51

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Ho letto la descrizione didattica nel blog e mi sentirei di aggiungere un paio di cose. Intanto, dividere almeno in due la virata in fase di apprendimento: supposto che abbiate già confidenza col movimento della capriola e che lo sappiate eseguire senza l'intervento delle braccia che vanno lasciate lungo i fianchi, eseguite ripetizioni di virate a metà eseguendo tutto quello che c'è da fare fino ritrovarsi, dopo la rotazione, piedi al muro e braccia allungate e mani unite. Quello sarebbe il momento giusto per ripartire ma non fatelo, fermatevi li e date modo al corpo di prendere coscienza di quanto accade verificando che la posizione sia corretta e cercando di assumerla il più velocemente possibile. Dieci, cento, mille volte, a piacere, decidete voi quando è il momento giusto per completare la virata.
Seconda cosa secondo me importante: evitate inizialmente di fare rotazioni sul fianco solo per non dovervi trovare a spingere dal muro sul dorso. Non c'è nulla di sbagliato a spingere dalla posizione del dorso e non guadagnate nulla a combattere le forze giroscopiche che vorrebbero farvi mantenere un asse di virata perpendicolare. Non appena distesi dopo la spinta potrete fare tutte le rotazioni che volete, pinnando sicuri di non perdere velocità, per chi avesse tale patema.

Ciao

52

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

paolac ha scritto:

Altra domanda sulle virate: sento molta resistenza quando mi spingo dal muretto, non so se sia la testa male allineata con il corpo o il corpo non ben disteso. Ho sempre allenato le spinte dal muretto ed ora che inizio a spingermi a fine virata non scivolo come dovrei. Da cosa può dipendere? Naturalmente parlo della famosa virata a stile... smile

Ho letto più su che parli di distendere le braccia nel momento della spinta, ecco allora sappi che nella virata le braccia non si distendono perchè non si piegano: una dopo l'atra prima della rotazione e a seguito della loro passata subacquea si distendono verso i fianchi, rimanendo orientate e distese verso la nuova direzione di partenza e trovandosi già dritte davanti al corpo a seguito della rotazione che avrà portato i piedi sul muro. Più facile da fare che da dire.
Comunque, piegate o non piegate, allineate o meno che siano durante la rotazione, non spingere dal muro se non hai ricongiunto le mani, disteso le braccia e infilato la testa nel mezzo. Se hai una preparazione congrua a quanto esposto ti troverai le mani praticamente già al posto giusto, diversamente dovrai andartele a cercare.

Ciao

53

(116 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Allora, culo, sangue, ciccia e un pò di maschilismo... che discussione strana. Meglio non gettare altra benzina. Per motivi tecnici non ero riuscita a scrivere prima che in america esiste una diffusa discussione sulla assless swim society, cioè dalle loro parti appare evidente che vi sia un incremento di culi piatti tra chi nuota. Mi pare che indichino come primaria causa la non corretta esecuzione degli esercizi, e mi pare plausibile, ma non ho approfondito.

Io penso che a voler imitare i grandi campioni non ci sia nulla di male, anzi. E' meglio però approfondire per capire cosa si può fare e cosa potrebbe essere addirittura dannoso. Tanto, se uno è quà a chiedere lumi, in qualche modo, si è già fuori dalla strada maestra. O non si hanno propri allenatori o in non li si considera all'altezza o magari semplicemente si vuole di più rispetto a quanto il proprio maestro stia dando. Se uno si diverte a cercare di migliorare imitando malamente i video su internet è libero di farlo, magari si scopre padrone di una propriocezione notevole che gli permette di migliorare davvero.
Qualcuno ha citato alcuni post fa la nuotata asimmetrica di Lochte della quale Stefano ha prontamente dato una correttissima e ultra tecnica descrizione. Ebbene quello è un tipo di nuotata che ad alcuni nuotatori anche scarsi, riesce di imitare abbastanza bene e spontaneamente. Per eseguire il movimento è necessario respirare ogni due e tanti scarsoni non hanno molte alternative, cioè già lo fanno per forza, bisogna quindi che la bracciata in cui si respira sia più lunga dell'altra e anche qua lo scarsone non ha nulla da imparare. C'è bisogno di ritmo e in questo sarà meglio impegnarsi un pò. Quella bracciata viene chiamata ibrida perchè nasce dalla fusione dei due stili crawl fondamentali: quello del velocista basato su una rotazione delle spalle maggiore rispetto alla rotazione delle anche e quello più allungato dove spalle e anche hanno pressochè stessi ratei e gradi di rotazione. Nella bracciata ibrida un lato del nuotatore usa le rotazioni del velocista e l'altro quelle del mezzo fondo. Si presta quindi perfettamenta su una distanza come i 200, ma alcuni lo piazzano anche sui 100 e 400. Necessita di una gran gran gambata. Pare che non lo abbiano studiato a tavolino ma, addirittura, pare in australia, osservandolo proprio tra gli scarsoni, ne abbia valutato le potenzialità anche per il nuoto di vertice. E allora coraggio che nella corsia di fianco qualcuno si contorce anche per il bene della scienza.

