Allora dato che piscis99 linka un mio vecchio post,io ne copio-incollo un altro postato pure questo altrove.
Eccolo qua:
Il riscaldamento ha diverse finalità :
metaboliche
funzionali
biomeccaniche
psicologiche
Le considerazioni metaboliche (ed energetiche) le ha già esposte GMM,restano le altre:
quelle funzionali si perseguono preparando il sistema locomotore allo sforzo,e la cosa più importante da sottolineare è che i tendini hanno la cattiva abitudine di adattarsi più lentamente di quanto non facciano i muscoli,e uno sforzo muscolare a tendini freddi è davvero pericoloso,dunque è opportuno prepararli dapprima con ripetute a intensità variabile sopra e sotto la soglia (di volume limitato per le considerazioni energetiche correttamente fatte da GMM),poi anche con veri e propri scatti ad altissima velocità.
Con lo stretching è meglio non esagerare e non va fatto con scopi di allungamento che potrebbero stressare il muscolo in prossimità di un impegno pesante,bensì con scopi di riscaldamento e di mantenimento dello stato di veglia dei distretti muscolari.
Quelle biomeccaniche si soddisfano nuotando alcuni tratti in passo di gara,in modo da sperimentare e risvegliare nell'atleta la sensazione di nuoto precisa che dovrà poi saper riconoscere ricercare e mantenere in gara.
Naturalmente per le solite considerazioni energetiche di cui sopra,ma anche per evitare accumuli di cataboliti (lattato) smaltibili in tempi lunghi,ciò va fatto con parsimonia,con scopi appunto biomeccanici e non metabolici.
Comunque in una gara (che non sia di fondo) non ci si avvicina nemmeno lontamente al budget di glicogeno disponibile che invece si prosciuga molto più facilmente in un allenamento,dunque niente paura se l'allenatore ti chiede qualche passo di gara.
Quelli psicologici sono in assoluto i più importanti e si soddisfano se l'atleta è convinto che ciò che farà in riscaldamento non comprometterà la sua gara,e l'allenatore non dovrà assolutamente imporre cose che inneschino tale convinzione;dunque vale la pena che gli allenatori si soffermino anche a spiegare queste cose ai loro atleti,per poter lavorare bene anche in fase di riscaldamento pre-gara.
Un riscaldamento completo prevede una fase di semplice riscaldamento metabolico di prima attivazione aerobica che può tranquillamente arrivare alla soglia senza però oltrepassarla,poi una fase di attivazione funzionale con un pò di tecnica e di cambi di andatura o di scatti velocissimi ma brevi,magari anche in virata in arrivo o dopo la partenza da fare preferibilmente verso la fine e che concernono la parte biomeccanica del riscaldamento,poi una fase di vera e propria attivazione aerobica con ripetute variabili a seconda della gara (per un 400 minimo occorre farsi un pò di ripetute da 200 o da 100 nuotate bene ricercando gli equilibri della nuotata).
Ciao
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