Quindi le pinne sono utili anche a chi si allena poco?

In genere come organizzi l'allenamento? Nel senso fai più esercizi di tecnica, magari brevi, oppure fai degli step più lunghi per la resistenza?

Salve

Causa lavoro e conseguente mancanza di tempo, sono passato da allenarmi 4 volte a settimana, nuotando 2000 o più metri e tutti e quattro stili, ad allenarmi una volta sola a settimana, con dimezzamento della distanza e netto calo della qualità dell'allenamento. Premetto che non sono mai stato un'agonista, ne ho mire particolari circa le mie prestazioni, ho iniziato a nuotare per problemi alle ginocchia e mi sono appassionato.

Da quando mi alleno una volta a settimana, però non riesco più ad allenarmi come vorrei, potreste darmi qualche consiglio a riguardo? L'impressione che ho quando nuoto e di stancarmi soltanto senza trovare alcun giovamento ne miglioramento. E' una cosa normale ed inevitabile?

Inoltre avrei bisogno di allenare le gambe, e stavo pensando di utilizzare delle pinne, cosa che non ho mai fatto in precedenza, ma ho il dubbio che allenandomi una volta a settimana, possa essere inutile o addirittura controproducente.

Grazie a chiunque possa darmi qualche consiglio.

Da dilettante assoluto ti esprimo la mia opinione, però prendila appunto per l'opinione di uno che ne capisce poco.

Forse variando l'allenamento, quindi nuotando stili differenti, hai iniziato ad allenare altri muscoli, che prima non allenavi nuotando solo stile libero. Dunque i muscoli che vengono stimolati nuotando a stile hanno iniziato a lavorare meno come quantità, e quando hai chiesto a questi muscoli di nuotare di nuovo una certa distanza a stile ti sei affaticato di più, proprio perchè quei muscoli erano meno allenati rispetto a quando nuotavi solo stile.

Ma i consigli che mi avete dato valgono anche per la questione delle braccia?

Alternare stile libero e dorso, per non fermarsi, è utile?

Per "volume totale delle tre ripetute" cosa si intende di preciso? La velocità o la durata?

In questo ultimo periodo sto cercando di aumentare il numero di vasche che riesco a nuotare senza dover recuperare. Fino a poco fa, per fare un esempio, quando nuotavo crawl, facevo 8 volte i 25, recuperando tra una vasca e l'altra. Con il tempo ho cercato prima di ridurre le pause, ora sono passato a fare 4 volte i cinquanta, recuperando ogni due vasche, nei primi tentativi arrivavo alla fine di ogni cinquanta che mi ci voleva la bombola di ossigeno... con il tempo sto migliorando, ora sto riducendo il recupero tra un 50 e l'altro. Un altro esercizio che faccio, in genere dopo i 4x50 crawl, ripeto la stessa distanza, ma faccio andata stile libero ritorno dorso.

Le mie domande a riguardo sono due:

Prima - che tipo di esercizi posso fare per migliorare la resistenza? A volte l'istruttore mi fa lavorare sui 75 metri, prima e terza vasca dorso, seconda stile.

Seconda - a differenza di quello che temevo, la maggiore fatica nelle ripetizioni dei 50 crawl, la faccio con le braccia e non con le gambe (con la gambata va detto, spingo poco, ho una gambata molto leggera). Nella vasca di ritorno inizio a sentire le braccia dure e affaticate, come posso allenare questo singolo aspetto?

Grazie!

Di solito faccio 4-6 vasche con la tavoletta, non sono molto veloce ma non ho fastidi alla schiena ne crampi, all'inizio avevo tali fastidi poi con il tempo sono spariti.
Ora il fastidio alla schiena sopraggiunge solo quando nuoto con il pull, ho notato che cercando di rilassarmi visto che in genere tendo ad irrigidirmi,  il fastidio diminuisce. Inoltre con il pull ho un pò l'impressione che le gambe affondino un tantino di più rispetto alla nuotata completa, in pratica ho l'impressione di non stare proprio dritto come dovrei.

@Thorpe
Per le gambe l'istruttore mi fa usare molto la tavoletta, e nuotata completa ma con una pausa tra una bracciata e l'altra. Che altro potrei fare?

Per il fastidio alla schiena che ne pensi?

Quella dei quadricipiti capaci di impedire uno svenimento non la conoscevo, ma rende bene l'idea di quanto "consumino".

Riguardo la schiena, credo che sia un fatto di abitudine allora, comunque cercherò di rilassare ancora di più le gambe quando uso il pull, perchè ho notato che tendo a stringerle più del dovuto come se avessi paura di perdere il pull.

Questa settimana ho iniziato ad usare il pull boy principalmente per lo stile libero, che è lo stile su cui devo lavorare di più.
Come velocità, ho notato che riesco ad essere più costante, mentre nella nuotata completa, quando inizio a sentire le gambe stanche (seconda metà della seconda vasca) rallento e inizio anche a nuotare peggio come stile. Inoltre ho notato che a parità di numero di vasche, la sensazione di fatica è molto inferiore con il pull e sopraggiunge più tardi, secondo l'istruttore è dovuto alle gambe che ho bisogno di allenare molto. L'unico problema che ho riscontrato con il pull è un leggero affaticamento nella zona lombare, che secondo l'istruttore non ci dovrebbe essere.

