tavoletta gambe con pinne vs tavoletta gambe senza pinne

l'unica sensazione che senziva la pressione dell'acqua sul piede penso per via della pinna, senza non sento l'acqua?
cosa sbaglio?

Perchè il maggior carico dato dalla pinna altera il lavoro dei muscoli producendo due azioni motorie differenti,a carico di muscoli diversi.
Comunque il fatto che con pinna stai dietro agli altri e senza invece no,non significa necessariamente che la tua azione con la pinna sia migliore di quella senza pinna,potrebbe semplicemente essere che pur usando i muscoli sbagliati la pinna fornisca loro una spinta sufficiente a farti acquisire una buona velocità,ma che poi togliendo la pinna la inadeguatezza di quel modo di agire venga fuori.

Tenete a mente che la pinna NON serve e imparare le gambate ma solo a potenziare i muscoli.
Di fatto la pinna altera l'azione a tal punto da allontanarsi enormemente da quella che è l'azione corretta di gambe a crawl.
D'altra parte amplifica le sensazioni alla caviglia permettendoti di discriminare meglio diversi modi di agire,ma resta il fatto che il magggior caricoallacaviglia impedisce di sviscerare troppe modifiche.
Quindi la sua utilità è ambigua.

Comunque la cartina di tornasole è il polpaccio.
Se con le pinne lo senti duro,significa che stai sbagliando tutto,a prescindere dalla velocità acquisita.

Si può essere utile,ma senza le pinne.

Io credo che se si parli di gambe stile, l'esercizio giusto sia stare a pancia in giù, sdraiati sul tappetino.
Penso sia buono per risvegliare muscoli che normalmente non sono tanto abituati a lavorare, per chi non abbia mai fatto attività nello specifico, e che a me pare siano proprio quelli giusti per impostare bene la gambata a stile. Oltretutto, non si riesce a farlo piegando le ginocchia, cosa che spesso capita ai neofiti, e che è il peggio del peggio, perché poi succede che la gamba imbarca acqua e si va all'indietro.

D'altra parte, penso anche che non sia sufficiente, che sia solo una parte del lavoro, perché poi la differenza la fa la sensibilità dell'arto di sentire l'acqua e rendere quindi la gambata effettivamente propulsiva.

Passo successivo, automatizzare il tutto con l'allenamento.

Neo pensionato (Fornero, non baby) e in preda ad un raptus di demenza senile, ho deciso di imparare il crawl, dopo aver saltuariamente nuotato una rana non male, a detta dell'istruttore.
Impatto traumatico con la tavoletta e gambe stile. Rimanevo praticamente fermo in attesa di affondare definitivamente.
Ho meso la testa sotto, come indicato dall'istruttore e la cosa è migliorata, ma era pur sempre uno stop-and-go, dato che emergendo per respirare le gambe andavano a fondo e recuperare assetto e velocità mi mandava in affanno.
Commettevo l'errore, segnalatomi dall'istruttore di fermare la battuta di gambe nell'emersione per respirare. Ho corretto battendo più forte nel momento in cui la testa era fuori, le cose sono migliorate ed ho potuto fare le prime vasche sofferte con la tavoletta.
La volta seguente, assente l'istruttore, ho fatto una tonnellata di scivolamenti, poi mi sono messo in posizione "aperta" (mi sembra che si chiami così). Un braccio in avanti ed uno lungo il fianco, e tanti pinneggiamenti laterali, senza pinne, per concentrarmi sulla pressione dell'acqua sul dorso del piede ed anche sulla zona tibiale.
L'esercizio sul fianco mi ha permesso una respirazione comoda, basta ruotare un po' la testa per inspirare, e di dedicare tutto il tempo alla gambata senza affanno.
Durante questa fase è stato essenziale fissare lo sguardo sul sedere della ragazza che nuotava nella corsia affianco e cercare di non perderne il contatto. Questo ha migliorato decisamente l'efficienza della gambata.
Quindi ho preso la tavoletta, impugnata nei fori e con le avambraccia appoggiate sopra, in barba alla cifosi che mi imprigiona, ed ho fatto la prima vasca intera a testa fuori, come non ero mai riuscito a fare prima.
Ho scritto questa pappardella per incoraggiare chi ha difficoltà con la tavoletta, strumento diabolico, ma con cui mi sto ripacificando.
Buone feste a tutti.