1 (modificato da Cirone Furioso 10-04-2014 23:14:26)

Argomento: Come capire quanto si sta andando "forte"

Ho scritto la parola "forte" fra virgolette, perché intendo sia riferirmi alla velocità che si sta tenendo, sia a quanto si sta spingendo.

Questo tema mi è venuto in mente in base a due situazioni che mi sono capitate.

La prima: mi era stata impartita una serie di 8 vasche da 50 a stile libero. Siccome mi sentivo che stavo nuotando meglio del solito, mi dissi che non dovevo farmi prendere dalla frenesia, a costo di andare piano, perché volevo continuare a nuotare bene. Del resto, non mi era stato richiesto di spingere.
E così sono partito pensando che stavo andando piano, ma nel compenso sentivo che tutto filava liscio: scivolavo bene, sentivo bene il ritmo della bracciata ampio e sicuro sull'acqua. "Sto andando piano, ma va bene così, non mi devo distrarre". E poi a un certo punto, prima del muretto, mi sono trovato davanti alle mani le bollicine di quello davanti a me, che fra l'altro è un ragazzino di 17 anni che fila abbastanza, in paragone al nostro gruppo.
Insomma, lo avevo raggiunto senza imprimere particolare sforzo.

La seconda: dovevamo percorrere 200 metri a stile, cercando di mantenere un'andatura sostenuta. Però anche qui cercai di concentrarmi sul fatto che dovevo chiudere i 200 metri senza andare in affanno: gestire una percorrenza di 200 metri mi riesce ancora difficile, tipicamente parto con troppa foga e poi ci resto dentro, nel senso che arrivo a finire le vasche un po' alla bell'e meglio.
Ciononostante, alla fine della corsa, il mio istruttore mi chiese se avevo dato il massimo, e quanto mi sentivo provato, perché mi disse che ero andato più forte del solito. Io ero piuttosto affannato, però mi ero un poco risparmiato, a dire il vero: più che altro perché aveva messo davanti a me un corsista che di solito tiene meglio sulla distanza, e invece poi continuavo a raggiungerlo, e questo mi permetteva anche di riprendere un poco fiato.

Ora, ragiono proprio nell'ottica di un nuotatore che deve affrontare una performance specifica, diciamo pure una gara; come capire quanto sto andando forte?
Perché ho l'impressione che se avessi fatto quei 50 di cui sopra cercando di spingere, la mia nuotata sarebbe stata più disordinata, e forse non sarei andato altrettanto spedito. Sicuramente mi sarei stancato prima!
E se poi invece devo gestire il budget di lavoro su un percorso più lungo? Qui mi pare ancora più cruciale capire quanto sto viaggiando: se devo spingere di più, o dare la priorità alla fluidità dell'azione.

Fra l'altro, sono andato a vedere una gara che hanno fatto alcuni amici: la batteria era composta da nuotatori di età diverse, quindi non si trattava di misurarsi testa a testa con i nuotatori delle altre corsie, perché il tempo sarebbe stato confrontato con quello di altri nuotatori che magari avevano nuotato in una batteria diversa! A dire che levare lo sguardo per vedere in che posizione sei, sarebbe servito a poco...

Potrei chiedere questa cosa al mio istruttore (e probabilmente lo farò), ma sono ragionamenti che per ora ritengo ancora un po' prematuri per me, perché sono ancora concentrato sul miglioramento della mia tecnica; però vorrei cominciare, poco per volta, a ragionare anche questo tipo di tema.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Come capire quanto si sta andando "forte"

Bella domanda che fai, che dirti, e' la cosa piu' difficile del nuoto.
Serve tanta tanta esperienza, ma che considera che associare le sensazioni in acqua al rilievo del cronometro e' un'impresa ardua.
Pure i piu' grandi campioni sbagliano.

In generale per ogni gara ognuno si costruisce degli schemi mentali e si cerca di seguirli.

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3

Re: Come capire quanto si sta andando "forte"

La cosa più ovvia da dirti è che l'aumento dello sforzo non corrisponde a un aumento proporzionale della velocità in acqua. E, nei casi peggiori, avviene anzi l'opposto. Infatti è molto meglio tenere allineato il corpo, scivolare bene e fare uno sforzo moderato ma costante, piuttosto che ammazzarsi ad ogni passata di braccia pensando di imprimenre chissà quale velocità. Fissata la velocità massima a 100, raggiungibile con il 100% dello sforzo, direi che si raggiunge  la velocità "80" con il 50% dello sforzo.

