Argomento: Perplessità sui grandi carichi di lavoro in acqua.
Premetto che sono un ex agonista che ha ripreso a nuotare dopo circa 6-7 anni di inattività totale in acqua e che ha riiniziato a nuotare a settembre 2011 con i masters.
Sono principalmente un velocista 50-100 e 200 sl e 50-100 delfino.
Quando mi allenavo da agonista nel ciclo vero e proprio di carico si facevano settimanalmente all'incirca i seguenti lavori:
lun-B2 mart-C2/C3 merc-B1 giov-A2 ven-C1 sab B1 dom a casa
Negli allenamenti in B1 macinavamo chilometri assurdi (7-8 km per intendersi) con lavori allucinanti, in A2 lavori interminabili (3000m di lavoro centrale) e i B2 sempre seguiti da anche un secondo lavoro.
Dopo un primo periodo di riacquisto di capacità metaboliche perdute nel tempo, quando sono rientrato in forma ho cambiato il mio modo di allenarmi rispetto a quando ero agonista, ho rivalutato totalmente il modo di allenarsi...i grandi pacchi di lavoro e i tanti giorni alla settimana passati in acqua per me sono inutili.
Adesso 3 giorni in acqua e 3 di palestra ben mirata...stop.
In acqua ora abitualmente un giorno C1, uno B2/B1 e uno mi sparo un 6 da 100 a cannone in 2 ore, allenamenti mai oltre i 4 km, lavori di contorno eliminati, tanta tecnica e "tanto" riscaldamento sciolto.
I risultati per ora sono strepitosi ,sto già facendo tempi meglio di quando ho mollato (54 e mezzo contro un 55 alto, 1e59 contro 2e02 etc) e mi sento ancora buoni margini di miglioramento.
Mah, non so che pensare...secondo me c'è un mare di roba da rivedere riguardo le metodologie di allenamento che si basano sui grandi pacchi di lavoro in acqua.