1 (modificato da Cirone Furioso 31-05-2014 21:17:24)

Argomento: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Ciao a tutti,

forte dei vostri consigli, mi dedico all'esercizio della remata a delfino con il pull quando faccio nuoto da solo.

La gestisco in totale relax: il mio intento è solo esercitarmi a sentire spinte ed equilibri, tanto che faccio le remate partendo dal galleggiamento statico fermo orizzontale senza spinta dal muretto, e il più delle volte evito di praticare la respirazione. Quando non riesco più, chiudo la vasca a stile, e recupero finché non sono completamente ripreso, senza minimamente forzare il fiato.

Quando riesco a mantenere il controllo (e, a onor del vero, mi sembra di capire quando ci riesco), la mia sensazione è di avere il busto (spalle comprese) che procedono in orizzontale, e non ho alcuna sensazione di resistenza al recupero delle braccia. Quando infilo la nuotata particolarmente bene, sento la continuità della presa delle mani in acqua che inseriscono la remata in armonia con l'inerzia dello scivolamento.
Riesco a fare quasi tutta la vasca in questo modo: quindi mi sembra indice del fatto che la nuotata abbia una buona efficienza.

Quando al corso, però, provo il delfino, il mio istruttore mi fa notare che le spalle non escono, e che recupero con le braccia affondate nell'acqua, tanto che il suo commento è stato "non mi spiego come sia possibile che tu possa andare avanti".
Più volte mi ha fatto anche notare che faccio una pausa incompatibile con la nuotata a delfino quando le mani tornano in acqua per cominciare la presa.
Pensate che addirittura, nell'ultima sessione, mi ha impedito di fare le vasche a delfino, per farmi concentrare su un esercizi differenti più specifici.
Va anche detto che nelle sessioni di corso, quasi sempre, l'azione è più concitata, i tempi di recupero e il ritmo a volte sostenuti, io un po' più provato, e questo mi porta ad azioni più disordinate.

La sua opinione (e un po' la ritrovo anche nelle mie sensazioni) è che non ho ancora una buona sensibilità nell'appoggiarmi all'acqua per spingere (con le braccia), cosa che a delfino risulta particolarmente invalidante, in aggiunta al fatto che (mi fa osservare) non ho ancora fatto mie le dinamiche di movimento e di equilibrio fra testa / spalle / spinta delle braccia. Questa cosa, in particolare, è correlata al titolo del post: quando remo con le braccia, a un certo punto le mie braccia "non sanno bene cosa fare", quando dovrebbero imprimere la spinta finale, e le spalle affiorare sull'acqua.

Quello della spinta (spingere, tirare, come volete: parlo della terza fase della bracciata; presa > trazione > spinta) è un punto debole generale del mio nuotare, a suo avviso, ed è il tema più critico sul quale devo lavorare anche a stile: mi spiega che però a stile compenso con una buona sensibilità per lo scivolamento.
Qualcuno dei miei amici corsisti mi dice che devo basculare con il corpo, fare un po' "l'anguilla", ma innanzitutto l'istruttore non mi ha fatto notare niente al riguardo; secondariamente anche voi mi insegnate che, soprattutto da adulti, l'azione delle braccia è prioritaria, al punto da poter considerare secondaria l'azione della parte bassa del corpo. Inoltre, di fatto io riesco a nuotare, e a percorrere un buon tratto di vasca (quasi tutta) senza respirare, e, ancora una volta, mi conforta il fatto che mi insegnate che il delfino si impara senza respirare. Quando faccio questo, muovo il bacino e le gambe "a sentimento", in base a come sento che debbano compensare le bracciate, e mi pare che si coordinino in modo analogo a quello che avete più volte descritto sul forum.

Questo il mio dilemma:

- le sensazioni restituite dalla nuotata con il pull , che ho cercato di descrivervi, possono rischiare di essere fuorvianti? Non vorrei che succedesse che in effetti sto facendo qualcosa che è un semplice remare con le braccia, e che mi diventassero causa di un vizio strutturale che mi renda poi difficile costruire la nuotata completa. Soprattutto, sono preoccupato di non riuscire poi a inserire la respirazione in modo corretto, e che questo possa avere attinenza con quanto nota il mio istruttore sull'assetto delle spalle. Quest'ultima è una mia considerazione: non ha mai messo in correlazione quello che fanno le spalle con la meccanica della respirazione.

