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Argomento: Critiche e commenti sul mio delfino

Ciao,

mi farebbe piacere ricevere le vostre opinioni sul mio delfino! Video realizzato durante i 200mx al Trofeo Goa di Genova.
Premetto che mi sono iscritta come master ad ottobre e sono seguita da un allenatore solo da un paio di mesi.

Grazie!

VIDEO :  http://youtu.be/ORcogR1QOdc

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2 (modificato da Thorpe 28-11-2012 10:53:33)

Re: Critiche e commenti sul mio delfino

almenod a quelche si vede da questa inquadratura, è  un buon delfino, la cosa che mi balza all'occhio se proprio vogliamoc ercare il pelo nell'uovo è la gambata, tendi a "sforbiciare" un pochino, e almeno nella prima parte di gara la gambata fuoriesce un pò troppo, i piedi sono completamente fuori dall'acqua tenendoli più bassi e correggendo la piccola sforbiciata renderesti la gambata più propulsiva

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Si,il movimento delle gambe tendo un po' a "perderlo" se non sono ben concentrata sui movimenti, mi succede anche a stile libero.

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

A parte il difettuccio delle gambe secondo me lo nuoti bene...

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Però non riesco molto ad aumentare la velocità, anzi diciamo che sono lenta.
non so se dipenda dalla tecnica o dal poco allenamento.

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6 (modificato da Dolphin Kick 28-11-2012 15:44:26)

Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Ciao Deia, dunque, credo di non dirti niente di nuovo, ma ti dico la mia analisi. Innanzi tutto, complimenti per aver postato il tuo video, in pochi hanno l'umiltà di farlo.

GAMBATA: è sostanzialmente corretta nelle tempistiche ma un po' meccanica, non proprio sciolta. Intendo dire: sembra che tu "ragioni" troppo sulla sincronia gambe-braccia e questo ti fa perdere un po' in naturalezza, lo trovo sempre più evidente man mano che vai avanti (e ti stanchi), proprio nella parte finale del video sembri proprio perdere un po' la coordinazione ed è per questo che la nuotata nel complesso sembra un po' "spezzata". Per il resto condivido l'appunto sui piedi che dovrebbero stare un pochino più attaccati (come un'unica pinna, guarda il ragazzo che nuota al tuo fianco) e non colpire così forte l'acqua nella seconda gambata che esce troppo, ma presumo sia per una sorta di riflesso involontario per darti "il ritmo", quindi il discorso è collegato a quanto detto sopra sulla coordinazione.

RESPIRAZIONE: come purtroppo accade a chi inizia col delfino (me compreso), si nota nettamente la differenza tra la bracciata in cui non respiri e quella in cui alzi la testa per farlo. Nella respirazione tendi ad alzare un po' troppo la testa e spingere il tronco in alto piuttosto che in avanti e poi ricadi con molto vigore (quasi violenza) in acqua, quasi in verticale. Non so se quando nuoti lo noti, ma nelle bracciate senza la respirazione sei molto più lunga e sciolta, quasi ottima. Esci meno col tronco e sforzati di spingerti in avanti e non in alto, soprattutto nella bracciata in cui respiri.

BRACCIATA: dovrei vederti dal basso, ma la spinta mi sembra buona, tranne nella bracciata in cui respiri. Se proprio vogliamo fare i precisini, hai un recupero molto "alto", ovvero come spesso accade alle nuotatrici, hai un'escursione articolare delle spalle molto marcata e tendi a fare quasi un cerchio con le braccia, ma se questo non ti crea problemi alle spalle, fai pure. Magari, col passare del tempo, cerca di essere meno violenta nell'ingresso in acqua delle mani, ti rallenterà meno, in alcune bracciate sembra tu voglia prendere a schiaffi l'acqua e questo ingresso violento stanca molto di più e crea un pernicioso "su-e-giù", piuttosto che una vera ondulazione.

Consigli finali: fai tante oscillazioni delfino senza la bracciata ed in tutte le salse, per perfezionare la posizione dei piedi, la gambata fluida. Non so se già lo fai, ma tonnellate di vasche di delfino ad un braccio con respirazione laterale fanno miracoli, alla fine imparerai l'oscillazione come per magia ed aggiungere anche l'altro braccio sembrerà naturale! Spezza la nuotata in allenamento e impratichisciti sul recupero della bracciata meno violento, ti stancherai meno della metà.

