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Re: Nuoto e palestra

Marioaversa ha scritto:

Mirkulus
Siccome ho capito che sta diventando una sorta di moto perpetuo, cambiamo un pò registro, chiedo un tuo parere:
Oggi mia figlia ha chiesto una buca in spiaggia 2mt x 2mt x 0,60mt di profondità, utilizzando una paletta che rimuove circa 10cm cubi, ho impiegato 1 ora per completarla, muscoli utilizzati: bicipiti, tricipiti e addominali.
Secondo te ho consumato le stesse energie per percorrere 2500 mt di nuoto? Il mio allenamento quotidiano lo posso evitare?

Ciao

Questa domanda dovresti farla agli esperti, non certo a me che ho letto i giornaletti.
Io direi di no, direi che consumi di più nuotando 2 km e mezzo. Ma si sa che le mie conoscenze sono approssimative.

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Re: Nuoto e palestra

Mirkulus
La mia era una provocazione, un modo per farti capire di darci un taglio. Avete dei pareri diversi, cose che capitano nelle migliori famiglie ma se si continua di sto passo si manda in confusione anche gli altri utenti.
Qui siamo tutti amici, buona parte scherza anche su Facebook e ti assicuro che la preparazione dei mediatori è di alto livello, altrimenti li avrebbero stoppati subito.
Se vi avessi avuto nelle vicinanze vi avrei offerto una cena e sono sicuro che vi sareste chiariti subito.
Non prenderla di punta questa storia e vedrai che troverai il forum più interessante.

Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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Re: Nuoto e palestra

Secondo me fai un pò di confusione sulle basi della fisiologia e del metabolismo.

Riassumo il tuo post delle ore 1:27
dici :
-) che i lavori intensi (e visto che i lavori intensi non sono solo tirare su dei massimali e poi riposare delle ore,li elenco:Soglia anaerobica,Vo2Massima,Resistenza alla forza,Forza esplosiva,Picco di lattato) consumano meno risorse (calorie) dei lavori in resistenza (definita generalmente come resistenza di lungo periodo,alias aerobica).

Questa è un'eresia (eccettuando chiaramente i casi di lavori massimali con mezz'ore intere di riposo) e lo sapresti (eccome se lo sapresti) se facessi sport.
Chiedi ad un agonista cosa ne pensa tra 60 min in aerobia (75% del massimale cardiaco),o 30min in Soglia (80%)+30 in aerobia,oppure 20min. in potenza aerobica (oltre l'85%)+40 in aerobia.
Poi prova a ripetergli la tua tesi e vediamo se riesci a evitare che ti scaraventi in acqua a provarci.
Sai cosa sono gli eterocronismi ? Vedi in fondo....
Quello della Vo2Max è stabilito proprio dal fabbisogno temporale per il reintegro energetico,a differenza degli altri che invece sono dati dai tempi di supercompensazione,e ammonta a ben 72 lunghissime ore a causa della ENORME spesa energetica.
Quello della resistenza alla forza è di 48 ore.
Invece il lavoro aerobico lo puoi fare tutti i giorni avendo cura semplicemente di diminuirlo progressivamente e marginalmente fino a che non arrivi alla seduta di scarico.
Non è solo teoria corretta,sono POSTULATI fisiologici.


-) che per dimagrire non conta quali risorse vengono consumate ma solo bruciarne tante per evitare che l'accumulo si trasformi in grasso.
-) che qualsiasi cosa mangi l'organismo trasforma i macronutrienti
-) che l'organismo penserà a reintegrare le scorte di ciò che manca.

Si chiama equilibiro dinamico ed è una legge fisiologica;ma non è una magia che ti permette di mangiare (o consumare) tutto come ti pare fregandotene di quanti carboidrati o proteine assumi,o se fare allenamento con un mix differente tra grassi glicogeno o altro.

Comunque a parte il fatto che quello che descrivi non è dimagrire ma evitare gli accumuli (e in questa ottica è corretto e corrisponde in parte a ciò che diceva giustamente Marina circa il potenziale dimagrante dei lavori intensi),sarebbe il contrario di quello che dici proponendo il lavoro aerobico (ma ora ho capito che in effetti quadra con la tua confusione circa il fabbisogno energetico dei differenti lavori,che ti ho spiegato sopra).

E a parte anche il fatto che in effetti il motivo per cui il lavoro aerobico aiuta (un pochetto) lo smaltimento dei lipidi,è proprio la sua NOTISSIMA caratteristica di utilizzarli come carburante....resta il fatto che l'organismo trasforma solo quello che si può trasformare,ma le magie non le fa e la trippa se c'è resta lì fino a che non la consumi,durante lo sport o in altri modi come ti ho spiegato,ma per le magie tipo trasformarla in sarcomeri,non siamo attrezzati.
Dunque quello che consumi conta eccome,come conta quello che mangi.


-)che esiste all'atto pratico una molecola chiamata caloria
-) che invece non esiste
-)che effettivamente è una unità di misura come i gradi Celsius.

Abbiamo assistito in diretta all'evoluzione di un pensiero dalla forma confusa,fino ad una connotazione concreta corrispondente a ciò che prima invece mi si contestava richiedendomene una nota bibliografica.... wink


ha scritto:

Se fosse così, sarebbe facile da notare (ad esempio un maratoneta potrebbe dire: che strano! il mio fabbisogno calorico è enorme anche quando riposo, ad esempio consumo 3.000 calorie al giorno anche se peso 60 chili), e tu gli diresti: certo, è merito del tono muscolare!

I maratoneti,come altri atleti magri e poco pesanti,hanno un elevatissimo metabolismo (anzi,catabolismo) basale.
Sono asciutti proprio per questo,alla pari dei culturisti.
Lo sa il mondo intero tranne che te,che continui a legare il metabolismo alla massa (anabolismo) invece che alla produzione e trasporto di energia.

Per il resto a volte magari non lo fai apposta ma mi sembri un pò pretestuoso,ed è un peccato perchè altrove hai scritto delle cose molto buone.
Ribadisco di aver risposto a tutto:evidenzia qualcosa cui non trovi la risposta,che te la copio-incollo.

Ciao

PS
ETEROCRONISMO:la faccio semplice,si tratta del lasso di tempo minimo che deve intercorrere tra due allenamenti dello stesso tipo.

