Re: Agonismo

Nessun medico firmerebbe un certificato ad un vecchio per fare una gara di 100 metri.
Infatti alle gare quando vedi il nonnetto non si fa MAI il 50 o il 100 (ci resta secco se lo tira come si deve),li vedi però tutti quanti farsi il 1500,è molto più sicuro e il medico è tranquillo.

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Re: Agonismo

Mi dispiace, ma sono di nuovo in disaccordo con quanto affermi.
Proprio in riferimento al tor des geants, gara che è sufficiente chiudere con una media di poco superiore ai 2km orari,
uno studio dell'università di Padova (potrei sbagliare università, non sono sicuro) ha riscontrato sintomi paragonabili alla demenza senile
in corridori giunti al termine della gara.
Non credo che in sforzi massimali di un minuto o due si raggiungano tali estremi.
Quindi sono evidenti discrepanze in quanto tu affermi.
Se mi dici che un vecchietto schiatta a fare i 100mt, io potrei dirti che schiatta anche a fare una maratona.
Infatti sono più i decessi in maratona che nei 100mt.
E di vecchietti che fanno i 100mt ce ne sono una marea, vai a vedere le gare master di atletica.

Ciao

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28

Re: Agonismo

E comunque anche negli ultra trail si sta affermando un certo "professionismo", un nuovo Marco Olmo non potra' mai piu' affermarsi.
Secondo me non si possono paragonare sforzi tanto diversi (200 m nuoto e Ultra Trail du Mont Blanc) con gli stessi parametri.

E' indubbio pero' che persone di una certa eta' possano allenare in maniera "indefinita" la resistenza (che non e' l'A2 del nuoto, e' prorpio "endurance"), vedesi Marco Olmo, che lavorava di giorno e andava a correre di notte, mentre nei 200 stile con l'eta' ci si deve rassegnare a fare tempi sempre piu' alti (a parita' di condizione).

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29

Re: Agonismo

stefano '62 ha scritto:

In vasca nessuno protesta se chiedo 4 da mille,nuotare forte,con riposo 30 secondi.
Se invece chiedo 24 da 100 con riposo 40 secondi diventano tutti cadaverici dallo sgomento,perchè sanno che è l'inferno.

Sottoscrivo la frase e tutti i discorsi precedenti.

Però ho delle obiezioni che poi è quello che sto cercando dire sin dall’inizio tongue
La resistenza alla forza e la potenza aerobica le fanno eccome anche i ciclisti.

La resistenza alla forza la facevo persino io in bici quando facevo triathlon. 12/15x 30’’ a stecca con rapporti durissimi su salite del 5/6% di pendenza era certamente esercizio meno piacevole che farsi l’intera salita di 15km sotto il sole cocente e spesso e volentieri ero lì lì per vomitare dalla fatica.

Poi certo, ora che sono passato dall’altra parte della barricata (il nuoto), ti dico che la resistenza alla forza in acqua è ancora più terribile di quella in sella e che l’esercizio fisico che mi incute più terrore sono le ripetute sui 200m in vo2max (che nonostante siano faticosissimi non vedo l’ora di poterli rifare appena il mio fisico sarà libero da infortuni) e che a differenza di quanto sostiene sydilbradipo, nonostante ogni ripetuta duri “solo” circa 2 min e 30 sec, sono di gran lunga un esercizio molto più duro dei 4x400m in soglia.

Però, tornando poi al punto iniziale della discussione, in allenamento l’agonista del ciclismo fa resistenza alla forza e vo2max esattamente come l’agonista del nuoto.



stefano '62 ha scritto:

o negli spot fininvest quando con ridicole musiche ad impatto epico si propagandano partite con 22 idioti spacciandoli per eroi come andassero alla battaglia delle Termopili (tzè,ridicoli cialtroni)

Vabbè, il calcio non vale neanche la pena considerarlo come termine di paragone serio.
L’avevo citato all’inizio perché intendevo che, per lo sforzo fisico richiesto, è a tutti gli effetti uno sport da femminucce se lo consideriamo ad altri sport.
Il confronto non regge né col ciclismo né tanto meno col nuoto.