Ovviamente, queste non sono critiche, ci mancherebbe, anche perché alcuni di questi difetti li avevo (ed in parte li ho ancora) anche io, come capita a chiunque decida di coltivare l'amore per uno stile armonico e meraviglioso come il delfino. Con pochi accorgimenti ti renderai conto che il delfino è il più "naturale" degli stili, perlomeno per me lo è molto più del crawl! CIAO!!!

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Ciao Dolphin Kick e grazie per la tua risposta!
Il recupero alto delle braccia me lo ha fatto notare il mio allenatore il primo giorno di allenamento e ci sto lavorando, prima tendevo a recuperare molto in alto e facevo molta fatica.
Potrebbe essere utile usare il pull e lavorare solo sulle braccia?

Idem la testa in alto durante la respirazione. Hai ragione, quando non respiro mi sento molto più fluida, al momento della respirazione mi sembra di diventare un piombo; allo stesso tempo ho paura di tenere la testa troppo bassa e rischiare di bere.

Per quanto riguarda delfino ad un braccio con respirazione da lato, non ho mai provato: respiri dal lato della bracciata, giusto?
L'esercizio che a volte faccio è di alternare prima un braccio, poi l'altro e infine due bracciate complete, ma proverò a fare un solo braccio per tutta la vasca.

C'è una donna che nuota nella mia stessa piscina che fa tantissime vasche a delfino ma sembra non fare nessuno sforzo, come se nuotasse a crawl!

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

1) Bracciata
Secondo me ti manca del "peso" cioè non spingi bene tutta l'acqua fino in fondo.
Se si spinge bene fino in fondo, sfiorando la coscia con il pollice, il recupero è  inerziale cioè le braccia si catapultano automaticamente in avanti.
Se invece si tagli la spinta (che è la fase più propulsiva), accade che penalizzi lo spostamento e nel recupero sei costretta ad attivare i muscoli della spalla per far re-immergere le braccia penalizzando anche la presa. il risultato è una braccia "leggera"
Rimedio: solo braccia delfino con pull buoy + la lontra

2) Respirazione:
Affondi la testa speciamente sulla seconda gambata del ciclo di bracciata. in più quoto dolphin: anche al momento di prendere aria la muovi eccessivamente.
La testa nel delfino (così come nella rana, ma anche nello sl e nel dorso) meno si muove e meglio è perché altrimenti compromette l'assetto che inficia l'idrodinamica e quindi lo spostamento.
Devi prendere questo riferimento: durante la respirazione il mento si "appoggia" all'acqua e la testa esce il meno possibile (perché l'obiettivo è andare in avanti, non in alto wink ). Dopodiché quando la testa ritorna in acqua deve stare più ferma possibile durante l'azione.
Poi esistono varie possibilità circa l'orientamento dello sgardo. Io preferisco di gran lunga guardare verso dove le mani arrivano in prossimità della pancia. In ogni caso ricorda: testa ferma e appoggiare il mento
Rimedio: solo braccia delfino con pull buoy (facendo attenzione a quello che ti dicevo pocanzi)

3) Gambata
Molto buona la scudisciata, meno la seconda parte e quindi quoto thorpe: i piedi escono eccessivamente e questo fa si che perdi l'aggancio e quindi non riesci ad imprimere bene forza.
Rimedio: subacquee a delfino (magari ogni tanto anche con le pinne, ma senza esagerare) + gambe con tavoletta

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Grazie mille!

Da domani metto subito in atto i consigli!

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10 (modificato da Dolphin Kick 28-11-2012 18:35:49)

Re: Critiche e commenti sul mio delfino

deia87 ha scritto:

Per quanto riguarda delfino ad un braccio con respirazione da lato, non ho mai provato: respiri dal lato della bracciata, giusto?
L'esercizio che a volte faccio è di alternare prima un braccio, poi l'altro e infine due bracciate complete, ma proverò a fare un solo braccio per tutta la vasca.

