1

Argomento: ne vogliamo parlare?

ho visto alla tv quel nonno dei due ragazzi di 12 anni che è morto dopo essersi tuffato per salvare i nipoti.. vorrei il parere di tutti riguardo
1) perchè i bagnini e gli assistenti hanno lasciato andare i ragazzi?
2) perchè ci sono ragazzi così deficienti? io li avrei lasciati lì..

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

Condividi sui social

2

Re: ne vogliamo parlare?

non soltanto i ragazzi. ci sono anche anziani sconsiderati che fanno delle sciocchezze che possono costare carissimo.
in paese vicino a dove vivo io qualche giorno fà una signora di 92 anni è andata fino alla boa dei 200m. questa signora ha avuto un malore, ha inghiottito una quantità enorme di acqua e l'hanno presa in tempo. tuttavia qualche giorno dopo è morta in ospedale.
la cosa ancora più incredibile è che a questa signora l'anno prima era successa una cosa simile e si era salvata per un pelo.

wink

Condividi sui social

Re: ne vogliamo parlare?

Verso la metà degli anni 90 io e un paio di colleghi abbiamo salvato una ottantenne tedesca vittima di un malore (cuore) mentre nuotava nel mare mosso.
Rianimazione in piena regola in spiaggia poi in reparto rianimazione e ce l'ha fatta.
L'anno seguente due colleghi a me limitrofi estraggono dall'acqua una donna ormai priva di vita per un infarto massivo (morte immediata),mentre tentiamo ugualmente di rianimarla la guardo bene in faccia...era la stessa dell'anno prima,stavolta dai e dai c'era riuscita.
Come nella storia di nuotix,la risposta è che ad un cerrto punto della vita se ne fregano e pensano che tanto vale fare quello che gli pare.

Quanto alla storia di Carlo io non ne ho sentito parlare per cui non parlo del caso specifico di quel povero nonnetto.
Devo però sottolineare una cosa che i non addetti ai lavori non sanno:quando sentite in tv che tizio è morto in mare dopo avere salvato caio,nove volte su dieci è una balla.
Perchè non è possibile riuscire a salvare qualcuno ma poi restarci,a meno di non tornare in acqua per qualche altro misterioso motivo.
Quello che accade in realtà è che nel mare in burrasca è già difficile anche solo cercare di raggiungere un punto stabilito senza andare invece altrove portato dalla corrente (figuriamoci dunque salvare qualcuno),e io che lo faccio spesso vi garantisco che già arrivare al pericolante è una bella impresa....dunque accade piuttosto che il coraggioso turista finisce chissà dove e poi affoga da qualche altra parte.
Solo che poi i giornali ci ricamano sopra trasformando il semplice tentativo in un salvataggio reale,un pò come premio postumo al coraggio,un pò perchè a loro piace distorcere la realtà per raccontare qualcosa di interessante.

La stessa cosa è successa a Marina di Ravenna nel caso dei due ragazzini in difficoltà e dell'extracomunitario morto per salvarli,in un tratto di mare in burrasca e senza bagnini.
Medaglia d'oro postuma meritata,poveraccio,solo che il poverino è andato a fondo subito come un sasso,mentre i due ragazzini che i giornali volevano issati sugli scogli da lui,sono invece stati salvati dagli atleti di una squadra agonistica di nuoto per salvamento presente li per caso.
Ma ai giornali raccontata cosi non piaceva.

Per rispondere a Carlo
1) devi chiederlo ai bagnini,ma probabilmente è stato insegnato loro che il bagnino è un supereroe che fa a pugni con le onde,ma solo se ti prendi il disturbo di andarlo a chiamare tra un pisolino e l'altro.
Ovviamente la realtà è un'altra,il bagnino deve controllare e prevenire e intervenire solo le poche volte che è inevitabile,e chi lavora diversamente è un cialtrone da denunciare all'autorità.
2) il pubblico non è obbligato per legge a intendersi di mare onde e correnti,ed è per questo che i bagnini sono obbligati a sorvegliare e dare le informazioni necesarie quando è il caso,usando fischieti potenti,o prendendoli per le orecchie e riportarli a riva come faccio io alcune volte;tutto questo PRIMA che il pericolo sia conclamato.
Poi se i bagnini dormono o parlano di milan e inter mentre la gente fa il bagno,è chiaro che la gente pensa che non ci sia pericolo.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