Ti racconto un aneddoto: un mio amico mi ha detto che un giorno parlava con  un cliente, il preparatore atletico delle giovanili del genoa, il quale gli ha detto che, se in allenamento li fa lavorare un po’ del solito, il giorno dopo i giocatori gli mandano contro i rappresentanti del sindacato calciatori a protestare perché si stancano troppo. E questi sono atleti.

Per quanto riguarda quegli spot, non voglio aggiungere nulla.
Rispecchiano perfettamente lo squallore e la spazzatura morale del proprietario di quelle televisioni.

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30 (modificato da stefano '62 17-02-2013 18:54:09)

Re: Agonismo

Sydilbradipo,continuii a non capire la differenza tra sforzo fisico e deplezione energetica,che sono due cose diverse.

La deplezione energetica si può raggiungere in mille modi,anche camminando per 40 giorni senza mai fermarsi all'andatura con la quale mia nonna va a fare la spesa,oppure con due settimane di digiuno,a Mathausen,o sulle montagne come facevano gli sciamani pellerossa per raggiungere le visione,dunque anche senza necessariamente stillare una sola goccia di sudore.
Invece lo sforzo fisico è la condizione di esercizio al cui aumentare aumenta la spesa energetica e diminuisce il tempo in cui si può raggiungre la deplezione delle risorse.
Lo studio di Padova non ha studiato gli effetti del secondo bensì quelli della prima e dunque non riguardava l'intensità degli sforzi (altrimenti si sarebbe orientata altrove) dunque non si proponeva e nemmeno lo ha fatto,di dimostrare quali fossero i parametri che indicano gli sforzi maggiori.
Per il semplice motivo che quelli sono già stati studiati e dimostrati da decine di altri studi disponibili alla Scuola dello Sport di Roma nonchè in TUTTI i contesti accademici in giro per il mondo,che hanno incontrovertibilmente certificato che gli standard di esercizio tramite i quali si raggiunge più rapidamente la deplezione energetica,con annessi e connessi,sono gli sforzi ad elevatissima intensità della durata di due minuti.
Al di sotto di quesa punta massima,l'intensità e la connessa velocità della deplezione diminuiscono pur restando elevatissime negli sforzi massimali (termine in questo caso relativo) della durata tra i 60 secondi e i 60 minuti.
Dopodichè,è dimostrato dalla scienza,l'intensità,cioè lo sforzo,cioè la velocità di erogazione dell'energia,CALANO nei lavori eccedenti i 60 minuti che sono gestibili esclusivamente da standard aerobici al di sotto del 70% dell'erogazione dell'energia,progressivamente a calare.

Dunque poi è chiaro che se uno continua nonostante la mancanza di energia va incontro a rischi,che però sono connessi solo alla durata (tempo) del lavoro e NON alla sua durezza o difficoltà,e che dunque non testimoniano di una intensità inesistente e giocoforza bassa perchè è la nostra natura.

Fattene una ragione.
Nel mondo accademico è arcinoto che gli sforzi prolungati nel tempo sono meno pericolosi di quelli di durata media o breve,e che per capire la durezza di uno sport ti guarda misurare la durate dei momenti agonistici (misura i tempi della pallanuoto o del sincro,e confrontali con quelli del calcio).
Non vedrai mai un atlta master over 70 fare i 100 metri piani (edit:100 metri stile) perchè prosciugherebbero le sue energie come un buco di dieci centimetri nel serbatoio della benzina,però li vedrai fare la maratona,e basta che sappiano quando fermarsi che i rischi sono a ZERO.

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Re: Agonismo

Nuotix ti sei perso il punto in cui preciso che parlo di ciclismo standard dei vari giri d'Italia di Francia o di Corea o delle Ande.....che non sono appannaggio dei supereroi da guerra come si millanta al bar sport,ma di chi è capace di andare ad andature MEDIE per infinito tempo,esattamente come un qualsiasi nuotatore fa TUTTI I GIORNI in allenamento.
E il punto in cui invece dico che le gare ciclistiche al disotto dei 60 minuti,quando cioè si lavora in Potenza aerobica,quelli si,sono appannaggio di gente coi controcazzi proprio come chi fa gare di nuoto in vasca.