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179

Re: Nuoto e palestra

stefano '62 ha scritto:

Sai cosa sono gli eterocronismi ? (...) Quello della resistenza alla forza è di 48 ore.

Questa cosa è troppo interessante per non intervenire!! smile
Mi chiedevo, visto che il nuoto è "resistenza alla forza" (se ho capito bene), rispettare o meno gli eterocronismi cosa comporta? Perchè sospettavo ci fosse qualcosa sulle 48h visto che ho notato che dopo 1 giorno di riposo in piscina rendo di più di quando vado tutti i giorni, dopo 2 giorni di riposo invece non vedo un beneficio maggiore (o non so se sia il lunedì in se, ma mi sembra di rendere meno dopo il weekend di riposo).

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180

Re: Nuoto e palestra

esatto,il nuoto è uno sport di alta valenza coordinativa e resistenza alla forza:per definizione.
stiamo parlando ipoteticamente di allenamenti evoluti per i quali si studia una periodizzazione a tavolino...
non rispettare gli eterocronismi equivale a non dare i tempi fisiologici tali per permettere la supercompensazione...ma questi son argomenti molto tecnici di cui devono preoccuparsi gli allenatori,non gli atleti.
se allenandoto igni giorno vai male,suppongo ci sia un difetto di potenza aerobica...tanto è vero che ti serve un giorno per recuperare bene e rendere di più...praticamente ti stanchi più di quanto dovresti,magari per problemi tecnici che ti fanno fare nuotate"poco economiche".
il fatto che dopo un intero week end ferma fatichi potree essere un problema di ritmo che ancora no hai acquisito o di resistenza aerobica poco consolidata...

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di marina sito web

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181

Re: Nuoto e palestra

marina ha scritto:

se allenandoto igni giorno vai male,suppongo ci sia un difetto di potenza aerobica...tanto è vero che ti serve un giorno per recuperare bene e rendere di più...

Si è come se i muscoli di spalle e braccia fossero "svuotati", faccio proprio uno sforzo in più, e se per caso facciamo esercizi di velocità (tipo mezza vasca piano e mezza veloce) dopo qualche vasca non ho nessun'altra forza da aggiungere. Per non parlare di quando è capitato di nuotare a distanza di 14 ore...
Però andare tutti i giorni non può far danni, giusto? Perchè comunque, anche quando sono salita di un livello, ho trovato miglioramento andando tutti i giorni, piuttosto che quando andavo a giorni alterni (in 2 settimane sono andata da un massimo di 200m di nuoto continuo ai 400m, e alla terza settimana ne ho fatto 1000m). Nuoto male ma miglioro di più, è possibile?

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Re: Nuoto e palestra

Se ti scarichi energeticamente durante una seduta e poi nuoti anche il giorno dopo,il massimo che ti può succedere è che quel giorno nuoterai a regimi inferiori,sulla base delle tue disponibilità energetiche.
E' esattamente ciò che fanno i professionisti quando fanno undici allenamenti a settimana:non è che ogni allenamento sia una guerra,semplicemente diluiscono gli allenamenti più specifici e importanti (nonchè dispendiosi) in mezzo ad allenamenti aerobici molto meno dispendiosi,durante i quali magari curano le fasi tecniche e la ricerca degli equilibri (si chiama recupero attivo);se invece riposassero completamente a casa loro,allora quei lavori dovrebbero trovare il modo di infilarli nelle sedute pesanti,togliendo tempo ai lavori metabolici.
Ma si parla di professionisti.

Ciao

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183 (modificato da Mirkulus 08-08-2010 11:53:54)

Re: Nuoto e palestra

Stefano, non so se lo fai di proposito, ma mi fai dire costantemente cose che non ho detto.
Non ho mai detto che le calorie sono molecole, dovrei essere proprio un ignorante totale per pensare una cosa del genere. Se pensi che ho detto questo, trovami e incollami la frase in cui l'ho detto. Ma il fatto che non siano molecole non significa che non si debbano utilizzare nei calcoli o che non siano utili per calcolare l'energia che si consuma e che si reintegra col cibo. Tu invece hai cominciato dicendo che non esistono, che sono virtuali ecc., come se non servissero a niente. Io dicendo che all'atto pratico esistono rispondevo a quello, mi pareva fosse chiaro, tanto è vero che ho fatto l'esempio dei gradi Celsius che pur non essendo molecole esistono e sono utili. Ho detto così sin dall'inizio.

>Riassumo il tuo post delle ore 1:27
dici :
-) che i lavori intensi (e visto che i lavori intensi non sono solo tirare su dei massimali e poi riposare delle ore,li elenco:Soglia anaerobica,Vo2Massima,Resistenza alla forza,Forza esplosiva,Picco di lattato) consumano meno risorse (calorie) dei lavori in resistenza (definita generalmente come resistenza di lungo periodo,alias aerobica).

Sì, dico che consumano meno risorse perché, se è vero che nell'unità di tempo consumano più di quelli aerobici, il problema però è che proprio perché sono molto intensi e comportano un accumulo di acido lattico, costringono l'atleta a rallentare e/o a fermarsi molto presto. Quindi sono lavori intervallati che comportano delle pause. E che oltre una certa durata non possono andare (pena possibili traumi muscolari).
E' vero che se l'esercizio è intenso da un punto di vista muscolare, nei giorni successivi ci potrà essere un lavoro in più per riparare i microtraumi; il discorso della supercompensazione può essere corretto, anche se in un atleta ormai ottimizzato è ottimistico sperare che possa continuare a supercompensare per sempre (altrimenti dovrebbe continuare a migliorare, cosa che purtroppo oltre un certo livello non accade). Quindi bisognerebbe calcolare alla fine quanta energia in più si è spesa. Che io sappia gli atleti che mangiano di più, a parità di peso corporeo sono gli atleti di resistenza: chiaro segno che la loro attività fa consumare di più. Un nuotatore consuma tanto, ma lui comunque non fa solo attività intense.

>Quello della Vo2Max è stabilito proprio dal fabbisogno temporale per il reintegro energetico,a differenza degli altri che invece sono dati dai tempi di supercompensazione,e ammonta a ben 72 lunghissime ore a causa della ENORME spesa energetica.

Su questo esercizio nello specifico non ti so rispondere, perché non lo conosco bene. Sarebbe interessante misurare questa spesa energetica. In totale quanto dura?

