kb8 ha scritto:

Grazie per la risposta,

Effettivamente avevo pensato proprio di far così.

Solo una cosa: io sto seguendo il programma di allenamento presente sul sito in ordine sequenziale (scheda 1, 2, 3.... n), in questo caso quindi mi consigli di selezionare quelle più intense per il lunedì e giovedì senza troppo pensare alla loro sequenzialità oppure continuare a fare come sto facendo ma integrando la scheda del giorno con serie più intense (utilizzare di più le palette, aggiungere qualche serie intensa) in quei due giorni?

Figurati,
si ti consiglio di procedere selezionando le più intense per il lunedi e giovedi ed un lavoro aerobico per il venerdì senza preoccuparti di seguire la sequenzialità.

Se poi hai voglia/tempo di condividere quali sono le tue attuali prestazioni e ripartenze e obiettivi posso darti una mano a strutturare degli allenamenti in linea con le tue aspettative.

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(3 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Mi perdoni,
sono partito prevenuto proprio perchè io invece a quell'età avevo invece un genitore ossessivo e che pretendeva già la perfezione assoluta.

faccio provare a sua figlia il movimento a secco, stando in piedi, replicando movimento di braccia e bacino molto lentamente.

Aiuta molto anche "scomporre" lo stile in acqua: gambata a delfino e bracciata lato destro con respirazione frontale, il sinistro rimane in appoggio. Stessa cosa lato sinistro. Una bracciata doppia.

Ripetere e ripetere fino al raggiungimento dell'obiettivo.

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(3 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Si trattà di un miglioramento del 3% circa sul tempo attuale.
Hai 14 anni ed un margine di crescita potenziale ancora elevatissimo.
Segui gli allenamenti con costanza ed arriverai dove vuoi senza problemi.

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(3 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Si un unico suggerimento:
ha 8 anni.

La lasci divertire e stia sereno che eseguirà un delfino meraviglioso imparando con i suoi tempi.

Ciao!

non ci sono problemi a nuotare lunedi giovedi e venerdi! Fai in modo che gli allenamenti del lunedi e di giovedi siano i più intensi e "di qualità" in modo da sfruttare a pieno i giorni di riposo per il recupero. Venerdi approfittane per aumentare le distanze ed accrescere la base aerobica.

Un saluto,

Federico

Ciao Ramfis,
ti ringrazio di cuore per la risposta ed il benvenuto. Se trovi l'articolo di cui mi hai accennato ti prego di linkarlo: lo leggerò con estremo piacere.

Spero di farmi nuovi amici in questo forum e di mettere a disposizione di altri la mia testimonianza e la mia esperienza in vasca.
Un saluto ed un abbraccio

Ciao!
prima di fare esercizi specifici per i 100 metri ti consiglio di miliorare la base aerobica.
Prova con il classico:

400 riscaldamento
8x50 misti
8x25 fatti forte
100 200 300 400 a 2' direi visto il tuo massimale attuale
(100 200 a 1'50'')x2
200 warm down

Fammi sapere se ti tovi wink

Buongiorno a tutti,
vi leggo da un paio d'anni e solo oggi ho deciso di registrarmi e presentarmi a voi condividendo la mia esperienza, nella speranza che qualcuno possa ritrovarsi in quello che per me è stato un percorso travagliato che mi ha portato ad essere quello che sono oggi.

Ho 29 anni, mi chiamo Federico, e sono un nuotatore.

Il primo tuffo nell'acqua clorata risale alla tenerissima età di 4 anni. Ho sempre amato l'acqua, in piscina al lago, al mare. I primi istruttori dicevano che avevo talento ed infatti a 10 anni nuotavo senza problema i quattro stili, le energie erano inesauribili.

Dai 10 a 13 anni mi sono allontanato dalle corsie per giocare a calcio, che rammarico che ho a pensarci ancora oggi, persi quegli anni che mi avrebbero potuto introdurre con leggerezza all'agonismo.

A 13 anni i miei mi accompagnarono a vedere una gara della mia sorellina di 11 anni che da poco aveva iniziato con l'agonismo. Provai un grande senso di invidia e lunedi costrinsi mia madre a portarmi a fare un provino nella squadra.

L'allenatore dopo avermi osservato percorrere qualche vasca disse che ero ormai già troppo "vecchio" e che non avrei potuto nuotare ai livelli degli altri ragazzini già abituati a percorrere 4/5 km al giorno.

Ricordo che lo scongiurai di lasciarmi provare e che promisi che mi sarei recato ad ogni allenamento senza mai saltarne uno, che sarei mgliorato.

E così feci, arrancai per mesi, ultimo della mia corsia, ricordo che piangevo a fine allenamento, per la rabbia e la frustrazione. Ma non mollai. dopo circa un anno riuscivo a tenere il passo ed avevo scalato qualche posizione in corsia.

Il fisico mi sosteneva e cambiava ed a 16 anni vinsi la mia prima (e ultima) medaglia ai campionati regionali. Mi sono sentito in cima al mondo.

In quello stesso periodo il lato più debole ed oscuro del mio carattere vennero a galla: gareggiare ed allenarmi mi procuravano un'ansia quasi insopportabile, la paura di fallire era molto più grande della voglia di migliorare ed avere successo.

