1 (modificato da almagesto 02-04-2010 20:08:49)

Argomento: massa e sforzo

Chiedo scusa se non posto prima nelle "presentazioni".
Sono infatti nuovo nel forum che ho letto in lungo e largo da mesi e che apprezzo moltissimo.
Apprezzo molto la garbata "moderazione" e l'equilibrio (probabilmente innato in chi ama lo sport amatoriale) di Marina, dei moderatori e di molti altri iscritti.

Il mio dubbio:
(purtroppo), secondo me, l'avere qualche chiletto di grasso in più in zona vita, non può che migliorare la prestazione. Perchè migliora il galleggiamento in una zona geometricamente favorevole per un corretto assetto in acqua.
Il fatto che il maggior peso (inutile essendo grasso e non muscolo) costringa ad una maggiore spinta e una maggior fatica, come ho letto da qualche parte qui nel forum, non mi convince per nulla.
Infatti come afferma il grande Newton nella 2 legge della dinamica, la "forza" si esprime quando c'è una accelerazione cioè una variazione di velocità, ma nel nuoto che è o che dovrebbe essere a velocità costante, senza scatti durante la fase propulsiva, la forza serve solo a vincere gli attriti (la viscosità dell'acqua durante l'avanzamento).
E un nuotatore con un po' di "ciambella" nei fianchi non ha una maggior sezione di avanzamento nè, quindi un maggior attrito.

Vi prego smentitemi e ditemi che devo dimagrire un po' per migliorare le mie prestazioni.
(da quando faccio 110 vasche da 25 in 60 minuti per 3 volte la settimana ha guadagnato tanta voglia di nuotare, ma anche 3 chili sulla vita. I buchi sulla cintura parlano chiaro).

Un grazie per il forum, e non solo per la risposte che vorrete darmi.
Giovanni

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Re: massa e sforzo

La Filippi è campionessa mondiale dei 1500 stile libero,e sono sicuro che Butini non ci pensa nemmeno lontanamente di farla ingrassare.
Anzi controlla periodicamente il suo peso come quasi tutti gli allenatori fanno con i loro atleti di punta.
Stai tranquillo che la pancetta PEGGIORA la prestazione.

L'equivoco di fondo sta nel considerare la massa grassa come qualcosa che galleggia,invece si tratta solo di qualcosa che a parità di volume pesa più della massa magra.
Una gamba con due chili di ciccia pesa meno e galleggia meglio (ma va comunque a fondo) di una gamba con sei chili di muscoli,però la seconda impiega i muscoli per migliorare l'equilibrio idrodinamico durante la nuotata e per contribuire alla propulsione migliorando il rendimento della spinta di braccia;perciò azzera e ribalta l'handycap di peso,invece i due chili di ciccia restano due chili da portarsi appresso inutilmente.

Riguardo alle resistenze all'avanzamento,non è la dimensione della sezione frontale  che conta,ma la sua relazione con la lunghezza del corpo.
Un corpo lungo e stretto presenta meno resistenze di un corpo largo uguale (o di più),ma corto;per una questa di interazione tra le varie resistenze di onda che si formano.
Ecco perchè,anche grazie ai miglioramenti tecnici,gli spilungoni cominciano a farsi strada anche nel fondo.

Ultima considerazione:non è vero che il nuoto sia a velocità costante.
Quando attacchiamo un velocimetro agli atleti,possiamo osservare le fasi propulsive e le fasi inerziali (e un bravo allenatore riesce a capire di quale stile si tratti).
Nessuno stile presenta una linea retta.
I più simili sono crawl e dorso,che presentano montagnole seguite da avallamenti (le spinte e i recuperi),con picchi di 2,5 mt\sec ma velocità media leggermente inferiore,circa 2,1
Poi c'è il delfino,che presenta montagnole più alte con picchi di 3 mt\sec,però seguita da avallamenti più lunghi e profondi e velocità media al di sotto edi 2 mt\sec.
Per ultima c'è la rana che presenta montagnole di due diverse entità seguite da fasi inerziali molto marcate e abbastanza simili ma non del tutto.
L'analisi dei grafici porta a dire che rana e delfino sono due stili discontinui (dal punto di vista dell'applicazione della forza,non della dinamica dell'azione che deve sempre essere continua),mentre dorso e crawl vengono definiti continui ma in modo improprio visti i grafici.
Dunque se è vero che mantenere la velocità costa meno che accelerare,è anche vero che la realtà è diversa e che la forza nel nuoto è effettivamente propulsiva.
Infatti quella velocità che dobbiamo mantenere non è gratis,non è stata regalata,ma l'ha generata l'atleta,che se vuole vincere deve pure aumentarla nel finale di gara,e qualsiasi "passeggero improduttivo" sarà pura zavorra che niente aggiunge alla idrodinamicità.

Se hai preso del peso può essere per mille motivi,ma è garantito che se torni a perderlo la prestazione migliorerà.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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3 (modificato da almagesto 03-04-2010 02:40:29)

Re: massa e sforzo

Grazie mille Stefano per la risposta.

