vero che il fabbisogno giornaliero sia 2000-2500 Kcal.
In realtà è molto variabile per ciascuno di noi perchè le risorse sono allocate nei muscoli,in misura di circa 7 Kcal per etto di muscolo.
Viene da se che le 2000 Kcal al giorno sono il fabbisogno per reintegrare le risorse di una persona normo dotata del peso di 70 Kg,con 28 Kg di muscolo (40% del peso corporeo) che le abbia spese tutte.
Il discorso dunque cambia se il tizio in questione pesa diversamente,oppure se non consuma dette risorse,o le consuma solo in parte.
Si pensi per esempio ad un anziano con pochi e flaccidi muscoli....se gli fai assimilare 2000 Kcal al giorno lo ammazzi.
Per altri invece ce ne vogliono anche 3000 se non più.
E allora bisognerebbe calcolare il tuo massimo potenziale disponibile sulla base del tuo peso muscolare dopo averlo accertato,eppoi calcolare quante ne spendi in ogni differente giornata:una cosa assolutamente impossibile.
Quindi stare attenti a cosa si mangia usando l'intelligenza come dice Mirkulus è assolutamente necessario,ma stare a calcolare le calorie con il bilancino come una pozione magica (come in certe palestre) è da fessi.

Ciao

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Re: Nuoto e palestra

Mirkulus ha scritto:

Stefano, a scanso di equivoci vorrei ricordare che tutto era partito dalle tue considerazioni che il nuoto non fa dimagrire, e che l'attività aerobica non fa dimagrire. Invece io sostengo che è possibile dimagrire con queste attività, ovviamente con la giusta alimentazione.

Ah bè,ma allora non ci eravamo capiti.
Certo che il nuoto alla lunga fa dimagrire.
Io intendevo solo dire che con le discipline aerobiche per dimagrire bisogna fare molto volume,e che piuttosto ci sono vie più semplici,rapide e meno noiose.

Ciao

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Re: Nuoto e palestra

Mirkulus ha scritto:

Quindi tu mi stai dicendo che è possibile aumentare significativamente il metabolismo basale senza incrementare la massa muscolare aumentando il "tono" muscolare. Cioè uno manterrebbe alto il tono muscolare anche a riposo? Ma anche se fosse, si può quantificare la spesa energetica di questo tipo?

Esatto,ed è il PRIMO obiettivo del preparatore atletico in palestra in funzione del nuoto (4-6 settimane).
Comunque la definizione di tono muscolare è la tensione del muscolo proprio quando sta a riposo........
Lo scopo naturalmente non è il dimagrimento (ci interessa il reclutamento delle fibre dormienti,per avere più forza senza aumentare il peso del nuotatore),ma è un simpatico effetto collaterale che si ottiene con i più "pesanti".
L'incremento di spesa è molto sensibile;quantificarla forse è possibile,ma io non ne sono in grado.

Mirkulus ha scritto:

>dunque hanno muscoli fortissimi anche se sottili e lunghi

Cosa intendi per fortissimi? che io sappia, la forza si misura con attività... di forza. Può sollevare più peso alla pressa un maratoneta o un culturista? Semmai i maratoneti sono resistenti, ma non certo forti.

Devi sapere che il lavoro più intenso lo si sostiene in isometria,non con lavori concentrici.
E considerare un culturista atleticamente più forte di un non-culturista è un errore comune.
La realtà è molto diversa:il culturista generalmente è strutturalmente configurato per esprimere la massima potenza (velocità di erogazione della forza),ma pecca in ogni altro parametro perchè dispone di muscoli larghi e corti (ecco perchè non allunga le braccia...non è una posa,proprio non ci riesce,è un troglodita).
La forza invece si misura appunto con differenti parametri,e la potenza è solo uno di essi.
Il vero atleta forte invece dispone di muscoli (naturalmente grandi e potenti) ma soprattutto molto lunghi e flessibili,con una enorme capacità elastica,senza la quale ci troveremmo di fronte al troglodita di prima con muscoli enormi e quasi inutili.
Spessissimo i muscolacci voluminosi di certi tizi da palestra sono in grado di esprimere forza nella stessa misura di altri con muscoli molto meno vistosi però più performanti (un pò come la motocicletta rumorosissima e rombante che mangia il fumo di quella moderna performante e silenziosa,nonchè velocissima).
Infatti non è la dimensione del muscolo che determina la sua forza,ma la capacità dell'atleta di reclutarne le unità motorie.
Succede che quando si aumenta oltre un certo limite il reclutamento delle unità motorie (circa 8 settimane),il corpo cerchi di aumentare il volume delle fibre (ipertrofia) in modo che si risponda alle richieste con un minor numero di fibre e potere tornare a spegnerne una parte per tenerle di riserva,cioè diminuendo l'attività elettrica del muscolo.
Per il vero atleta questa è una disgrazia,perchè significa aumentare il volume (e il peso) del muscolo ma senza aumentarne le sue potenzialità;quindi alla sesta settimana si cambia lavoro in modo da evitare l'ipertrofia.
Al culturista invece interessa esattamente questo (boh,contento lui....),peccato che questo non lo trasformi in un atleta migliore,anzi....
Quindi i maratoneti (come tutti gli atleti) sono forti,anzi fortissimi,solamente più configurati sulla resistenza invece che sulla forza massimale come invece chi fa altri sport.