janvaljan ha scritto:

Grazie a tutti per gli interventi. Per la domanda di mattone, entrambe le cose: l'ortopedico mi ha sconsigliato tutti gli sport in cui fletto molto il ginocchio (rana, bici, scale) e in effetti ho notato che fare rana dopo un pò mi crea un certo fastidio.

Molto interessante il concetto della caviglia sciolta, cercherò di metterlo in atto. Come confermato da Mario credo che le pinne possano aiutare ad avere questa sensazione, appena vado in mare le provo. Anche perchè, calzando 47, ho delle "pinne" naturali che dovrei imparare a sfruttare meglio!

Un'ultima domanda sulla gambata: qual è il ruolo dei glutei? Quanto devono lavorare? Li devo sentire "contratti"?

Ciao e grazie del prezioso aiuto

La mobilità della caviglia deve essere passiva e non attiva, per questo dire di distendere il collo del piede, cioè attivamente, è sbagliato. La cosa seduti sul bordo della vasca non è esattamente un esercizio di nuoto ma un modo per comprendere questo concetto di mobilità passiva per poter ricercare la stessa sensazione durante la nuotata. La pinna non ti garantisce in nessun modo di ottenere un risultato utile allo scopo, anzi potresti peggiorare. E' uno strumento utilissimo per chi ha già una gambata base avviata sulla giusta strada evolutiva ma una totale incognita per chi vorrebbe iniziare a studiare il movimento da principio con questo strumento. Nulla impedirà al tuo ginocchio di flettere troppo e di farlo sempre di più così come nulla impedirà alla tua caviglia di irrigidirsi per contrastare la maggior pressione.
Io ti consiglio di star lontano dalle pinne fino a che non avrai conquistato motricità e coscienza del movimento di base.

Ti chiedevo se puoi fare delle gambate a rana perchè se la tua gambarana fosse abbastanza decente da permetterti di scivolare con una bella posizione allungata e piatta, potresti inserire dei calci a stile durante la fase di scivolamento della gambata rana, giusto tre o quattro non per cercare di spingere ma solo per sentire la sensazione della gamba sciolta che lavora durante l'avanzamento. Ti sarebbe molto utile. In alternativa, per la gioia dei tuoi compagni di corsia, potresti spingerti dal muro, allungarti, fare alcune gambate finchè hai ancora inerzia e poi tornare al muro e ripetere. Man mano che il tuo corpo avrà assimilato le giuste sensazioni potrai fare più metri e più esercizi sapendo quando fai giusto e quando fai male.

Per gli adulti il concetto di scioltezza muscolare in acqua è qualcosa di veramente arduo se non appreso con naturalezza da piccoli. Io penso che sia meglio procedere a piccoli passi e magari all'inizio uscire dalla vasca dopo poche centinaia di metri se si inizia a fare a botte con l'acqua. Tanto vince lei!

Ciao

Un nuotatore che non distende la caviglia è come un auto senza ruote. Dovresti a secco, a casa, in tram e dove ti pare lavorare su questo aspetto che non ti risolverà il problema magicamente ma ti permetterà di fare progressi molto velocemente. Una cosa che ti consiglio, se puoi, è di dedicare cinque o dieci minuti del tempo prima di entrare in vasca, seduto sul bordo a fare viaggire le gambe avanti e indietro come un bimbo seduto sulla sedia che non tocca. facendo questo stai attento a non contrarre mai la caviglia, lasciala più morbida che puoi come se il piede fosse di un altro. L'effetto che devi ottenere, pian pianino, è proprio quello della pinna.

Ti consiglio di introdurre gli esercizi solo gambe con molta gradualità man mano che i tuoi piedi riescono a mantenere un rapporto con l'acqua sempre più sciolto e naturale. Nuotare con i piedi a martello ti imporrebbe di piegare le ginocchia o di essere l'incredibilie Hulk ma non andresti avanti in nessun caso.