Ripensandoci, mi hai convinto della non uniformità del moto nei diversi stili che quindi necessitano di forza che aumenta con la massa da accelerare. (svantaggio della ciccia in più).

Non sono d'accordo sul fatto che il grasso non aiuta a galleggiare avendo esso una densità inferiore a quello dell'acqua.
Facciamo un paradosso Frankensteiniano.
Se ad un nuotatore per ipotesi venisse fatta "indossare"  una cintura di grasso (mantenendo quindi la sua brava massa muscolare ben allenata), esso diminuirebbe la propria densità, galleggerebbe meglio e quindi andrebbe più veloce. (vantaggio della ciccia in più).

Io stesso alcuni anni fa ho perso parecchi chili e ti assicuro che in piscina galleggiavo con molta più difficoltà.

Ciao

(cmq scriverò sul frigo "Stai tranquillo che la pancetta PEGGIORA la prestazione." );)

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Re: massa e sforzo

Ma certo che la ciccia galleggia meglio dato che modifica la densità totale della massa,ma perchè ti faccia stare sopra l'acqua come l'olio bisogna che sia veramente così tanta da incidere enormemente in percentuale sulla massa magra.
Così tanta da eliminare (con gli interessi) il vantaggio dato dal galleggiamento.
Penso a certe donne (enormemente) sovrappeso di mezza età che vengono ai corsi di nuoti e che galleggiano come un materassino ma non riescono a muoversi;però ti garantisco che se le metti in verticale vanno a fondo e affogano pure loro perchè il peso delle gambe le tira giù.

Ciao

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Re: massa e sforzo

Ehm … con la mezza età ed l’abbondante sovrappeso, ma chiamiamola pure con il suo nome obesità, mi sento chiamata in causa …:)
Mi sto ancora spataccando dalle risate per il galleggiamento a materassino smile:):)
In effetti se mettiamo a confronto persone che hanno fasce adipose con altre che non ne hanno, potremmo anche trovare tutte le formule fisiche che ci aggradano, ma la sostanza non cambia, i chili in più te li devi tirare dietro.
Posso anche dirvi che io abitualmente nuoto con donne più giovani, più magre e più allenate di me (ho iniziato a dicembre dopo decenni di inattività) e negli stili in cui la mia tecnica è più affinata, come la rana, le distacco tranquillamente, nel crawl tengo il passo e con il pull buoy sono la più veloce, ma quando termino le mie sessioni di nuoto continuo a sudare per una buona mezz’ora in quanto lo sforzo fisico che impegno è proporzionato alla massa che mi tiro appresso.
La legge di Archimede funziona per il galleggiamento, ma per la propulsione… bisogna faticare.
Proverò anch’io a mettere quella scritta sul frigorifero e magari anche sulla porta della dispensa, chissà che non funzioni!
Ciao a tutti e buone vasche

"questo spazio è vuoto perché sono una persona priva di fantasia" Col. Kurtz

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6

Re: massa e sforzo

almagesto ha scritto:

Grazie mille Stefano per la risposta.

Ripensandoci, mi hai convinto della non uniformità del moto nei diversi stili che quindi necessitano di forza che aumenta con la massa da accelerare. (svantaggio della ciccia in più).

Non sono d'accordo sul fatto che il grasso non aiuta a galleggiare avendo esso una densità inferiore a quello dell'acqua.
Facciamo un paradosso Frankensteiniano.
Se ad un nuotatore per ipotesi venisse fatta "indossare"  una cintura di grasso (mantenendo quindi la sua brava massa muscolare ben allenata), esso diminuirebbe la propria densità, galleggerebbe meglio e quindi andrebbe più veloce. (vantaggio della ciccia in più).

Io stesso alcuni anni fa ho perso parecchi chili e ti assicuro che in piscina galleggiavo con molta più difficoltà.

Ciao

(cmq scriverò sul frigo "Stai tranquillo che la pancetta PEGGIORA la prestazione." );)

Salve...discussione molto interessante... Anche a me capita che quando prendo peso sembra stancarmi meno ed essere più potente, secondo me è dovuto al fatto che mangiando di più si ha più energia forse...però poi ho notato che anche dimagrendo e mantenendo stabile il peso riesco ad avere più o meno la stessa forza fisica. Purtroppo molte persone non capiscono che il nuoto non fa dimagrire, e non possono mangiare come dei facoceri con la scusa che hanno fatto attività fisica.. che la massa grassa galleggia.. tutte balle per scofanarsi ogni cosa senza rimorsi!
A volte anch'io mi dico certe balle per mangiare di più, ma poi ci penso e mi passa..Ciao smile

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7

Re: massa e sforzo

si,alimentarsi in modo corretto e anche togliersi qualche sfizio di gola,mette energia!
il nuoto è uno sport aerobico alla pari di tanti altri e nessuno sport"autorizza"a mangiare come i maiali pensando di condonare tutte le calorie di troppo con l'allenamento,di qualunque natura esso sia!!