Mirkulus ha scritto:

>inoltre come già spiegato il metabolismo non è legato alla dimensione del muscolo ma alla sua attività elettrica (cioè la percentuale di fibre sempre impegnate e attive)

Veramente un maratoneta ha un metabolismo basale molto più basso di un culturista. Lui rimane magro perché... consuma molte calorie correndo tutti i giorni :-)
Quando è a riposo non è che i suoi muscoli vanno lo stesso a mille :-)

Il culturista ha muscoli grossi e forti,che spendono molto anche mentre si dorme;invece il maratoneta ha muscoli meno voluminosi ma comunque lunghi e forti e con attività elettrica elevatissima,che pure spendono molto anche a riposo,come quasi ogni sportivo.
Quindi entrembi sono molto definiti a causa di un altissimo metabolismo basale.
Tra l'altro devo ricordare che il metabolismo basale è esattamente il fabbisogno energetico dell'organismo in situazione di riposo,e che non è determinato solo dai muscoli ma da una miriade di altri parametri che sono influenzati non da ciò che si mangia bensì da ciò che si fa nelle routine quotidiane.

Quindi non è necessariamente vero che i nuotatori fondisti abbiano un metabolismo maggiore di chi corre,anche perchè nel nuoto di fondo le gambe non sono stimolate per niente;in cambio le braccia che spingono acqua sono molto meno stimolate delle gambe su cui saltellano i corridori.
In più l'acqua fredda non determina un accumulo di grasso,ma l'esatto contrario,perchè  è provato che il metabolismo di un corpo immerso nel freddo aumenta  per scongiurare il collasso degli organi interni (si bruciano grassi per scaldare il sangue che poi viene fatto affluire ai capillari per formare un mantello termico),i quali non devono raffreddarsi al di sotto dei 35 gradi,pena un collasso ipotermico.

Ciao

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137 (modificato da Marioaversa 31-07-2010 09:49:43)

Re: Nuoto e palestra

Ciao ragazzi, ne approfitto di questa interessante discussione per porvi le seguenti domande:

1) Premetto che a me interessa il tono e l'elasticità muscolare. Mi trovo in vacanza e sono fermo da 3gg (quindi niente nuoto, ne corsa, ne stretching, insomma OZIO), noto che al risveglio mattutino continuo a sentire i muscoli tirare (quel leggero indolinzimento classico che si avverte quando ci si allena), perchè questo?

2) Da lunedì riprendo a fare qualcosa a secco, per mantenere il tono muscolare pensavo di correre per 30-40 minuti e tanto stretching. Il giorno successivo: corda, flessioni pettorali, addominali ed infine stretching.
Quindi, per spiegarmi meglio: stretching tutti i giorni ed alternare la corsa ad esercizi di mantenimento.
Può andare bene?

Grazie e un saluto a tutti

P.S.: Non pensate di aver tradito la causa! Ma prima di riprendere mi piacerebbe conoscere l'esito del "tagliando annuale di Stefano" big_smile

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138

Re: Nuoto e palestra

>Quindi i maratoneti (come tutti gli atleti) sono forti,anzi fortissimi,solamente più configurati sulla resistenza invece che sulla forza massimale come invece chi fa altri sport.