C'è una donna che nuota nella mia stessa piscina che fa tantissime vasche a delfino ma sembra non fare nessuno sforzo, come se nuotasse a crawl!

dunque, puoi utilizzare il pull o il delfinetto ad un braccio per concentrarti sul lavoro delle braccia, ad esempio sul recupero. A mio modesto parere, il recupero orizzontale, molto basso sull'acqua è quello da preferire perché è più rilassante e probabilmente il più bio-meccanicamente corretto. Dopo l'ondulazione del bacino, se dovessi dire il particolare che mi ha aiutato maggiormente a migliorare, direi proprio il recupero rilassato con palmo della mani rivolto totalmente verso l'esterno, perché farlo come lo fai tu pone uno stress a carico del muscolo deltoide e dell'articolazione notevole, però mi rendo conto che talvolta le donne abbiano un'escursione articolare diversa da quella dei maschi. Il recupero così alto però porta con se quel difetto di cui ti ho scritto, ovvero le braccia quando rientrano in acqua è come se cadessero "dall'alto", effetto bomba, se il recupero è "ad ali di aeroplano", più che cadere si "infilano in acqua" e ti portano a proseguire l'ondulazione con naturalezza. Lavoraci, all'improvviso ti sentirai volare.

Per quanto riguarda la respirazione, sforzati di rimanere a pelo d'acqua, immagina di guardare in avanti con la testa bella ferma e fare un bel saltello in avanti (IN AVANTI) come un tonno, con testa, spalle, braccia e gambe ben allineate, come se volessi poggiare il mento sul davanzale della finestra smile Nella bracciata in cui respiri, il colpo di gambe deve essere un po' più vigoroso (un po'!). Fai caso agli agonisti, quando respirano balzano con la mascella in fuori come dei tonni, ma rimangono quasi orizzontali.

http://www.goswim.tv/entries/4800/butterfly---single-arm-extended-arm.html eccoti il link del video del delfino ad un braccio, poco importa se vuoi farne una vasca intera con il destro ed una intera col sinistro, personalmente preferisco destro-sinistro-completo e via avanti con combinazioni a tuo piacere. Non mi vergogno di dire che prima di azzardarmi a fare una vasca delfino completo, ho passato interi mesi a fare questo esercizio. Mi resi conto che lavorare subito solo sul delfino completo, quando ancora non lo si padroneggia, porta a non riuscire a curare tanti particolari che sono in realtà fondamentali perché si è troppo concentrati a reggere la fatica, più che a impostare un movimento sinuoso. Riuscirai a imparare alla perfezione l'oscillazione, la spinta, la sincronia gambata-bracciata e soprattutto capirai che non è necessario scalciare come un mulo per andare più forte, anzi, ti ritroverai a fare un'oscillazione così sinuosa ed efficace che ti sembrerà quasi di non dover nemmeno più calciare.

Con un po' di impegno, tra qualche mese anche tu sarai come quella "donna", il delfino è al 99,9% solo tecnica, o meglio "sinuosità", a differenza di come credono i non addetti ai lavori (io ero tra i primi e ogni allenamento ne ho conferma ulteriore), il vigore, la muscolatura, la foga... non c'entrano assolutamente niente. Una volta che avrai capito la dinamica dell'oscillazione, di una spinta di braccia completa che prende tanta acqua (che non vuol dire violenta o con forza), del recupero e dell'ingresso rilassato... ti ritroverai dall'altra parte della vasca quasi senza accorgertene. Ricordo diversi mesi fa, il mio prima 50 a delfino con ritmo finalmente "rilassato" (a mio modo di vedere, tutti lo nuotano velocissimi, se uno nuota il delfino rilassato, vuol dire che lo sa nuotare, la velocità è solo una conseguenza), sentivo di oscillare alla perfezione e avanzavo "quasi" senza stancarmi, nel senso che mi rendevo finalmente conto che non avanzavo a scatti come un sacco di patate, quando arrivai al muretto incominciai ad esultare da solo (nel vero senso della parola) "Eureka! Ce la sto facendo".

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11 (modificato da Thorpe 28-11-2012 23:46:29)

Re: Critiche e commenti sul mio delfino

vorrei aggiungere una cosa, il mio consiglio ovviamente è non fissarti su ogni consiglio che ti viene dato, (non perchè non siano buoni ) più che altro perchè stravolgere di colpo una nuotata fa più danni che altro, ma concentrati sugli errori primari quelli più importanti dai quali magari originano anche i secondari. Per aumentare la rapidità  della nuotata serve allenamento specifico,nuotate alla massima andatatura  per pochi metri (e nn solo) cercando di aumentare al massimo la frequenza senza perdere eccessivamente l'ampiezza, il fatto che tu nn riesca ad imprimere un ritmo alto alla nuotata nn è solo un problema tuo, questa è una cosa che mi capita di vedere e ascoltare spesso, la causa è anche genetica una questione di fibre muscolari geneticamente determinata dalla nascita modificabile parzialmente con l'allenamento. Magari sei portata più per gare lunghe che non richiedano ritmi da 1000 all'ora come un 50 o un 100... la tecnica e le capacità metaboliche hanno cmq una buona dose di "personalizzazione", un esempio appunto è la bracciata alta sopra l'acqua, bracciate simili caratterizzano anche delfiniste di altissimo livello per dirne una, anche se il "modello" teorico della nuotata perfetta dice che.....