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

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Re: massa e sforzo

Premesso che ovviamente l'autocontrollo è fondamentale , posso ipotizzare questo piccolo "svantaggio" del nuoto "affogato" tra mille "vantaggi":
(ho solo 5-6 kg di troppo)
il nuoto sembra mettermi molta più fame di altri sport. Mi sono fatto questa idea. Secondo me in un oretta di allenamento un po' sostenuto ti si prosciugano gli zuccheri dal corpo prima ancora che i lipidi comincino a scomodarsi seriamente.
La carenza di zuccheri in circolo (che credo sia direttamente correlato alla sensazione di fame) induce a mangiare di più e l'opera di autocontrollo diventa un po' più impegnativa.
Poi ho un'altra idea tutta mia e qualcuno riderà di sicuro. Il corpo dovendo lavorare in ambiente freddo  e con un elevatissima capacità termica (l'acqua della piscina) mette in moto un meccanismo compensativo che dice: se perdo il grasso che è un buon isolante avrò maggiore dispersione termica, quindi prima di bruciare i grassi dò fondo agli zuccheri. Non solo: se diminuisco la massa grassa non fatico molto meno, anzi (vedi il primo post).
Nella corsa il meccanismo potrebbe essere l'esatto opposto. Il corpo dive: devo smaltire calore e alleggerire la massa, brucio l'isolante (il grasso).
Lo so è fantascentifico, ma mi diverte pensare e fare teorie (e poi mi occupo di chimica e fisica per lavoro.....). Dobbiamo riconoscere che Madre Natura fa adattare i viventi mediante complessi meccanismi, spesso a noi oscuri......

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9

Re: massa e sforzo

ma in qualunque attività fisica la prima cosa che il corpo so spende sono gli zuccheri,tanto che si chiamano in gergo fonti energetiche di pronto utilizzo! wink

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di marina sito web

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Re: massa e sforzo

No la tua idea non fa ridere,invece è molto arguta e intelligente,però la realtà è diversa.
Prima di tutto ti consiglio questa discussione che fa un pò di chiarezza tra le varie leggende sulle molecole energetiche.
http://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=146&p=31

Come dice Marina il glicogeno (zuccheri) è il carburante primario in qualsiasi attività fisica.
Al di là di questo riguardo all'utilizzo dei grassi,c'è da dire che il nostro sistema organico non compie scelte razionali sulla base di un pensiero logico,ma compie invece scelte ottimali e pragmatiche sulla base delle leggi della chimica,rispettando l'esigenza di mantenere determinati equilibri.
In parole povere:dato che l'ambiente acqua è più freddo del corpo e determina un progressivo calo della temperatura corporea,e dato che invece gli organi devono restare costantemente sopra ai 35 gradi pena un collasso ipotermico,allora il nostro metabolismo basale aumenta per contrastare la maggiore dispersione di calore,e lo fa bruciando più grassi (che sono il carburante più economico,tipico per questo genere di attività a bassissimo impegno metabolico) rispetto a quello che fa in un ambiente caldo che determina una minor perdita di calore.
Cioè se fuori fa più freddo,in casa si butta più legna nel fuoco....
Dunque in acqua,e negli ambienti freddi in generale,si bruciano più grassi (più legna) che in quelli caldi (naturalmente questo non impedisce che poi negli ambienti caldi si perdano più grassi per altre vie,magari ribaltando il dato finale).
Il discorso naturalmente cambia se l'allenamento viene impostato sulle alte intensità;però la regola di fondo resta quella:in acqua si bruciano più grassi per evitare l'abbassamento della temperatura interna.

Il ragionamento che avevi fatto tu invece torna valido se inserito in un contesto su un livello differente,quello della evoluzione della specie.
Infatti gli Inuit (gli esquimesi) dispongono effettivamente di protezioni aggiuntive (contro il freddo) composte da cuscinetti di grasso in zone strategiche del corpo.
Ma appunto si parla di adattamento genetico sul lungo periodo,e non di scelta metabolica (automatica) contingente e individuale,che invece si caratterizza come ho spiegato sopra,seguendo meccanismi differenti e immediati.

Ciao

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Re: massa e sforzo

domanda.. è una cosa positiva se da quando sto facendo solo gli addominali vedo il mio fisico più "affusolato"? cioè.. non sono più gonfio come quando facevo anche le flessioni

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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12

Re: massa e sforzo

si wink gli addominali se lavorati"strizzano"il punto vita e otticamente la figura appare più slanciata smile

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di marina sito web

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Re: massa e sforzo

Grazie  Stefano per le info, certamente avvallate dalle tue conoscenze, che contraddicono radicalmente ciò che supponevo sul tipo di combustibile bruciato in funzione della temperatura esterna....Si impara sempre qualcosa.
Bello e "colto" questo forum.
Complimenti soprattutto ai moderatori.
Ciao.

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14 (modificato da almagesto 08-04-2010 00:04:39)

Re: massa e sforzo

Una precisazione: ho 49 anni (un pochino di pancetta me la tengo, ma solo un pochino) tongue

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