Bisogna vedere cosa si intende per forza, altrimenti ci incartiamo nelle definizioni :-)
Secondo me tu parli di forza ma intendi "capacità atletiche" in generale. Sicuramente un body builder è più "forte" di un maratoneta nel senso che ha più forza nel senso della fisica: è in grado di sollevare pesi più elevati. Forza pura: spostare un peso, indipendentemente dal tempo che ci vuole (un maratoneta non riuscirebbe a sollevare 150 chili di squat o di panca neanche avendo un mese di tempo...).
La potenza, cioè la capacità di esprimere una forza nell'unità di tempo, quindi forza veloce, è invece più sviluppata nei sollevatori di peso olimpici.
Il nuoto sviluppa la forza resistente; altri sport come il lancio del giavellotto sviluppano altre forme di potenza (dove la componente forza è minore a scapito della velocità, ma sempre di potenza si parla perché la componente di forza non è indifferente); nella maratona la componente di forza è così bassa che dubbio che il maratoneta possa esprimere una qualche forma di forza... forse potrebbe battere il bodybuilder nel sollevare (con le gambe) un peso modesto centinaia di ripetizioni....

>Il culturista ha muscoli grossi e forti,che spendono molto anche mentre si dorme;invece il maratoneta ha muscoli meno voluminosi ma comunque lunghi e forti e con attività elettrica elevatissima,che pure spendono molto anche a riposo,come quasi ogni sportivo.
Quindi entrembi sono molto definiti a causa di un altissimo metabolismo basale.

Scusa, non vorrei insistere, ma io credo che un maratoneta a riposo consumi veramente poco, visto che è molto magro e leggero. Che poi abbia muscoli "svegli" rispetto a un sedentario è vero, ma dubito che questo abbia effetti pratici sensibili. Però possiamo sempre approfondire questo argomento (ad esempio cercando testi o studi che lo confermano o lo smentiscono, oppure chiedendo a un maratoneta: ma qual è il tuo metabolismo basale? quanto consumi al giorno quando non ti alleni?).

>Quindi non è necessariamente vero che i nuotatori fondisti abbiano un metabolismo maggiore di chi corre,anche perchè nel nuoto di fondo le gambe non sono stimolate per niente;in cambio le braccia che spingono acqua sono molto meno stimolate delle gambe su cui saltellano i corridori.

Scusa, ma i nuotatori di fondo hanno nel complesso una maggiore massa muscolare dei maratoneti, no? Questo credo sia indiscutibile!
I corridoi poi "saltellano", utilizzando appunto l'elasticità muscolare, che consente di rimbalzare, riutilizzando l'energia già sviluppata in precedenza (come una palla che cade una volta sola ma rimbalza più volte). Tanto è vero che i maratoneti più forti, come gli africani, hanno gambette ridicole. Invece il povero nuotatore ogni metro che fa, si deve trascinare tutto il corpo (non ho mai visto un nuotatore di fondo con gambette ridicole) :-)

>In più l'acqua fredda non determina un accumulo di grasso,ma l'esatto contrario,perchè  è provato che il metabolismo di un corpo immerso nel freddo aumenta  per scongiurare il collasso degli organi interni

Qui invece il discorso è diverso. Io ipotizzavo che DOPO l'attività natatoria, l'organismo faccia in modo da costruire un pannicolo adiposo per proteggere il nuotatore dalle future nuotate a freddo (così è scritto ad esempio nel McArdle, Fisiologia applicata allo sport, pag.528).

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Re: Nuoto e palestra

Marioaversa ha scritto:

Ciao ragazzi, ne approfitto di questa interessante discussione per porvi le seguenti domande:

1) Premetto che a me interessa il tono e l'elasticità muscolare. Mi trovo in vacanza e sono fermo da 3gg (quindi niente nuoto, ne corsa, ne stretching, insomma OZIO), noto che al risveglio mattutino continuo a sentire i muscoli tirare (quel leggero indolinzimento classico che si avverte quando ci si allena), perchè questo?

2) Da lunedì riprendo a fare qualcosa a secco, per mantenere il tono muscolare pensavo di correre per 30-40 minuti e tanto stretching. Il giorno successivo: corda, flessioni pettorali, addominali ed infine stretching.
Quindi, per spiegarmi meglio: stretching tutti i giorni ed alternare la corsa ad esercizi di mantenimento.
Può andare bene?

Grazie e un saluto a tutti

P.S.: Non pensate di aver tradito la causa! Ma prima di riprendere mi piacerebbe conoscere l'esito del "tagliando annuale di Stefano" big_smile

Scusa Stefano forse ti è sfuggito questo msg, mi dici cosa ne pensi?

Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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Re: Nuoto e palestra

@ Mario,
ti rispondo da Goteborg (domani la prima gara)
1) a volte capita pure a me e non so dirti con sicurezza da cosa dipenda,probabilmente si tratta di adattamenti muscolari di lungo periodo,infatti le conseguene di ciò che facciamo non sono sempre immediate;comunque tranquillo non bastano pochi giorni a compromettere il tono.
2) Vedi di non esagerare,stretching tutti i giorni mi pare esagerato,è un lavoro come gli altri anche se non sembra,e come tutti i lavori cui vengono sottoposti i muscoli necessita di venire gestito con alternanza di fasi di carico e scarico

Non ho capito quella del tagliando annuale.

Ciao

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Re: Nuoto e palestra

Grazie Stefano, ti libero subito.

Pensavo di fermarmi un poco col nuoto fino a quando non mi vedi a Cervia, ho scherzato su questo perchè un occhiatina all'anno mi piacerebbe che me la dessi anche per capire se sbaglio o se progredisco. L'ho chiamato "tagliando annuale" perchè ho questa opportunità.

P.S.: pensavo avessi gareggiato oggi e ti stavo scrivendo su Facebook per sapere come era andata. Allora in bocca al lupo e fammi sapere qualcosa, sono proprio curioso.

Ciao

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Re: Nuoto e palestra

@Mirkulus
Bè no,non è questione di cosa si intende per forza,perchè la forza è definita come <la capacità di vincere una resistenza>,e questa "resistenza" non è altrimenti definita ed ha carattere generale,dunque può avere una molteplicità di caratteristiche;e di conseguenza anche la forza che si incarica di vincerla.
Infatti la forza è esattamente quell'insieme di capacità atletiche in generale che hai citato,e non l'ho deciso io.
Ed è noto che la divisione delle capacità motorie (forza resistenza velocità etc) è puramente teorica mentre invece nella realtà sono interconnesse e impossibili da isolare e risultano essere le diverse facce della stessa medaglia.
Dunque gli atleti sono tutti "forti",ma con caratteristiche differenti a seconda delle loro finalità sportive.
Non si può onestamente dire che un culturista che tira su 200 Kg,ma poi riposa una settimana,sia più forte di un maratoneta che corre 42 Km in breve tempo;si può solo dire che uno è più potente e l'altro è più resistente,ed esistono una varietà di posizioni intermedie.
Non esiste,tra i differenti aspetti della forza,uno che abbia una valenza maggiore degli altri nel definirla in modo esclusivo;questa sarebbe una vera e propria bestemmia.

"La potenza, cioè la capacità di esprimere una forza nell'unità di tempo, quindi forza veloce, è invece più sviluppata nei sollevatori di peso olimpici."

Hai fatto confusione:la potenza ha due origini,uno aerobico (massimo consumo di ossigeno nell'unità di tempo nella cellula) e uno glicolitico (cui ti riferivi tu) che viene definito potenza solo in palestra ma in realtà accademicamente viene meglio definita come forza esplosiva;nessuno dei due aspetti è nemmeno lontanamente paragonabile alla forza rapida (o veloce),la quale non ha assolutamente niente di metabolico e configura la capacità "coordinativa" di eseguire un determinato gesto atletico ad alta velocità,si allena a carico zero a mai oltre gli 8-10 secondi (altrimenti deiventa metabolico)
Inoltre è una credenza comune che il nuoto sviluppi la forza resistente (resistenza aerobica) mentre invece si tratta per definizione di "uno sport di resistenza alla forza che si svolge nell'acqua",e la res. alla forza non ha nulla di aerobico,ma si tratta della capacità (dimensione) del sistema glicolitico (chiamato volgarmente e molto impropriamente lattacido)

Comunque:
1) nella maratona la componente forza non è bassa perchè la componente forza non si contestualizza solo nel massimale o nel tirare su 200 Kg.
2) Il maratoneta non ha semplicemente un tono più sveglio di un sedentario,ma paragonabile a quello di qualsiasi altro atleta (e il suo effetto si sente eccome) ma ha nella gambe una forza che nemmeno immagini,e le gambette non sono per nulla ridicole,perchè saltellare come dici tu non è assolutamente facile ma può fermare un cuore meno che perfetto.
Ribadisco che la forza non si misura (soo) dalla larghezza del muscolo.
3) quella del pannicolo adiposo è una delle sciocchezze più allucinanti che si fosse mai sentita,e la scienza l'ha demolita da un pezzo (e continua a girare solo nelle peggiori palestre) perchè l'organismo reagisce chimicamente,e non intelligentemente.