Vi ho descritto anche le osservazioni del mio istruttore perché, come sempre, ha poco significato analizzare le cose "a pezzettini", e magari può servire a chi volesse rispondermi a fornirmi spunti più costruttivi su come lavorare.

PS: prima ho scritto "innanzitutto il mio istruttore dice questo" non perché penso sia più bravo di voi o di qualcun altro, ma semplicemente perché lui mi vede nuotare, beninteso.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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2

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Il pull non ha mai fatto male a nessuno,ti consiglio di lavorare con la mobilità articolare!

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Se hai voglia e quando hai un minuto, prova a dirmi di più: qualche limite nella mobilità della spalla destra in effetti ce l'ho, tanto che pratico già di mio esercizi al riguardo, anche in concomitanza con un fatto di periartrite occorso a suo tempo.

Perché lo metti in relazione al mio problema di assetto e di spinta?
Di fatto, mi pare di non avere grossi problemi nella bracciata. Quando la infilo correttamente, non avverto impedimenti nell'escursione degli arti.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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4

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Se le spalle non escono certamente c e una limitazione articolare.Come assetto,il movimento non riesci a completarlo e come spinta non può essere molto efficace perché più la spalla e'mobile,più muscoli peschi !!!

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5

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Ciao Ciro, Marina ti suggerisce quel lavoro xche' probabilmente (magari no!) hai una ridotta mobilita' articolare e forse da qui nasce la tua la bracciata che rimane troppo in appoggio (pausa) prima dell'uscita dall'acqua. Questo potrebbe conseguire il recupero "subacqueo" da te descritto che non e' corretto a delfino.

Non sono un super esperto e magari conosci l'esercizio che suggerisco, ma io farei cosi:
Parti e scivoli bene con un paio di gambate a de, mantieni 1 braccio disteso in acqua in alto, ed esegui 2 o 3 bracciate con l'altro braccio a de, poi un paio o tre a delfino completo e chiudi la vasca invertendo la posizione del braccio disteso.

Ciao N_

PS Cosa fai come esercizi a secco !?

Buona bracciata a tutti -__-

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6 (modificato da Cirone Furioso 31-05-2014 21:09:19)

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Proprio martedì ci ha fatto fare un esercizio assolutamente analogo: prima bracciata, però, a stile, seconda a delfino senza respirare, terza cercando di respirare. Lì, ad esempio, mi ha detto che non si notava alcuna differenza fra la bracciata che avrebbe dovuto essere a stile, e quelle a delfino.

Come esercizi per le spalle, a parte quelli che mi ha impartito l'osteopata, che però sono in linea di massima di potenziamento specifico, faccio un po' di tutto, anche incuriosendomi da quello che trovo in rete. Capisco che questa cosa faccia sorridere, ma cerco di farlo con scrupolo, nel senso che qualsiasi esercizio faccia, lo faccio pianissimo, cercando di "auscultare" qualsiasi cosa che mi sembra non funzioni (scricchiolii, "snap" vari): se qualcosa non mi quadra, mi fermo e lo riprovo più piano ancora, oppure lo interrompo.

Per migliorare la mobilità nell'ottica specifica dell'attività nuoto, faccio prima delle rotazioni delle braccia da fermo, in piedi, lentissime, con ambo le braccia; poi altre rotazioni a imitare le bracciate di stile e dorso. Anche queste sempre lentamente: se le faccio lentamente mi accorgo immediatamente se l'escursione è viziata, e riesco a correggermi. Poi l'esercizio con il bastone (bastone impugnato, mani davanti e poi mani dietro facendo passare il bastone sopra la testa) e un esercizio contro gli stipiti della porta (mi metto in mezzo a una porta, appoggio i gomiti sugli stipiti, e mi lascio andare in avanti con il peso della testa e del corpo).

Credo che appena avrò occasione cercherò di pubblicare un video, così, se vorrete, potremo analizzarlo insieme.

