926

(29 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Detta così, condivido.

Il problema è che lui suggerisce di trattenere il fiato fino a poco prima di espirare, ed espirare in modo esplosivo poco prima di inspirare.

Credo che converrai con me che mi sembra un buon metodo per guadagnare una sincope, anziché un buon ritmo respiratorio...

927

(29 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Questa faccenda del numero di bracciate mi tocca in modo simile a Sorrento: qualche mese dopo l'inizio dei corsi, ho cominciato a scoprire di riuscire a respirare indifferentemente su entrambe i lati, e qualche tempo dopo ancora, un istruttore sostitutivo ci ha fatto fare una vasca a ritmo 5.
Mi si è aperto un mondo, soprattutto perché provando e riprovando sono arrivato a recepire quello che già dice Beppone, ossia che il tempo di immersione più lungo porta a emettere un maggior quantitativo di aria: di lì ho afferrato un (credo) fondamentale che secondo me tanti adulti principianti, come me, istintivamente non ritengono.

Ossia: da principiante, la fase di immersione, anche se solo a livello "sub-liminale", da un senso di apprensione, e quindi si pensa solo alla fase inspiratoria della respirazione.

In verità, proprio grazie all'esercizio delle 5 bracciate, ho capito che anche la espirazione è altrettanto importante, cioè bisogna concentrarsi su essa: ci mancherebbe se correndo uno non butta fuori tutta l'aria, e poi inspira tutto in un botto a più non posso!
Penso sia per questo che all'inizio il "mister" suggeriva di fare un bel soffio forte prima di voltarsi a inspirare (anche se, insieme ad altri in questo forum, non condivido).

Io da quando ho capito questa cosa, in ogni momento cerco di praticare la respirazione per renderela più automatica possibile: sotto, fuori l'aria, sopra, dentro l'aria. Lo faccio continuamente, o quasi, anche nei momenti di sosta quando aspetto che tutto il gruppo si raduni a fondo vasca.

Sempre da principiante, il terzo aspetto fondamentale che mi sembra da allenare, e imparare a rendere istintivo dosare la quantità di aria espirata in base a quanti secondi restiamo in immersione, ovvero imparare a capire quando prendere aria: non troppo presto, e non troppo tardi.

Correggettemi se sbaglio, ci mancherebbe: ma mi sembra di ragionare abbastanza a rigor di logica.
Credo che il risultato sia raggiungere un ritmo respiratorio istintivo e automatico così come quando non si è in acqua.

Riprendendo le fila del discorso: che tipo di differenza si può valutare fra respirare con maggiore o meno frequenza?
Spiego: sono portato a pensare che se sto facendo uno scatto su distanza breve, respirare un maggior numero di volte può farmi perdere tempo.

928

(287 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Ok, proverò a immaginare la vasca piena di birra...

929

(287 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Ma, il mio istruttore è una persona un po' spigolosa...
Se gli sto addosso durante il corso, e gli chiedo cose, quasi fa finta di non sentirmi, ma se mi vede in vasca a far nuoto libero tipo il sabato, è capace di dedicarmi mezz'ora senza che nemmeno glielo chieda!

E poi è così permalosetto, anche lui!...

Comunque: non voglio affollare il forum con considerazioni personali che poco contribuiscono all'interesse generale.

Mi limito a dire che tuffandomi dal blocco sento di avere paura a tenere la testa nella maniera corretta: istintivamente (credo sia abbastanza normale) sono portato a tenere la testa a guardare in avanti.
E quindi finisco in acqua come un ciocco di legno...

Inoltre mi ha fatto soggezione una cosa che mi hanno raccontato: mi dicevano che è capitato a una ragazza che mentre si tuffava, ha preso paura, e cercando di tirarsi su con uno strattone (sentiva che si stava capottando), praticamente ha piegato la schiena all'indietro e nell'impatto con l'acqua se l'è quasi spaccata; tre mesi d'ospedale...

Una cosa che ho recepito dal "mister": lasciarsi cadere in avanti, e nel momento in cui sento che sto cadendo, dare la spinta in avanti.

930

(287 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Nel nostro corso alcuni sono reticenti a fare i tuffi, perché hanno paura dell'acqua.
Forse questo lo rende un lavoro stancante per gli istruttori.

Il problema di provare da solo è che a norma di regolamento del centro tuffarsi non sarebbe possibile...
Dovrei trovare un momento con poca gente e mettermi d'accordo con l'assistente.

931

(287 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Ma, scusami, tu davvero dici che solo con quest'accortezza del mento lo slancio del tuffo sarà più corretto?...