Una domanda, non puoi più fare gambe rana perchè ti fa male o perchè l'ortopedico te lo avrebbe sconsigliato?

stefano '62 ha scritto:

Cioè uno può anche riuscire a riprodurre al millimetro ciò che fa Lochte,solo che alla fine magari non sarebbe la risultante biomeccanica di un'azione,ma la astratta fotocopia di qualcosa di sterile e senza scopo,col risultato di non riuscire nemmeno a spostarsi perchè le braccia invece che tirare acqua fanno dei semplici disegnini su carta milimetrata.

Premesso che dall'ultima volta che ci siamo sentiti ho letto molte delle cose che hai scritto e posso unirmi al gruppo di coloro che ti considerano un ottimo istruttore di nuoto. Complimenti davvero. Alcune volte però non sono davvero daccordo o fatico a capire. Pensi davvero che uno che non riesce ad andare avanti possa simulare la nuotata di Lochte? O all'inverso, che uno possa essere talmente bravo da nuotare come Lochte ma non muoversi? Questo è un concetto che esprimi qua e là e che non mi sento di condividere. Dal mio punto di vista, se mai può esserci un motivo per non spiegare ad un allievo concetti di nuotata evoluta è proprio perchè non sarebbe in grado di applicarli, cioè nemmeno di imitare e di riprodurre quei movimenti senza passare un preciso percorso propedeutico. Se bastasse dire high elbow catch per non vedere affondare arti disordinatamente....
Io credo sia a fisicamente impossibile che il movimento giusto di un corpo non determini la spinta, il problema è proprio arrivare a quel movimento. Possiamo immaginarci la sensibilità di un elica o di un remo! Quello che il noefita deve subito sapere se vuole affrontare il nuoto in maniera un po' più arrembante e saltare qualche tappa, sempre che possa permetterselo, è che se anche riesci a riprodurre il movimento di un braccio di Phelps, devi anche assicurarti che il resto del corpo in quel momento faccia esattamente quello che farebbe il corpo di Phelps o molto probabilmente neutralizzeresti tutti i vantaggi di avere innestato nel tuo corpo acerbo il braccio di un professionista.
Per concludere, una cosa secondo me importante ma che mi pare il contario di ciò talvolta scrivi: la sensibilità è un parametro che ti aiuta a trovare il movimento che cerchi e non a produrre istintivamente un movimento corretto che non sai quale possa essere. Altrimenti nuoteremo ancora come Calligaris!

Ciao

58

(47 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

stefano '62 ha scritto:

E' successo un pò di tempo fa che un utente continuasse a polemizzare in modo pretestuoso sul sesso degli angeli,tanto da far sospettare a molti altri utenti che il suo scopo fosse appunto solo quello di sbaruffare,e forse non è stato un caso che sia sparito appena qualcuno lo ha ipotizzato apertamente.
Era un guastatore (Troll) ? Non lo sapremo mai.
Io non ho pensato nemmeno per un attimo che Mattone fosse qualcuno del genere,tra l'altro non ha mica detto niente di trascendentale,e sono certo che ogni singola parola l'abbia scritta in assoluta buona fede e senza alcuna animosità,anche quelle polemiche;semplicemente spesso non ci rendiamo conto di come il prossimo può interpretare e valutare quello che diciamo,soprattutto se non ci premuriamo di spiegare anche le cose che noi invece diamo per scontate.
E allora partono i sospetti di fraintendimento o persecuzione che ottenebrano la mente,e invece che continuare a discutere ci si chiude a riccio e si sparano aculei in qua e in la,trasformando la discussione in un luogo di rivincita.
Nessun problema,siamo umami.

A conti fatti Mattone,tu dici che ognuno dei tanti esercizi con la tavoletta può essere fatto efficacemente anche a testa sotto....io dico che con la tavoletta ci sono pochissimi esercizi (utili),e che possono tutti effettivamente essere fatti anche con la testa sotto,solo che a questo punto tanto vale farli senza tavoletta,perchè l'unica funzione della tavoletta è PERMETTERTI DI STARE IN APPOGGIO E TENERE LA TESTA FUORI MENTRE FAI QUEGLI ESERCIZI,cosa altrimenti molto difficile se non impossibile.
Dunque siamo d'accordo sulla possibilità di fare quegli esercizi a testa sotto,in modo meno efficace ma necessario per la salute di alcuni,ma non sul fatto che se decido di tenere la testa sotto....a quel punto la tavoletta diventa inutile.

Potrebbe essere finita qui,invece no,te la prendi e la questione si allarga sui punti accessori.

