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Argomento: Nuoto e doping

Stavolta è Tae-hwan Park. Dopo Mellouli e Sun, un altro grandissimo dello stile libero è rimasto impigliato tra le maglie dell’antidoping. Tifavo proprio per lui in quella notte agostana del 2008 in cui toccò davanti a tutti nella finale dei 400. E ancora oggi era uno dei miei preferiti.

Anche per il nuoto, ormai, quando leggo dispacci del genere la domanda che mi pongo è: “Chi sarà il prossimo?”, con la viva speranza che non tocchi a uno dei nostri. Sì perché la storia insegna che lo sport italiano è stato spesso legato a filo doppio con il doping (soprattutto ematico), annoverando peraltro veri e propri maestri del settore, come Conconi e Ferrari.

Ad ogni modo, posto che l’adozione di pratiche illecite è applicabile praticamente a qualsiasi disciplina sportiva, e considerato il numero di carichi da undici che negli ultimi anni sono inciampati nei controlli (oltre ai già citati, anche i ranisti Efimova e Gomes, il delfinista Drymonakos e di sicuro altri che non ricordo), è lecito dubitare della piena genuinità dei progressi cronometrici paurosi degli ultimi 5-6 anni? O sono, invece, perfettamente spiegabili in virtù di una globale evoluzione tecnica e/o fisica a degli atleti?

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2 (modificato da Dolphin Kick 24-03-2015 20:13:33)

Re: Nuoto e doping

E' un argomento talmente spinoso e con tante di quelle sfaccettature che probabilmente richiederebbe un forum a sé stante. Io ti posso dire onestamente la mia, ovvero da 31enne che ha praticato sport (vari) da quando aveva 6 anni e un paio di questi a livello agonistico. Il doping è ormai parte integrante di qualsiasi disciplina sportiva, dal livello appena più che amatoriale fino alle prestazioni di rango Olimpico. E' una pratica che purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, coinvolge trasversalmente allenatori e atleti di qualsiasi rango. Si va da chi ha più sostanze in corpo di una farmacia a chi "arrotonda" per risolvere quel "problemino" di resistenza o quei dolorini.

Ciò non toglie che le gesta atletiche alle quali assistiamo siano meravigliose e continueranno ad entusiasmarci, nel nuoto come in ogni altro sport, ma è chiaro che se si pensa che un essere umano normale possa correre i 100 metri in 9 secondi o nuotarli in 46 allora si è ancora un po' fuori dal mondo.
Un buon allenatore, qualche anno fa, mi disse a tal proposito "adesso? nemmeno la frutta è più naturale"... a voi le conclusioni.

Ciò però, a mio avviso, è un discorso che non deve riguardarci, noi dobbiamo continuare umilmente a sputare sangue per divertimento e per abbattere di qualche secondo i nostri umanissimi record personali o per fare 50 metri a delfino senza annegare. Dall'altro lato, infatti, bisogna ricordarsi che gli atleti d'élite sarebbero comunque dei marziani anche se TOTALMENTE "puliti" ed allevati a riso e pollo; le sostanze, di qualsiasi natura esse siano e a prescindere dalla loro quantità, rientrano infatti in un discorso relativo ad un allenamento che viene portato a livelli estremi, inumani e con parametri talmente tecnici che per noi amatori non deve nemmeno esistere, il tutto, inoltre, sotto la supervisione di interi team di esperti (e medici) che trattano l'atleta come se fosse una macchina di Formula 1 prima di un gran premio, ovvero prestando attenzione al millimetro e su tutto.

Ovviamente, mi assumo la responsabilità di ciò che dico e la mia non vuole assolutamente essere un'opinione atta a gettare fango sui tanti allenatori "onesti" in giro per l'Italia e il mondo, ma, concludo, l'utilizzo di farmaci rappresenta molto più la regola che l'eccezione a livelli d'élite.