La mia idea, però, per quello che vale, è che ancora tendo a essere troppo rigido con il collo, e la testa non è appoggiata bene sull'acqua come dovrebbe. Forse ricorderete, avevo postato un video un paio di anni fa, ( https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=2433 ) e qualcuno aveva notato queste lacune sulla spinta, ma Stefano le aveva invece messe in relazione, appunto, con la troppa rigidità del collo, e mi aveva suggerito di fare più possibile lavori in apnea.

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Cirone Furioso ha scritto:

Lì, ad esempio, mi ha detto che non si notava alcuna differenza fra la bracciata che avrebbe dovuto essere a stile, e quelle a delfino.

E che cappero di differenza ci dovrebbe essere secondo lui.
Sott'acqua devono essere uguali,e fuori dell'acqua quasi,cambia solo il fatto che la simultaneità del recupero impone che si faccia a braccia larghe,ma non che la singolarità del recupero a crawl imponga che siano piegate.
Piuttosto io rilevo delle incompatibilità (con la didattica del delfino) non nella tua nuotata che non ho mai visto,ma in quello che riporti circa il tuo istruttore:


Cirone Furioso ha scritto:

Quando al corso, però, provo il delfino, il mio istruttore mi fa notare che le spalle non escono, e che recupero con le braccia affondate nell'acqua, tanto che il suo commento è stato "non mi spiego come sia possibile che tu possa andare avanti".
Più volte mi ha fatto anche notare che faccio una pausa incompatibile con la nuotata a delfino quando le mani tornano in acqua per cominciare la presa.

Proprio martedì ci ha fatto fare un esercizio assolutamente analogo: prima bracciata, però, a stile, seconda a delfino senza respirare, terza cercando di respirare.

Fammi capire.....ma se le tue spalle non escono perché cappero ti fa fare quell'esercizio ?
Prima si imposta una corretta biomeccanica,se occorre anche fuori dell'acqua come faccio io anche con gli adulti,per correggere con calma l'azione e rilevare eventuali requisiti (articolari) mancanti.
E solo quando l'hai ottenuta ti puoi lanciare in variazioni sul tema.
Già fatichi a fare una cosa,come cappero dovrebbe venirti se ti incasino la vita con una difficoltà aggiuntiva ?

Cirone Furioso ha scritto:

in aggiunta al fatto che (mi fa osservare) non ho ancora fatto mie le dinamiche di movimento e di equilibrio fra testa / spalle / spinta delle braccia.

Ecco queste sono le cose che mi fanno incaxxare......
il delfino è per il 99 per cento nell'azione di braccia.
Fino a che uno non riesce a fare uscire le braccia dall'acqua non esiste nessunissima dinamica di equilibrio come quella descritta sopra (e anche dopo,comunque le sinergie non riguardano le spalle che devono solo andare diritte,ma esclusivamente il bacino) tranne ovviamente nella testa di chi pensa che il delfino sia andare su e giu.
Prendere uno che non ha ancora sviluppato una biomeccanica adeguata,e andare a ravanare di testa e mento e di su e giu sulle montagne russe e di tric e trac e murtaret,significa impedire all'allievo di concentrarsi sulla unica cosa che conta nel suo percorso didattico.

Fai esercizi a secco per verificare se le tue braccia sono in grado di eseguire almeno a secco l'azione corretta.
Nel caso non lo fossero l'unica soluzione è correggere la mancanza del requisito articolare,e fino ad allora non esiste la benché minima possibilità che tu possa riuscire ad eseguirla in acqua,per magia nè tantomeno grazie a esercizi o indicazioni cosi stupidi.

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

stefano '62 ha scritto:

Sott'acqua devono essere uguali,e fuori dell'acqua quasi,cambia solo il fatto che la simultaneità del recupero impone che si faccia a braccia larghe,ma Fai esercizi a secco per verificare se le tue braccia sono in grado di eseguire almeno a secco l'azione corretta.
Nel caso non lo fossero l'unica soluzione è correggere la mancanza del requisito articolare,e fino ad allora non esiste la benché minima possibilità che tu possa riuscire ad eseguirla in acqua,per magia nè tantomeno grazie a esercizi o indicazioni cosi stupidi.