Ora vieni a dire di avere motivato le tue risposte,ma a me invece non risulta,potresti auto-citarti cosi leggo quello che mi sono perso ?
e poi a volte ti fissi sul dito invece che discutere della Luna che stava indicando :
infatti per la seconda volta non capisci che non conta "vedere" la mano,ma è solo un parametro indicativo della correttezza della postura;
e non hai capito che non sostengo che il potenziamento fa dimagrire più dell'aerobia,ma che l'aerobia presa da sola non serve a niente;e avevo pure messo un paio di link esplicativi che evidentemente non hai letto,ma se proprio non ti va di seguirli ne riparliamo nel PS....

Eppure ero stato molto chiaro.
Così per fare più chiarezza ho motivato e argomentato e allora tu hai detto che scrivo troppo;poi ho dimostrato che non mi ero sognato tutto di notte,citando le fonti,e allora tu hai detto che è retorica scolpita nel marmo (invece è scienza scolpita sui libri,basta andare a studiarli) o che cerco di vincere (ma che cosa ????) ai punti per numero di parole o per aver proferito l'ultima.
A questo punto non è che io possa fare o dire più di quanto abbia fatto,non è più qualcosa che dipende da me.

Posso solo dirti che non è cercando di esautorare o dileggiare le risposte altrui che si ottiene rispetto per le proprie.
Se è vero che il mio è solo straparlare a vanvera non dovresti avere nessuna difficoltà a smantellarlo con i tuoi buoni argomenti se ne hai,invece che accusare di voler avere ragione ad ogni costo;oppure se è vero che è solo retorica scritta in un singolo libro,allora potresti facilmente trovarne un altro che dica il contrario,invece che accusare di volere dire l'ultima parola.

Infine,devi sapere che un libro ancora non l'ho scritto,ma che ho scritto invece un certo numero di dispense per l'integrazione della formazione dei nuovi istruttori,a livello locale.

PS
Ti informo che il libro di fitness che ho citato è solo la punta dell'iceberg,formato da tutto l'attuale scibile in tema di fisiologia che ha dimostrato che il dimagrimento localizzato non esiste,dato che esso avviene per la beta-ossidazione degi acidi grassi nel fegato.
E che avviene (un dimagrimento concreto) solo in presenza di modifiche a livello ormonale,e dunque non è legato alla somma dei consumi energetici delle singole sedute,ma alle modifiche strutturali che l'intero insieme delle sedute produce nel lungo periodo.
Dunque il mi alleno oggi così invece che cosà,cosi uso quel carburante lì (grassi) invece di quegli altri,così quando ho finito sono dimagrito di tot....non esiste e non è mai esistito,era solo illusione.
E per ottenere il necessario sviluppo dell'omeostasi (punto di equilibrio delle funzioni fisiologiche) è necessario oltrepassare la soglia allenante sia in lavori di potenza e reclutamento fibre (forza generale) sia in lavori aerobici (di una certa intensità),non invece solo in questi ultimi come si ritiene al bar sport.

"Riguardo il dimagrire col nuoto o dimagrire in generale, vi è si un problema di smaltimeto dei grassi ma che non è legato al potenziamento muscolare in nessuna misura, anzi spesso vi è antagonismo. Per attivare il meccanismo energetico che utilizza i grassi come fonte di approviggionamento, detto ciclo di Krebs, è necesario raggiungere e mantenere un regime aerobico per un dato periodo di tempo: cosa normalmente impossibile nel nuoto per chi non sappia nuotare bene, che infatti tende a stare molto sotto o al di sopra di tale regime.
" Questa l'ho scritta all'inizio della discussione e la riporto testualmente, vedi un po' se si assomiglia a qualcosa che puoi aver detto anche tu qua sopra. A me sembra di si. Ho detto poi che in certe materie, tipo dieta e metabolismo, preferisco rivolgermi a un professionista, non per dire che tu non lo sia, per quanto ne so puoi essere il miglior fisiatria del mondo, ma perchè mi risulta essere una materia molto delicata, quindi pericolosa, che necessita di accurate personalizzazioni. Preso per buono questo, quando si parla in generale di diete e dimagrimento o sono chiacchere o è business, nessuna delle due è mia abitudine riguardo a questa materia, per questo declino.

Tornando alla mai dimenticata tavoletta ho scritto che la funzione principale della testa fuori è quella di favorire una corretta postura della schiena la quale a sua volta è necessaria per alzare la linea di galleggiamento delle gambe. Una stimolazione, nulla più. Se uno non ha questo obiettivo, non ha secondo me motivo di alzare la testa e può fare come vuole. Usare la testa sotto con tavoletta a te sembra inutile, a me no per almeno due motivi: il primo più generale è che mantenere le mani sulla tavola aiuta a stabilizzare il tronco, che mi risulta essere un obiettivo importante, il secondo più eccentrico è sfruttare una base di appoggio per le mani, più alta rispetto a dove sarebbero in caso di immersione, per favorire la mobilità articolare a livello della spalla. Un ortopedico può essere più preciso di me.

