Innanzitutto grazie per la risposta.
Non so se l'acqua mi piaccia o no, mi piacerebbe saper nuotare, sapermi spostare in sicurezza da un punto A ad un punto B.
Purtroppo l'ansia e la paura la fanno da padrone quando provo a fare stile, e mi incarto.
Non riesco a lasciarmi andare, mi stanco prematuramente...e subentra la demotivazione .

Bella testimonianza complimenti.
Io non ho mai avuto esperienza acquatica fino ai 35 anni(ore ne ho 37), e purtroppo non son portato per questo sport. Non mi reggo neppure a galla.
Questo è il secondo anno che frequento una piscina, ma ho imparato solo il dorso, a stile non mi sento scivolare e dopo una paio di bracciate devo fermarmi, perchè mi manca l'ossigeno. Stesso problema negli esercizi con la tavoletta.
Sicuramente non riesco ad ambientarmi in acqua, penso sia questo il problema, e ciò causa difficoltà di respirazione, gambe basse a stile etc.

Riuppo questa discussione per chiedere se esistono ancora i corsi di ambientamento acquatico per adulti.
Dopo il corso disastroso dello scorso anno, di cui ho raccontato in questo topic, ho fatto una prova presso altra struttura. Qua mi hanno fatto subito iniziare con gambe stile e dorso, con galleggiante e tavoletta, nonostante avessi esplicitato il desiderio di imparare a stare a galla e che degli stili non mi fregava una mazza. Niente galleggiamento statico(in 2 corsi mai provati), niente istruttore in acqua, niente galleggiamento verticale, peraltro corso in acqua alta. Io continuo a farmela sopra, oltre a non riuscire a portare a termine gli esercizi più semplici. Penso che siccome quasi tutte le persone sanno almeno stare a galla, alle società di nuoto non interessi insegnare ad un adulto l'ambientamento, bensì sia per loro solo una fonte di disturbo.

Gaetag ha scritto:

Grazie salvagente, spero di trovarne uno a Napoli per adulti: fin'ora tutti quelli che ho visto su internet sono per neonati o bambini. Pensi che in un anno riuscirò quantomeno a stare completamente a mio agio in acqua e a sapermi muovere un po'? Se qualcuno avesse avuto esperienze simili e le postasse qui mi farebbe sentire meno solo, grazie! smile


A Napoli avrai ampia scelta. Io abito in una piccola provincia e non ho scelta. Non limitarti a consultare internet ma chiama e chiedi informazioni.
Per imparare non metterti limiti di tempo, c'è uno può portato di un altro. Inoltre parti da 0, quindi migliorerai per forza.
La mia esperienza di un anno per esempio è pessima, non son proprio tagliato per l'acqua e ho imparato solo a fare le vasche a dorso, ma l'unica possibilità che ho è frequentare una piscina dove si fanno le vasche.Se  ti faranno fare un buon ambientamento avrai tante possibilità di imparare e seguire le lezioni con profitto.

Ciao, penso che iscriversi ad un corso di ambientamento in acqua per adulti sia la cosa migliore.
Io ho 35 anni, e fino allo scorso anno non avevo mai toccato acqua, purtroppo mi son iscritto(perché dalle mie parti non c'è altra possibilità) ad un corso dove cercano di insegnare gli stili senza insistere sull'ambientamento, pertanto non son ancora a mio agio in acqua....però immergere la testa è la cosa più semplice.
Coraggio, ce la farai, sei giovanissimo, non perdere altro tempo e iscriviti.