Tralasciamo un secondo le opinioni del mio istruttore, perché voi non mi vedete nuotare , e io rischio di riportare scorrettamente quello che intende lui.

Mi concentrerei su un fatto certo: se io nuoto con il pull, riesco a fare quasi tutta la vasca senza respirare. Il fatto che io senta le braccia uscire forse non significa che io faccia il movimento più conveniente, ma se riesco a fare di braccia questa vasca, e ad avanzare, forse vi può dare il dato che il problema articolare non è strutturale.

Appena possibile, mando in onda un filmato, così se vorrete potrete aiutarmi a commentarlo

The ice caps are melting, Leonard.
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9

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Con il pull e'piu semplice uscire le spalle perché non si pone il problema del bacino e delle gambe affondate...

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Allora, tutt'al più, avrebbe significato, come parametro, se io riuscissi a farla tutta senza respirare, senza pull?

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Certamente sarebbe più veritiero:con il pull fai un esercizio,la nuotata completa e'a corpo libero!

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12

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Ciro inizia a de e termina a stile, piano piano porterai a termine la vasca in modo completo.

Ciao

Buona bracciata a tutti -__-

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Sì sì, di solito faccio così: quando comincio a sentirmi impacciato, chiudo la vasca a stile.

Ma perché avete pensato subito a un fatto di requisiti articolari?

Voglio dire: perché non pensare invece a un problema di equilibrio?
Martio, ad esempio, che mi ha visto, ha detto che "non sento gli appoggi".

Ed è anche la mia sensazione: non mi appoggio bene all'acqua, e tendo a tenere il collo in rigidità.

A detta di ciò, mi sembra quasi ovvio che non mi sia possibile di remare a modo e in scioltezza, no?

The ice caps are melting, Leonard.
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14

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Perché la buona escursione articolare e'il requisito per qualsiasi stile!

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

........e molti istruttori lo dimenticano e invece di scovare la cosa lampante davanti al loro naso,si mettono a disquisire del sesso degli angeli e fornire soluzioni da eseguire con la calcolatrice.

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Ciro non ha problemi di mobilità articolare. È la prima cosa che controllo.

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Oggi mi son fatto riprendere con il telefonino: come spesso accade, non è che sia un granché, ma mi pare sufficiente per valutare se l'articolazione della spalla possa essere un problema prioritario:

http://youtu.be/bDt_H6y0lvo

di mio, mi balza all'occhio prima di tutto uno strano ghiri-goro che fanno le mani sott'acqua. Forse è per il fatto che erano le prime bracciate, ma sembra proprio che le mani quando sono sott'acqua non capiscano cosa fare.

Poi, forse anche in dipendenza da questa dispersione della spinta delle braccia, mi sembra poco dinamico il guizzo in avanti che vedo tipicamente nei filmati degli atleti che fanno il delfino. E quindi anche una migliorabile sincronia generale del corpo con l'azione delle braccia; fra l'altro, anche quando arrivano davanti, le mani invece di andare subito in acqua, mi sembra che siano troppo in alto, come appunto se ci arrivassero al momento sbagliato.

Ovviamente, ogni commento sarà molto ben gradito.

Ciao

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

L'efficienza articolare c'è.
Il problema è che segmenti la bracciata.
Voglio dire che dopo che hai spinto e le mani arrivano al sedere,invece che lasciarle volare in fuori liberamente e velocemente finchè piombano in acqua,le rallenti a metà recupero e poi le spingi in avanti attivamente.
Oltre a questo sei piatto di bacino.
Quello che manca non è il su e giù con la testa,quello che manca è la fluidità delle frustate.
Tieni i piedi duri,prepari il calcio piegando attivamente la gamba con una contrazione del gastrocnemio (polpaccio) e del bicipite femorale (posteriore coscia) e poi dai la sassata con i piedi.
Invece che una gambata dai una pedata.