Per il resto è probabile che quando uno venga sospettato di essere un guastatore, e ancora mi sfugge che cosa vuol dire, è anche naturale che non si faccia più vedere, non certo per ammissione di colpa ma perchè suona molto come un insulto. Uno non può immaginare che all'interno di un forum sul nuoto esistano tutti questi problemi a prender parola, anzi perfino una caccia alle streghe, mi pare qusi più sensato il test di ammissione di cui qualcuno ha accennato, almeno si capisce che aria tira.

La storia delle referenze su internet lascia il tempo che trova, oltre che generare talvolta enormi problemi di riservatezza, posso dire che sono una donna, ma non l'avrei detto, sono allenatore ma non ho conseguito titoli in italia e mi occupo di sponsorizzazioni sportive in ambito internazionale. Non una parola di più

59

(47 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Non so nemmeno cosa possa essere il guastatore di un forum, mi spiace di avergli assomigliato, ma questo prova che qualcosa di vagamente morboso in questa discussione dovesse esserci.
Ho risposto a una ragazza che chiedeva se testa su o giù con tavoletta per dimagrire, le ho detto fa come diavolo ti pare e che se avesse messo giù avrebbe provato qualche beneficio rispetto e su. Non mi accorsi che il verbo si era già espresso diversamente. Lungi da me voler convincere un istruttore titolato com milioni di ore di esperienza e i suoi punti di riferimento ben chiari e scolpiti nel marmo. Che caspita di interesse dovrei avere in questo? Se si legge, ho sempre motivato il perchè del su o giù e dicendo che tutto quanto buono su valesse anche per giù dovrebbe fornire un elenco esaustivo di esempi in tal senso. Al contrario ho sentito da stefano solo citazioni di fonti, convegni, testi federali, corsi ma mai un perchè. Se devo guardare la mia mano che entra in acqua un perchè mi è utile in molti sensi e il fatto che stefano dica che in tanti sono daccordo e che perfino nelle immaginine vi sia questo gesto non mi sembra nemmeno lontamente una spiegazione. A me sembra un buon uso di una tecnica sfinente di retorica votata ad avere l'ultima parola, e allora prenditela, non mi offendo, perchè dovrei? Se qua per bruciare i grassi è sufficiente citare un libro sul fitness, piuttosto che attività aerobica che posso farci? Certo che puoi bruciare grassi anche col potenziamento muscolare, ma ci spieghi come si fa e come funziona e perchè lo preferisci all'attività aerobica? Magari il prossimo libro lo scrivi tu.

Ciao.

60

(47 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Mi parrebbe strano provare a controbattere, sembra che venga presa come una sfida perdendo di vista i contentuti. La gara a chi scrive di più non è interessante. Ho detto la mia, spero di non avere leso la maestà di turno. Più che un forum, in questa occasione, sembra uno studio di consulenza dove il moderatore/unico depositario del verbo deve sempre dire l'ultima, quasi che il senso di un contributo fosse essere daccordo con il moderatore - ma è poi questa la funzione del moderatore?
Io ho sentito dire cose diverse da quelle che sostieni, ho la fortuna di parlare quattro lingue oltre l'italiano e di frequentare ambienti sportivi in giro per il mondo, non voglio altro che testimoniare la presenza di altre versioni dei fatti su un tema come la tavoletta che a me personalmente interessa molto.
Non voglio pestare i piedi a nessuno perchè non capisco quale sia il senso della gestione di una discussione di questo tipo dove una ragazza chiede un cosiglio, tu dici la tua, io dico la mia e da li si susseguono carte bollate perchè uno dei due pare debba arrendersi alle ragioni o alle referenze dell'altro. La ragione non devo dartela io, in questa stranezza non sono mancati nemmeno i tifosi con seguente ringraziamento per la fiducia ed esercizio di modestia e magnanimità per i vinti, ma dato che ti piace leggere libri scientifici ti spiego una cosa che può aiutare a capire meglio il senso di ciò che scrivi: postulato vuol dire ipotesi.

Ciao

61

(47 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

stefano '62 ha scritto:

Nessun daffare,sono decine di anni che insegno,ci sono abituato (avevo solo 12 anni che nella scuola nuoto di famiglia insegnavo agli altri ragazzini nuovi la postura delle gambate).

