Argomento: Nuoto e pubalgia: possibile?

Buongiorno,
sono un nuotatore principiante 50enne che ha iniziato a nuotare circa due anni e mezzo fa, devo dire con gran entusiasmo e passione nonostante i limiti - muscolatura pressoché inesistente, fiato di un ottantenne - dovuti al fatto di non aver mai fatto sport in precedenza.
Di certo le mie misure (176 cm x 60 kg, oggi 65) mi hanno aiutato ma certo non possiamo parlare di prestazioni ma solo di gran piacere nel nuotare.
Il problema è che l'estate scorsa inizio ad accusare alcuni fastidi all'inguine da ambo le parti, come una sensazione di "calore" e in taluni casi dolore ma leggerissimo e assolutamente non invalidante (mai preso un antinfiammatorio, per capirci). Nella mia ignoranza di questioni tipiche di chi fa sport do però a tale problema poco peso e continuo senza particolari problemi la mia attività natatoria, anche perché tale fastidio non si manifesta nuotando ma più che altro camminando e soprattutto dopo molto tempo che sto in piedi (in tal caso diviene dolore vero e proprio).
Pochi giorni fa vado da un amico chirurgo per farmi visitare la seconda ernia - la prima già operata tre anni fa - ma lui mi dice che non è da operare e che il fastidio all'inguine è senz'altro dovuto a pubalgia. Subito dopo sia la fisiatra (con esame clinico, che fra l'altro ha escluso problemi alle anche) che la radiologa (con ecografia) confermano la diagnosi [ispessimento dei tendini dei muscoli adduttori compatibile con quadro di entesite].
Al di là di quella che dovrà essere la terapia, più che altro la sensazione è di stupore perché è davvero nuova la notizia di questo tipo di patologia nei nuotatori. Anche istruttori e amici praticanti sono davvero perplessi in merito.
Non facendo però altri sport mi riesce a difficile trovare altre cause (non andavo mai neanche a correre o in bicicletta!).
Le ipotesi pertanto che mi prefiguro sono:
- carico eccessivo per le proprie possibilità (sia come quantità di allenamenti che come intensità dello sforzo), e/o
- squilibrio tra il tono dei muscoli degli adduttori con addominali e dorsali (questi ultimi davvero inesistenti).
Mi chiedevo però se dalla vostra esperienza avete casistica di questo genere di problemi ed eventualmente che consiglio avete da dare.
Concludo che sono un ranista come attitudine naturale e che comunque fatico molto di più nella gambata a stile libero e soprattutto a dorso.
Saluti e grazie in anticipo per ogni consiglio che saprete darmi.

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Re: Nuoto e pubalgia: possibile?

Buongiorno a te,

nella rana gli adduttori della coscia son evidentemente sollecitati. Cosa che non avviene, o limitatamente, nella gambata crawl.
Potresti dedicarti per un periodo solo allo stile libero limitando nei primi tempi l'azione delle gambe aiutandoti con un pull buoy tra le cosce.

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