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Re: Nuoto e doping

Io ci andrei piano a dare giudizi sul doping dei nuotatori.
Non perchè non esista ma perchè le caratteristiche del nuoto sono tali da renderlo un rebus di difficile soluzione.
Ecco alcune considerazioni utili a chi si affida solo alle chiacchiere da bar sport:

Punto primo:
Il doping non è "ciò che ti fa andare più forte".....
Il doping è "ciò che è vietato tra ciò che ti fa andare più forte".
E' una differenza non da poco.
Nazioni chimicamente più evolute (USA) sono in grado di scovare sostanze succedanee a quelle vietate e utilizzarle finchè non vengono classificate e vietate dalla WADA (World Anti Doping Agency)
Ma a quel punto magari hanno qualche soluzione di ripiego....
E' vero che ad alti livelli prendono tutti qualcosa,il punto è che a volte è lecito e a volte no.

Punto secondo:
Si parla tanto del doping degli asiatici.....il fatto è che se c'è una nazione che oggi sta lontana dal doping quella è proprio la Cina,che vista la figuraccia fatta qualche decennio fa per lo scandalo del doping (record cancellati a posteriori....cosa mai fatta quando il doping interessava atleti statunitensi) vieta ai suoi atleti certe pratiche nel modo più assoluto per motivi di immagine da ricostruire.
Del resto oltre a conoscere bene il nuoto hanno un ottimo know how e possono stare tranquilli quanto a liceità.
Quando la Ye fece scalpore ai mondiali si disse che aveva nuotato il 100 finale a crawl più forte di phleps;
cacchiata immonda inventata da qualcuno che VOLEVA con questo dimostrare che doveva per forza essere dopata,in realtà era un discorso in termini di percentuali relative ad altre frazioni di gara e non faceva nessuna meraviglia.
In realtà gli americani avevano il becco perchè avevano perso e sapevano che aveva utilizzato le stesse sostanze usate anche da loro ma non potevano dirlo,difatti risultò negativa ai controlli e nonostante questo gli statunitensi insistettero a parlare di doping.
Caduta di stile pazzesca,medaglia d'oro mondiale della non-sportività.

Punto terzo:
Nel nuoto il doping è un'arma a doppio taglio.
Intanto a differenza degli sport di durata (calcio e ciclismo) dove il doping viene largamente utilizzato per sostenere gli allenamenti,nel nuoto invece no.
Se domani liberalizzassero il doping nel nuoto tale opportunità altererebbe mostruosamente le prassi allenanti,e ogni singolo allenatore vedrebbe il suo brevetto diventare obsoleto e dovrebbe tornare a studiare come l'utilizzo di certe sostanze può influire sulla fisiologia strutturale del suo atleta.
Ma il fatto è che tale pratica avrebbe senso solo se seguita con continuità e costanza,e questo allo stato attuale significa farsi beccare in tre o quattro settimane.
Resta l'opzione di doparsi solo in qualche allenamento,ma a questo punto quanto a sviluppo condizionale non servirebbe a nulla e diventerebbe solo un modo per alleggerire il carico,vanificando di fatto il mio obiettivo di allenamento per quella seduta.
Inoltre mi incasinerebbe la fase di controllo dell'allenamento: come faccio a sapere in che misura il suo passo di gara nella simulazione odierna quando si è dopato sia dovuto a miglioramento reale e quanto invece al doping ?

