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Argomento: nuoto preagonistico

Buon giorno. Sono la mamma di due bimbi di 6 e 7 anni, entrambi frequentanti il settore propaganda nella loro piscina. Premetto che mentre per il più piccolo l'acqua è sempre stata un problema, ma la sua istruttrice di nuoto ha fatto miracoli, il maggiore è sempre stato attirato dall'acqua, e in estate trascorreva intere giornate passando da una piscina all'altra (ancora prima di iniziare scuola nuoto già andava sott'acqua da una parte all'altra della piscina per bambini che c'è in una struttura all'aperto). Per cui quando mi hanno proposto, all'inizio per il maggiore, di inserirlo nella squadra di pre-agonistica ne sono stata fiera e contenta per lui. Ma con le prime gare sono iniziati i primi problemi. Infatti si faceva prendere da una tremenda ansia e non riusciva ad avere risultati (che invece otteneva facilmente durante gli allenamenti). Lui è un tipo ansioso, infatti anche a scuola ha avuto problemi di ansia quando ha dovuto affrontare per la prima volta le prove in classe, ma già dalle seconda volta, non ci sono più stati problemi, anzi la sera prima non vedeva l'ora di affrontarle! Dalle gare i problemi continuavano in piscina. Infatti l'allenatore, probabilmente deluso da lui, non ci andava molto leggero, creando un ulteriore disagio ("l'allenatore mi da fastidio, ho paura di lui"). Da quando hanno fatto entrare anche il fratello nella squadra, il quale avendo un carattere molto più competitivo e più ribelle del maggiore, ha avuto subito buoni risultati. L'allenatore li faceva competere insieme, ottenendo la grinta che voleva anche dal grande. Ma le gare continuavano a non andare bene. In più di una occasione ho parlato con l'allenatore, dicendogli cosa succedeva, apparentemene sembrava capire e cambiava atteggiamento nei confronti del bambino. Ma la cosa non durava molto (finché durava Matteo mi diceva "quanto mi piace stare in piscina, oggi l'allenamento è durato troppo poco, ci sarei stato per altre tre ore!"). Peccato durasse solo poche settimane per poi ricadere in depressione. Ed ora, in più di una occasione, Matteo mi ha riferito che l'allenatore non appena lui diceva di non riuscire, per esempio, a respirare ogni 5 bracciate,  gli rispondeva che allora poteva andarsene. Ultimamente, prima di entrare si mette a piangere (e non per paura dell'acqua, questo è certo) ed anche in questa occasione gli dice che se se la prende così è bene che se ne vada (questo me lo ha riferito la mamma di un compagno). Mi domando: ma gli allenatori che si dedicano ai bambini, hanno un minimo di preparazione di psicologia infantile? Già è difficile combattere con gli adulti, ma con i bambini è moloto più delicata la situazione, in quanto non hanno modo difendersi! Perché non dice a me le cose che dice a lui?
Ho pensato di affrontare il problema con qualcuno della direzione, e sentendo altri genitori, ho avuto riscontro anche della loro scontentezza per gli atteggiamenti troppo duri.
L'alternativa è cambiare piscina, peccato che in città quella sia la migliore, sia per grandezza che per la preparazione degli allenatori!
Vi prego, qualcuno può darmi un consiglio su come affrontare la situazione, e dall'incubo, tornare alla gioia della passione che animava mio figlio all'inizio?
Grazie
Sandra

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Re: nuoto preagonistico

("l'allenatore mi da fastidio, ho paura di lui")
Meriti senz'altro una risposta,ma lo farò nella discussione apposita,che avevo aperto proprio per fare chiarezza sule metodiche di allenamento giovanile,e che ti consiglio di leggere.
Segui il link:
http://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=1221

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: nuoto preagonistico

sono sconcertata.

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di marina sito web

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