932

(287 risposte, pubblicate in Quinto stile)

No!
Sono furioso di nome e di fatto!
Mi chiamo Furia di cognome e sono notoriamente permaloso e collerico!!!

Ma chi mi conosce lo sa e mi prende così...

933

(287 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Qualcuno mi spiega perché cavolo ai corsi al mio centro sportivo gli istruttori non insegnano i tuffi???

Solo qualche prova ogni tanto quando l'istruttore ci vede affaticati, e senza neanche troppa disciplina, come diversivo per fare qualcosa di divertente.

Non so cosa darei per imparare a fare un bell'ingresso elegante in acqua!...
Quando mi tuffo mi sembra di essere un ranocchio!

934

(22 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Effettivamente può darsi che ci hai azzeccato:
ci lavorerò su.

935

(22 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Ma perchè quando sbatto i piedi io sento che mi spingo meglio?!?!?....
Io continuo a sbatterli: al limite mi si arrosseranno un po'.

A-ri-uffi...

936

(22 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Mi accorgo ora che ho scritto "cornista", invece che "cronista"...

Lapsus?...

937

(22 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Ma io ancora non capisco bene per le gambe: vedo a volte atleti che mi sembrano buoni nuotatori, che esercitandosi con la tavoletta fanno l'acqua bianca.
E anch'io, quando sento i piedi che sbattono un po', sento nettamente l'effetto propulsivo.

E del resto: alla finale della staffetta, negli ultimi metri della staffetta, il cornista commentava la volata di Magnin dicendo "ecco Magnin ora fa acqua bianca", riferendosi al fatto che aveva inserito il "turbo-gambata".

Ma allora?

Uff....

938

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Eh, sì, parlavo del tubo galleggiante.
Infatti è proprio così: il capovolgimento scatta quasi come una molla.

939

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Bè, io del muro posso anche fregarmene, ma bisogna vedere come reagisce lui... big_smile

940

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Torno sulla virata, anche per condividere con Cinzia questa cosa:
stasera sono arrivato in vasca, e prima di cominciare ho detto all'istruttore: "Dai, oggi facciamo qualcosa di divertente: facciamo la virata".
Detto fatto: ci ha impartito un esercizio che ho trovato particolarmente illuminante. Si tratta di una cosa decisamente vicina alla mossa "del girarrosto", che dicevano qualche post fa Marina e Beppone.
In pratica si procede afferrando il tubo galleggiante, poi, saltuariamente, si inspira per preparare la capriola, si spinge verso il bacino il tubo e  si fa la capriola.
Mi è riuscito praticamente automatico capire come tenere le braccia durante il capovolgimento, perché il tubo "costringe" le mani a mantenere la posizione, e impedisce di remare con le braccia.

L'unica cosa: quando poi ho provato senza il tubo, sentivo mancare l'appoggio di galleggiamento per impostare la giravolta, ma poco male.
Credo l'importante sia stato capire l'assetto delle braccia.

Ora però devo ancora riuscire a farlo a distanza opportuna dal muretto...

941

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Scusate, torno sulla faccenda della virata.

In effetti, non sono ancora riuscito a fare la capovolta spingendomi poi contro il muro.
Questo perché, come dicevo poc'anzi, ancora non ho trovato la distanza giusta dal muretto: mi giro sempre troppo lontano perché temo di "capocciare".
E quando mi sono girato completamente, mi trovo decisamente sotto la superficie: a volte mi capita di arrivare quasi sul fondo, nel lato da 180 cm.

Comunque ho dato un'occhiata anche al filmatino che c'è sul sito, nella sezione apposta, e ho notato che sostanzialmente le braccia restano sempre nella stessa posizione: ossia, prima di innescare la capovolta sono distese lungo i fianchi, ma al termine sono distese avanti.
Secondo me, pensandoci, quando faccio la capovolta tengo le braccia conserte: a volte mi sembra di allargarle a cercare una specie di "remata".

Farò come dice Marina: proverò tante volte. In fin dei conti mi diverto...
La gente mi prenderà per un pazzo...
Voi però non smettete di darmi consigli!
Del resto, non smetto di sorprendermi come, anche dopo un anno di corsi, ogni volta continuo ad acquisire qualcosa di nuovo, una piccola sensibilità in più.

Non avrei mai detto che nel nuotare ci fossero così tante cose da imparare. È sorprendente; non si fa a tempo a percepire e poi assimilare un gesto, una sensibilità,  che subito ce ne sono altri mille da esplorare e imparare, anche solo nello stile libero.
Come invidio chi ha imparato a nuotare da piccolo!

Bè: meglio tardi che mai!