Consiglio pinneggio in subacquea con pinne lunghe (cosi risulta impossibile piegare la gamba sennò ti viene un crampo al polpaccio)
Una volta che hai mobilizzato il bacino (condizione "sine qua non" darai mai frustate ma solo pedate) quando darai la prima frustata in ingresso braccia,abbi cura di spingere il petto a fondo vasca per un breve attimo (come il cofano della macchina quando lo spingi giù poi torna su da solo)
Dovrebbe aiutare a produrre la situazione posturale adatta alla preparazione della frustata.

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19 (modificato da Dolphin Kick 08-06-2014 22:07:10)

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Stefano ti ha detto sostanzialmente tutto, ma mi permetto di commentare anche io, dato che adoro il delfino (praticamente so fare solo quello).
Credo che la condizione "robotica" derivi tutta dalla mancata esecuzione della frustrata, se guardi il secondo 4 per intero noterai come perdi del tempo a piegare le ginocchia e assestare un calcio, questa preparazione fa si che mentalmente le braccia debbano aspettare a metà strada e solo quando il calcio (non la frustata) è assestato allora ti ributti in avanti. L'oscillazione ritmica deve essere invece naturale e non come un movimento preparato (il calcio).
Il fatto che l'oscillazione non sia ancora automatizzata lo si deduce da un altro particolare, nel momento in cui il bacino dovrebbe essere più in basso (nel delfino si alterna su e giù col bacino), tu ce l'hai in alto, perché ti irrigidisci e togli il sedere in fuori (a papera) arcuando la schiena mentre ti spingi avanti con le braccia, un movimento del tutto innaturale nella nuotata più corretta, questo anche perché non esegui la gambata di sostegno (la seconda).
La seconda gambata non è obbligatoria, ma aiuta, a mio parere, la ritmicità del movimento, poiché altrimenti devi passare troppo tempo con le gambe ferme prima di assestare la gambata propulsiva in ingresso braccia.

Da ciò che scrivi, credo, ed anche in base ai consigli letti sul forum, che tu abbia giustamente impostato il delfino concentrandoti tantisismo sulla braccia e sulla sua continuità, solo che hai un po' esagerato e hai totalmente trascurato che il corpo dall'ombelico in giù deve compiere una fondamentale oscillazione, ora che le braccia stanno a buon punto, lavora su quello altrimenti non avrai mai quel famoso "guizzo" cui fai riferimento che è dato, appunto, dal meraviglioso movimento ondulatorio che porta il bacino in alto come lo schioccare di una frusta.

Consiglio: fai gambe delfino in tutte le salse senza muovere le braccia! Braccia lungo i fianchi, a pancia in giù, in su, di lato, subacque gambe df in streamline, insomma, così facendo ti accorgerai che senza l'aiuto delle braccia la tua gambata (che non è una gambata, ma un calcio) ti fa fare poca strada. Vai di bacino, non di ginocchia! Bacino-bacino-bacino-bacino-bacino come se ti volessi strusciare su una bella donna ahahahaah! big_smile Le ginocchia ti deve sembrare di non averle neanche, devono partire come una frusta comandata dall'ombelico!

La bracciata non è male, se ne vedono di molto peggio ed è anche abbastanza continua, magari non allargarle così tanto in presa, tira giù acqua con l'avambraccio piegato a 90° e vai giù più dritto.
ciao ciao!

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20 (modificato da Cirone Furioso 08-06-2014 22:55:06)

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Ok, grazie mille per i vostri suggerimenti.

Ho potuto riconoscere nel video il difetto di segmentazione della bracciata e, come ha giustamente notato anche Dolphin, fin'ora mi sono concentrato tantissimo per lo più sulla bracciata, forte di quanto imparato sul forum, e spinto dall'ispirazione mia personale. Ho visto anche la mancanza di sincronia fra il quello che fa il bacino e il resto del corpo.

Una domanda che in teoria sarebbe in polemica con quello che mi dice il mio istruttore: ritenete che le spalle non escano dall'acqua a sufficienza?
Io mi rispondo di no, perché altrimenti come potrebbero uscire le braccia?

Come probabilmente avrete notato, ho cominciato a nuotare da fermo senza spinta dal muretto: se fin'ora ho capito qualcosa, credo che non sia cosa da poco.

Permettetemi di sentirmi ottimista: a quanto leggo dai vostri commenti, credo di aver impostato in maniera sensata il tutto, sento di poter riuscire a fare un buon lavoro.