Ciao

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143

Re: Nuoto e palestra

in genere anch'io son contraria allo streatching ogni giorno..tuttavia,a lui lo avevo consigliato per le rigidità dic ui mi aveva parlato...

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di marina sito web

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144

Re: Nuoto e palestra

>Bè no,non è questione di cosa si intende per forza,perchè la forza è definita come <la capacità di vincere una resistenza>,e questa "resistenza" non è altrimenti definita ed ha carattere generale

Se c'è un ambito in cui tutto è definibile, è la fisica :-)
Tra Tizio e Caio, se Tizio è in grado vincere una resistenza di 12 chili, e Caio di 28, chi sarà più forte? :-)
Secondo me tu vedi tutto da un punto di vista metabolico, ma una base di fisica ci deve essere ,altrimenti si finirà per esprimere concezioni paradossali.

>che viene definito potenza solo in palestra ma in realtà accademicamente viene meglio definita come forza esplosiva

E' vero, nel senso che la forza esplosiva si riferisce alla capacità di eseguire velocemente la prima parte del movimento, mentre la potenza si riferisce in generale alla forza veloce. Ma allora, visto che tu parli di definizione accademica, come viene definita la forza pura, altrimenti detta massima forza dinamica? E' proprio lì che vediamo che il bodybuilder è più forte del maratoneta. Non vedo e sinceramente non capisco come si possa contestare ciò.

>2) Il maratoneta non ha semplicemente un tono più sveglio di un sedentario,ma paragonabile a quello di qualsiasi altro atleta (e il suo effetto si sente eccome)

Sarà che si sente, ma sono ancora in attesa di una sua quantificazione. A me hanno insegnato che un discorso non è scientifico se non è quantificabile :-)

>e le gambette non sono per nulla ridicole,perchè saltellare come dici tu non è assolutamente facile

Anche vincere un torneo di scacchi non è facile. Certo si potrebbe dire che lo scacchista è "forte", ma ciò non ha niente a che vedere con la forza fisica.
Scusa, ma se dovessi fare un trasloco e avessi a disposizione per aiutarti un gruppo di bodybuilder e un gruppo di maratoneti, a chi ti affideresti? Io ai bodybuilder perché sono più...? possibile che non si può usare la parole forza? Un fisico cosa direbbe?

>1) nella maratona la componente forza non è bassa perchè la componente forza non si contestualizza solo nel massimale o nel tirare su 200 Kg.

Ah no? e qual è? me la sapresti definire?

>Inoltre è una credenza comune che il nuoto sviluppi la forza resistente (resistenza aerobica) mentre invece si tratta per definizione di "uno sport di resistenza alla forza che si svolge nell'acqua",e la res. alla forza non ha nulla di aerobico

A me pare che anche qui si tratti soltanto di mettersi d'accordo sulle definizioni. Comunque se fosse così un nuotatore di fondo (che sicuramente fa un lavoro aerobico, spero che almeno su questo saremo d'accordo) non nuota :-)

>3) quella del pannicolo adiposo è una delle sciocchezze più allucinanti che si fosse mai sentita,e la scienza l'ha demolita da un pezzo (e continua a girare solo nelle peggiori palestre) perchè l'organismo reagisce chimicamente,e non intelligentemente.

Beh, l'effetto pratico è un adattamento intelligente all'ambiente. La chimica ci dice come avviene questo adattamento, ma di fatto gli organismi sono sopravvissuti e si sono evoluti adattandosi all'ambiente. Se non è intelligenza questa... in ogni caso ti ho solo riportato ciò che è scritto in uno dei testi più autorevoli di fisiologia applicata allo sport.

Ciao.

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145

Re: Nuoto e palestra

Mirkulus ha scritto:

Beh, l'effetto pratico è un adattamento intelligente all'ambiente. La chimica ci dice come avviene questo adattamento, ma di fatto gli organismi sono sopravvissuti e si sono evoluti adattandosi all'ambiente. Se non è intelligenza questa... in ogni caso ti ho solo riportato ciò che è scritto in uno dei testi più autorevoli di fisiologia applicata allo sport.
Ciao.