Iniziai a bere, ed a fumare, dapprima sporadicamente, poi tutti i giorni, a volte nel weekend bevevo fino a perdere i sensi.

Una domenica mi presentai ad una gara ancora ubriaco dalla sera di bagordi che avevo trascorso il giorno precedente. Fu la mia ultima gara da agonista, inutile dire che andò malissimo. Avevo 18 anni.

Al di fuori della piscina ero un brillante studente e mi ero appena diplomato al liceo classico. Mi attendeva la carriera univeristaria e semplicemente smisi di andare a nuotare.
Non sopportavo più l'ansia della prestazione e non riuscivo più ad essere costante negli allenamenti ,complice il fatto che bevevo e fumavo ormai tutti i giorni.

A 23 anni ero 1'83 per 90 kg (il peso forma a 18 anni era di 75 kg), bevevo ancora moltissimo, ogni sera e studiavo durante le poche ore di lucidità di giorno. Nonostante questo i risultati accademici erano buoni e vinsi una borsa di studio per svolgere un semestre in un'università americana.

Ricordo che prima di partire mi soffermai a guardarmi allo specchio, in mutande. Non mi riconoscevo più: nell'ultimo periodo alternavo momenti di euforia a momenti di profonda depressione, gli eccessi avevano scavato profonde occhiaie nel mio volto. Ero grasso, avevo il fiatone a fare le scale di casa.

Pensai che il viaggio in america avrebbe potuto essere per me un punto di svolta.

Il campus universitario ospitava una piscina da 25 metri usufruibile 12 ore al giorno. Era quasi sempre  vuota.

Mi recai da solo durante la prima settimana in cui mi trovavo a vivere questa nuova avventura. Erano passati 5 anni dall'ultima volta in cui avevo nuotato in una corsia. Mi tuffai e percorsi 25 metri. La sensazione era che l'acqua non si fosse dimenticata di me, nonostante io mi fossi dimenticato di lei. Era pronta ad accogliermi di nuovo ed io ero felice.
Percorsi altri 25 metri. Poi nuotai 50 metri: mi ricordavo ancora come virare ed ero felice.

C'era un cronometro a bordo vasca, identico a quello che per anni da agonista aveva imposto i ritmi, regalato gioie e delusioni.
Percorsi 100 metri sciolto, per capire quale fosse il mio passo: 1'45'', ed ero molto stanco! Io che ero abituato ad infinite serie di percorrenza a 1'10/ 1'15'' con ripartenza a 1'20''. Mi misi a ridere, si a ridere da solo, ero felice: avevo di nuovo un obiettivo.

Per l'intero semestre nuotai 4/5 volte a settimana, mi imposi di non bere super alcolici, bevevo 3/4 birre ogni sera, non sono mai riuscito a smettere del tutto.

Quando rientrai in Italia cercai subito una piscina per continuare ad allenarmi da solo.
Una sera notai una squadra molto variegata con atleti di ogni età, c'era persino un allenatore che impartiva ordini e teneva i tempi.
Entrai nella corsia di fianco alla loro, copiai ogni serie di tutto l'allenamento, senza dire nulla. Avevo perso circa 10 kg negli ultimi sei mesi ed ero tornato a reggere 3/4 km al giorno ad un passo medio di 1'30''. Alcuni atleti erano più veloci di me ma non faticai particolarmente a tenere il ritmo.
Uscito dall'acqua andai subito a presentarmi all'allenatore e dal giorno successivo iniziai gli allenamenti con la squadra master locale.
Avevo ormai 24 anni e tanta voglia di rimettermi in gioco.

Ho smesso di fumare definitivamente, e ho ridotto il consumo di alcolici a 2/3 birre a serata, spesso esageravo ancora nel weekend.

Un anno dopo, a 25 anni ho ripreso a gareggiare: 1'00.07 nei 100 sl e 2'10''.5 nei 200! Che gioia che ho provato, alcuni compagni mi prendevano addirittura ad esempio ed io mi sentivo nuovamente vivo.

Oggi ho 29 anni, non ho mai più smesso di nuotare. Bevo 2 birre ogni sera e non riesco a smettere. Lo scorso weekend ho partecipato ai regionali lombardia nella categoria m30. 58.9 nei 100 sl e 2'12'' nei 200 stile, praticamente i tempi di quando avevo 16 anni. Sono felice, ho un buon lavoro ed ho di nuovo la passione che mi alimenta nel praticare lo sport che amo.

Il prossimo obiettivo che mi sono posto è quello di smettere di bere, di guarire definitivamente dalla depressione che mi accompagna da 15 anni ormai e di scendere per la prima volta sotto il 2'10'' nel 200 stile.
Mi alleno 5 volte a settimana e amo farlo.

Spero che qualcuno trovi i 10 minuti necessari per leggere questo mio messaggio. A me è servito tanto scriverlo.

Mi rendo conto che la vita mi abbia offerto più di una possibilità per ripartire e che oggi, all'alba dei 30 forse ho finalmente la maturità necessaria per non buttare via l'ennesima occasione.

Basta con i rimpianti, voglio guardare avanti.

Grazie fin d'ora a chi vorrà darmi il benvenuto, vi abbraccio.