Quanto a chi sostiene che il doping siccome mi permette allenamenti più importanti quindi mi fa migliorare,scusate il francesismo ma significa non sapere un cacchio di allenamento:
se io non riesco a fare 7mila metri e mi fermo a 6000 e chiedo ad un amico di fare gli altri mille,qualcuno pensa davvero che io possa dire di avere fatto 7mila metri ?
Dunque se io prendo una sostanza che mi AIUTA  a fare qualcosa di troppo pesante per la mia situazione attuale,è esattamente come se quella parte di allenamento la avesse fatta qualcun altro,quindi non può minimamente influire sulla mia condizione.
L'unico modo per influire sulla mi condizione è calibrare il carico sulle mie possibilità,e poi farlo senza aiuti esterni nè "amici" che nuotano al posto mio.
Il doping in allenamento,come detto sopra,ha senso solo se è finalizzato alla produzione di conseguenze strutturali sul mio fisico,ma per farlo occorre una competenza che non si trova dappertutto,l apossibilità di farlo per periodi che durano anni,e la certezza di non farsi beccare nel frattempo.
Quegli allenatori che invece pensano di poter usare il doping come aiutino per farmi fare qualche vasca in più o farla più forte,magari solo ogni tanto cosi non mi beccano e qualche aiuto me lo da lo stesso....sono dei poveri idioti che non sanno niente di metodologia dell'allenamento.
Qualsiasi aiuto compromette le finalità di un allenamento,ditelo ai vostri amici che prendono pillole colorate tra una smorfia e l'altra allo specchio in palestra.....

Per questi motivi il doping nel nuoto....o hai le competenze per utilizzarlo a dovere in tutti gli allenamenti (e ai corsi della FIN non te le danno) e senza farti beccare (sostanze lecite o culo)....oppure riguarda la gara e basta.

E qui casca l'asino.....
Perchè la gara di nuoto viene cronometrata al millesimo ed è su base sempre identica.
Per intenderci......una gara di sci non la puoi paragonare alla stessa eseguita l'anno prima nello stesso luogo,perchè cambia il grip del fondo (neve-ghiaccio) e cambia la dislocazione delle porte.
Nel nuoto invece i 100 metri sono sempre quelli a Roma come a Bogotà,e se oggi ti dopi e tra un mese no,il cronometro lo racconta a tutti.
Difatti se si considera che un obiettivo realistico di miglioramento stagionale per un atleta di rango internazionale varia dai 4 ai 6 decimi di secondo per 100 metri di base,nel momento stesso in cui il mio atleta sbarella i pronostici di,mettiamo,uno o due secondi io so con certezza che quello ha preso qualcosa;e lo sanno pure gli altri.
Basti l'esempio di Thorpe che ha fatto DUE (due) exploit da record mondiale nella sua carriera e poi ha sempre viaggiato ampiamente al di sotto delle aspettative,e si capisce benissimo il motivo per cui poi ai mondiali di Australia la federazione di casa lo costrinse (è un fatto accertato) a ritirarsi per evitare l'inevitabile:
- ti dopi,ti controllano e ti sgamano
- non ti dopi,fai una figuraccia,e qualcuno comincia a chiedersi come mai prima andavi cosi forte.
Voglio dire....il doping nel nuoto esiste ma è un problema di difficile soluzione,a meno che non ti dopi sempre correndo un rischio enorme.

Punto quarto:
Nonostante ciò le sostanze dopanti esistono e le positività fioccano.
Il più delle volte si tratta di incidenti dovuti alla coincidenza di due situazioni:
-1) i principii vietati sono presenti un pò dappertutto e le probabilità di incapparvi per sbaglio sono elevatissime,pensate che i professionisti usano solo farmacisti di fiducia ai quali è stata data una lista delle sostanze che non devono MAI E POI MAI  essere presenti nei farmaci che vanno a comperarsi per esempio per il raffreddore della moglie (che magari lo prendi per sbaglio pure tu),e tocca al farmacista analizzare ogni singola cosa acquistata dal suo cliente per evitare che ci sia uno solo delle centinaia di principi attivi della lista....magari mentre c'è la fila che preme dietro....
-2) Nel nuoto a differenza degli altri sport ci sono i controlli !!!!!
Risultato: le positività.

Queste due cose insieme sono il vero motivo per cui a volte si sentono casi di positività eclatanti e insospettate.
Come si fa a capire quali possono essere veri casi di doping e quali casi di dubbio lecito ?