La posizione ottimale fissa assoluta della testa non esiste,però esiste invece un range di posizioni corrette ed è quello che ho spiegato (15 o 20 gradi di dimensione,mi pare),al cui interno ognuno trova la sua ottimale a seconda non solo del fatto che si sia fondisti o velocisti ma dei propri personali equilibri.
Al di fuori di quel range ci sono le posizioni che configurano errore posturale,che sono da una parte quelle ovviamente a faccia emersa,e dal lato opposto tutte quelle che non permettono all'atleta di riuscire ad avere all'interno del proprio campo visivo,perlomeno nella zona periferica,il punto di ingresso delle mani nell'acqua (macroscopico errore di equilibrio ).
Traduzione:se le mani vi cicciano davanti alla faccia all'improvviso quando sono già affondate allora state nuotando a struzzo (testa non appoggiata naturalmente e correttamente ma spinta a fondo con decisione a carico dei muscoli del collo).
Se invece la faccia è in acqua ma riuscite a vedere più o meno direttamente l'ingresso e la presa d'acqua delle mani (che va fatta ben lontana dalla testa nel modo corretto),allora siete ok.
La postura corretta si raggiunge eseguendo quegli esercizi rispettando quei parametri che ho esposto,e che non ho inventato io,ma sono invece a disposizione di tutti gli allenatori che hanno voglia di studiare.

Le gambate di Thorpe e la loro efficacia,che per i profani è erroneamente legata alle dimensioni enormi dei piedi,dipendevano unicamente da una coincidenza che invece emergeva dallo studio computerizzato delle sue nuotate (anche questo a disposizione degli allenatori volenterosi che vanno ai convegni):
i diversi tipi di onda creati dal corpo durante l'avanzamento convergevano tutti,per pura casualità legata alla conformazione morfologica del suo corpo,esattamente sotto ai piedi,i quali trovavano una base di appoggio più solida che amplificava gli effetti propulsivi dell'azione delle gambe.
La posizione della testa non c'entrava nulla,essa pure importantissima (perciò mi incaponisco a insegnarla come si deve) invece determina non già una più bassa posizione delle gambe (un nuotatore fatto e finito con muscoli lunghi e flessibili,non perde il galleggiamento delle gambe per una quisquilia come il sollevamento dello sguardo),bensì il tipo di linea di galleggiamento DEL TRONCO.
La linea di galleggiamento dei velocisti,quella più alta,è resa possibile dalla sinergia tra i due eventi congiunti di uno sguardo più alto e di una azione di gambe più decisa.
Cosa dispendiosa e solo per questo più adatta ad un velocista che a un fondista.

Quanto al dimagrimento esso non è legato alla spesa energetica effettuata durante lo sport (bensì allo stimolo metabolico vissuto),dunque non ha nessun pregio la considerazione sui carburtanti consumati durante gli allenamenti.
Tra l'altro il ciclo di krebs non utilizza i grassi come (unica) risorsa energetica,dato che perchè essi contribuiscano per un buon 80 per cento alla propulsione occorre aspettare la quarta o quinta ora di attività fisica.....
e nemmeno ha bisogno di tanto tempo per entrare in funzione,dato che ciò avviene dopo quattro minuti dal termine dello stato di quiete.
E il potenziamento muscolare è riconosciuto in tutti gli ambienti accademici come condizione "sine qua non" per innescare un reclutamento di nuove fibre (impossibile con il solo utilizzo dei lavori aerobici) che insieme a contemporanei (nel periodo) stimoli di soglia e potenza aerobica determinano le modifiche ormonali necessarie al dimagrimento.

leggi un pò qua:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=2244
e per capire fisiologicamente su cosa si fonda invece puoi leggere da pagina 31 in poi di questa discussione:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=146&p=31

E ancora,ti consiglio il seguente libro di uno dei maggiori luminari italiani :
A scuola di fitness
Pierluigi De Pascalis;
Ed. Calzetti Mariucci, 2010

Ciao

PS
Ma quali sarebbero tutti questi esercizi che ti fanno fare con la tavoletta ?
E poi davvero ti fanno fare le gambe con la testa infilata tra le braccia ?