4

Re: ne vogliamo parlare?

per quanto riguarda certi giornali e certi giornalisti, è bene stendere un velo pietoso perché dimostrano di essere capaci anche di speculare su casi simili senza il minimo rispetto per i morti. basti accendere la tv, vedere certi tg, certi salotti pomeridiani (tipo quelli con barbara d'urso), certi programmi serali che ogni santissimo giorno ci propinano innumerevoli servizi di cronaca nera, trasformando delle sanguinose e dolorose tragedie in reality show sulla morte delle persone il tutto per fare audience e guadagnarci sopra. guadagnare sulla morte altrui. semplicemente rivoltante
solo per fare qualche esempio: il delitto di cogne, le due ragazzine che sono state assassinate, il delitto di meredith kercher, ora vedo che va fortissimo il delitto di melania rea. tutti i giorni abbiamo aggiornamenti su fatti assolutamente inutili che ledono la memoria dei morti e il dolore dei cari delle vittime.
ma io mi chiedo: ma questa gente al mattino riesce a guardarsi allo specchio?

per quanto riguarda i bagnini, devo esprimere un pensiero ho sempre sostenuto. a mio parere la stragrande maggioranza di coloro che prendono il brevetto (molti giovanissimi, molti su per giù della mia età), vogliono fare questo mestiere giusto per sbarcare il lunario, giusto per mettersi da parte un po di soldi prendendo sotto gamba ciò che questo implica. penso che fare il bagnino non significhi rompersi le p***e sul trespolo, cuocersi sotto il sole e mettere a posto la spiaggia. invece è un ruolo di assoluta responsabilità da cui può dipendere la vita delle persone che si trovano in pericolo inghiottite dalle onde. è per questo motivo ad esempio che io personalmente non voglio prendere il brevetto (e anche perché fisicamente non penso di essere adatto).
forse c'è troppa leggerezza sia in chi li riceve i brevetti e a volte in chi li dà perché non dovrebbe essere un mestiere per tutti

wink

Condividi sui social

Re: ne vogliamo parlare?

.....mettere a posto la spiaggia ????

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

6

Re: ne vogliamo parlare?

intendevo quando la devono pulire, la devono rastrellare oppure chiudere gli ombrelli aperti

wink

Condividi sui social

Re: ne vogliamo parlare?

A San Benedetto del Tronto c'è un ottimo servizio di salvataggio, non mettono a posto la spiaggia, ma stanno in riva la mare con il fischietto, quando il mare è mosso e si fanno sentire da qualche scriteriato, quando poi c'è molta genta in acqua, con il mare calmo, sorvegliano a bordo del pattino. Veramente rassicuranti. quando ero piccolo io, anni '70, non c'era un servizio così puntuale e rassicurante.

Condividi sui social

Re: ne vogliamo parlare?

nuotix ha scritto:

intendevo quando la devono pulire, la devono rastrellare oppure chiudere gli ombrelli aperti

wink

Il marinaio di salvataggio deve fare solo la sorveglianza.
Se da qualche parte capita che durante l'orario di servizio stabilito dalle capitanerie di porto fa qualcos'altro,che dunque lo distrae dal servizio,allora è materia per l'autorità giudiziaria.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: ne vogliamo parlare?

valentino64 ha scritto:

A San Benedetto del Tronto c'è un ottimo servizio di salvataggio, non mettono a posto la spiaggia, ma stanno in riva la mare con il fischietto, quando il mare è mosso e si fanno sentire da qualche scriteriato, quando poi c'è molta genta in acqua, con il mare calmo, sorvegliano a bordo del pattino. Veramente rassicuranti. quando ero piccolo io, anni '70, non c'era un servizio così puntuale e rassicurante.

Invece da noi in romagna si,e già negli anni '60 il bagnino gironzolava sul pattino in mezzo alla gente dispensando consigli.