>Chiedi ad un agonista cosa ne pensa

Questo non è del tutto corretto perché non è detto che le sensazioni soggettive di fatica siano una prova delle calorie consumate. Nell'atletica la disciplina più faticosa sono gli 800 metri (o forse anche i 400), che però non è certo quella che fa consumare più calorie!

>Si chiama equilibiro dinamico ed è una legge fisiologica;ma non è una magia che ti permette di mangiare (o consumare) tutto come ti pare fregandotene di quanti carboidrati o proteine assumi,o se fare allenamento con un mix differente tra grassi glicogeno o altro.

Infatti non ho detto che uno se ne possa completamente fregare. Ho sempre specificato che per dimagrire occorre far caso anche all'alimentazione. Il punto che volevo sottolineare è che, a differenza di quanto dicevi tu (e mi pare che continui a sostenere), ai fini del dimagrimento non conta solo il grasso che consumi durante lo sport (o quello che consumi dopo a causa del metabolismo). Cioè se io durante lo sport consumo una parte delle scorte di glicogeno, ANCHE questa quota dovrà essere conteggiata ai fini del bilancio energetico finale, perché dopo l'organismo sarà costretto a riempire queste scorte, utilizzando le energie assunte con l'alimentazione; e siccome se queste scorte finiscono salta tutto, l'organismo si preoccuperà prima di riempire quelle, indipendentemente da cosa ho mangiato. Quindi se io facendo un'ora di corsa ho consumato 700 calorie, non dobbiamo andare a distinguere tra i grassi e il glicogeno consumati, e non dobbiamo dire che solo la parte di grasso consumata mi farà dimagrire: all'atto pratico contano le 700 calorie e basta, che entreranno tutte a pieno titolo nel bilancio calorico finale.

>Sai cosa sono gli eterocronismi ? Vedi in fondo....

In realtà il fatto che un certo esercizio richieda il recupero di qualche giorno non significa che quei giorni servano a reintegrare le energie spese, altrimenti non ci si potrebbe continuare ad allenare, ma dovrebbero essere giorni di riposo completo (come avviene ad esempio ad un maratoneta o ad un tennista che ha fatto un match di 5 ore: il giorno dopo è cotto ed è meglio che stia fermo). Invece i giorni di recupero in chi si allena (ma continua ad allenarsi con lavori alternativi) servono per consentire all'organismo di adattarsi a quel tipo di esercizio ed a riparare gli eventuali microtraumi, cosa che sicuramente comporta un qualche lavoro, ma se questo comportasse un'enorme spesa energetica, allora i bodybuilder che si massacrano i muscoli dovrebbero consumare enormi quantità di calorie. Invece se non hanno vent'anni e/o non si dopano (o non sono già enormi quindi con un metabolismo molto alto), devono stare attenti a mangiare altrimenti tendono facilmente ad ingrassare e a perdere definizione. Infatti le palestre sono piene di armadi non definiti.

>I maratoneti,come altri atleti magri e poco pesanti,hanno un elevatissimo metabolismo (anzi,catabolismo) basale.

Ecco, vedi, questa è proprio la tesi che continui a ripetere senza mostrare una prova, una fonte, niente. Il maratoneta va in catabolismo durante la maratona, poi può anche darsi che le modificazioni che avvengono nel suo fisico lo porteranno ad avere pochi muscoli, ma questo semmai dovrebbe abbassare il suo metabolismo di base, non alzarlo. Ed è quello che io sostengo: un maratoneta, nei giorni in cui non si allena, non consuma molte calorie, anzi!

>Lo sa il mondo intero tranne che te,che continui a legare il metabolismo alla massa (anabolismo) invece che alla produzione e trasporto di energia.

Il traporto di energia serve quando l'atleta lavora, non quando è inattivo. Per metabolismo di base si intende quanto uno consuma quando è a riposo. Comunque, se lo sa il mondo intero, perché non è scritto da nessuna parte, neanche nei manuali? Allora forza, mondo intero! Lettori e moderatori del forum! Ci sarà qualcuno in grado di indicare una fonte che dimostri questa tesi!!! Finché nessuno lo farà, mi sentirò in diritto di considerarla una tesi fantasma.

>evidenzia qualcosa cui non trovi la risposta,che te la copio-incollo.

Ok, ad esempio vorrei avere una spiegazione e/o una fonte che spiega qual è la componente di forza nella maratona, e come si calcola.

Se vuoi ti spiego come la vedo io.
La forza, come tutte le grandezze fisiche, è un parametro calcolabile.
Ad esempio se io voglio calcolare la componente di forza nel ciclismo, posso misurare la forza che ci vuole per effettuare una singola pedalata (ovviamente, ad una data pendenza e usando un dato rapporto). Giusto?
Se la forza richiesta è ad una percentuale non trascurabile del massimale dell'atleta (ad esempio, il 70%), si può dire che quello è un gesto di forza (si può anche dire di potenza), che richiede la contrazione di molte o persino tutte le sue fibre muscolari (questo a sua volta richiede un condizionamento neuro-muscolare, che però ai fini della discussione possiamo trascurare).
Se poi al parametro-forza aggiungiamo il parametro-velocità, arriviamo a grandezze derivate (potenza, esplosività ecc.). Ad esempio un servizio nel tennis è un gesto esplosivo: occorre produrre il massimo sforzo partendo da fermi e in un tempo brevissimo. Invece un ciclista che fa uno sprint ha avuto il tempo per accelerare, quindi questo è un gesto di potenza ma non di esplosività.
Se invece al parametro-forza aggiungiamo il parametro-tempo, si parla di resistenza alla forza o forza resistente (che infatti per me sono la stessa cosa. Al massimo volendo si potrebbe fare una distinzione tra i due concetti in base alle percentuali di forza e resistenza). Il nuoto è uno sport che richiede un gesto del genere.
Questo è quello che il mio piccolo cervello ha capito (o crede di aver capito. Leggendo i giornaletti, aggiungerebbe Marina).
Ma se un determinato gesto non richiede una contrazione contemporanea di un'elevata percentuale delle fibre muscolari, vuol dire che non ha una componente di forza elevata, e dunque non può essere definito un gesto di forza (o di potenza). Ad esempio se la mia forza massimale è 100 chili, sollevare un chilo anche mille volte non è certo un gesto di forza.
Bene, e nella maratona? Questi maratoneti fortissimi di quanta forza hanno bisogno per compiere il loro gesto? Quante fibre muscolari devono reclutare in un dato momento per compiere quel gesto? In base a quale parametro li consideri fortissimi?
Dov'è l'errore nel mio ragionamento?