Nuoto o ciclismo.....NON è la piatta lunghezza della gara a definire la fatica e il supereroe.
NON è il nuotatore quarantenne che fa la 60 km di gran fondo a fare los forzo più incredibile,ma è il tostissimo che si fa il 400 misti o la 5 km di mezzo fondo.
Idem nel ciclismo e negli altri sport.

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Re: Agonismo

stefano '62 ha scritto:

...
Non vedrai mai un atleta master over 70 fare i 100 metri piani perchè prosciugherebbero le sue energie come un buco di dieci centimetri nel serbatoio della benzina,....

Caro Stefano,
proprio qualche mese fa se ne è andato un mito dei master dell'atletica che ha corso i 100mt fino a 100 anni!
Fattene una ragione, stai dicendo fesserie.

Ciao

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Re: Agonismo

A parte il fatto che 100 metri piani rientrano nelle gare facili sotto al minuto e io intendevo dire 100 metri a stile (sopra al minuto per un master anziano).....
e anche io conosco gente che gira in 31 secondi a 88 anni nei 50 stile,o in 59 secondi a 65 anni nei 100 stile etc.
Il fatto è che lo fanno gestendo la gara su andature di sicurezza,con frequenze molto basse di bracciata,e di certo la stessa cosa faceva il tuo master nell'atletica e gli altri come lui che ho visto io;e quelli con tempi molto bassi sono solo gli ex professionisti che ci riescono a dispetto di andature sicure invece che prestative,e che potrebbero andare ancora più forte ma non sono più in grado di gestire uno sforzo pericoloso.
Andature sicure che nelle gare lunghe invece sono più vicine a quelle prestative e per questo motivo sono piene di vecchietti con maggiori speranze di finire in buona classifica,infatti se vedi un anzianotto (over trenta o quaranta) resistere alle intemperie del tempo lo vedi SEMPRE E SOLO nelle discipline lunghe.
MAI in quelle brevi se non in casi rarissimi,motivo....il fabbisogno prestativo troppo elevato e a disposizione dei più giovani.

Comunque se sono fesserie sappi che non le ho inventate io,ma i docenti di medicina sportiva e di scienze motorie e di bioenergetica che mi hanno istruito ed esaminato e promosso.

Ciao

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Re: Agonismo

Vedo che continui a correggere quanto dici: prima nessuno può dare l'abilitazione a correre i 100mt piani ad uno sopra una certa età, poi ti faccio notare che dici inesattezze e allora dici che, si, li fanno, però piano! Grazie, hanno 90 anni!
Un po' di coerenza, suvvia!
Il 'master che dico io' ha (aveva, non è più con noi) il record del mondo over 95, sarà andato piano, ma sempre record del mondo.
Comunque i professoroni hanno promosso anche me, non è che sei l'unico laureato in Italia.

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Re: Agonismo

Prova a rileggere quello che non hai capito bene....
non c'è nessun ripensamento ne contraddizioni,le hai viste solo tu.

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36 (modificato da Dolphin Kick 15-02-2013 16:13:23)

Re: Agonismo

Ho letto con interesse tutto il dibattito, tralasciando la parte relativa alle schermaglie, che comunque è giusto ci siano in democrazia.
Devo essere sincero, pensavo che la convinzione del "il mio sport è il più duro" esistesse solo nel mondo delle palestre (dal quale provengo), ma sono felice che nel nuoto/ciclismo/atletica la convinzione permanga. Anzi, credo che a chiunque chiediate, probabilmente vi dirà che il suo sport è il più difficile/faticoso/impegnativo, anche al giavellottista o a chi fa tiro al piattello, anche a chi gioca a poker di professione.

Quello che sostiene Stefano è semplicemente che gli sforzi intensi di media durata sono per certi aspetti i più probanti per il corpo, e credo che il motivo sia semplice, al di là delle spiegazioni scientifiche: sono intensi ma discretamente lunghi, riassumono dunque l'intensità e l'aerobia in un mix assai impegnativo. Credo che su questo non ci piova.