Non è facile risponderti perchè scrivi davvero tanto, ma in sintesi posso correggerti, se permetti, ancora sulla posizione della testa o chiederti dove trovi ancora certe affermazioni circa l'obbligo delle mani nel campo visivo? Se accetti l'esistenza, e devi fartene una ragione nel 2011, di una posizione neutra della testa, cioè con la spina dorsale dritta come si fosse in piedi, detta neutra o naturale senza spinta dei muscoli del collo quindi non a struzzo come dici tu, ecco, se sei in piedi e guardi avanti e alzi il braccio, cioè nella posizione in cui in  acqua faresti entrare la mano in acqua, come fai a vederti le mani? Soprattutto, a che pro?
Poi non sei molto chiaro quando la linea della testa la definisci una quisquilia, ma al contempo ne fai un uso quasi dogmatico, e poi parlando dei velocisti la riporti in evidenza come azione combinata con le gambe per mantenere il loro assetto da gara. Per Thorpe, mi sai dire come hanno corretto la postura dopo la famosissima e diffusissima analisi computerizzata? Io ho sentito da lui in intervista parlare con enfasi della posizione della testa, che nel suo caso sarebbe la più grande differenza tra coloro i quali adottano la versione di crawl detta hip driven, tipo hackett per capirci, tu hai informazioni migliori?
Sulla storia dei grassi, scusami ma la spari grossa o perlomeno occorrerebbe fare dei distinguo che mi sebrano assurdi in una discussione sulla tavoletta. Ti faccio solo notare che se fosse vero quello che dici, quattro o cinque ore per usare i grassi, non esisterebbero molti sport, cioè quasi tutto il fondo. Per mare e per terra. Mai sentito parlare del muro del maratoneta?
Non per fare il sostenuto, ma quando ho bisogno di consulenza su certi argomenti, non leggo un libro ma mi rivolgo a un professionista.
Per finire, tutti gli esercizi che fai con la testa fuori e la tavoletta, puoi farli con la testa sotto, dipende dal tuo obiettivo. Se non ho bisogno di stimolare il tronco perchè tengo con facilità una corretta posizione arcuata e devo fare solo gambe non ho nessun motivo di tenere la testa fuori se non mi va. Quello che mi ha fatto un po' sorridere è quello della tavoletta sulle ginocchia, ecco quello non l'ho mai fatto.

Ciao.

E' grosso modo corretto il fatto che per una nuotata base non sia importante come la mano entri in acqua, perchè le priorità sono davvero altre. Però bisogna stare attenti a non commettere errori gravi che possono anche portare ad infortuni. E' stato ritenuto per anni che la mano dovesse entrare col pollice per favorire un certo tipo di presa subacquea ed anticipare una certa traiettoria della mano durante la bracciata, da quanlche anno è assodato nel mondo che tale credenza ha portato molti problemi alle spalle, a prescindere dalla sua efficacia che al tuo livello non interessa. Quindi, fai un po' come ti pare ma se non vuoi commettere un grave e riconosciutissimo errore, dato che il problema te lo sei posto, non entrare col pollice ma con la punta delle dita.

Ciao

63

(47 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

stefano '62 ha scritto:

La tavoletta,si può usare come poltrona e poi remare seduti,oppure come zattera su cui stendersi e poi remare a pancia sopra o sotto,oppure si può metterla sotto ai piedi e tenerla sott'acqua col peso del corpo e poi remare stando in piedi.
Poi c'è l'uso più classico come supporto per fare le gambe a crawl rana e delfino,infine si può tenerla sopra alle ginocchia per correggere le ginocchia che escono nelle gambate a dorso.
Tolte le varianti marginali che ognuno di questi utilizzi (5) può offrire rimanendo però sempre lo stesso esercizio con la stessa funzione,non esistono altri usi (didatticamente leciti).
(A meno di non voler classificare come esercizio anche il lancio del frisbie o altri usi similmente impropri e didatticamente inutili che qualcuno può inventarsi....)

Per lavoro più concreto non intendo dire più faticoso,ma più appropriato nel senso degli equilibri;mi spiego:
l'assetto corretto del tronco nelle nuotate non è a schiena concava con faccia che guarda l'ombelico e testa infilata in mezzo alle braccia appoggiate alle orecchie;bensì sguardo immerso e siamo d'accordo,ma rivolto verso avambracci o polsi,testa SOPRA alle braccia,che (negli esercizi senza tavoletta,di gambe o di scivolamento) devono stare unite quasi fino ai gomiti,immerse completamente senza nemmeno un centimetro di pelle fuori e leggermente più affondate del mento.
Questo equilibrio si riproduce al meglio senza l'uso della tavoletta,ed è per questo che in fase didattica è uno strumento da usare con molta parsimonia e intelligenza,mentre va meglio come strumento di potenziamento.
Nel qual caso l'esercizio eseguito a testa fuori,pur non riproducendo l'assetto specifico della nuotata,è quello più corretto proprio perchè si avvicina alla postura del tronco in modo più adeguato rispetto alla posizione a testa sotto.
In questo senso il lavoro è più concreto.