Ciao

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184

Re: Nuoto e palestra

METABOLISMO=ANABOLISMO+CATABOLISMO(FASI CHE SI ALTERNANO)mi permetto di precisare par fare chiarezza,almeno le definizioni biochimiche non sono opinabili.
"sperare che un'atleta evoluto possa continaure a supercompensare per sempre"è un'eresia:parliamo sempre di ritmi:infradiani,infrasettimanali o inframensili che siano...no parliamo certo di moto perpetuo!
ha ragione stefano nel dirti di"Chiedere ad un agonista cosa ne pensa":certe situazioni di fatica sono tali a livello biochimico perchè consumati alcuni substrati ad onte di altri:non è un'idea:è oggettivo che consumare certi metaboliti genera una fatica maggiore rispetto ad altri...
la mia supposizione dei giornaletti deriva dal fatto che sicuramente conosci la materia ma in modo molto frazionato e"da doxa"...hai certe idee in cui sei fissato come quella delle calorie e del lavoro aerobico:il lavoro aerobico è la base...è come se fosse farina,poi puoilavorarla per farla diventare quello che vuoi:dolci,salati,panatura,togliere glutine....farne quello che vuoi:queste varianti immaginale come i vaari tipi di forza e i vari metodi di allenarla...
su quello che ha detto stefano pur avallando parola per parola non intervengo perchè non mi sembra corretto...
per quanto riguarda il parametro di misurazione della forza,siccome vuoi citazioni,mi rifaccio al"Costanzo":in un diagramma ottenuto da assi cartesiani ortogonali mettiamo come variabili tensione e lunghezza:otterremo che più velocemente la miofibrilla si contrae maggiore è  la forza:di conseguenza la forza è definita il massimo numero di miofibrille reclutabili nella data unità di tempo:questo spiega in termini fisiologici tutto il ragionamento di stefano...le parole maari non saranno queste perchè dopo tanti anni che le ho studiate magari qualcosa mi sfugge,ma sul significato sono convinta..

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185

Re: Nuoto e palestra

>METABOLISMO=ANABOLISMO+CATABOLISMO(FASI CHE SI ALTERNANO)mi permetto di precisare par fare chiarezza,almeno le definizioni biochimiche non sono opinabili.

Sì, ma quando si parla di metabolismo di base a cosa ci si riferisce? Si prende un tizio, e si vede cosa consuma il suo organismo a riposo, cioè per il mantenimento delle sue funzioni vitali, quindi prescindendo dal consumo dato dall'attività sportiva.
Ovvio che le sue funzioni vitali comprendono anche il normale avvicendamento delle cellule, quindi anche di quelle muscolari, con un equilibrio tra anabolismo e catabolismo.
Ora, voi (e dico voi perché tu ti dici del tutto d'accordo con Stefano) dite che il maratoneta ha un metabolismo di base elevatissimo.
Però questa cosa non la avete ancora spiegata, né quantificata, né avete trovato una fonte che la conferma.

>per quanto riguarda il parametro di misurazione della forza,siccome vuoi citazioni,mi rifaccio al"Costanzo":in un diagramma ottenuto da assi cartesiani ortogonali mettiamo come variabili tensione e lunghezza:otterremo che più velocemente la miofibrilla si contrae maggiore è  la forza:di conseguenza la forza è definita il massimo numero di miofibrille reclutabili nella data unità di tempo:questo spiega in termini fisiologici tutto il ragionamento di stefano...

No, a me sembra che questo ragionamento spieghi parola per parola il ragionamento mio! Infatti non mi pare che nella maratona la miofibrilla si contragga velocemente, né che si contraggano tutte insieme. La maratona è un'attività di resistenza in cui sono coinvolte le fibre lente, che si contraggono lentamente, e che si danno il cambio nel corso del tempo. Quindi è un'attività a bassa componente di forza. Vedo che il Costanzo (che non conoscevo) mi dà ragione :-)

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186

Re: Nuoto e palestra

mi spiace di non essere esaustiva...se leggi tutti i post ti abbiamo rispoto,poi se la risposta non ti soddisfa è un altro paio di maniche...
io continuo a sostenere che la fisologia dia ragione a stefano...
sì,si prende un tizio gli si misura il metabolismo basale e poi lo si studia in attivitò fisica:parliamo di laboratori di fisiologia applicata allo sport nei quali si fanno questi studi...non è che io,stefano o chicchessia faciamo di queste cose:ci limitiamo ad applicare gli esperimenti degli studiosi,noi siamo dei semplici ripetitori...per l'ennesima volta,un maratoneta o in generale un atleta di endurance ha un metabolismo elevatissimo poichè l'effetto della tipologia dell'allenamento che fanno agisce per 48-72 ore...questo semplificato perchè mi sembra che ci siamo ripetuti troppe volte...il ragionamento del Costanzo prescinde dalla tipologia delle fibre bianche o rosse:parla di forza in relazione alla contrattilità delle miofibrille,solo questo...se vuoi credere che la forza è correlata alla velocità e che la maratona è un'attività a bassa componente di forza sei liberissimo di farlo...ma ti garantisco che se io lo avessi insinuato ad un esame mi avrebbero sbattuto fuori a calci nel sedere...

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Re: Nuoto e palestra

Mirkulus,
prendo atto del fatto che non consideri molecole le calorie  ma unità di misura,dunque siamo d'accordo su questo;evidentemente non ci eravamo capiti.
Non ne ero certo in effetti,ma così pareva doversi desumere da alcuni ragionamenti:per esempio quando parlavi della necessità di perdere calorie;esse infatti non sono una cosa che si consuma,bensì l'unità di misura di qualcosa che piuttosto si produce (energia),ciò che si perde invece sono le risorse che vengono bruciate per produrla.
Bene,l'importante è che ci siamo capiti nel concetto,al di là dei termini.