Ho però notato che nessuno di voi ha posto l'accento su una cosa molto molto molto molto molto importante, ovvero che il corpo di ognuno di noi (cioè di ogni atleta) è diverso l'uno dall'altro. Pertanto credo sia sbagliato dire cosa IN ASSOLUTO sia più difficile/faticoso/intenso per il corpo umano, semplicemente perché siamo tutti diversi e ciò che è assai probante per me, probabilmente non lo è per voi e viceversa. Se infatti ciò che dice Stefano fosse vero UNIVERSALMENTE (non discuto l'aspetto scientifico, ma quello "soggettivo") significa che Lochte o Phelps, che sono specializzati nelle gare cui lui fa riferimento, cioè le più "dure", allora dovrebbero mangiarsi senza problemi anche tutte le altre gare che vengono qui definite "lente", quasi "poco impegnative". Ovvero gli 800, i 1500 e via discorrendo. Cosa che, invece, non fanno. Anzi, probabilmente sui 1500 Lochte farebbe dei tempi ridicoli in ambito internazionale.

Pertanto, credo sia sbagliato fare una piramide degli atleti come se ci fossero atleti più resistenti o " più super" di altri. Semplicemente ci sono persone che sopportano meglio un certo tipo di sforzo e persone che ne sopportano meglio un altro, ma non per questo chi fa la maratona è un vecchietto e chi fa i 200sl è un super uomo, semplicemente sono cose che non si possono paragonare, al di là di tutti gli aspetti scientifici. Questo perché i gesti atletici vanno ben oltre il mero aspetto dei battiti cardiaci, della pressione sanguigna o dei valori aerobici di cui voi parlate con lodevole dovizia di particolari, ma ci sono tanti altri aspetti, non da ultimo quello psicologico. Aspetti che non penso siano meno importanti della semplice capacità polmonare o cardiaca, appunto.

Ecco, ci tenevo a dire solo questo, dalla discussione pare emerga questa sorta di piramide basata sulla proprietà transitiva, ovvero: "se faccio l'allenamento per i 200sl allora tutto il resto per me è uno scherzo". Su questo vorrei non si facesse confusione, perché se Phelps si mettesse a fare una maratona, probabilmente morirebbe a 3/4 di gara, nonostante i suoi allenamenti massacranti che, come Stefano ha ben spiegato, sono TEORICAMENTE i più difficili.

La mia opinione! smile

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Re: Agonismo

Giuste osservazioni dato che l'aspetto psicologico è importantissimo e influenza la velocità della deplezione energetica.

Ma ti è sfuggito il fatto che ho sottolineato che non si tratta di uno sport contro quell'altro,ma della durata del lavoro,quindi con enormi differenze anche all'interno dello stesso sport,con unica discriminante la durata e l'intensità dello sforzo.