Un esempio:
Cielo fu scoperto positivo ad un diuretico.
La sua federazione lo assolse dicendo che era stato un errore del farmacista che gli aveva prescritto un integratore inadeguato.
Il mondo andò avanti e lui partecipò alle importantissime gare successive.
Era colpevole come il peccato e mi prendo la responsabilità di ciò che dico perchè il caso è lampante:
A) Controllo a sorpresa
B) La sostanza era "incriminante" (il diuretico è una sostanza che influisce pesantemente sulla prestazione in gara)
C) Un diuretico in un integratore......??????? ma per piacere.
= colpevole.
Ma la federazione brasiliana in considerazione degli impegni in calendario negli anni successivi aveva la forza necessaria per imporre il proprio pensiero alla FINA e Cielo la sfangò.

Secondo esempio:
Mi sfuggono il nome e la sostanza ma ai fini dell'esempio conta poco :
un atleta venne scoperto positivo ad una sostanza.
A) controllo di routine (solo un idiota si fa trovare impreparato)
B) sostanza "non incriminante" (cioè poco utile alla prestazione in gara)
C) sostanza presente in migliaia di farmaci da banco.
=come fai a dire che è colpevole.....
mai giornalisti lo sbranarono lo stesso e la gente più ignorante di loro se la bevve.


Morale:
leggete sul giornale che il vostro atleta preferito è positivo.....
Ebbene l'accusa di doping è la più infamante,considero i dopati dei falliti totali come uomini prima che comesportivi.
Ma prima di cambiare idea sul vostro atleta informatevi e cercate di trovare le seguenti informazioni sul caso:

1) come e perchè è avvenuto il controllo (di routine o a sorpresa o per prestazione sospetta)
2) quando è avvenuto il controllo: (prima o dopo una gara,vicino o lontano dalle gare clou)
3) quale sostanza è stata riscontrata.
4) La sostanza è solo vietata o è anche sensibilmente utile agli scopi delle gare di quell'atleta ?
Alcune sostanze sono utili in certi sport ma negative negli altri,ma restano vietate;esempio un betabloccante può verosimilmente incriminare un tiratore ma nel nuoto sarebbe un autogoal,ma la squalifica la becchi lo stesso e i giornalisti (ignoranti al cubo) non vedono l'ora di avere un bersaglio per scrivere le loro cazzate.
5) dove si può reperire ?
Alcune sostanze le assumi dovunque e senza volere,altre le devi andare a cercare.

Fatevi il quadro poi fate due più due e di sicuro ne sapete già più del giornalista che ha scritto l'articolo.


Ciao

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Re: Nuoto e doping

Molto interessante Stefano.

Che poi, come dice Dolpin Kick, a noi ste cose non ci tangono, io mangio le barrette di Ovomaltina perche' sono dolci :-)

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Re: Nuoto e doping

Sul valore degli atleti relativamente al nostro non posso che concordare. C'è un abisso, e lo vede anche un incompetente come me. Lo stesso incompetente si chiede anche perché 15 anni fa un record del mondo fosse una mosca bianca, mentre ora non ne mancano mai almeno un paio a manifestazione mondiale, ma amen.
Sui tempi sono d'accordo pure. Per dire, sarà anche vero che la staffetta può regalare forze che mai avremmo pensato di avere (la mia esperienza è limitata al tartan, ma immagino che lo stesso valga in vasca) ma che il Jason Lezak trentatreenne di turno vada a nuotare un 46 e 06 lanciato (a fronte di un pb di 47 e 58) in una finale olimpica solo grazie al residuo di scia di Bernard e ai compagni a bordo vasca che gli urlano "dai che ce la fai", si fa fatica a credere a cuor leggero. Primo esempio che mi è venuto in mente, eh, non ce l’ho certo con Lezak.

