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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ciao,

spero di non aver sbagliato scrivendo sotto questa discussione.

Dunque… ho 40 anni, sono un ex agonista peró non nuoto da quando ne avevo 20. Diciamo che ho avuto un rifiuto che mi ha portato a smettere in favore di un po’ di libertà dagli allenamenti. Ho praticato altri sport in questi anni, corsa, ciclismo, crossfit poi tra lockdown e restrizioni… ciaone.

Ho riiniziato a nuotare a gennaio, mi alleno un giorno si ed uno no e paradossalmente in pochi allenamenti sono tornato ad un chilometraggio insperato (2500 m) ma sono abbastanza consapevole e preoccupato perché ho un ricordo di me stesso in acqua che non c’entra assolutamente nulla con quello che purtroppo percepisco ora.

Praticamente dopo 300 metri di nuoto continuato vado in difficoltà a livello aerobico e perdo la tecnica, non prendo più bene l’acqua, la postura non è efficace e per tornare ad un adeguato range di pulsazioni ho bisogno di molto recupero, anche un minuto. Dal punto di vista fisico in particolare le gambe mi massacrano infatti tendo a trascinarle mentre con le braccia tutto sommato non ho grosse difficoltà.
Ho sempre fatto gare di medio lunghe distanze nello stile libero e so che la propulsione è per lo più di braccia ma le al momento la gambata non mi aiuta neanche come supporto, mi sfianca.

Dal punto di vista degli stili nuoto ancora molto bene appunto il crawl e la rana ma ho perso tantissimo dal punto di vista tecnico nel dorso (in parte anche dovuto a spalle molto meno snodate) e nel delfino (credo per una questione di forza più che di stile)

Scusate se sono stato prolisso e grazie per i consigli