Altra cosa appunto,non è questione di difficoltà,ma di intensità dello sforzo.
E su questo non c'è spazio per le opinioni....la prima cosa che si insegna ai corsi sulla fisiologia sportiva è che se io diminuisco il volume e\o aumento i recuperi,allora favorisco l'incremento dell'intensità e il mio atleta riuscirà a pigiare a dovere su richiesta.....mentre se invece aumento il volume e\o diminuisco o azzero i recuperi allora l'intensità cala.........e non ci sono santi che tengano,sarà cosi e basta a dispetto di qualsiasi tentativo di continuare a pigiare,e la risultante sarà una veolocità (espressa in metri al secondo) inferiore a quella ottenibile nel primo caso.
E sfido chiunque a sostenere il contrario.
Che poi quella velocità cosiddetta inferiore sia comunque qualcosa di non disprezzabile e che alla lunga produca una bella fatica e una deplezione energetica concreta o addirittura totale siamo d'accordo....
Ma la massima velocità di prosciugamento delle risorse energetiche si verifica soltanto quando i due sistemi principali di riferimento metabolico (aerobico e glicolitico) lavorano insieme alla massima possibilità (in regime di Vo2Max altrimenti detta Potenza Aerobica) e la deplezione è talmente rapida che in soli 25 minuti è in grado di azzerare completamente le scorte e necessita di un recupero integrale di ben 72 ore,il più lungo in assoluto (gli altri lavori con grande deplezione esclusivamente aerobica necessitano di 24-48 ore....quelli esplosivi a carico del solo sistema glicolitico vanno dalle 3 alle 6 ore).
Questo genere di attivazione metabolica si può utilizzare spalmandola su gare più lunghe eseguendo fasi più intense seguite da fasi più blande come recupero,allo scopo di aumentare il rendimento medio nell'arco di gara,ma è possibile farlo solo su gare di una sessantina di minuti,altrimenti la deplezione generata nelle fasi intense comprometterà la gara rendendo difficile portarla a termine.
Che è il caso di chi termina la maratona vomitando o con manifestazioni di demenza senile o con un infarto.
Capita a chi cerca di pigiare troppo in una gara in cui non conviene farlo.

Comunque io penso di non poter essere più chiaro di così,e se il nostro amico non ci vuole credere io i miracoli non li faccio,e non è che mi arroghi il diritto di fargli cambiare idea,ognuno è libero di credere a ciò che vuole.
Dunque anche io continuerò a credere a ciò che mi fu insegnato con un esempio:
Quale delle due auto subisce le sollecitazioni più gravi e usuranti nella sua struttura....
quella che guido senza risparmio ad andatura elevatissima da Milano a Roma prosciugando in breve tempo una grande quantità di carburante....
oppure quella che andando a regimi inferiori riesce ad arrivare fino a Palermo terminando lo stesso ammontare di carburante solo molte ore e parecchi km più tardi ?

Secondo me,bruciare (cifra a caso) 2000Kcal in un lavoro della durata di due ore,è infinitamente meno pesante e usurante che bruciare lo stesso ammontare energetico in soli 25 minuti.

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Re: Agonismo

Assolutamente d'accordo su tutto. E' verissimo che OGGETTIVAMENTE stancarsi totalmente in mezz'ora è più faticoso che farlo in 2 ore, richiede moltissime energie, anche mentali.
Il mio appunto vuole solo escludere che si pensi che chi sopporta il lavoro "pesante" sicuramente riuscirà a fare benissimo anche il lavoro "più leggero". Infatti, ribadisco, i grandi duecentisti non sono affatto dei grandi millecinquecentisti, anche se apparentemente sembra paradossale.
E magari quei famosi "vecchietti" che fanno la maratona per non avere un infarto, reggono alla distanza meglio di un ragazzotto capace di viaggiare a 200 battiti al minuto.
Ecco tutto, io ero semplicemente contrario all'idea dell'atleta più atleta dell'altro. wink ciao!!! wink

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Re: Agonismo

Anche io sono contrario a quell'idea,ed è proprio per ribattere alle leggende da bar sport che dicono il contrario che ho voluto mettere i puntini sulle i.

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40

Re: Agonismo

Nella mia squadra master avevamo un 26enne con panza da birra, che non si allenava MAI, entrava in gara nei 50sl e faceva 25"5. Quella era la sua unica gara possibile, ma non sarebbe mai stato in grado di fare altro, e tantomeno era un buon elemento in allenamento. Quindi anche secondo me, 18 anni per INIZIARE sono troppi.
Non si tratta di valutare una singola gara, ma diverse cose, a partire dal fatto che il corpo per abituarsi al carico di lavoro da agonista impiega diversi anni..a partire dagli 11-12. Rischi di essere quello che "potrebbe" andare forte, ma non riesce mai a stare dietro al lavoro.
Poi, oh, se sei un fenomeno, peccato che nessuno ti ha scoperto prima.

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Re: Agonismo

Ma anche nel caso di pescare un fenomeno,a quell'età sarebbe oramai troppo tardi per svilupparlo.