Il problema però riguarda tutti secondo me, non solo gli atleti d'élite. È la mentalità comune che è deviata, la concezione dello sport come possibile viatico per la gloria terrena. Non importa a nessuno, o forse solo a pochi, il senso della pratica sportiva, il risultato è tutto. Forse gli unici baluardi di spirito di competizione leale al cento per cento sono da ricercarsi in quelle attività poco reclamizzate e lontane dal bagliore accecante dei riflettori, dalla tv e dalla programmazione olimpica.
In ogni caso, il genitore e gli istruttori / allenatori possono pure assolvere il loro dovere nel più encomiabile dei modi, ma che succede poi? Succede che il ragazzino va nella sua cameretta, accende la tv o accede a Internet e assorbe in pochi minuti tutto ciò che il sistema vuole darti a intendere. Cioè Phelps con otto ori al collo, Messi che solleva il pallone d'oro, Federer osannato al tg per il centomillesimo incontro  vinto, la Pellegrini che riceve il tapiro d'oro, Tiger Woods che si rade la barba... nel bene e nel male il messaggio che passa è che diventi qualcuno solo se vinci, se arrivi primo. Ed è così che il campione, il fuoriclasse che arriva a un passo dall'Olimpo solo grazie sue forze e agli allenamenti estenuanti, potrebbe non saper rinunciare al piccolo ma decisivo aiuto che gli consenta di giocarsela ad armi pari con i migliori.

Stefano, l'accento non lo volevo far cadere tanto sui cinesi presunti trafficoni, o sugli statunitensi dalla faccia pulita e le mani sozze di m***a del futuro (in quanto al momento è ancora permessa) o su qualsiasi altra federazione nazionale specifica. Il fatto è che ogni atleta vive in equilibrio sul filo tra ciò che è concesso e ciò che non è concesso, come dici tu, alla costante ricerca della massimizzazione del risultato. Doping o meno, quindi, in termini di mentalità cambia poco. Occorre migliorare, a tutti i costi. Se vuoi rischiare poco o nulla, ti mantieni entro i limiti del consentito, se vuoi rischiare tanto te ne freghi e studi un metodo per aggirare i controlli.
Sulla metodologia, ci credo bene che non possa essere improvvisata. Non per niente esiste una vera e propria scienza del doping, che certamente non è insegnata ai corsi federali. La Balco non sviluppava sciroppi per la tosse, mi pare.
Sentire ancora parlare di affidabilità dei controlli mi fa ridere, le agenzie antidoping non sono mai state un problema così irrisolvibile, e il caso Armstrong dovrebbe valere su tutti. Non credo sia utopistico pensare di eludere i controlli o farli capitare in periodi propizi per tutto l’arco di una stagione. Il mondo è pieno di ex sportivi, ex allenatori, ex dirigenti che abbiano ammesso quanto facile sia doparsi. I libri di Sandro Donati più o meno li abbiamo letti in tanti, credo. Si può gareggiare un’intera carriera da dopati senza essere beccati, dall’adolescenza ai quarant’anni, questo è il succo. Nell’atletica come nel ciclismo. Da ignorante, mi riesce difficile credere che il nuoto rappresenti l’isola felice, pur con tutte le spiegazioni tecniche del mondo a sostegno della tesi.
Il nocciolo della mia domanda, però, era un altro. I progressi in vasca degli ultimi anni sono o non sono spiegabili? Io non ho una formazione tecnica che mi consenta di analizzare l’evoluzione delle nuotate, mi limito a guardare le gare e il riquadrino con il tempo... Per questo chiedevo. smile

P.S. Mi riesce sempre difficile giustificare l'atleta non negativo all'antidoping. Quand’anche fosse un tiratore a segno positivo alla caffeina. Sei un professionista o, anche se non lo sei in senso stretto, vivi grazie al tuo sport? Bene, non hai scusanti. Hai due cose da fare: allenarti e stare attento a quello che mangi, bevi, assumi. Ti punge una vespa e senza pensarci ti applichi la pomata a base di cortisone di tua moglie, e la mattina dopo alle sei ti suonano alla porta per il controllo? Sono cavoli tuoi. Ti meriti la squalifica, il marchio d’infamia causato dal giornalista incompetente e tutto ciò che ne consegue. Perché ripeto, sei un atleta, non un impiegato che tre volte a settimana va a farsi la nuotatina distensiva. Il mio punto di vista è questo, in linea di massima, poi è chiaro che l’eccezione ci può sempre stare ed è giusto valutare caso per caso.