Concordo sul seguente punto:

ha scritto:

....dico che consumano meno risorse perché, se è vero che nell'unità di tempo consumano più di quelli aerobici, il problema però è che proprio perché sono molto intensi e comportano un accumulo di acido lattico, costringono l'atleta a rallentare e/o a fermarsi molto presto. Quindi sono lavori intervallati che comportano delle pause. E che oltre una certa durata non possono andare (pena possibili traumi muscolari).....

etcetera....
Però ti rammentavo che i lavori intensi non si esauriscono nelle sedute di forza esplosiva,dove aumenta il consumo a parità di tempo ma quello totale forse no (dipende se il lavoro viene seguito o meno da lavoro aerobico come recupero attivo-di solito capita sempre);infatti ti avevo elencato tutti gli altri lavori considerati intensi ponendo l'eccezione dei casi di lavoro massimale che hai sottolineato tu.
Poi,piuttosto che dire che gli atleti di resistenza mangiano di più,è certo che hanno bisogno di una differente scelta alimentare,con una dose molto maggiore di carboidrati;e potrebbe anche essere vero che assumono di più,però devi notare che questo dimostrerebbe un metabolismo più elevato rispetto agli altri,cosa che tu negavi e alla quale nemmeno io credo;piuttosto come spiegavo ritengo che tra i differenti tipi di atleti (resistenti o meno) non ci siano grosse differenze metaboliche e che siano tutti più o meno paragonabili tra loro;non fosse altro che tutti loro devono allenarsi per raggiungere i limiti prestativi,e il limite è dato dal nostro DNA ed è uguale per tutti,pur nella diversità tra gli sport.

La Vo2Max (massima velocità del consumo di ossigeno) non è altro che la potenza aerobica,cioè la massima espressione di potenziale energetico data dal sistema aerobico;la potenza massima fisiologicamente ipotizzabile è uguale per tutti,ed è stata misurata in una mole di ATP al minuto (in atleti super allenati e in forma) per una capacità massima (durata del sistema) di 20-25 minuti effettivi.
Dopodichè l'intensità cala anche a causa del piruvato prodotto che deve essere smaltito con andature inferiori alla soglia.

Sul punto del bilancio calorico,io parlavo di mele e tu hai risposto con le pere.
E' chiaro che il cibo deve reintegrare le scorte utilizzate,è il nocciolo di quello che ti contestavo all'inizio quando propugnavi di reintegrare in misura minore del fabbisogno di recupero.
Quello che invece sottolineavo io è che se tu hai consumato Tot glicogeno e Tot proteine,potranno venire reintegrate congruamente solo se ti alimenti in modo corretto,se non lo fai ci saranno squilibri con dosi in eccesso che andranno in lipidi,o con dosi in difetto che renderanno difficile il recupero.
Perchè se vuoi glicogeno devi mangiare carboidrati,perchè per reintegrarlo con le proteine dovresti assumerne in dosi eccessive,superiori ai due grammi per etto di peso muscolare,cosa assolutamente folle.

Mirkulus ha scritto:

In realtà il fatto che un certo esercizio richieda il recupero di qualche giorno non significa che quei giorni servano a reintegrare le energie spese, altrimenti non ci si potrebbe continuare ad allenare, ma dovrebbero essere giorni di riposo completo (come avviene ad esempio ad un maratoneta o ad un tennista che ha fatto un match di 5 ore: il giorno dopo è cotto ed è meglio che stia fermo). Invece i giorni di recupero in chi si allena (ma continua ad allenarsi con lavori alternativi) servono per consentire all'organismo di adattarsi a quel tipo di esercizio ed a riparare gli eventuali microtraumi, cosa che sicuramente comporta un qualche lavoro, ma se questo comportasse un'enorme spesa energetica, allora i bodybuilder che si massacrano i muscoli dovrebbero consumare enormi quantità di calorie. Invece se non hanno vent'anni e/o non si dopano (o non sono già enormi quindi con un metabolismo molto alto), devono stare attenti a mangiare altrimenti tendono facilmente ad ingrassare e a perdere definizione. Infatti le palestre sono piene di armadi non definiti."

Qui non hai le idee chiare.
Per prima cosa,il recupero deve essere sia fisiologico-funzionale sia energetico.
Quello energetico (glicogeno) necessita dalle 36 alle 48 ore e in alcuni casi molto di più,è appurato scientificamente.
Quello funzionale invece avviene più velocemente se piuttosto che riposarti produci un recupero attivo;per esempio,il lattato ematico viene smaltito per dimezzamento ogni 30 minuti di inattività oppure in soli 20 minuti di lavoro aerobico blando,il quale non intacca in modo significativo il recupero energetico.
Per questo il giorno dopo lavori intensi NESSUNO riposa completamente,ma lavora in modo blando senza raggiungere la soglia allenante (ammontare di spesa energetica che innesca un adattamento eccedente la compensazione).
Comunque gli eterocronismi sono il lasso di tempo ideale per riproporre gli stessi lavori allo scopo di sfruttare il picco di supercompensazione e cercarne una superiore,e solo nel caso della Vo2Max sono dettati da un recupero energetico;in questo caso le 72 ore sono TUTTE finalizzate a questo scopo;dunque in quel lasso di tempo si possono fare certi lavori,ma altri invece no.

In secondo luogo,i culturisti grassi sono quelli che hanno diminuito il lavoro,e la massa muscolare inutile viene degradata;cioè perdi muscolo ma non il peso e ti resta la ciccia.
Se invece volessero perdere massa senza ingrassare dovrebbero semplicemente fare lavori di forza ma diminuire l'assunzione di proteine,così il muscolo si cannibalizza.

ha scritto:

Ecco, vedi, questa è proprio la tesi che continui a ripetere senza mostrare una prova, una fonte, niente. Il maratoneta va in catabolismo durante la maratona, poi può anche darsi che le modificazioni che avvengono nel suo fisico lo porteranno ad avere pochi muscoli, ma questo semmai dovrebbe abbassare il suo metabolismo di base, non alzarlo. Ed è quello che io sostengo: un maratoneta, nei giorni in cui non si allena, non consuma molte calorie, anzi!

Tu continui a vedere il muscolo con una sola dimensione:la larghezza;invece il muscolo ne ha altre,la più importante è la lunghezza,dalla quale dipende la flessibilità muscolare,uno dei parametri in assoluto più importanti per determinarne la forza.
I muscoli larghi sono solo più visibili,non sono necessariamente più forti.