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Thorpe ha scritto:

vorrei aggiungere una cosa, il mio consiglio ovviamente è non fissarti su ogni consiglio che ti viene dato, (non perchè non siano buoni ) più che altro perchè stravolgere di colpo una nuotata fa più danni che altro, ma concentrati sugli errori primari quelli più importanti dai quali magari originano anche i secondari. Per aumentare la rapidità  della nuotata serve allenamento specifico,nuotate alla massima andatatura  per pochi metri (e nn solo) cercando di aumentare al massimo la frequenza senza perdere eccessivamente l'ampiezza, il fatto che tu nn riesca ad imprimere un ritmo alto alla nuotata nn è solo un problema tuo, questa è una cosa che mi capita di vedere e ascoltare spesso, la causa è anche genetica una questione di fibre muscolari geneticamente determinata dalla nascita modificabile parzialmente con l'allenamento. Magari sei portata più per gare lunghe che non richiedano ritmi da 1000 all'ora come un 50 o un 100... la tecnica e le capacità metaboliche hanno cmq una buona dose di "personalizzazione", un esempio appunto è la bracciata alta sopra l'acqua, bracciate simili caratterizzano anche delfiniste di altissimo livello per dirne una, anche se il "modello" teorico della nuotata perfetta dice che.....

Si, in effetti mi sento più portata per gare lunghe e anche l'allenatore mi ha detto che la mia nuotata è più da mezzofondo!


Proverò a migliorare i difetti tecnici della nuotata e vedere se con una maggiore fluidità e una tecnica migliore pian piano riesco ad aumentare anche un pelo la velocità.
Mi alleno da pochissimo e per me ogni secondo in meno è un gran successo!

Grazie 1000 ragazzi!

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Posta un tuo video in primavera, sono certo che la maggior parte dei difetti saranno assai meno evidenti, se non addirittura del tutto scomparsi. ciao!

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Dolphin Kick ha scritto:

seconda gambata che esce troppo

Nella respirazione tendi ad alzare un po' troppo la testa e spingere il tronco in alto piuttosto che in avanti e poi ricadi con molto vigore (quasi violenza) in acqua, quasi in verticale.

hai un recupero molto "alto", ovvero come spesso accade alle nuotatrici, hai un'escursione articolare delle spalle molto marcata e tendi a fare quasi un cerchio con le braccia

Ho visto il video, complimenti. Gli stessi difetti che hai tu, li ho anche io. Proprio gli stessi. Ora sto lavorando molto sugli esercizi a delfino, con 1 braccio solo e respirazione laterale. La differenza si sente parecchio ma quando metto insieme tutti i movimenti, stranamente il corpo si riadatta ai movimenti già acquisiti e ricomincio con gli stessi difetti. O forse ognuno poi lo nuota a modo suo... wink

Pace e bene.

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

silvietta ha scritto:
Dolphin Kick ha scritto:

seconda gambata che esce troppo

Nella respirazione tendi ad alzare un po' troppo la testa e spingere il tronco in alto piuttosto che in avanti e poi ricadi con molto vigore (quasi violenza) in acqua, quasi in verticale.

hai un recupero molto "alto", ovvero come spesso accade alle nuotatrici, hai un'escursione articolare delle spalle molto marcata e tendi a fare quasi un cerchio con le braccia

Ho visto il video, complimenti. Gli stessi difetti che hai tu, li ho anche io. Proprio gli stessi. Ora sto lavorando molto sugli esercizi a delfino, con 1 braccio solo e respirazione laterale. La differenza si sente parecchio ma quando metto insieme tutti i movimenti, stranamente il corpo si riadatta ai movimenti già acquisiti e ricomincio con gli stessi difetti. O forse ognuno poi lo nuota a modo suo... wink

Ciao Silvietta :-)

Anche io ci sto lavorando molto, per la gioia delle mie spalle!
Speriamo che piano piano riusciamo a migliorare, sicuramente con la tecnica corretta si farebbe anche meno fatica!

