Re: Stile libero: consigli?
Inserisco qua una domanda relativa al mio stile libero...Ho notato infatti(e non mi spiego perché) che è forse lo stile che ormai mi riesce peggio e questo per tutta una serie di difetti che non avevo e via via sono subentrati...di questi difetti ho anche un riscontro numerico infatti concentrato e sfruttando bene la subacquea sono in grado di nuotare un ottimo 25 stile in 13 bracciate mentre su ripetute lunghe tengo una media di 19 bracciate per 25 metri...c'è una bella differenza!!!...come se non bastasse osservato da una agonista ho scoperto di avere anche altri difetti...ad esempio la mia bracciata presenta una disparità poiché tendo con un braccio a recuperare a gomito alto e con l'altro a fare una bracciata che sembra a dorso,inoltre(e questo è grave) tendo con un braccio ad incrociare,ed infine respiro ormai sempre e solo da un lato(e forse da questo potrebbero dipendere gli errori)...Ormai rischio di diventare una causa persa a stile...Per correggere questi difetti secondo voi che esercizi potrei fare???
Le differenze di ampiezza tra ripetute di diversa entità o intensità sono normalissime,e la nuotata in massimo allungamento va bene per gli esercizi ma non è quella prestativametne migliore,per la quale occorre invece trovare un mix ampiezza\frequenza adeguato alla distanza e alla intensità.
Anche io ho un best di 12 bracciate,ma in gara 400 giro sulle 19 (sul 50 nemmeno le si conta).
Anche le asimmetrie sono molto tipiche,però se troppo marcate potrebbero generare un disequilibrio e una spesa energetica più elevata.
Per eliminarle occorre prima trovare le cause e poi agire su quelle.
Alcune asimmetrie sono determinate da deficit negli equilibri di base (galleggiamenti e scivolamenti ma anche coordinazione di base o sincronia delle gambate e relativa postura a ciò connessa)....
altre da deficit di sensibilità....
altre ancora dipendono da scarsa autocoscienza motoria (credo di fare qualcosa invece faccio altro)....
infine alcune sono semplicemente il riflesso condizionato eseguito per abitudine anche se la causa originaria è stata corretta.
Nel caso degli equilibri occorre lavorare appunto su quelli,tornare "in cantina" e consolidare le fondamenta:
scivolamenti,galleggiamenti in molteplici forme e con cambio di postura
coordinazione di base con attenzione all'esecuzione di gambate concrete e continue,e bracciate fluide e lente
coordinazione gambate con respirazione laterale,con attenzione a non separare MAI le caviglie durante la respirazione
Basta verificare quegli esercizi per percepire eventuali carenze,ed eventualmente lavorare per colmare il gap tra esecuzione reale ed esecuzione corretta.
Dopodichè le bracciate venendo inserite in un contesto equilibrato dovrebbero lavorare in simmetria
I deficit da sensibilità si risolvono con tanti tipi di remate anche e soprattutto con esclusione di un braccio,e con metodi di contrasto (esecuzioni diverse da quelle standard per creare esperienza grazie al confronto con quelle usuali),e gli esercizi sono maggiormente stimolati se si associano a disturbi dell'equilibrio,per esempio legandosi le caviglie oppure nuotando a 90 gradi su un fianco.
Per l'autocoscienza motoria sono utili gli esercizi di analisi e di esclusione,possibilmente con riscontro visivo per esempio farsi filmare e poi osservarsi subito dopo.
Quanto alle abitudini che sopravvivono alle loro cause,è molto utile l'esecuzione alla massima lentezza,sia della nuotata globale sia degli esercizi di analisi.
Lavora un pò su tutti i fronti,è il sistema migliore.
Ciao