E quando c'è il mare in burrasca stiamo nell'acqua alla cintola con giubbotto di salvataggio,pinne appese ad un
gancio nel giubbotto,elmetto pure appeso (ci sono scogli),salvagente e gavitello da lancio (customizzato da noi,per recuperare quelli che capitano nella corrente al di la del frangente,senza dovere finire pure noi nel vortice),e ricetrasmittente vhf resistente all'acqua per comunicare col collega in torretta che controlla quelli che ci scappano più al largo.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

10

Re: ne vogliamo parlare?

stefano '62 ha scritto:

Il marinaio di salvataggio deve fare solo la sorveglianza.
Se da qualche parte capita che durante l'orario di servizio stabilito dalle capitanerie di porto fa qualcos'altro,che dunque lo distrae dal servizio,allora è materia per l'autorità giudiziaria.

mi riferivo dopo le 7 di sera o giù di lì dopo che si è concluso il periodo di sorveglianza giornaliero

wink

Condividi sui social

Re: ne vogliamo parlare?

l'ho letta meglio http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011/08/10/AO4Nu1s-nipoti_muore_salvare.shtml, non l'avevo vista poveraccio, non lo so perché a volte i servizi di sorveglianza non accoranno in tempo, peró io in tanti posti anche solo in liguria li vedo li che non fanno niente!!

Condividi sui social

12

Re: ne vogliamo parlare?

stefano '62 ha scritto:

Verso la metà degli anni 90 io e un paio di colleghi abbiamo salvato una ottantenne tedesca vittima di un malore (cuore) mentre nuotava nel mare mosso.
Rianimazione in piena regola in spiaggia poi in reparto rianimazione e ce l'ha fatta.
L'anno seguente due colleghi a me limitrofi estraggono dall'acqua una donna ormai priva di vita per un infarto massivo (morte immediata),mentre tentiamo ugualmente di rianimarla la guardo bene in faccia...era la stessa dell'anno prima,stavolta dai e dai c'era riuscita.
Come nella storia di nuotix,la risposta è che ad un cerrto punto della vita se ne fregano e pensano che tanto vale fare quello che gli pare.

Quanto alla storia di Carlo io non ne ho sentito parlare per cui non parlo del caso specifico di quel povero nonnetto.
Devo però sottolineare una cosa che i non addetti ai lavori non sanno:quando sentite in tv che tizio è morto in mare dopo avere salvato caio,nove volte su dieci è una balla.
Perchè non è possibile riuscire a salvare qualcuno ma poi restarci,a meno di non tornare in acqua per qualche altro misterioso motivo.
Quello che accade in realtà è che nel mare in burrasca è già difficile anche solo cercare di raggiungere un punto stabilito senza andare invece altrove portato dalla corrente (figuriamoci dunque salvare qualcuno),e io che lo faccio spesso vi garantisco che già arrivare al pericolante è una bella impresa....dunque accade piuttosto che il coraggioso turista finisce chissà dove e poi affoga da qualche altra parte.
Solo che poi i giornali ci ricamano sopra trasformando il semplice tentativo in un salvataggio reale,un pò come premio postumo al coraggio,un pò perchè a loro piace distorcere la realtà per raccontare qualcosa di interessante.

La stessa cosa è successa a Marina di Ravenna nel caso dei due ragazzini in difficoltà e dell'extracomunitario morto per salvarli,in un tratto di mare in burrasca e senza bagnini.
Medaglia d'oro postuma meritata,poveraccio,solo che il poverino è andato a fondo subito come un sasso,mentre i due ragazzini che i giornali volevano issati sugli scogli da lui,sono invece stati salvati dagli atleti di una squadra agonistica di nuoto per salvamento presente li per caso.
Ma ai giornali raccontata cosi non piaceva.

Per rispondere a Carlo
1) devi chiederlo ai bagnini,ma probabilmente è stato insegnato loro che il bagnino è un supereroe che fa a pugni con le onde,ma solo se ti prendi il disturbo di andarlo a chiamare tra un pisolino e l'altro.
Ovviamente la realtà è un'altra,il bagnino deve controllare e prevenire e intervenire solo le poche volte che è inevitabile,e chi lavora diversamente è un cialtrone da denunciare all'autorità.
2) il pubblico non è obbligato per legge a intendersi di mare onde e correnti,ed è per questo che i bagnini sono obbligati a sorvegliare e dare le informazioni necesarie quando è il caso,usando fischieti potenti,o prendendoli per le orecchie e riportarli a riva come faccio io alcune volte;tutto questo PRIMA che il pericolo sia conclamato.
Poi se i bagnini dormono o parlano di milan e inter mentre la gente fa il bagno,è chiaro che la gente pensa che non ci sia pericolo.