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Quoto l'analisi della nuotata di Dolphin Kick.
Aggiungo che hai i piedi tropo duri,invece devono essere rilassati e dondolare.
Ma questo rientra nel quadro più generale di una nuotata troppo controllata e poco naturale,come invece dovrebbe essere;ti preoccupi più di sincronizzare le diverse fasi che a pensare a tirarti avanti a forza di braccia,che è l'essenza base del delfino cui tutto il resto si deve adeguare.

Molti pensano che il delfino sia solo questione di forza,e vorrebbero dimostrarlo col fatto che gente forzuta riesce a nuotarlo a dispetto di una tecnica penosa....
Altri sostengono l'esatto contrario e che è solo questione di una tecnica molto difficile da apprendere,e vorrebbero dimostrarlo col fatto che numerosi bambini con pochissima forza lo fanno a dovere.

La realtà è che il delfino è tecnicamente lo stile più semplice tra i quattro a causa della simultaneità della spinta (e per questo lo insegno da subito ai bambini dei primi livelli con molto profitto e gradimento) però necessita non di forza come pensano i più,bensì di un buon connubio tra questa e la capacità di produrre propulsione col minimo sforzo.
La sensibilità propulsiva,requisito di ordine percettivo.
E' quello il requisito fondamentale,e la sua disponibilità è il reale motivo che permette a piccoli bimbi di nuotarlo,ed è pure il motivo per cui alcuni scarsoni però forzuti e sensibili riescono a spingersi fino a fine vasca in modo penoso.

A te manca quel requisito,e le tue passate sono tonde invece che distese verso dietro,anche a causa della fuoriuscita a palmi bassi che come rileva Dolphin è penalizzante per vari motivi.
Hai bisogno (anche) di fare vasche con pool tra le gambe,tirandoti in avanti nel modo il più rilassato possibile,con le mani che spingono a fondo come quando fai i tricipiti in palestra,con le mani che poi escono dietro alle chiappe,e mantenendo il migliore assetto possibile,limitando le oscillazioni che non sono fini a se stesse,ma sono il riflesso del calcio di gambe verso fondo vasca.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Ciao Stefano, grazie per il tuo intervento.

Non capisco però una cosa. Un buon delfino, fluido e fatto bene, dovrebbe permettere di avanzare con meno fatica possibile.
Tuttavia, se provo a spingere bene con le braccia tutta l'acqua, sino in fondo verso il sedere, faccio una fatica bestia.
E' solo questione di allenamento?

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

A proposito...

http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=nDFQ5ccLQJ0

lo si può definire delfino?

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Piscis99 ha scritto:

A proposito...

http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=nDFQ5ccLQJ0

lo si può definire delfino?

non ci crederai, ma quando un paio di anni fa mi imbattei in quel video per capire qualcosa del delfino, mi posi la stessa domanda big_smile Ora che ne so qualcosa di più (almeno teoricamente) mi sento di dire che per esprimere un giudizio sia necessario distinguere il delfino "agonistico" dal delfino "normale". Se decidiamo di assumere il primo come parametro, è ovvio che la nuotata non è efficiente, né veloce o efficace. La bracciata è debole è senza presa a gomito alto, non vi è una vera è propria oscillazione ma piuttosto un tuffo in avanti con conseguente eccessivo inabbissamento del tronco, con pernicioso "up and down" di mezzo metro, la gambata è una falsa gambata, quanto piuttosto un sinuoso trascinamento. Questi però, in realtà, non sono veri e propri difetti o errori, quanto caratteristiche di una morbida nuotata, appunto "non agonistica", pertanto se vogliamo giudicarlo come delfino scolastico/elementare di fatto può andare bene. Anzi, se solo la metà di chi nuota nuotasse il delfino così... sarebbe un bel mondo! big_smile

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

No.
Non si può definire delfino,io e alcuni amici lo chiamiamo "tonno pinna gialla".
E la sua apparente correttezza scolastica è un fake e deve tale apparenza soltanto alla buona e aggraziata sensibilità propulsiva della ragazza,senza la quale infatti la nuotata dell'omino pelato con la stessa tecnica eseguita però con passata indecente e con gambe e piedi duri e con pedate assestate in carica-spara senza il minimo intervento lombare,e come se avesse ai piedi gli scarponi da sci....invece non inganna più nessuno e smaschera la nuotata per la ciofeca errata che è in realtà.