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

alberto75 ha scritto:

Io ho sempre avuto un sacro terrore dell'acqua. In mare va appena meglio per la sua maggiore spinta. Ora ho 75 anni e mi sono arreso. Già mia madre aveva questo terrore e forse me lo ha trasmesso via genetica. Pensa che i miei erano isolani col mare sotto casa. Intorno ai 50 anni mi sono pure iscritto in piscina ad un corso invernale di dieci lezioni e, alla fine di queste, l'istruttrice, una bravissima maestra, mi ha confermato di rinunciare dato che, lei letteralmente mi ha detto: dovresti vederti. La paura, il panico o l'ansia, ti fanno rattrappire tutto. Probabilmente, anche i tuoi organi vuoti interni, polmoni, stomaco ecc invece di aiutarti a galleggiare si rattrappiscono anch'essi e il tuo corpo tende così a non galleggiare come faresti per natura.

Beh, che fosse una bravissima maestra non mi sembra, forse aveva poca voglia di impegnarsi con un caso impegnativo; poi un corso di 10 lezioni credo sia molto breve, soprattutto se uno ha terrore dell'acqua.
Io pure son di quelli negati, fino a 35 anni non ho mai messo un piede in acqua, ora so fare solo dorso(tecnica pessima) e stare a galla in posizione supina. Purtroppo io frequento una piscina dove si fanno vasche, perciò insistono a farmi provare lo stile libero ma non ne cavo piede,invece, da quanto intuisco avrei bisogno di un ambientamento ben fatto.

Io in piscina uso delle pinne corte, ma solo perchè mi consentono in qualche maniera di portare a termine la vasca a stile libero.
Aiutano a far restare a galla le gambe, le mie scendono sempre quando tento di prendere aria.

7

(6 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Io non sapendo fare lo stile libero in piscina(anzi non sapendo nuotare) mi aiuto con delle pinnette della Head, che mi aiutano a far stare le gambe su, in mare non ho avuto il coraggio di provarle perchè ho ancora molta paura.
Quindi quoto i consigli che ti hanno dato.

Grazie per la testimonianza. Sei stato molto cortese.
Il mio scoraggiamento deriva dal fatto che lo stile libero mi sembra impossibile, dal fatto che non capisco dove sbaglio. Dopo un paio di bracciate ho il fiatone e mi fermo, con le gambe che vanno giù.
Io ho usato i tubi galleggianti le prime lezioni, poi ho iniziato con scivoli prono supino e poi dorso.
Sicuramente ho una carenza di ambientamento.
Per esempio non riesco a passare da dorso a stile, o meglio lo faccio ma resto immobile a pancia in giù.
La frustrazione deriva soprattutto dal fatto che negli ultimi 6 mesi non ho fatto progressi, e mi sento di averle provate tutte.
La volontà è stata tanta, in questo periodo ho fatto anche il bagno a mare provando a fare qualche esercizio, ma oltre al morto e al movimento a dorso non mi riesce quasi nulla, anche perché sono un fifone.
Spero un giorno di poter replicare la tua testimonianza.
Una domanda anche per gli istruttori del forum. Prima di insegnare lo stile libero non sarebbe opportuno insegnare un galleggiamento rozzo, anche cagnolino con la testa fuori, giusto per dare al principiante assoluto un po' di sicurezza?

Salve, riapro questa discussione per chiedere qual è stata la progressione didattica di chi ha iniziato a nuotare da 0, ergo di chi non si sapeva reggere neppure a galla, come me, che ho messo piede in acqua per la prima volta a 35 anni.
Io frequento la piscina da quasi un anno, ma non ho ancora la minima autonomia in acqua e ne ho ancora paura.
Riesco a fare una decina di vasche a dorso, oppure solo gambe dorso, o remate sempre a dorso, ma quando l'acqua sale di livello l'occhio va sul muretto.
In posizione prona riesco a spostarmi con battuta di gambe(pochi metri), quando inserisco la bracciata a stile libero le gambe affondano quasi subito. Riesco a fare quasi una vasca intera con le pinne, ma pure lì devo avere il muretto vicino, anche perchè ho delle difficoltà a rimettermi in piedi. Dopo l'ennesima lezione infruttuosa son abbastanza demoralizzato, l'acqua non è nelle mie corde, anche perchè nella piscina che frequento son l'unico con tali difficoltà.