Io ho studiato da Fisiologia Medica (Conti), che non è un libro sullo sport ma che parla anche di adattamenti. Non ho mai letto del discorso che fai tu. Ma sei sicuro di non aver frainteso il discorso del tuo libro? Perchè sembra che tu confondi l'adattamento del soggetto con l'adattamento della specie...

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Re: Nuoto e palestra

A questo punto visto che mi chiedi definizioni che già ti ho dato (e hai il coraggio di paragonare un maratoneta ad uno scacchista),non mi resta che consigliarti di rileggere i miei post.
Poi sei liberissimo di considerarli aria fritta,peró sappi che i concetti espressi non sono farina del mio sacco,bensì il succo di ció che viene insegnato alla Scuola dello sport da fior di docenti universitari delle migliori università,i quali tra l'altro si confrontano coi loro omologhi del resto del mondo in regolari convegni.
Non si tratta dunque del parto della fantasia di un "trainer" da palestra messo li dal direttore perché ha i muscoli gonfi dopo avergli fatto leggere due libriccini stampati in modo carbonaro li per li.
Se non ti quantifico la valenza metabolica del tono muscolare é solo perché chi mi ha formato non ha ritenuto opportuno intasarmi la mente con giochini da fare con la calcolatrice (per fortuna),ma non significa che non esistano studi precisi in proposito.
Al contrario,se in un libro ci sta scritto che la potenza e la forza rapida sono la stessa cosa,trovo molto divertente il sentirlo definire scientifico.

Ciao

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147

Re: Nuoto e palestra

Laurablu ha scritto:
Mirkulus ha scritto:

Beh, l'effetto pratico è un adattamento intelligente all'ambiente. La chimica ci dice come avviene questo adattamento, ma di fatto gli organismi sono sopravvissuti e si sono evoluti adattandosi all'ambiente. Se non è intelligenza questa... in ogni caso ti ho solo riportato ciò che è scritto in uno dei testi più autorevoli di fisiologia applicata allo sport.
Ciao.

Io ho studiato da Fisiologia Medica (Conti), che non è un libro sullo sport ma che parla anche di adattamenti. Non ho mai letto del discorso che fai tu. Ma sei sicuro di non aver frainteso il discorso del tuo libro? Perchè sembra che tu confondi l'adattamento del soggetto con l'adattamento della specie...

Scusa, ma se tu cominci a camminare scalza, dopo un po' che succede? Che le piante dei piedi si induriranno, in modo da consentirti di camminare senza farti male.
Se cominci ad allenarti con i pesi che succederà? che aumenteranno la forza (checché ne dica Stefano) e la massa muscolare.
Se cominci a correre tutti i giorni, che succederà? che aumenteranno le capacità aerobiche, la capillarizzazione dei muscoli, la potenza del cuore ecc.
Se cominci a mangiare pochissimo che succederà? che l'organismo rallenterà il metabolismo.
Questi sono solo esempi degli adattamenti fisiologici che si verificano in base alle sollecitazioni ambientali.
E' ovvio che questi adattamenti avvengono partendo da processi biochimici.

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148

Re: Nuoto e palestra

>e hai il coraggio di paragonare un maratoneta ad uno scacchista),

Il paragone era sensato, perché mentre io parlavo di forza, tu hai risposto parlando della difficoltà di correre una maratona. Se il criterio discriminante per la forza è la "difficoltà", allora anche uno scacchista è fortissimo.

>Poi sei liberissimo di considerarli aria fritta,peró sappi che i concetti espressi no nsono farina del mio sacco,bensì il succo di ció che viene insegnato alla Scuola dello sport da fior di docenti universitari delle migliori università,i quali tra l'altro si confrontano coi loro omologhi del resto del mondo in regolari convegni.

Scusa, ma non basta dire "ho studiato presso quel Prof.", i concetti se veramente li si è capiti bisogna anche saperli discutere. La scienza non contempla il principio di autorità.

>Se non ti quantico la valenza metabolica del tono muscolare é solo perché chi mi ha formato non ha ritenuto opportuno intasarmi la mente con giochini da fare con la calcolatrice (per fortuna),ma non significa che non esistano studi precisi in proposito.