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42 (modificato da Thorpe 16-02-2013 10:34:00)

Re: Agonismo

Allora riporto dal libro di bioenergetica che manco a farlo apposta ho sotto mano.

"si assiste a una rapida deplezione del glicogeno dopo i primi 20 minuti della prova, questa rapida deplezione si spiega in quanto a queste intensità lavorative il glucosio mediante via anaerobica lattacida rappresenta l'unica fonte energetica per il tessuto muscolare.

Ad intensita decrescenti la velocità di utilizzo del glicogeno muscolare diminuisce sensibilmente, occorrono 2 ore di lavoro svolto al 64% del vo2max per esaurire le scorte di glicogeno, mentre dopo 3 ore di lavoro svolto al 31% abbiamo ancora il 50% di glicogeno.

Se tanto mi da tanto, questo significa MATEMATICAMENTE, che lavori intensi e meno prolungati nel tempo determinino uno stress psicofisico nettamente superiore a lavori più lunghi ma MENO INTENSI, la minore intensità come affermato da stefano nn dipende dall'atleta, poichè se l'atleta in questione è un essere umano deve sottostare a delle vere e proprie LEGGI METABOLICHE, alle quali nn può scappare. Ovviamente ci sono altri fattori che entrano in campo, come la tecnica la maggior forza di volontà, il miglior allenamento che differenziano appunto minimamente le prestazioni di un atleta x da un'atleta y.

Non si sta facendo la gara a chi ce l'ha più duro, ma semplicemente tutti gli sport che quando praticati e durante gli alleanemtni richiedono una determinata marcia, sono senza dubbio i più massacranti. Il ciclismo come il calcio data la sua durata e la sua relativa intensità nn sono tra questi, ciò nn toglie che bisogna farsi un mazzo quadro per eccellere in qualsiasi disciplina sportiva.

Se 2 più 2 fa 4 nn mi venite a dire che 3 più 3 fa 5.... wink

P.S. i valori riportati da questo libro differiscono da quelli riportati da altri, in biologia è sempre così, nn ci sono mai dati certi al millesimo, ma il succo nn cambia, si va forte si utilizzano quasi esclusivamente glicogeno muscolare, più il ritmo cala (e cala per forza perchè nel momento in cui il glicogeno comincia a calare, volenti o nolenti, si cominciano a bruciare di più grassi e proteine, si stacca la benzina e attacchiamo il metano,  nn ci sono santi che tengano... L'INTENSITà CALA E SIAMO QUASI COMPLETAMENTE IN AEROBIA.

Il crollo di atleti in alcune discipline sportive come la maratona è dovuto a quello, prosciugano quasi completamente il glicogeno, e stramazzano a terra...

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43

Re: Agonismo

stefano '62 ha scritto:

E il punto in cui invece dico che le gare ciclistiche al disotto dei 60 minuti,quando cioè si lavora in Potenza aerobica,quelli si,sono appannaggio di gente coi controcazzi proprio come chi fa gare di nuoto in vasca.

Come nelle gare corte di mtb

Vediamo se ho capito: se al giro d’italia un ciclista dopo 180km di tanta salita e 6 ore di gara, deve farsi ancora il mortirolo, nonostante le pendenze durissime, nonostante l’acido lattico che esce dagli occhi, nonostante scali a 70 pedalate al minuto e nonostante il livello cardiaco sia costantemente fuori i  valori di soglia a 180 battiti minuti/minuto, sta lavorando col sistema aerobico, giusto?

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Re: Agonismo

Esatto.
Ma non solo.......non alle andature aerobiche elevate,nemmeno a quelle medio-alte,ma solo a quelle medio-basse o basse perchè il glicogeno lo sta usando solo per tenere il motore acceso mentre come carburante propulsivo sta lavorando con un buon 80-90% di lipidi (=diesel=andare piano).
E la sua fatica immane in quel momento non misura l'intensità (velocità di erogazione e dispendio energetico) a cui sta lavorando (bassa) del suo lavoro ma solo (si fa per dire) la deplezione energetica complessiva.
E per quanto stia andando ancora forte rispetto ad un comune mortale grazie alla sua bravura tecnica in quello sport.......invece rispetto a quando lavora per davvero in modo intenso è paragonabile al tizio che striscia nel deserto verso un'oasi.
Basta misurare la velocità media in km\orari (o metri\secondo) su gara di 6 ore,e confrontarla con quella su gara di mezz'ora dello stesso atleta per capirlo.