utopia68 ha scritto:
salvagente ha scritto:
utopia68 ha scritto:

Grazie, Superinesperto, per la tua risposta ... Io, per fortuna, non ho la " pressione " che descrivi, visto che la corsia in cui sono io è quasi sempre vuota e faccio lezioni individuali, ma per il resto è come dici tu e nemmeno io, a prescindere dalle mie attuali difficoltà, mi sognerei mai di fare dell'ironia o altro nei confronti di chi mostra dei limiti ( e magari ci sta mettendo tutto l'impegno di cui è capace, per imparare e superarli ).
Anche nell'impianto che frequento io c'e' una piscina esterna, ma, un po' perché non è stagione e un po' per come sono fatto io caratterialmente, non credo la frequenterei più " volentieri " di quella interna.
Sono comunque contento che a te sia servito ... Credo che ognuno di noi abbia una propria " strada " da percorrere e cose che ci possono più o meno aiutare ... Spero solo che anche la mia ( strada ) porti da qualche parte!!! .-9 Ciao!


Una persona che deride un'altra su una sua difficoltà o su un tentativo di migliorarsi non dev'essere poi tanto matura.
Certo, per chi nuota da piccolo con naturalezza, comprendere le nostre difficoltà può essere arduo.
Forse noi dovremmo cambiare approccio, cercare di far diventare l'ora di lezione un'attività piacevole, invece per me la lezione assomiglia più ad una seduta dal dentista smile. Fatte le vasche a dorso mi scontro poi con degli esercizi nei quali non riesco, e allora via a guardare l'orologio di tanto in tanto sperando che l'ora termini il prima possibile.
Ormai son in fase di stallo, pochi miglioramenti, ma la stagione la terminerò mettendoci comunque il massimo dell'impegno.


Ciao, Superinesperto ... Che dire ... ? ... Che hai probabilmente ragione su tutti i fronti! Sicuramente è difficile, per chi ( per sua fortuna ) non ci si è mai confrontato, comprendere le nostre difficoltà ed i nostri stati d'animo ... Me ne rendo assolutamente conto! Così come è vero che noi dovremmo cambiare probabilmente approccio, perché tanto ci sono limiti che avremo sempre ( almeno io ) e che, di sicuro, non si cancellano ( ma , anzi, si accentuano ) vivendo le lezioni di nuoto con preoccupazione, ansia, scrutando gli altri e pensando a quanto lontani si è da persone che, alla fine, non fanno nulla di trascendentale ... E' tutto vero, ma tutto estremamente difficile, e credo che tu per primo te ne renda conto.
Personalmente, cerco ogni volta di " liberare " la mente ... Di fare finta che sia normale per tutti scontrarsi con ostacoli che paiono insormontabili ... Ma poi basta una battuta di qualcuno, uno sguardo o, semplicemente, qualunque altra banalità per far precipitare l'umore ai livelli di cui anche tu parli ( seduta dal dentista ... ), vanificando qualsiasi proposito. Miglioramenti ... Mah, il mio istruttore dice che lui ne vede, ma credo che semplicemente abbia capito che se mi dicesse il contrario mi farebbe del male ... Io non ne percepisco praticamente nessuno, e quei pochi svaniscono non appena gli stati d'animo precipitano al livello che ti ho scritto poco fa. A causa dei miei problemi di salute, ho una limitata mobilità della colonna e credo che, alla fine, questo sia di fondamentale importanza in una attività che è fatta di coordinamento, movimenti che non possono prescindere da una buona mobilità strutturale, ecc ecc . Non trovo una posizione che mi permetta di galleggiare ed avanzare a dorso ( me la fa trovare l'istruttore sostenendomi, ma appena prova a lasciarmi andare non riesco a restare in quella posizione ) ... Se proviamo lo stile libero, faccio qualche metro in apnea perché sollevare la testa dall'acqua per respirare mi costa una fatica enorme ... Come te, ci metto impegno e mi sono ripromesso di darmi ancora del tempo ma, come in ogni cosa, sono i progressi percepiti ad alimentare la voglia di andare avanti e gli stati d'animo positivi ... Quando questi mancano, diventa tutto maledettamente più difficile, soprattutto per chi, magari, oltre che ne fisico è vulnerabile anche nell'anima. Chissà ... Comunque grazie per questo bello scambio di opinioni ed esperienze, che spero non annoi nessuno di quelli che ci leggeranno.