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Re: Come capire quanto si sta andando "forte"

Banalmente: cronometro?

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5 (modificato da Cirone Furioso 27-04-2014 11:05:13)

Re: Come capire quanto si sta andando "forte"

Io non ho mai affrontato un programma di allenamento sistematico volto al miglioramento delle mie performance (se non consideriamo il corso, ma io personalmente non lo considero tale).
Mi pare che il cronometro, in effetti, sia uno strumento insostituibile.
Quando arrivo in piscina, il martedì, ad esempio, mi diverto molto a guardare un ragazzino che si prepara all'agonistica seguito da un suo allenatore:
ricordo una serie da non so quanti 50 mt in cui alla fine di ogni 50 l'allenatore gli comunicava il tempo di percorrenza e le bracciate.
Immagino si tratti del famoso coefficiente numero di bracciate / tempo di percorrenza citato innumerevoli volte da Stefano.

Ma non so se hai mai visto una gara come quella che ho descritto io: nelle batterie, succede che non gareggi con chi nuota con te.
Ovvero il tuo tempo viene confrontato con quello di qualcuno che magari ha corso in un'altra batteria.

Evidentemente la risposta qui sarebbe "dare sempre il massimo". E, mi si insegna (ma come potrebbe essere altrimenti), che in gara è sempre così.

Fatto salvo che, come ho descritto sopra, poi a me è capitato che in una serie in cui non mi sembrava di andare forte (sicuramente non spingevo, o per lo meno la mia azione era calma e controllata), invece ho raggiunto il giovane fulmine del mio corso, e anche l'istruttore mi ha chiesto se e quanto sentivo di stare faticando perché gli sembrava che andassi più forte del solito.

Non so se Paolo e fsol siano due nuotatori navigati alle gare, ma mi pare di capire che questo tipo di sensibilità è un tema abbastanza nevralgico.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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6

Re: Come capire quanto si sta andando "forte"

Erbetta ha scritto:

Banalmente: cronometro?

è l'unica, io nelle serie lunghe per capire se sto tenendo il giusto passo butto un occhio al cronometro...
a volte (spesso) le sensazioni ingannano!!

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Re: Come capire quanto si sta andando "forte"

Tempo addietro mi è capitato di tenere dietro senza problemi a un giovane pesce baleno del mio corso. Mi sono sentita onnipotente. Poi ho saputo che era reduce da una broncopolmonite ed era lui a non andare avanti quel giorno.

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8

Re: Come capire quanto si sta andando "forte"

Il nuotatore evoluto, che è abituato a sottoporsi ogni giorno ad estenuanti allenamenti, riesce ad avvertire sulla prorpria pelle il suo stato di forma fisica,  e come il periodo di carico possa, prosciugare man mano le energie che maagri a inizio mese erano straripanti, così come riesce ad avvertire la straordinaria sensazione di un periodo di scarico fatto bene e di una messa in forma, per una gara obiettivo, dove percepisce di andar forte.

Oppure allenamenti non andati a buon fine dove gli atleti già prima di entrare in acqua sentono di non essere al top della forma....

Per noi, la cosa è diversa, siamo meno "sensibili" ma non ciechi, questo è poco ma sicuro... e cmq possiamo avvertire quando si va forte e quando si va meno forte, talvolta le sensazioni ingannanano soprattutto in allenamento, semplicemente perchè se sei abituato a fare i 50 stile a 60" con l'allenamento e col tempo con lo stesso sforzo riuscirai a farli a 55... poi magari a 50... il punto di soglia si sposta sempre più in la poichè allenabile, come ben sapete, e parallelamente ad essa sono allenabili la tecnica stessa della nuotata che migliorando permette un minon dispendio energetico... è una concausa di eventi ... motivo per cui i tempi di ripartenza nn possono mai restare invariati...   

questo è per quanto riguarda in allenamento, in gara è diverso.. nn si tratta di mantenere un ritmo ma di spingere cmq al massimo... quando nn vai forte, c'è qualcosa che te lo dice, il nostro corpo, sentire bene gli appoggi,  l'acqua, il ritmo della nuotata stessa, son cose che con il tempo e con l'esperienza diventano come dei campanelli, che ci fanno capire tante cose... nn abbiamo un tachimetro in acqua... ma come sempre nel nuoto.

Si va a sensazioni wink

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