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Re: Nuoto e doping

bds ha scritto:

Sul valore degli atleti relativamente al nostro non posso che concordare. C'è un abisso, e lo vede anche un incompetente come me. Lo stesso incompetente si chiede anche perché 15 anni fa un record del mondo fosse una mosca bianca, mentre ora non ne mancano mai almeno un paio a manifestazione mondiale, ma amen.

Perchè sono cambiate le seguenti cose:
1- Regolamenti:
se tu consenti per esempio che nei blocchi di partenza ci siano gli appoggi per i piedi......o che nella subacquea a rana puoi fare un colpo a delfino.....o che nella partenza a dorso i piedi possono appoggiarsi fuori invece che sott'acqua......etc....tutte queste cose abbattono pesantemente i tempi.

2- Evoluzione delle conoscenze
Gli allenatori di 20 anni fa non sapevano nemmeno cosa fosse il sistema della glicolisi,ti buttavano in acqua e basta.
Più passa il tempo e più nei corsi da allenatore il docente universitario soppianta il praticone che aveva solo avuto il culo di trovarsi tra le mani il talento che lo ha reso famoso come trainer.
Anche oggi il 90 per cento degli allenatori con cui a volte parlo non ricordano la decima parte degli appunti di fisiologia e di bioenergetica sui quali hanno sostenuto i loro esami,ma col tempo è più facile che la percentuale di quelli competenti aumenti.
Non parlo dell'Italia ma del mondo intero,ovviamente a diverse velocità.
Gli statunitensi che una volta tutti pensavano essere chissà quali geni abbiamo scoperto che hanno le metodiche più rudimentali attualmente in circolazione classificate su parametri non fisiologici (orrore.....interval,repetition,long,etc.) e sono dietro persino a noi (quanto a teoria sia chiaro) che facciamo riferimento a modelli elaborati nel 1979 (ma su una base senza tempo perchè fisiologicamente strutturata e ancora validissima)
Questo significa che il mondo va avanti e oggi gli atleti hanno maggiori probabilità di ritrovarsi diretti da professionisti più preparati rispetto al passato.

3- La tecnica delle nuotate.
Avete notato che nell'atletica cè una specializzazione massimale ?
Chi vince nei 100 non li vedi mai nei 200;chi corre i 200 non fa i 400 e cosi di seguito,o comunque con pochissime eccezioni.
Il motivo è che non è fisiologicamente possibile esaltare qualità metaboliche distanti tra loro:se vuoi esaltare i requisiti di una gara da un minuto,non puoi assolutamente ottenere il massimo dai requisiti per una gara da 3 di 4 o 5 minuti,per motivi di enzimi di mediatori nervosi e altre schifezze varie;e la cosa si radicalizza con l'aumentare del gap,devi fare una scelta su quello che vuoi ottenere.
Nel nuoto invece questa specializzazione massima non c'è:vi ricordate Shane Gould che a 14 anni aveva i record delmondo di tutte le distanze ?
O la Manadou che faceva il record nei 50 dorso e nei 1500 a stile libero ?
Questa cosa ha una spiegazione semplicissima: la condizione metabolica non è l'unico parametro che influisce sulla prestazione,l'altro è la tecnica.
Ebbene nelle discipline dove la tecnica ha raggiunto l'apice possibile ed è disponibile a tutti i concorrenti,come negli sport terrestri,la differenza la fa la condizione metabolica:in una gara di atletica sono tutti ugualmente capaci di eseguire l'attorichiesto,vince il più forte,non il più bravo perchè sono tutti più o meno allo stesso livello.
Nelle discipline acquatiche invece si è ancora lontani dalla tecnica ottimale definitiva e quello che vince ècolui che ha la somma miglore tra i due requisiti richiesti:la tecnica esecutiva e la condizione fisica.
E' questo il motivo per cui trovi atleti che possono competere a livello mondiale su gare dai parametri molto dissimili.
Ma i punto che interessa alla nostra discussione è il seguente: la tecnica non è ancora ottimale nè definitiva,si evolve di continuo (basti osservare le differenze tra phelps che vinceva nel 2004 anche se nuotava da cani,tra il phelps tecnicamente più valido di 4 anni fa,e il Sun Yang di due anni fa per rendersene conto.
Il giorno in cui vedrete anche nel nuoto una specializzazione massima per distanza,quando vedrete che al cambiare anche marginale della distanza di gara cambia radicalmente la mappa dei protagonisti.....solo a quelpunto saprete con certezza che lo sviluppo della tecnica non ha più tanto da dire.
Fino ad allora vedrete i record diminuire di continuo.