Mi dispiace per le tue condizioni di salute, spero che la piscina possa aiutarti. All'inizio io pure facevo una fatica enorme a dorso, ora riesco a fare anche 8 vasche di seguito, che per molti son un'inezia, ma per me un buon risultato.  Vedrai che pian piano si migliora.

utopia68 ha scritto:
superinesperto ha scritto:

@utopia68 pure io non ho scelto di fare nuoto perché "mi andava", me l'ha consigliato il medico!

un conto è andare in piscina perché l'hai scelto, un conto è perché te lo consiglia qualcuno.

e conosco benissimo il senso di inadeguatezza che si ha quando vedi gli altri andare e tu fatichi ad arrivare a mezza vasca, ma fidati nessuno ti giudica.

ora sono più veloce di altri nuotatori ma se vedo uno in difficoltà, perché nonostante i miei miglioramenti continuo a rimanere nelle corsie più esterne, che si affretta a chiedermi scusa, ripenso a quando ero io a chiedere scusa e lo guardo con un sorriso e magari ci scambio anche due battute per tiragli su il morale smile

alla fine la piscina è anche socializzare.

sai cosa mi ha aiutato tanto all'inizio?
ho cominciato come ti dicevo ad inizio della bella stagione dell'anno scorso e nei weekend andavo nella piscina "aperta" quella dove più che altro si cazzeggia... ho avuto modo di riprovare quello che mi avevano spiegato, bere un po' di acqua clorata e sentirmi più rilassato per via dell'essere da solo a confrontarmi con me stesso e non avere la "pressione" di gente che nuota seriamente intorno a te.

prova anche tu. a me è servito tanto smile

Grazie, Superinesperto, per la tua risposta ... Io, per fortuna, non ho la " pressione " che descrivi, visto che la corsia in cui sono io è quasi sempre vuota e faccio lezioni individuali, ma per il resto è come dici tu e nemmeno io, a prescindere dalle mie attuali difficoltà, mi sognerei mai di fare dell'ironia o altro nei confronti di chi mostra dei limiti ( e magari ci sta mettendo tutto l'impegno di cui è capace, per imparare e superarli ).
Anche nell'impianto che frequento io c'e' una piscina esterna, ma, un po' perché non è stagione e un po' per come sono fatto io caratterialmente, non credo la frequenterei più " volentieri " di quella interna.
Sono comunque contento che a te sia servito ... Credo che ognuno di noi abbia una propria " strada " da percorrere e cose che ci possono più o meno aiutare ... Spero solo che anche la mia ( strada ) porti da qualche parte!!! .-9 Ciao!


Una persona che deride un'altra su una sua difficoltà o su un tentativo di migliorarsi non dev'essere poi tanto matura.
Certo, per chi nuota da piccolo con naturalezza, comprendere le nostre difficoltà può essere arduo.
Forse noi dovremmo cambiare approccio, cercare di far diventare l'ora di lezione un'attività piacevole, invece per me la lezione assomiglia più ad una seduta dal dentista smile. Fatte le vasche a dorso mi scontro poi con degli esercizi nei quali non riesco, e allora via a guardare l'orologio di tanto in tanto sperando che l'ora termini il prima possibile.
Ormai son in fase di stallo, pochi miglioramenti, ma la stagione la terminerò mettendoci comunque il massimo dell'impegno.

utopia68 ha scritto:

Caro " Superinesperto ", ti ringrazio per le parole di incoraggiamento, che spero possano prima o poi trovare un riscontro concreto anche per me! Come ho cercato di spiegare in precedenza, non mi sono mai illuso di scendere in acqua a 48 anni e dopo un'ora nuotare come Filippo Magnini ... Men che meno, alla luce dei miei limiti fisici oggettivi.
Il vero problema che incontro ( e che credo difficilmente eliminabile ) è che si tratta di una attività fisica che con i miei limiti ed i miei problemi mi costringe a scontrarmi, senza possibilità di " far finta di niente " o di trovare scorciatoie.
Non so se puoi capirmi, né so se riuscirò mai a descrivere con delle parole certe sensazioni, che possono poi riassumersi nell'aggettivo " inadeguatezza " o, se preferisci , " anormalità " ...
Forse se nuotassi ( ehm ... provassi a galleggiare ... ) da solo, in una piscina completamente vuota, potrei continuare a pensare che le mie reazioni, le mie difficoltà, ecc ecc ecc appartengano alla normalità di un essere umano che si confronta con l'acqua, ma purtroppo, non essendo ovviamente pensabile di poter fare lezioni da solo, mi basta buttare una occhiata in una qualsiasi delle rimanenti corsie per comprendere che, purtroppo, non è così e che talune difficoltà e taluni problemi appartengono quasi sicuramente soltanto a me ... E in quel momento ci si sente davvero piccoli e si vorrebbe semplicemente sparire ( o almeno a me capita questo ). In più di una occasione, ho soffocato ( non so come ) la voglia di piangere.
L'istruttore, credimi, non ha nessuna colpa in tutto questo, ed anzi è bravissimo, professionale, disponibile ed umano ... Ma non può sostituirsi a me, come non potrebbe nessun altro ... Ed io non ho nessuna intenzione di trasformarmi in un problema, rompere le scatole all'infinito o farmi semplicemente compatire : non sono veramente il tipo!
Detto questo, ho appena terminato una lezione e, almeno, riesco a galleggiare a palla e stare in apnea a lungo : almeno il non aver mai fumato forse qualche vantaggio me lo ha dato, ed almeno stamattina non ho il solito " magone " ...
Ciao e scusa ( tu e chiunque altro leggerà ) queste mie parole forti, ma non sapevo in che altro modo descrivere la realtà.


Io sono più o meno nella tua stessa situazione, anzi peggio visto che la piscina la frequento da settembre e ho mille difficoltà. Perciò non abbatterti.
Io riesco a fare solo dorso e remate supino ed a tenermi a galla in verticale con mille difficoltà, anche io non ho mai avuto esperienze acquatiche. Bisogna cercare di essere soddisfatti dei piccoli passi che si fanno, ognuno ha i suoi tempi. Capisco l'imbarazzo, pure io sono in una piscina dove sono l'unico ad avere certe difficoltà, lo stile libero, per esempio, mi risulta impossibile da fare nonostante ci provi da dicembre. Le prime lezioni perdevo l'equilibrio di continuo in vasca(anche camminando) e andavo col terrore, quella fase un pò si è attutita, ed ora ho stretto anche amicizia con qualcuno dei frequentatori.
Dalle mie parti non c'era un corso per principianti assoluti, dove si ha a che fare con compagni che partono dallo stesso punto, forse un corso del genere ci avrebbe creato meno imbarazzi, ma tant'è.

pask80 ha scritto:

La prima cosa in assoluto spero che sia chiara che la respirazione deve essere una cosa naturale come se respirassi sulla terra; nel senso che devi acquisire il meccanismo quindi bolle a volontà ogni volta che ti fermi e negli esercizi stile sempre.
La seconda cosi che devi valutare è se in verticale ti mantieni a galla senza fare fatica. Se non riesci ad essere tranquillo non puoi andare avanti. Il rilassamento è fondamentale. Potresti iniziare con il tubo tra le gambe che ti da sicurezza fai delle vasche come ti viene e cercare di sentire l'acqua. I muscoli devono essere rilassati.
Per il classico movimento da pallanuoto le gambe non si muovono insieme ma alternate facendo dei movimenti circolari lenti e rilassati (vedi qualche video per avere idea). La posizione non è proprio verticale ma un po in avanti. Potresti provare con il tubo sotto le braccia. Aiutati un po con le mani sempre movimenti lenti e rilassati. prova a volte anche senza mani (dopo che hai acquisito il movimento). Prova per esempio a mantenere una cosa( una palla)  tra le due mani e muovi solo le gambe sempre alternate.
Poi prova la classica stella (o morto a galla sul dorso) se le gambe vanno giù prova col pull boy o un tubo sotto le ginocchia. I bambini ci riescono molto meglio.. noi adulti un po meno soprattutto in piscina... vedrai che nell'acqua di mare è molto più semplice. Fai la stella con occhi chiusi... senti il respiro e massimo rilassamento.
Poi inizi con le gambe dorso e stile. ginocchia poco flesse e piedi intraruotati che quasi si toccano le dita, piede disteso; il movimento parte dall'anca non dal ginocchio. Quando il movimento delle gambe è stato acquisito a sufficienza (e ce ne vuole) prova anche senza tavoletta (a stile parlo; a dorso invece la tavoletta usala meno se riesci e se proprio devi abbracciala a te o in alto) con respirazione frontale o laterale. Poi inizi ad inserire un braccio lungo il corpo ed uno in alto (sia dorso che stile). A stile con la tavoletta inserendo la respirazione. Si gira solo il viso non si alzano le spalle.. solo un occhio e la bocca sono fuori per respirare. Poi inserisci la bracciata dal lato dove respiri...
Puoi fare dorso-stile (anche solo gambe) conti fino a 5 e poi cambi stile.
Cmq esercizi ce ne sono tanti. quanti più ne fai e sempre diversi (inventali tu se vuoi) acquisisci maggiori capacità motorie.



Grazie. A dorso riesco a fare anche la vasca completa solo gambe....oppure classiche remate e dorso arraffazzonato.
Quando arrivo nella parta alta della vasca però subentra molta paura,  e perciò diventa difficile galleggiare in verticale.
Ora comunque quando son fermo sto cercando di fare respirazioni sotto sempre più frequenti.

Old Man ha scritto:

Primo esercizio: quando nuoti a dorso, prova e tenere il braccio in avanti teso e ruota lungo il suo asse da supino a prono battendo bene le gambe, mantenendo lo stesso assetto orizzontale che avevi da supino. Ti fermi torni indietro e rifai.
Alternativa: rimani prono per qualche secondo, gambe attive, e ruoti nuovamente a supino lungo l'asse (dalla parte) del braccio avanzato.

Secondo esercizio: gambata laterale, su un fianco. Un braccio bene in avanti, rilassato con la mano appoggiata gentilmente su una tavoletta (la tavoletta è opzionale, ma all'inizio ti dà stabilità). Il braccio dietro rimane lungo il corpo, la spalla fuori dall'acqua. La testa si appoggia, o quanto meno, si avvicina con l'orecchio al braccio teso in avanti. Puoi tenere la bocca fuori per respirare comodamente. Non appoggiare peso sulla tavoletta; quello che basta perché il palmo la sospinga in avanti, ed, a parte le gambe che spingono decise con il dorso del piede, tutto il resto deve essere rilassato.
Prova. Dovresti fare più strada rispetto alla respirazione frontale che può causare un abbassamento del bacino e la caduta di gambe.