La massa è indice di un lavoro anabolico (in palestra spesso indotto artificialmente o incongruamente con metodi che ingannano l'organismo e modificano l'omeostasi) che è la parte costruttiva del metabolismo;quella di produzione e trasporto energetico è il catabolismo.
Una massa elevata necessita di un metabolismo elevato per sostenerla.
Quello che però tu continui a non capire è che la larghezza del muscolo non è l'unico indicatore nè della massa nè dell'attività muscolare,per i motivi che ti ho appena spiegato sopra.
Trovo ridicolo scrivere i nomi di quelli che hanno redatto i libri (esclusivi,che non trovi altrove se non ai corsi federali) che ci hanno fatto studiare alla Sds e che non potresti comunque consultare,trovo anche ridicolo che mentre me li chiedi non ti preoccupi di fornire quelli che asseriscono il contrario che professi tu.

Ti avevo già risposto che la componente di forza nella maratona non c'è bisogno di calcolarla,perchè è evidente che è il 100 per cento,visto che tutta la gara si fa usando la forza dei muscoli delle gambe.
Forza=capacità di vincere una resistenza (nel senso di ostacolo,impedimento)
Resistenza=capacità di durare nel tempo in esercitazioni di forza.
Bastano le due definizioni a stabilire che la resistenza è un parametro della forza.
Il fatto che tu non lo accetti non toglie valore alla mia risposta,ma ne toglie alla qualità delle tue conoscenze.

Mi permetto (senza offesa) di fare alcune osservazioni sulle tue opinioni finali (che sono definite in modo rudimentale ma non tanto fuori asse).
Quello che volevi misurare non è la forza ma il fabbisogno energetico.
Per esempio nel nuoto il fabbisogno energetico di un 1500 stile è 1,2 Moli di ATP al minuto,mentre nel 100 è di 1,8 Moli ATP al minuto;l'osservazione è che dato che il sistema aerobico arriva solo fino a una Mole\min. il resto,sia nella velocità sia in resistenza,deve essere fornito dal sistema glicolitico.
La forza (massima),ossia in parole povere il lavoro,invece si misura in Joul.

Quella che tu definisci percentuale non trascurabile del massimale,il 70% è una percentuale bassissima,dato che per definizione la resistenza aerobica si attesta al 75% e la soglia all'80%,mentre il 70 è uno sforzo adatto al riscaldamento e al defaticamento.

La differenza tra potenza ed esplosività c'è solo se la potenza è di tipo aerobico;in caso contrario coincidono,perchè la forza esplosiva è definita dalla velocità di erogazione del sistema glicolitico.

Poi non è la percentuale di forza che stabilisce di quale tipo di resistenza si tratti,bensì il meccanismo deputato a produrla.
Perchè la resistenza alla forza è la capacità (dimensione) del sistema glicolitico,che si verifica nel citoplasma con la metabolizzazione di glicogeno.
Invece la forza resistente (resistenza aerobica) è la dimensione del sistema aerobico,che avviene nei mitocondri con procedimenti ossidativi.

Infine ciò che distingue la resistenza dalla forza massimale non è il numero di fibre coinvolte,ma il tipo di sinergia del loro lavoro:
i lavori di resistenza sono definiti dall'alternanza,mentre quelli del massimale dalla sincronia.

Comunque dato che quello che conta non sono i termini ma i concetti,direi che dato che io ho chiaro cosa intendi tu per forza e resistenza e tu hai chiaro invece cosa intendo io,vediamo di tornare ai dilemmi iniziali:
è efficace affidarsi solo al deficit alimentare per dimagrire ?
si può asserire che un atleta resistente sia debole solo perchè ha muscoli lunghi invece che larghi ?

Io sostengo che lo sport,in particolare l'incremento di forza (soprattutto la componente generale,più della resistenza che agisce solo in modo diretto e temporalmente limitato) contribuisca più efficacemente al dimagrimento.
E sostengo anche che la resistenza non significa necessariamente muscoli piccoli (questa è una scemenza da palestra,dove evitano la resistenza aerobica per paura che cali la sezione muscolare) perchè la resistenza è definita dal lavoro in alternanza (non dalle poche fibre).
E sostengo infine che la sezione NON E' l'unico parametro di incremento della forza generale (cioè senza considerare la resistenza).
Devi sapere infatti che dopo i lavori di forza,i nuovi sarcomeri vengono costruiti ai lati del muscolo (larghezza) solo se il lavoro era concentrico;se invece era isometrico o eccentrico vengono messi ai capi articolari,allungando il muscolo senza ingrossamento evidente;eppure IN ENTRAMBI I CASI il muscolo è divenuto più forte,soprattutto nel caso di lavoro eccentrico che determina un carico di lavoro superiore.
Dire che un muscolo è debole solo perchè non è voluminoso è una stronzata,e lo sa chiunque abbia preso ceffoni da Bruce Lee.

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Re: Nuoto e palestra

marina ha scritto:

se vuoi credere che la forza è correlata alla velocità e che la maratona è un'attività a bassa componente di forza sei liberissimo di farlo...ma ti garantisco che se io lo avessi insinuato ad un esame mi avrebbero sbattuto fuori a calci nel sedere...

Io l'ho visto succedere (più o meno diceva qualcosa del genere).
Il tizio era uno che la settimana prima si vantava con noi,in privato,di saperne di più degli istruttori perchè aveva fatto un anno di scienze motorie (senza capirci un acca,evidentemente).
lol

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189

Re: Nuoto e palestra

in che occasione? wink  big_smile iul guaio che molti di questi riescno a laurearsi in scienze motorie sad

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di marina sito web

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Re: Nuoto e palestra

Esame da allenatore,non ricordo se il primo o il secondo livello;ricordo solo che i sette prima di me furono segati tutti.

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191

Re: Nuoto e palestra

Marina

>per l'ennesima volta,un maratoneta o in generale un atleta di endurance ha un metabolismo elevatissimo poichè l'effetto della tipologia dell'allenamento che fanno agisce per 48-72 ore...questo semplificato perchè mi sembra che ci siamo ripetuti troppe volte...