Non è tanto il beccheggio che non va bene,dato che a volte lo si fa nelle nuotate più lunghe o come esercizio per stimolare l'utilizzo dei bassi dorsali.
Sorvolando molto magnanimamente sull'inguardabile uscita dei piedi....quello che non va bene è l'utilizzo della passata subacquea e la loro sincronia con le frustate.
Se notate,la gambata viene assestata quando le mani sono ancora nel "quadrante frontale"
(errore di una gravità che dire enorme è ancora poco,perchè è un errore di struttura di base della nuotata,un pò come se a dorso dopo ogni spinta fermassimo le mani per due secondi vicino alle chiappe),mentre le braccia stesse invece che spingere per dietro propulsivamente lavorano per generare i sollevamento del corpo dagli abissi marini in cui è improvvidamente piombato e riuscire a respirare.....errore di gravità elevatissima quanto il primo,e motivo specifico per cui è matematicamente impossibile che la presa avvenga a gomito alto.
Errore che tra l'altro il tizio pelato ci annunciava già da prima,quando vorrebbe spiegarci la respirazione facendola pian pianino da fermo,eseguendo l'uscita della faccia dall'acqua esattamente con lo stesso errore,cioè con l'ausilio delle braccia mentre stanno li davanti e scavano in basso come per appoggiarsi ad un comodino,facendo un orrido e inutile cerchio a O di Giotto invece che una linea verso dietro.

Anche io lo faccio eseguire cosi in piedi a volte per insegnarlo ai miei allievi,però lo chiedo nel modo corretto,cioè con la faccia che resta ancora in acqua mentre le mani già spingono (quando lui invece l'ha gia fatta uscire) per dietro senza semicerchi,e poi esce nell'istante in cui pure le braccia escono belle distese dietro alle chiappe.

Pollice verso,ma proprio di brutto.
Ho dei bambini di sei anni,non preagonistica ma semplice scuola nuoto,che lo fanno meglio.

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Stefano severissimo smile io sono stato più magnanimo! big_smile

PS. E' ovvio che l'uomo pelato fa la parte dell'asinello nel video, io nemmeno l'ho guardato nel giudicare lo "stile", sembra un asse di legno wink

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Anch'io avrei votato la fanciulla... :-D

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

visto che ormai siamo in tema, vi posto questo delfino http://www.youtube.com/watch?v=YdJl19MKugk ditemi la vostra opinione.

A me personalmente piace molto. Certo, se come sempre vogliamo fare i super-precisini, ci sono un paio di imperfezioni:
- la testa beccheggia sott'acqua, ovvero la ragazza guarda in avanti (e poi di nuovo in basso) anche nelle bracciate in cui non respira;
- il recupero, come al solito, è "da donna", a cerchio altissimo con conseguente ingresso in acqua un po' violento;

Però ammetto che questi due difetti non influenzano la mia opinione positiva di ciò che accade "sotto" la superficie, soprattutto sulla gambata e sulla sinuosità generale, in particolare voglio sottoporvi l'oscillazione, forse a tratti anche "esagerata", visto che un tecnico mi ha recentemente detto che il delfino sta diventando sempre più piatto a livello agonistico, ma a me piace nuotato così e quando mi cimento per perfezionarlo, punto a questo genere.
Ricordo che io nuoto per divertimento, quindi perseguo più il "movimento stilistico" che il fine della velocità, anche perché non me lo posso permettere wink

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

Non è il delfino che sta diventando più piatto,sono i tecnici più ottusi che piano piano si stanno rendendo conto anche loro di qualcosa che a quelli più preparati invece è sempre stato evidente.
E' più performante il delfino a propulsione lineare che una volta non era sconosciuto come si pensa oggi e che lo nuotavano soprattutto i russi,piuttosto che il suo corrispettivo una volta detto "all'americana",dondoloso ed esibizionista.
Per il semplice fatto che l'ubriaco fa più strada quando torna a casa che quando va al bar.