Ok grazie, ho provato qualche volta il passaggio da prono a supino dopo lo scivolamento ma non son riuscito.
Ora proverò l'opposto, magari gli ultimi metri di ritorno dalla vasca a dorso. Proverò anche gli altri che mi hai suggerito.
Per il galleggiamento verticale cosa consigliate? Io ho provato qualche volta la bicicletta ma non son fluido nei movimenti, non riesco  a sentire e spingere l'acqua.

pask80 ha scritto:

Mi sembra evidente che manchi un serio ambientamento. Purtroppo molte piscine relegano tale pratica, soprattutto per gli adulti, a poche lezioni, anche perché temono che molti possano abbandonare il corso se non ottengono risultati. Parliamoci chiaro fare l'ambientamento per gli adulti non è molto entusiasmante; vedi a lato gente che nuota come pesci e vorresti quanto meno nuotare decentemente in poco tempo. Invece è proprio il contrario... da adulti si fatica molto di più ad acquisire quella acquaticità che invece ha chi ha iniziato da bambino. L'ambientamento per i bambini nonostante ciò comunque dura un bel po di tempo. Negli adulti complice la muscolatura più grossa il galleggiamento risulta più difficoltoso se parti da zero. Per acquisire una buona acquaticità serve del tempo. Se si ha pazienza e hai degli istruttori altrettanto pazienti si raggiungono dei risultati. Fare stile senza saper galleggiare perfettamente e senza aver perso la paura dell'acqua è inutile. Poi un istruttore che vuole insegnare l'ambientamento senza entrare in acqua sempre è pura utopia. Io da ex istruttore passavo ore ed ore in acqua per l'ambientamento dei bambini e anche con gli adulti. Tu non capirai mai dove sbagli perché  non hai la giusta percezione del tuo corpo nell'acqua. Far vedere un esercizio a secco non è la stessa cosa che correggerti in acqua o fartelo vedere in acqua.
Il problema è che alle società non gli importa più di tanto questo segmento... agli istruttori gli danno la fame e questi sono i risultati.


Grazie della risposta. Pensavo di fare qualche capata in piscina da solo, quando avrò un po' di tempo, visto che a lezione faccio solo dorso e sbatto la testa di continuo con lo stile libero.
A questo punto cercherei di fare esercizi di ambientamento. Voi oltre alle respirazioni a candela cosa consigliate?
E per migliorare il galleggiamento?
Grazie in anticipo.

La vasca che frequento va da un'altezza di 1,50mt fino ad arrivare a 2,00 mt circa. Perciò quando finisco una vasca inevitabilmente mi trovo nella parte alta, e qui devo stare vicino al muretto.
Gli scivoli prono riesco a farli senza problemi, ho difficoltà ad inserire la bracciata.
Riesco a fare un po' di battuta di gambe con respirazione frontale, ma dopo 2/3 respirazioni le gambe vanno giù.

Buongiorno, vi seguo spesso e ora ho deciso di iscrivermi. Anche io mi riconosco nelle difficoltà di Leonard.
Non avevo mai frequentato piscina o mare fino a settembre(ho 35anni), ora riesco a fare un pò di dorso, remate sempre a dorso e anche vasca intera solo gambe. La didattica è stata la stessa.
La difficoltà e paura nasce quando arrivo nel punto dove non si tocca: vado in tilt, penso in continuazione al muretto e a potermi sostenere e mi rifiuto per esempio di fare lo scivolo a pancia in giù nella parte alta della piscina(o meglio mi aggrappo a l muretto).Anche il galleggiamento verticale mi è riuscito si e no 2 volte, ci provo ogni volta che arrivo alla parte alta della piscina prima di ogni vasca di "ritorno.
Inoltre sto provando a fare stile libero, ma mi sembra impossibile. Dopo un paio di bracciate con la testa sott'acqua non riesco a prendere aria, o se ci riesco, le gambe affondano. L'istruttrice mi dice che mi fermo con le gambe, ho l'impressione di essere disordinato nei movimenti. Spero di riuscire  a fare dei passi avanti anche se talune volte i continui tentativi infruttuosi son frustranti per noi principianti.