942

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Grazie: mi sembrano accorgimenti semplici, ma sensati.
Un'ultima cosa: credo di andare troppo sul fondo quando mi giro.
Come posso fare per verificare se è così, e per migliorare anche questo aspetto?
(A parte che in effetti ho un istruttore che è lì apposta...)

943

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Cavoli, da quando sono riuscito a fare la capriola (si parla di due mesi fa), continuo a farle come un bambino!
Immaginavo di dovermi regolare con la T del fondo, che probabilmente sarà stata inventata apposta.

Virare a girarrosto significa fare l'avvitamento?

944

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Io ho il problema che non riesco ad avvicinarmi a sufficienza al muretto: ho paura di andare a sbattere la testa!
L'istruttore mi dice che è fondamentalmente impossibile, perché la testa è proprio la prima ad andare sotto, e anche il rischio di sbattere i polpacci contro il bordo non esiste, dato che il bordo è abbastanza elevato.

Qualcuno mi sa dire come fare per vincere questa cosa?

945

(12 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

La questione mi interessa particolarmente.
Però non capisco: perché bracciare a pugno chiuso?

946

(18 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

No no, nessuna scusa, ci mancherebbe.
Se effettivamente la professionalità del mio istruttore fosse scarsa, o non adeguata alle mie esigenze, credo che anch'io cambierei corsia.
Certo, quello che ho adesso forse non è preparato come altri che ci sono al centro sportivo.
Ma sono altrettanto sicuro, che se lui notasse un importante differenza di livello fra me e gli altri (cosa che non sussiste, lo riconosco), sarebbe il primo a passarmi nell'altra corsia.

E' che mi è piaciuto prendere un po' di spazio per esprimere un concetto che mi è molto caro, e anzi sono stato io che ho forse ecceduto in polemica qualche post addietro.

947

(18 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Guarda, come dicevo, tutto sommato, non devo presentarmi a Pechino, quindi posso anche portare pazienza.
E poi non è che io sia quel gran nuotatore una spanna sopra gli altri, anzi, con tutta umiltà, faccio ancora fatica.

Spendo due parole per mettere l'accento sul forte valore socializzante del fare sport: sto con questo gruppo da diversi mesi, non siamo proprio amici, ma abbiamo costruito un rapporto. Faticare insieme è un collante fortissimo e lontano da tutti gli aspetti materialistici che caratterizzano oggi il socializzare: quando fatichi, non importa se chi fatica con te ha una macchina da 100.000 euro, oppure è bello, o brutto. Si fatica tutti insieme e basta.

Credo che questo abbia un valore che va messo sul piatto della bilancia.

948

(18 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Una parola sull'istruttore, perché non vorrei sembrare polemico: ho un buon rapporto con lui; è una persona che ha "i suoi spigoli" (come tutti), ma è un uomo buono.
Certo non è il tipo di istruttore trainante che ti porta a fare i salti mortali, ma tengo conto che su 8 che siamo, io sono credo il più giovane (e ho 35 anni...).
Probabilmente non tutti vogliono spaccarsi in 4, magari alcuni si accontentano di muoversi un po'!...

E poi, conoscendolo, sono certo che se cambiassi corso se ne avrebbe A MORTE!!!
Nel senso che si sentirebbe ferito.

E allora tutto sommato va bene anche così: porto pazienza, magari ci metterò un po' di più, ma non devo mica presentarmi a Pechino quest'estate, no?...

Grazie ancora! Proverò ad applicare gli esercizi che mi dici.

949

(18 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Allora:

non ho problemi a tuffarmi dal bordo.
E questa è una cosa.
Il problema mio è, credo, che la paura mi impedisce di tenere il capo reclinato (mento verso il petto), e di portare le gambe verso l'alto.
Non mi riesce di fare un bell'ingresso fluido!

E poi l'istruttore che usa i tuffi come diversivo quando vede che siamo stanchi, perché vedo che non ci mette per niente metodo.

Uno dopo l'altro e via: io ne farò duecento al minuto perché mi diverto come un bambino, gli chiedo un parere, e non mi dice niente.

Va bè che siamo in tanti (ca. 8), ma cavoli!
Fra l'altro vedi anche che ci tengo, penso che possa essere una soddisfazione anche per lui, no?!...

Comunque grazie per i consigli: li terrò come sempre nella massima considerazione!

950

(18 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Acciderboli, il tuffo è una delle cose che più vorrei imparare, e il nostro istruttore ci dedica solo un quarto d'ora ogni tanto!!!
Io sono impacciato anche a causa che sul blocco non mi sento molto a mio agio: come già ho detto ho vinto la paura dell'acqua in età adulta.
Qualcuno vuole darmi l' a-b-c di cosa bisogna fare per imparare un corretto ingresso?

Ve ne sarei davvero grato!