@Andre: non ho fatto alcuna terapia a base di onde d'urto o bombe H, per fortuna...
Gli esercizi che mi ha impartito l'osteopata sono specifici, e sono stati valutati sulla base dei rilievi fatti: si tratta di esercizi che, se ho ben capito, valgono a potenziare le fasce muscolari necessari a sostenere la situazione di scompenso che ha causato la calcificazione.
Anche Stefano aveva spiegato per sommi capi in un post che non ricordo dove sia per quale motivo si forma la calcificazione.
Ora come ora non faccio più se non molto saltuariamente quegli esercizi: mi limito a fare degli esercizi lentissimi di mobilizzazione della spalla (ma anche un po' più in generale) la mattina appena alzato. Lentissimi, ma cercando di effettuare movimenti molto ampi e controllati.
Mi sono fatto l'idea che la concezione di attività fisica che abbiamo un po' nella testa noi occidentali spesso sia troppo legata all'idea di prestazione, di efficienza, di performance.
Non per fare la predica buddista, ma fare mobilizzazione lentamente, come fa chi pratica ad esempio lo yoga o il tai chi chuan, permette di "sentire" quali sono zone del corpo che hanno delle problematicità: ad esempio io mi accorgo delle contrazioni al pettorale, al dorsale (destri) e della conseguente rigidità alla spalla, tutte considerazioni, per altro, pienamente riscontrate dall'osteopata.
Addirittura io ho un problema al collo a causa di una leggera malformazione a una apofisi, e non riuscivo a fare una rotazione della testa reclinandola verso sinistra. Lavorando in questo senso poco a poco, con un movimento estremamente lento e controllato, ora sono riuscito a sbloccare questa cosa.
@Delfo:
stessa sintomatologia che avevo riscontrato io superata la fase acuta: sensazione di torpore, e formicolii alle estremità.
Avevo temuto una sindrome del tunnel carpale, visto che lavoro al computer, ma uno degli specialisti che avevo consultato l'aveva esclusa, infatti quel tipo di patologia presenta un quadro sintomatico molto tipico, e diverso dal mio.
Anche il fatto che il dolore si stemperi mobilizzando l'arto é un'analogia con la mia situazione, e ti dirò che mi hanno spiegato che é tipico della periartrite, che tipicamente diviene più assillante nottetempo, quando appunto l'arto é a riposo.
A me capitava di sentire il dolore in modo particolarmente intenso quando andavo in motorino.
Però, credimi, quando insorge la fase acuta te ne accorgi eccome: io all'una di notte sono salito in macchina e sono andato al pronto soccorso da solo.
La terapia antidolorifica si rende necessaria appunto per superare la fase acuta, ma é opportuno effettuare gli esami del caso per poter avere un quadro ben descritto della situazione dei tendini, delle fasce muscolari etc. Se non sbaglio, infatti, c'é il rischio di danneggiare le parti molli. Solo allora si può decidere quale profilassi seguire.
Venendo ancora al mio caso, io ho imputato il mio problema a 3 cose principalmente: l'età, la posizione di lavoro sul computer, un movimento viziato con il braccio destro a stile libero (quest'ultima cosa l'ha notata anche l'osteopata, che viene a nuotare con me).
Sulla prima cosa, c'é poco da fare...
Sulla seconda: cercare di stare seduti in modo corretto senza accasciarsi come sacchi di patate, e se possibile fare una qualche pausetta per "stiracchiarsi". Io faccio qualche piegamento in avanti mentre prendo il caffé (cioé non mentre lo prendo: poco prima o poco dopo... :-D), ad allungare i dorsali e mobilizzare la spalla.
La terza cosa ha costituito anche uno stimolo per migliorare la bracciata: il fatto é che recupero male, in modo troppo contratto. Quindi ho lavorato su come migliorare questo movimento, e devo dire che un po' ha funzionato su entrambe i fronti. Da questo punto di vista, direi che il mio problema é dovuto non tanto a un sovraccarico, quanto piuttosto a un carico "ripartito male".
The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.