Appunto, allora ti ho chiesto di citarmeli. Se neanche me li sai citare, se non mi citi un libro, un autore, uno studio, niente, siamo al "sentito dire".
Oltretutto, un discorso non quantificabile non è scientifico. Non basta dire "il tono muscolare aumenta il consumo calorico a riposo", senza sapere di quanto. Anche se fosse vero, potrebbe essere del tutto indifferente ai fini di una dieta (se ad esempio cambiasse di 5 kcalorie al giorno, all'atto pratico non sarebbe nulla). Se uno dà consigli su come dimagrire, dovrebbe saper quantificare. Certo che se tu mi dici che le calorie neanche esistono, e senza neanche proporre una unità di misura alternativa...

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149

Re: Nuoto e palestra

Mirkulus ha scritto:

Scusa, ma se tu cominci a camminare scalza, dopo un po' che succede? Che le piante dei piedi si induriranno, in modo da consentirti di camminare senza farti male.
Se cominci ad allenarti con i pesi che succederà? che aumenteranno la forza (checché ne dica Stefano) e la massa muscolare.
Se cominci a correre tutti i giorni, che succederà? che aumenteranno le capacità aerobiche, la capillarizzazione dei muscoli, la potenza del cuore ecc.
Se cominci a mangiare pochissimo che succederà? che l'organismo rallenterà il metabolismo.
Questi sono solo esempi degli adattamenti fisiologici che si verificano in base alle sollecitazioni ambientali.
E' ovvio che questi adattamenti avvengono partendo da processi biochimici.

E se mi allungo per raccogliere le foglie più alte mi viene il collo come le giraffe? wink

Senza offesa, ma ti sbagli in pieno.

L'ipercheratosi plantare deriva da una risposta infiammatoria, non è un adattamento nel senso che intendi tu.
L'adattamento cardio-circolatorio, e muscolare, così come gli adattamenti ad alta quota, all'ambiente subaqueo e all'assenza di gravità sono adattamenti noti. Stessa cosa per le variazioni d'assetto ormonale.
Ma l'adattamento sulla posizione del grasso non l'ho mai sentito. Sicuramente esiste su base raziale (vedi corporatura delle etnie umane alle varie latitudini e longitudini).

Da Fisiologia Medica (Conti) (p.769), sull'adattamento al freddo delle Ama (donne giapponesi e coreane che, per secoli, hanno pescato in apnea, in estate ed in inverno, con tute di cotone):

"Contrariamente ai mammiferi marini tale adattamento non implicò un aumento dello spessore del grasso sottocutaneo, bensì una diminuizione della temperatura critica dell'acqua. Viene definita in questo modo la minima temperatura dell'acqua alla quale un uomo può esporsi per 3 ore senza provare brivido. Si ritiene che al termine delle 3 ore di immersione in acqua alla temperatura critica la perfusione della cute sia minima e l'isolamento corporeo massimo. Un individuo di corporatura media, con uno spessore medio del grasso sottocutaneo di 4mm, ha una temperatura critica dell'acqua di 33-34°C. Sulle Ama, nonostante uno spessore medio del grasso sottocutaneo di 2,2mm, è stata riscontrata una temperatura critica dell'acqua inferiore a 30°C. Ciò implica un'elevazione della soglia del brivido e un maggiore isolamento termico corporeo, forse dovuto ad una più intensa vasocostrizione dei circoli cutaneo e muscolare. L'adattamento termico delle Ama è indipendente dalla pratica dell'immersione, poichè è dovuto esclusivamente all'esposizione della superficie corporea a basse temperature."


La mia edizione è del 2005 ed è il testo che usiamo a medicina per studiare la fisiologia. La scienza non è "verità" quindi non mi stupirei se dal 2005 in poi fossero stati scoperti nuovi adattamento o fossero stati smentiti i vecchi. Quindi... si potrebbe anche dare il "beneficio del dubbio" al tuo libro se è stato stampato dopo il 2005. Ma se è precedente faresti meglio a farlo volare dalla finestra. Per il tuo bene sopratutto, perchè è evidente che vuoi conoscere e capire, ma un testo scorretto o approssimativò può solo danneggiarti.

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150

Re: Nuoto e palestra

stefano vuole solo dire che ci sono tanti tipi di forza...e il discorso e ben più complesso e artcicolato di come lo imposti tu...
ti consiglio prima di scrivere"chechè ne dica stefano"di leggere tutta la discussione e i suoi post a proposito dall'inizio in modo da farti un'idea di quello che voleva dire...il cui significato,se non sei d'accordo puoi argomentare dimostrando il contrario,ma se non sai cosa volesse dire è impossibile muovere una critica sensata.

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