Comunque c'è una bella differenza tra questo delfino e quello del video precedente,e non parlo solo quello di quel tizio che per sentirsi tanto orgoglioso di quella schifezza al punto di trovare il coraggio di postarla come esempio didatticamente pertinente,deve anche essere abbastanza ignorante circa il delfino....ma anche della tizia sua sfortunata discepola.
La differenza sostanziale tra i video delle due ragazze,se non balza all'occhio ve la faccio notare io:
apparentemente vanno entrambe a fondo,però se nel primo video c'è un vero e proprio affondamento del blocco testa spalle testimoniato dalla fuoriuscita dei piedi e che influisce sulla propulsione,nella nuotata più corretta del secondo video la testa accenna solamente l'affondamento ma poi l'unica cosa che spinge davvero verso fondo vasca è il petto,mentre invece le spalle proseguono per diritto,proprio come deve essere per garantire la postura corretta del tronco e caricare la successiva frustata senza invece bisogno di piegare le gambe facendo uscire i piedini.
La prima è una nuotata scorretta punto e basta,la seconda è una nuotata corretta in esasperazione di allungamento,e solo per questo la gambata è un pò anticipata rispetto al punto ottimale ma resta comunque entro il range corretto (dalla verticale a 90 gradi sotto il corpo ai 180 gradi per dietro).
La differenza sta in piccoli particolari visibili solo a chi conosce bene la tecnica del nuoto,tra i quali certamente non rientra il tizio pelato del primo video,istruttore (oddio spero di no) improvvisato e raffazzonato.

Ciao

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Re: Critiche e commenti sul mio delfino

E se il tizio pelato e impedito ha avuto l'ardire di postare (incredibilmente) a mò di esempio didattico la sua nuotata a "tonno pinna gialla",fino a riuscire ad arrivare qui nel nostro forum rischiando di fare danni negli internauti più incauti....allora penso di poterlo fare pure io così inauguro la mia nuova bella videocamera in HD.
Solo che io spiego pure i miei errori.
Ecco qui la mia prima vasca a delfino,sciolta ovviamente,dopo una moratoria forzata di un mesetto:
http://www.youtube.com/watch?v=ejC4a2hftHU

Notare il sollevamento ritmico del bacino,unico tipo di "dondolio" permesso nel delfino.
Questa cosa non va fatta apposta,ma è invece l'effetto di una gambata data con assetto corretto,e serve a minimizzare le resistenze all'avanzamento dovute all'inevitabile affondamento del bacino conseguente all'uscita delle braccia.
Per ottenerlo,quando le braccia entrano in acqua occorre spingere il petto verso fondo vasca per un breve attimo in modo flessibile,ma la testa e le spalle invece no.
Questo produce una postura particolare (e impossibile per chi non possiede un buon requisito nei lombari) che prepara e favorisce la successiva frustata  (quella eseguita durante la spinta) senza dovere invece piegare eccessivamente la gamba aumentando ulteriormente le resistenze,magari addirittura per sparare verso dietro come fa il pelato nel video (cosa assurda,la spinta non avviene per dietro,ma grazie alla turbolenza creata da un'azione a compasso dei piedi rispetto alla direzione di avanzamento).

Così facendo la frustata avviene in modo corretto con piede che affonda più del ginocchio il quale diventa il perno di una leva la cui azione ha l'effetto di sollevare il bacino.
E' solo questo a generare il movimento ritmico del bacino (che affonda nei momenti critici e viene risollevato ritmicamente per migliorare le resistenze) che tra l'altro è ciò che crea l'illusione di un dondolio della testa che invece non c'è,riprodotta poi per imitazione (miope) da quelli che poi invece che delfino fanno il cavalluccio a dondolo.

Ebbene i miei errori nel video sono i seguenti:
la postura è precaria e i piedi,che sono troppo duri,a volte fuoriescono quando spalle e testa affondano leggermente insieme al petto influendo sulla direttrice di avanzamento (che si inclina in basso) e compromettendo (parzialmente) la presa a gomito alto,con la conseguenza di rendere meno efficace la spinta.
Il motivo di questa incostanza degli equilibri è una temporanea bassa reattività degli addominali (dovuta a pausa forzata che terminerà presto),che dunque non riescono a reagire prontamente alle sollecitazioni dinamiche dell'azione e a volte non riescono ad evitare i disallineamenti del tronco con fuoriuscita dei piedi e carenza della spinta finale.
Questa precarietà si può notare anche nella partenza con spinta dal fondo,quando le braccia escono invece che andare subito in presa,e una leggera rigidità del collo come riflesso compensativo per il deficit posturale generato dalla latitanza deli addominali.

Niente paura ci lavoro subito:lunedi saranno 8 x 100 di gambe a delfino con ripartenza a due minuti.

Ciao

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