Anzi forse, visto che ho cominciato a provare il delfino dopo aver imparato tante cose fondamentali su come si sta in acqua, e quindi senza imparare gestualità artefatte, come invece mi è successo ad esempio con lo stile libero, dico, forse alla fine potrà venir fuori qualcosa di anche migliore e più naturale dello stile libero!

Vai che ce la faccio!!! :-)

The ice caps are melting, Leonard.
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21

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

La bracciata dovrebbe essere una unica azione,tu la segmenti forse per aspettare il colpo di gambe.
Le spalle escono poco perché il bacino e'poco fluido e affondato.
Dai bravo!Risolvi sto problemino e metti un nuovo video!!

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Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Penso di aver capito: allora il "guizzo" in avanti a cui mi riferisco io, è probabilmente quello che intende il mio istruttore riferendosi alle spalle.

Sono abbastanza sicuro che sia come dice anche Marina: ora lavorerò sul bacino, e poi vedremo cosa succederà quando dovrò incominciare anche a metterci la respirazione; ma sono ottimista, probabilmente se mi lancio bene in avanti sarà una roba quasi automatica.

Grazie ancora.

The ice caps are melting, Leonard.
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23

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Grazie a te!

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24 (modificato da Cirone Furioso 11-06-2014 21:15:45)

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

stefano '62 ha scritto:

Una volta che hai mobilizzato il bacino (condizione "sine qua non" darai mai frustate ma solo pedate) quando darai la prima frustata in ingresso braccia,abbi cura di spingere il petto a fondo vasca per un breve attimo (come il cofano della macchina quando lo spingi giù poi torna su da solo)
Dovrebbe aiutare a produrre la situazione posturale adatta alla preparazione della frustata.

Scusami Stefano,

stavo rileggendo il tuo post, e mi accorgo di non aver capito appieno questo passaggio.

A parte il fatto che mi sembrava di ricordare che tenere il petto bene affondato, bene appoggiato nell'acqua fosse una specie di fondamentale generico del nuotare (e lo riporto nel senso di correggimi se sbaglio), ma non ho capito quando dovrei spingere il petto: mentre le braccia stanno per afferrare l'acqua?

E se hai un minuto, se puoi spiegare in che modo produce la postura più conveniente per la preparazione per la frustata?


@Dolhpin: cosa significa "gambe delfino in streamline"?

a latere, sempre @Dolphin: seppure è vero che ho praticato lo studio del delfino per lo più pensando alle braccia, tanto da avere ancora i difetti che abbiamo descritto, quando faccio gambe delfino non è proprio vero che faccio poca strada. Se metto le braccia avanti, riesco a fare in apnea ben più di metà vasca.
Sì, ok, a voi farà quasi sorridere, ma tutto sommato significa che qualcosa faccio. Non altrettanto se faccio solo gambe con le braccia lungo i fianchi; sul dorso faccio una fatica tremenda (credo si tratti di addominali al ragù, per riportare un'espressione che rubo a Stefano smile ). Sul fianco praticamente non riesco a mantenere l'equilibrio e a far quasi niente...

Domani ho intenzione di fare una serie che ho impostato così:

- (2 x 25 con pinne, 2 x 25 senza) x 4: pancia in giù, su fianco dx, su fianco xs, sul dorso.
- 4 x 25 solo gambe partenza da fermo in galleggiamento orizzontale; 2 x 25 a braccia in giù, 2 x 25 a braccia in su ,alternati.

Grazie mille a tutti per i contributi

The ice caps are melting, Leonard.
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25

Re: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!

Aspettando Stefano ti rispondo io sul petto, quando le braccia entrano in presa dovresti avere l'accortezza di:
- non abbassare le spalle, immagina che le spalle vadano sempre avanti in linea retta durante la nuotata
- non abbassare (troppo) la testa, e qui dipende anche dall'andatura, più uno va a stecca più si riesce a tenere orizzontale sull'acqua
- il pezzo invece schiaccialo in basso, quest'azione ti crea una sorta di "rimbalzo" che ti permette di uscire dall'acqua con meno fatica (specie quando respiri).

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