Veramente è la prima volta che rispondi esplicitamente.
Finalmente ho capito perché secondo voi il maratoneta ha un metabolismo di base elevato. Sarò stupido, ma fino ad ora non l'avevo capito: a me pare che non l'avevate proprio detto.
Se è così, però, a me pare che voi confondiate il metabolismo di base IN Sé, dagli effetti dati dall'allenamento.
Ad esempio nel McArdle (ed. Ambrosiana, pag 154), si citano, tra le "componenti del dispendio energetico quotidiano", le tre seguenti voci:
- Consumo metabolico a riposo (metabolismo del sonno, metabolismo basale, metabolismo della veglia)
- Effetto termogenico dell'attività fisica (Lavoro, casa, sport)
- Effetto termogenico degli alimenti

A me pare dunque evidente che non è corretto inserire, nel metabolismo basale, la maggiore spesa energetica data dall'attività fisica, comprese le necessità di recupero dopo l'attività fisica.
In ogni caso, anche volendo farlo, non direi proprio che l'attività aerobica comporta un grande dispendio energetico per il recupero: il grosso del dispendio energetico è quello che si ha durante l'attività fisica. Semmai sono le attività anaerobiche che comportano un aumento del dispendio energetico nelle ore successive.
Poi se un maratoneta a causa dell'allenamento va in deplezione di glicogeno, e ci metterà 24 ore a recuperarlo grazie ai pasti, questo non significa certo che è aumentato il suo metabolismo basale! Si potrebbe fare il paragone con una famiglia che è costretta a fare una spesa improvvisa una tantum (ad esempio un'auto nuova): anche se poi quella spesa peserà nei conti dei mesi successivi, non è corretto da un punto di vista contabile, inserire quella spesa alla voce "spesa quotidiana".
Quindi secondo me il metabolismo basale si calcola a prescindere dall'attività fisica, e dipenderà dalle caratteristiche fisiche dell'atleta. Un bodybuilder che pesa 110 chili consuma tanto anche se non si allena: i suoi muscoli avranno comunque un metabolismo elevato perché sono cellule vive, che hanno bisogno di energia. Il maratoneta no.
Quello che poi il maratoneta consuma nei suoi allenamenti rientra invece nel consumo sportivo, che infatti nel caso della maratona è elevatissimo.

>il ragionamento del Costanzo prescinde dalla tipologia delle fibre bianche o rosse:parla di forza in relazione alla contrattilità delle miofibrille,solo questo...

Ok, però rimane il fatto che le tipologie di fibre diverse hanno una diversa velocità contrattile, quindi non mi pare così peregrino inserire questo elemento nella discussione. Cioè: le fibre veloci intervengono quando è richiesta una elevata quantità di forza. Cosa che non accade nella maratona (il maratoneta ha un'elevata percentuale di fibre lente).

>se vuoi credere che la forza è correlata alla velocità e che la maratona è un'attività a bassa componente di forza sei liberissimo di farlo...ma ti garantisco che se io lo avessi insinuato ad un esame mi avrebbero sbattuto fuori a calci nel sedere...

Scusa, ma sei stata tu a connettere la forza con la velocità delle contrazioni, e infatti hai detto: "otterremo che più velocemente la miofibrilla si contrae maggiore è  la forza:di conseguenza la forza è definita il massimo numero di miofibrille reclutabili nella data unità di tempo".

Adesso per non darmi ragione ti rimangi quello che hai detto?
:-)

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Re: Nuoto e palestra

Questa poi ha i campanelli (per non dire altro....),
sono giorni che diciamo che gli atleti sono tutti atleti,dato che i lavori fisici sono TUTTI di impatto metabolico (a patto che si sorpassi la soglia allenante,cosa caratteristica di OGNI tipo di allenamento),dunque hanno ripercussioni sul metabolismo,il quale è sempre elevato (rispetto ad un sedentario) per qualunque tipo di atleta (altrimenti che razza di atleta sarebbe?) e influisce sulla disponibilità e impiego delle risorse.
E non confondiamo proprio un bel niente,sei tu che non capisci quando con metabolismo ci riferiamo a volte a quello basale,o altre volte a quello innescato dall'attività sportiva diretta (lo chiami consumo sportivo,ebbene è metabolismo);evidentemente abbiamo sbagliato a dare per scontato che tu capissi la differenza senza sottolinearla ogni volta come se si parlasse ad uno che non ne sa nulla.

Ha ragione Marina (plurilaureata,se non lo sapessi) quando dice che hai qualche cognizione qua e la e provi con incerto successo a metterle in relazione tra di loro.
Non sarebbe mica una vergogna,solo che ti ostini a dissertare di miofibrille di contrazioni o di tetano o di altro per dimostrare l'indimostrabile:che gli atleti di resistenza sono meno atleti (o meno forti o come ti pare) degli altri;e non ti accorgi che nel frattempo sei passato da una tesi che li vede magri perchè spendono molto nell'attività (poi ti ho spiegato come invece l'aerobia sia meno dispendiosa di quella intensa),ad una opposta secondo la quale hanno un metabolismo bassissimo.

Mettiti in testa una volta per tutte che uno sportivo,un'atleta,chiamalo come ti pare uno che lavora a cadenze periodiche allo scopo di migliorare la prestazione nel suo sport specifico.....è una persona con una attivazione metabolica superiore alla media,con differenze che certamente esistono (e che saranno anche quantificabili per chi non ha altro da fare) ma che sono marginali e risibili a meno che non si tratti di sport come il gioco delle bocce o le freccette;e che fare delle classifiche assurde per stabilire chi è più forte,o cazzuto,o che sputa più lontano,è una baggianata che può venire in mente solo a qualcuno che ancora non ha la maggiore età e che misura il mondo con la visione infantile e facilmente impressionabile da bar dello sport.

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193 (modificato da Mirkulus 09-08-2010 00:40:18)

Re: Nuoto e palestra

>E non confondiamo proprio un bel niente,sei tu che non capisci quando con metabolismo ci riferiamo a volte a quello basale,o altre volte a quello innescato dall'attività sportiva diretta

Peccato che tu stessi avevi scritto (pag.6):
>Il culturista ha muscoli grossi e forti,che spendono molto anche mentre si dorme;invece il maratoneta ha muscoli meno voluminosi ma comunque lunghi e forti e con attività elettrica elevatissima,che pure spendono molto anche a riposo,come quasi ogni sportivo.
Quindi entrembi sono molto definiti a causa di un altissimo metabolismo basale.