Lo ripeto,secondo i principii della fisiologia sportiva e della bioenergetica,qualsiasi disciplina di mezzo fondo fino ai 60 minuti si svolge con grande contributo della Vo2Max (cioè la glicolisi conta ancora moltissimo e butta su vertiginosamente le intensità e il dispendio),dai 60 ai 90 minuti o poco oltre ciò che conta è la Soglia (cioè nessunissimo contributo della glicolisi),oltre quei limiti,tutto si svolge esclusivamente in regime di resistenza aerobica,cioè andando PIANO !!!!
Chiaro che quel "piano" è relativo.
Ma a dispetto di ciò che si pensa al bar dello sport,la differenza tra un agonista e un diportista non sta nel fatto (falso) che l'agonista riesce a lavorare in potenza anche per cosi lungo tempo,ma solo nel fatto che le andature in resistenza aerobica degli agonisti sono più elevate di quelle in potenza dei diportisti.
Chiaro adesso ?

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Re: Agonismo

Bravi Dolphin Kick e gli altri, hanno capito il senso del mio messaggio.
Non esiste lo 'sport più duro', ci sono tanti sport dove bisogna avere gli attributi.
Finalmente pare averlo capito anche il mio eroe! :-)

Cito quanto da lui scritto: 'La leggenda del calcio e del ciclismo che vengono contrabbandati come roba da eroi (pesanti si,ma esiste di peggio),si distrugge in quattro e quattr'otto ... bla bla bla'
E poi: 'Altro che calcio e ciclismo,alla faccia dei proclami e strombazzamenti pseudo-epici dei media ignoranti e interessati,i veri supereroi stanno altrove e senza bisogno di polverine'
Poi dice: 'Nessun medico firmerebbe un certificato ad un vecchio per fare una gara di 100 metri.', poi ancora: 'Non vedrai mai un atlta master over 70 fare i 100 metri piani', continua con 'A parte il fatto che 100 metri piani rientrano nelle gare facili sotto al minuto e io intendevo dire 100 metri a stile' (ma quando mai, hai detto 100 metri piani) e alla fine: ' contraddizioni,le hai viste solo tu.' Inzomma... mi sembra che ci siano!

Non contento: 'Altra cosa appunto,non è questione di difficoltà,ma di intensità dello sforzo.'
Bravo, peccato che tu abbia detto che si distrugge in quattro e quattro otto il mito del ciclismo, infatti nel ciclismo esiste anche la pista, in particolare il km da fermo che ricorda in tutto e per tutto i 100 stile, o l'inseguimento, molto simile ai 400 misti. Quindi? Come lo smonti il ciclismo visto che queste specialità sono identiche (aerobicamente) a quelle specialità del nuoto?
Ma ammettere di avere detto delle inesattezze e di essere stato incorente è così difficile? Mah...

Poi dici: 'Secondo me,bruciare (cifra a caso) 2000Kcal in un lavoro della durata di due ore,è infinitamente meno pesante e usurante che bruciare lo stesso ammontare energetico in soli 25 minuti.' Fortuna che hai detto 'per me', per me, invece, è il contrario, ma magari sono strano io.

Comunque il bello è discutere anche animatamente, ma educatamente e questo è avvenuto. Poi ognuno rimane delle sue idee e va bene così. Io preferisco allenamenti brevi e intensi, li reggo meglio dei lunghi lenti, forse è solo psicologia, chissà.
Salutoni a tutti.

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Re: Agonismo

Continui a fare confusione tra i 100 metri piani che si fanno in una manciata di secondi e quelli a nuoto per cui ci vuole (a parte i campioni) ben più di un minuto e che sono di fatto ciò che i master più anziani praticano di meno,e prediligono le specialità più "calme" dove degenera più lentamente la loro competitività (pensa per esempio al grande Maurilio De Zold) e il motivo te lo abbiamo spiegato in tre o quattro.