A cosa potrebbe essere dovuto questo affaticamento della schiena?

Riguardo le gambe, è normale provare una sensazione cosi diversa tra nuotata completa e solo braccia?

Quando nuotando a dorso occorre invertire la direzione, esiste un'alternativa alla virata con capriola, che permetta comunque di mantenere una certa continuità nella nuotata?
In pratica, non sapendo eseguire la virata, di solito mi fermo, appoggio i piedi sul gradino, mi sposto sull'altro lato della corsia, mi giro di spalle e riparto spingendomi con i piedi sul bordo. Esiste una via di mezzo oppure è necessario imparare da subito la virata con annessa capriola?

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(12 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Ma anche in caso di gambata eseguita correttamente, il carico sulle ginocchia può dare problemi a chi magari già soffre?

Ho iniziato a nuotare sotto invito dell'ortopedico a causa di un problema di sinovite ad entrambe le ginocchia, fino ad ora nuotavo solo dorso e stile e la situazione era migliorata moltissimo, dolori e fastidi erano diventati assolutamente sporadici e di scarsa intensità. Negli ultimi dieci giorni invece ho iniziato a nuotare anche lo stile rana, e subito ho avvertito fastidi e dolori alle ginocchia, anche di una certa intensità, ciò può essere dovuto alla nuotata a rana?

Quindi nuotata completa oppure solo gambe con le braccia distese in avanti? In questo caso la testa va tenuta fuori?

Che esercizi sono consigliati per assimilare bene il movimento della gambata?

Tavoletta e gambe rana va bene? Senza tavoletta si può fare uguale?

I piedi sono distesi alla fine della spinta e a martello solo dopo che ho raccolto le gambe?

Da qualche giorno ho iniziato a nuotare a rana, anzi, a tentare di imparare. La bracciata è andata bene, la gambata meno. L'istruttore dice che il movimento non è sbagliato, ma devo fare tanta pratica per migliorare la spinta che al momento è pressapoco inesistente. A riguardo però ho qualche dubbio che non sono riuscito a togliermi, ne osservando video su internet ne leggendo varie discussioni sul forum.

Una volta raccolte le gambe, metto i piedi a martello e spingo, devo spingere allargando le gambe fino a formare una V? Oppure devo disegnare un semi-cerchio con i piedi senza mai arrivare a stendere del tutto le gambe, se non prima di richiuderle? Inoltre, la spinta deve iniziare quando i piedi sono ancora vicini o bisogna allargarli prima?

Vale lo stesso, anche se si riesce a buttare fuori tutta l'aria soffiando solo con il naso?

Le difficoltà potrebbero anche derivare dall'abitudine ad espirare per lo più con il naso?
Ho preso questa abitudine dall'inizio perchè mi dava fastidio l'acqua nel naso, ora ogni tanto butto fuori un pò di aria dalla bocca, ma poco e non sempre. Poi espirando con il naso mi sembra di respirare in maniera più regolare, infatti buttando fuori meno aria riesco anche a respirare ogni quattro bracciate nello stile libero, mentre con la bocca butto fuori l'aria più in fretta e sento prima il bisogno di prendere di nuovo aria. Espirando con il naso ho come l'impressione che l'aria "duri di più".

In che senso "seguire il braccio"? Se intendi seguire con gli occhi la mano del braccio lato respirazione,  è quello che faccio... proprio per cercare di prendere più aria.

Sono entrato per la prima volta in una piscina circa un anno fa, prima non sapevo nuotare per niente e ancor meno galleggiavo. Ora nuoto dorso e stile libero.
Il primo lo nuoto bene, sono abbastanza veloce, ho una buona posizione, magari mi manca un pò di resistenza, infatti mi devo sforzare per chiudere i 200 e solo se non esagero in velocità.
Riguardo lo stile libero, trovo più difficoltà. Sia come resistenza, a stento faccio due vasche di file (da 25m) sia come nuotata in generale. Ho la tendenza ad affondare non solo le gambe, non riesco a stare a pelo dell'acqua, questo mi costringe ad alzare la testa per respirare rovinando tutta la nuotata, dopo aver preso aria quando immergo la testa tendo ad affondarla troppo come anche tendo ad affondare, ed anticipare la bracciata, con il braccio contrario alla respirazione.

Qualcuno potrebbe darmi qualche consiglio? Grazie

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(1 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Salve!
Ho iniziato a nuotare da poco, all'età di 27 anni, dopo il primo impatto mi sono appassionato anche se i risultati non sono proprio ottimi. Per il momento l'unico stile che riesco a nuotare bene è il dorso, per il crawl mi devo ancora impegnare molto.