Come vedi, avevi parlato proprio di metabolismo basale, riferendoti al maratoneta.

>che gli atleti di resistenza sono meno atleti (o meno forti o come ti pare) degli altri

Forte è un concetto fisico, mai detto che sono meno atleti. Anzi, gli atleti di resistenza sono atleti a tutti gli effetti, semmai sono più atleti loro di chi è soltanto forte perché allenano il cuore, che è il muscolo più importante. Sei tu che hai interpretato le mie parole partendo dai tuoi preconcetti e hai pensato che volessi elogiare l'atleta di potenza e sottostimare l'atleta di resistenza, cosa che non ho mai fatto.

>e che fare delle classifiche assurde per stabilire chi è più forte,o cazzuto

Forte è una definizione fisica, cazzuto è un giudizio di valore che non ho mai dato.

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194

Re: Nuoto e palestra

Mirkulus non pensi di stare un po' esagerando a riprendere in continuazione ciò che dicono Stefano e Maria Pia? E' un forum non un'aula di tribunale... La pensate diversamente e sta pure bene il mondo è bello perchè è vario ma questo botta e risposta non porta da nessuna parte...

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Re: Nuoto e palestra

Mirkulus ha scritto:

>E non confondiamo proprio un bel niente,sei tu che non capisci quando con metabolismo ci riferiamo a volte a quello basale,o altre volte a quello innescato dall'attività sportiva diretta

Peccato che tu stessi avevi scritto (pag.6):
>Il culturista ha muscoli grossi e forti,che spendono molto anche mentre si dorme;invece il maratoneta ha muscoli meno voluminosi ma comunque lunghi e forti e con attività elettrica elevatissima,che pure spendono molto anche a riposo,come quasi ogni sportivo.
Quindi entrembi sono molto definiti a causa di un altissimo metabolismo basale.

Come vedi, avevi parlato proprio di metabolismo basale, riferendoti al maratoneta.

Peccato cosa ?
Che una volta tra le tante altre avevo specificato bene oppure che le altre invece non lo avevo fatto quando invece mi riferivo agli altri spetti,oppure che ciò che scrivo è vero anche se non ti quadra ?
Oppure che non ha nessuna attinenza con ciò che avevi citato e fa solo ulteriore confusione ?

Mirkulus ha scritto:

>che gli atleti di resistenza sono meno atleti (o meno forti o come ti pare) degli altri

Forte è un concetto fisico, mai detto che sono meno atleti. Anzi, gli atleti di resistenza sono atleti a tutti gli effetti, semmai sono più atleti loro di chi è soltanto forte perché allenano il cuore, che è il muscolo più importante. Sei tu che hai interpretato le mie parole partendo dai tuoi preconcetti e hai pensato che volessi elogiare l'atleta di potenza e sottostimare l'atleta di resistenza, cosa che non ho mai fatto.

>e che fare delle classifiche assurde per stabilire chi è più forte,o cazzuto

Forte è una definizione fisica, cazzuto è un giudizio di valore che non ho mai dato.

Penso che appigliarsi a ogni virgola come un azzeccagarbugli da tribunale non sia una gran bella cosa,e non sia sufficiente a cancellare il senso di ciò che hai professato fino ad ora,e che è chiarissimo.

Ciao

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196

Re: Nuoto e palestra

sto iniziando a pensare che mirkulus sia un delegato della federazione che ci mette alla prova wink

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di marina sito web

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Re: Nuoto e palestra

Maria Pia se la Federazione si abbassa a questo vuol dire che siamo proprio alla frutta!!!!

Comunque l'aveva smessa con A CAMURRIA e se continuate a rispondergli vi troverete in 3 nel forum!

Propongo una soluzione: continuate in privato a battagliare e quando avete trovato un accordo lo pubblicate nel forum!!
Secondo me tra 30 anni state ancora a discutere allora due sono le cose: o Mirkulus è un guastatore o vi divertite anche voi con sta sicumera!!

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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198

Re: Nuoto e palestra

stefano '62 ha scritto:

Se ti scarichi energeticamente durante una seduta e poi nuoti anche il giorno dopo,il massimo che ti può succedere è che quel giorno nuoterai a regimi inferiori,sulla base delle tue disponibilità energetiche.
E' esattamente ciò che fanno i professionisti quando fanno undici allenamenti a settimana:non è che ogni allenamento sia una guerra,semplicemente diluiscono gli allenamenti più specifici e importanti (nonchè dispendiosi) in mezzo ad allenamenti aerobici molto meno dispendiosi,durante i quali magari curano le fasi tecniche e la ricerca degli equilibri (si chiama recupero attivo);se invece riposassero completamente a casa loro,allora quei lavori dovrebbero trovare il modo di infilarli nelle sedute pesanti,togliendo tempo ai lavori metabolici.
Ma si parla di professionisti.

Ciao

Grazie per la risposta, mi rassicura! Non nuoto come i professionisti, non credo di aver mai degli allenamenti "pesanti". E' stato pesante solo quando sono passata di livello, ma in fondo credo che il tipo di allenamento che facciamo adesso sia sopratutto per farci adattare alla resistenza (non lavoriamo mai con il cronometro). Mi è stato detto che, per come sono divisi i livelli da noi, nel precedente livello non c'era allenamento (solo acquaticità e tecnica) e nel mio attuale "forse un pochino si potrebbe dire"...

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199

Re: Nuoto e palestra

è un secondo livello a quanto ho capito...hai avuto difficolltà a variare ritmo!
mario,per me e stefano rispondere non è mai una camurria...solo che non mi va che si pensi che noi non rispondiamo o non sappiamo rispondere o eludiamo le domande...

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200 (modificato da Marioaversa 09-08-2010 12:41:23)

Re: Nuoto e palestra

marina ha scritto:

..solo che non mi va che si pensi che noi non rispondiamo o non sappiamo rispondere o eludiamo le domande...

Sfido chiunque a dimostrare il contrario!! E lui gioca prprio sulla vostra disponibilità.
Che Nuotomania dia fastidio a qualcuno non lo scopro certo adesso (poi a quattro occhi ti riferirò i commenti di alcuni pseudo addetti ai lavori con i quali mi sono scontrato in piscina) l'invidia e i "Troll" si combattono col silenzio. Questo è un bellissimo forum, non roviniamo tutto.
Ti abbraccio forte

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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