Ciao

no infatti mi sono espresso male, il nonno si era tuffato ed era stato aiutato dagli assistenti ma solo dopo l'emergenza!
un'altra domanda.. in caso sia esposta la bandiera rossa, gli eventuali bagnanti si possono tuffare a loro rischio e pericolo e la spiaggia si toglie ogni problema?

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

Condividi sui social

Re: ne vogliamo parlare?

In Italia non esiste il ldivieto di balneazione per pericolo,ma solo quello per motivi di salute se le acque non rispettano i requisiti di salubrità.
Quindi la bandiera rossa non vieta niente ma solamente avverte il pubblico del pericolo.
Poi l'adulto (il minore invece no,ne parlo dopo) è liberissimo di fregarsene e fare quello che gli pare e il bagnino non glielo può impedire,e se si mette nei pasticci la spiaggia NON si toglie ogni problema,e il bagnino NON può fregarsene solo perchè c'è la bandiera rossa,anzi è obbligato ad intervenire perchè quello,anche se stronzo da competizione,resta comunque sotto la nostra responsabilità.
E il bagnino che si siede e smette di controllare solo perchè tanto c'è la banidera rossa è un volgare delinquente che va denunciato all'autorità giudiziaria,sappiate infatti che l'abbandono arbitrario delle proprie funzioni,costituisce per il bagnino un vero e proprio REATO PENALE,si va in carcere per interruzione di servizio pubblico e omissione di soccorso.

C'è però da fare un discorsino,anche per dare un consiglio a quei bagnini inesperti che non sappiano come gestire la situazione più antipatica,ovvero il coglione che dopo che il bagnino lo ha fischiato,lo manda a quel paese e con antipatica protervia dice più o meno :"io vado dove mi pare,tu non puoi impedirmelo,e ti tocca anche controllarmi."
Ebbene la realtà non è come crede lo stronzo,la risposta da dare in questi casi è la seguente,possibilmente a voce alta che ti sentano molti testimoni (utili nel caso allo stronzo accada qualcosa di brutto):
"Vero che non posso impedirtelo,ma falso che io sia obbligato a controllarti."
Al che lo stronzo sgrana gli occhi e tu col buon diritto dalla tua parte rincari la dose:
"Già,perchè io non sono il tuo bagnino personale ma ho anche queste due o trecento persone da guardare,e sono sicuro che questa gente che ha i bimbi in acqua avrebbe parecchio da ridire e potrebbe anche denunciarmi se io perdessi tempo solo con te (e qui sicuro che i genitori presenti battono le mani come mi capita sempre in questi casi).
Quindi sappi che se tu ti allontani troppo io non posso garantire di riuscire a vedere tutto ciò che fai,non posso garantire di riuscire ad accorgermi se ti metti nei guai,e non posso garantire di riuscire a salvarti,sappi anche che ogni secondo dedicato a guardare un pirla che gioca a fare l'ammazzasette al largo è tempo tolto al controllo di questi bambini.
Adesso fai un pò quello che ti pare"
A questo punto il 90 per cento degli stronzi viene guardato in cagnesco anche dai genitori presenti,e desiste,per quanto riguarda il restante 10 per cento che magari poi ci resta,sappiate che......a meno che poi non siate andati al bar invece che continuare a lavorare......sappiate che mai nessun giudice potrà condannare il bagnino che abbia testimoni del fatto che il lavoro di prevenzione lui l'ha fatto,ma che la vittima se ne è sbattuto allegramente.

PS
Coi minorenni è diverso:il bagno lo fanno solo se il bagnino lo vuole o solo se sono accompagnati dagli adulti (diversamente,sono come figli del bagnino,che ne ha la tutela).
Dunque sono OBBLIGATI ad obbedire,e nel caso uscire senza fiatare (nell'ultima burrasca ho assegnato ben sette cartellini rossi" ad altrettanti minori) anche nel probabile caso che il genitore all'asciutto ti dica,lasci stare sa nuotare.
La risposta da dare é:lei vada in acqua con lui oppure il ragazzino esce.
E questo vale pure con la bandiera bianca.
Purtroppo queste cose ai corsi non ve le dirà nessuno,che schifo.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social