Se invece hai le mani sulla tavoletta (cioè un centimetro fuori dall'acqua) e la testa immersa,significa giocoforza che la testa sta infilata in mezzo alle braccia,magari addirittura "a struzzo",che è una bestemmia perchè la posizione della testa nel nuoto (se si eccettua l'inerzia subacquea post-tuffo e post-virata) non è mai e poi mai quella,in nessuna nuotata.
Dunque se per motivi personali la testa fuori proprio vogliamo evitarla (e ne ho tanti di adulti messi così),allora meglio buttare quel cesso di tavoletta e lavorare in modi alternativi,ma sempre ricercando quel tipo di postura,e nessun'altra !

Riguardo a dimagrimento e potenziamento.....
per prima cosa,gli esercizi di gambe non servono tutti a potenziare le gambe,nello specifico lo fa la tavoletta,senza di essa si sviluppano altri aspetti delle gambate;in secondo luogo dimagrire significa perdere peso sì,però a carico dei lipidi (la ciccia),dunque il potenziamento (che spesso ha la strana abitudine di asciugare la muscolatura dai lipidi) anche nel caso aumentasse il peso si tratta invece di quello muscolare,quindi non è per nulla opposto al dimagrimento.
Sono assolutamente certo che la ragazza infatti si riferisse alla prima ipotesi.
(NB : perdere muscolo non è dimagrire,bensì a-trofia,cioè indebolirsi)

Comunque nella discussione linkata qui sotto ho postato un "decalogo" sull'uso della tavoletta.....
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=2151&p=1

Ciao

Ho capito ciò che hai scritto, mi spiace averti dato tanto da fare ma non sono daccordo su quasi nulla. Limitando ildiscorso allo stile libero, ho sempre pensato che non esistesse una posizione assoluta della testa nel nuoto, infatti velocisti e fondisti hanno posture diverse e anche tra atleti della stessa disciplina esistono grandi differenze. Nel primo caso, più generale, perchè la posizione della testa è funzione dei due tipi di stile che vengono generalmente usati per la nuotata veloce o da fondo, nel secondo caso bisogna sempre e primariamente rispettare le caratteristiche morfologiche, fisiologiche e di galleggiamento del singolo. Per fare un esempio celebre, Thorpe ha dovuto lavorare molto per trovare una posizione della testa che gli permettesse di avere una gambata efficiente adatta alla sua nuotata. Questo, secondo me, per quanto riguarda il nuoto...

Riguardo il dimagrire col nuoto o dimagrire in generale, vi è si un problema di smaltimeto dei grassi ma che non è legato al potenziamento muscolare in nessuna misura, anzi spesso vi è antagonismo. Per attivare il meccanismo energetico che utilizza i grassi come fonte di approviggionamento, detto ciclo di Krebs, è necesario raggiungere e mantenere un regime aerobico per un dato periodo di tempo: cosa normalmente impossibile nel nuoto per chi non sappia nuotare bene, che infatti tende a stare molto sotto o al di sopra di tale regime.

Ciao

64

(47 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

stefano '62 ha scritto:
mattone ha scritto:

Se l'unico scopo della tavoletta è far lavorare le gambe, tieni la testa come ti viene meglio. Se metti la testa sotto le gambe affondano di meno e spingono di più.

La tavoletta si usa con la testa fuori,in qualsiasi esercizio,perchè le gambe lavorano in modo più concreto (sebbene l'equilibrio sia diverso da quello della nuotata,ma non ce ne cala nulla perchè il suo scopo è potenziare le gambe,non imparare le gambate).
Se ci sono problemi particolari alla schiena allora la testa è meglio immergerla,ma a questo punto è meglio farne a meno e usare altri sistemi (salsicciotto sotto le ascelle,pool sotto al petto,braccia libere in avanti senza appoggi).
Perchè tenere la testa in acqua mentre si artiglia una tavoletta con le mani è una cosa che fa una pena assurda,e arrampicarsi fuori per respirare è l'utilizzo peggiore che se ne possa fare.
Usatela (a testa sotto) solo se siete capaci di fingere di non averla.

Ciao

Non capisco cosa vuoi dire, esistono decine di esercizi con la tavoletta e la testa immersa. Cosa intendi per lavorare in modo più concreto delle gambe se ho la testa fuori? Mi pare di capire che vorresti fare più fatica, ma a che scopo?
Comunque a me pare che la ragazza abbia intenzione di dimagrire e non di potenziare le gambe, che potrebbero anche essere due cose opposte.

Ciao.

65

(47 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Se l'unico scopo della tavoletta è far lavorare le gambe, tieni la testa come ti viene meglio. Se metti la testa sotto le gambe affondano di meno e spingono di più.