Resta il fatto che in tv si continua a strombazzare solamente il calcio con unico comprimario il ciclismo,però solo quello su strada e lungo ore e ore e gli eroi sono quelli (balle) ed è su quello che ho messo i puntini sulle i,e che ci restano.
Mentre invece tutto il resto molto più tosto,compreso il ciclismo su pista ma potrei dire anche il pattinaggio atletico o lo sci di mezzo fondo,non si vede mai.
Poi se vuoi fare pure l'avvocato del diavolo ma è così.

Sono moltissimi tra gli agonisti quelli che preferiscono gli allenamenti più brevi,e dipende dalla personale mappa enzimatica e da come sono strutturate le fibre,se rosse rosa o bianche,che definiscono se l'atleta è veloce o resistente.
Ovviamente influisce sull'approccio mentale alla gara che è una delle componenti fondamentali della prestazione,ma non sui diversi effetti fisiologici prodotti dalle diverse gare.

Ciao

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Re: Agonismo

Ammazza oh, ma tu giri le frittate che neanche a Masterchef!
Ti rendi conto che (adesso) diciamo la stessa cosa?
E TU hai di nuovo cambiato idea?
Adesso specifichi che ti riferivi al ciclismo su strada perchè la tv parla solo di quello!
Ma cosa centra? Lo hai specificato prima? No!
Tutto il mio contestare è partito dalla seguente tua affermazione: 'La leggenda del calcio e del ciclismo che vengono contrabbandati come roba da eroi (pesanti si,ma esiste di peggio),si distrugge in quattro e quattr'otto...'
Lascia stare i discorsi da bar, parliamo seriamente, il ciclismo soprattutto su pista è molto simile al nuoto (a parte il discorso di tecnica, ovvio), ma tu hai generalizzato, ammettilo.
Poi mi dici che faccio confusione sui 100mt piani e a stile, ma anche questa volta sei tu a fare confusione, infatti hai scritto: 'Non vedrai mai un atlta master over 70 fare i 100 metri piani', solo dopo che ti ho fatto notare che ti sbagliavi hai parlato di 100 stile, quindi hai fatto casino tu, non io.
Almeno mettiti d'accordo con te stesso quando parli, anzi, scrivi.
Sai che potresti fare carriera in politica? Dai, è solo una battuta, non ti offendere! Alla fine diciamo le stesse cose ed entrambi odiamo il calcio!
Beviamo assieme una birra virtuale e viva gli sport da duri!
Ciao!

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Re: Agonismo

Bèh non credo ci volesse molto a capire che parlavo dei 100 metri stile e ho scritto piani per sbaglio.....se non altro dopo la puntualizzazione se proprio non si capiva dall'intero contesto,che faccio notare verteva su durate all'interno di limiti temporali ben definiti,dunque i 100 metri NON potevano essere piani perchè la manciata di secondi di cui necessitano rientra nella casisitica opposta.
E che non ho editato l'errore di scrittura solo per non generare incognruenze nel discorso dopo gli scritti successivi (anzi lo faccio adesso in modo identificabile).
A che serve girarci intorno ?

Avevo capito fin dall'inizio che intendevamo qualcosa di simile,ho cercato inutilmente di farlo capire,sarà anche colpa mia immagino se sono stato poco chiaro;l'importante è che ci siamo arrivati.
Ma essere costretti a puntualizzare l'ovvio (per esempio anche il calcio ce n'è di diversi,nessuno però ha pensato che mi riferissi a quello a 5),di certo non è cambiare idea.

Ciao

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Re: Agonismo

Bene bene, infatti l'importante è che ci siamo capiti.
Forse era ovvio, ma proprio non avevo capito, magari mea culpa.

Ciao

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Re: Agonismo

Scusate per il ritardo!!! Grazie a tutti per i consigli, siete stati gentilissimi, ne farò tesoro!!! Alla prossima smile smile smile

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