Argomento: La mia prima gara: NON mi hanno defibrillato...
... ma poco ci mancava
Campionati Regionali Piemonte a Biella, quasi 600 iscritti nelle varie specialità e varie categorie di età, vasca da 50 metri con pontone che lascia ottimo spazio per il riscaldamento. Faccio il viaggio con due simpatici compagni di squadra, Marco 25enne e Gian Luca 29enne, ed almeno quell'oretta la passo tranquillo, sapendo che comunque sarebbe poi arrivata l'ansia.
Piscina affollata (io non avevo mai neanche assistito ad una gara di nuoto, e l'impatto è stato notevole). La mia squadra è la più numerosa (58 iscritti), e mi sono trovato molto bene. Nessuno snobismo fra coloro che sono davvero forti e chi invece, come me, non mira a nulla di particolare e va semplicemente a divertirsi. Avevo calcolato che la mia prima gara (50 rana) fosse fra le 10.15 e le 10.30, ed invece si è poi svolta intorno a mezzogiorno (l'ansia innata mi spinge ad "anticipare" tutto, per timore di essere in ritardo).
Per fortuna "attaccandomi" a qualche compagno di squadra sono riuscito a trascorrere l'attesa in maniera accettabile, ho fatto un po' di riscaldamento e poi Alessandra, neurologa 40enne (sì, lo so, sarebbe stata meglio una psichiatra, ma in squadra non ne abbiamo), mi ha praticamente accompagnato per mano fino ai blocchi, in quanto avrebbe gareggiato nella stessa mia batteria. Chiamata: seguo Alessandra, indosso accappatoio e cuffia, ho gli occhiali da vista, in una mano il tesserino e nell'altra gli occhialini... dietro il blocco inizio a spogliarmi ed a sostituire gli ausili ottici, lancio uno sguardo ad Alessandra che mi fa cenno di sbrigarmi mentre sta già per salire sul blocco.... E' MEGLIO SE MI DO UNA MOSSA!!!! Beh, il risultato è che non ho assolutamente tempo di preoccuparmi nè di pensare a tutti i problemi che mi ero fatto: farmi squalificare in partenza o in virata o, peggio, bere, e bere a rana per me significa morte istantanea.
Salgo sul blocco, "a posto", biiiip!!!
Tuffo decente, subacquea decente, inizio a nuotare. Vado via fluido, non forzo, scivolo bene, virata, ritorno a ritmo costante, guardo il tempo: 43.3, che è più o meno quello che mi aspettavo (avevo dichiarato 43.00), terzo di batteria. So di non aver nuotato al massimo delle mie possibilità, ma so di non aver fatto nessun brutto errore (cosa che temevo molto).
Dopo mezz'oretta escono le classifiche, e risulto secondo (su soli quattro partecipanti però) negli M50. Posso perfino ritirare un bel diplomino, che spetta ai primi tre di ogni categoria, ed essere "nelle medaglie" fa decisamente piacere!
Le successive ore le trascorro un po' "su di giri", mangio un toast ed una banana, mi sento abbastanza svuotato mentalmente.
Infatti nei successivi 50 Stile libero nuoto malissimo, assolutamente deconcentrato, con bracciata a frequenza per me troppo elevata, contratta, "non tiro acqua", risultato: un 35.8 ignominioso, circa un secondo e mezzo sopra le mie possibilità, risulto 5° su 5 (cioè ULTIMO) degli M50... mi consolo pensando che qualche punto alla squadra lo porto lo stesso, e di nuovo sono riuscito a non farmi squalificare ( penso che gli squalificati siano stati almeno una dozzina, dei quali tre - purtroppo fra i più forti - della mia squadra).
Va benissimo così: sapevo di essere comunque meno mattone a rana che a stile e temevo soprattutto di fare qualche brutta figura (che poi le brutte figure sono in rapporto alle PROPRIE aspettative, in quanto l'ambiente della squadra è estremamente positivo, c'è più tifo per i "deboli" che per quelli veramente bravi). E fa un grande piacere che praticamente tutti i compagni di squadra vengano a chiederti "com'è andata, sei contento, ti è piaciuto, farai altre gare...".
Doccia, vestiti, una pizzetta al baretto, perchè il calo di tensione mi fa uscire una fame da 15enne, si rientra sul piano vasca per la foto di gruppo. La squadra è prima, la coppa la ritira il mitico Emilio, 66 anni di simpatia e grandissima umanità. Poi via a casa, questa volta in auto c'è anche la mia "personal trainer" Alessandra, si chiacchiera un po' di tutto, si ride, Clash a palla, ed il tempo vola nonostante un paio di errori di rotta causa tomtom impostato erroneamente.
A casa entro mostrando con finta modestia il mio diplomino di vicecampione regionale alle donne di casa, una orgogliosissima del suo papino, l'altra felice di non esser dovuta venire e vedermi al pronto-soccorso con un po' di tubetti attaccati....
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Highlights:
1) Fa parte della squadra anche il marito di una delle dipendenti di mia moglie, che avendo terminato la maternità da una settimana, non vedevo da mesi. Era presente, con la piccolina, in tribuna. Decido di andarla a salutare, e per farlo devo scavalcare una ringhiera.... tempo mezzo minuto e mi piomba addosso una bagnina infuriatissima che mi fa un cuBo tanto Ho torto marcio, mi scuso educatamente, chiedo come fare a tornare in vasca ("la lascio scavalcare di nuovo, ma dovrei farle fare il giro da fuori" - non c'è comunicazione interna fra tribune e vasca, io non ho neppure l'accappatoio e dovrei fare un giro attorno all'isolato, in costume e ciabatte a 8 gradi circa per rientrare.. ), però la tipa continua, e quando aggiunge "guai se lo rifà" le rispondo "guardi ho 50 anni e non 17" - e siccome NON conosce la mia totale immaturità tale affermazione potrebbe pure avere una logica - "adesso basta che mi sembra stia esagerando!", al che quasi le scappa da ridere...
2) Alla seconda partenza, mèmore della mia lentezza nel salire sul blocco alla prima, mi presento senza accappatoio, con cuffia e occhialini calzati, appena arrivo a fondo vasca con la batteria precedente in corso SALGO sul blocco, un Giudice di Partenza mi richiama, mi fa cenno di scendere ed aspettare il suo ordine, allargando sconsolatamente le braccia e pensando chiaramente "ma da dove arriva sto scemo?"