Il doping ovviamente anche quello evolve,ma da solo non spiega una mazza.
I veri motivi che abbattono i record stanno in quei tre punti elencati sopra.

Ciao

PS
I tempi di staffetta non fanno mai testo.
Solo il primo staffettista può rubricare il record eventualmente fatto nella sua frazione.
Per tutti gli altri c'è l'effetto di lancio (puoi muoverti prima del tocco del compagno,perciò manca il tempo di reazione allo start) e i tempi sono mediamente 6 o 7 decimi inferiori rispetto alla partenza in singolo.

PPS
Il nuoto non è un'isola felice ma è CERTAMENTE un'isola migliore delle altre.
La natura del nuoto è nei regolamenti rigidissimi;ho visto tre o quattro novantaseienni venire squalificate ai mondiali master per errori nella nuotata,ho visto bimbi di sei anni venire squalificati per arrivo o partenza irregolare.
Il nuoto è educazione sportiva dall'inizio alla fine;poi non tutti vengono educati a dovere ma il nuoto resta educazione.
Ho partecipato a diverse gare nazionali e internazionali:in più della metà di esse i primi 5 di ogni categoria,prima di passare a prendere la medaglia dovevano passare dai bagni,perchè venivano "anti-dopati" per regolamento.

Possiamo disquisire sull'efficacia dei controlli,ma quello che conta è il messaggio,e il nuoto è l'unico sport al mondo che lo vuole dare.
E gli altri sport stanno a guardare.

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Re: Nuoto e doping

Sì, le modifiche regolamentari sono un fattore innegabile, ma è un pezzetto che c’è la possibilità di effettuare il colpo di gambata a delfino nella rana, no? Mentre la partenza aerea nel dorso e i blocchetti fighi per staccare con un piede solo sono roba recente mi sa.

L’evoluzione delle conoscenze e l’applicazione delle stesse, così come il miglioramento tecnico, sono processi che nello sport di solito si apprezzano su base temporale ampia. Stefano, tu stesso parli di ventennio. Il periodo cui faccio riferimento io è il quinquennio 2010 - 2015. Va bene che in tempi non sospetti Castagnetti profetizzò sicuro che i record gommati sarebbero durati poco… ma in cinque anni ho contato (a spanne) più di trenta abbassamenti tra lunga e corta! Non sono tantini? La svolta tecnica è stata così repentina negli ultimi anni?

Può essere che il movimento sia cresciuto prestazionalmente così d’improvviso pure grazie all’inaspettato bagno di esposizione mediatica vissuto nel biennio 2008/2009 ? Super costumi, nomi nuovi, record  mondiali  come se piovesse alle Olimpiadi e ai Mondiali... Insomma, più popolarità = boom di nuovi appassionati / nuovi praticanti = esaltazione nel breve periodo delle dinamiche  descritte così bene da Stefano.

Se così fosse, non riterrei fantascienza ipotizzare che anche l’applicazione di pratiche illecite al nuoto abbia compiuto un bel salto avanti, nel medesimo lasso di tempo. Minimizzare le positività, affermare che sì, il doping c’è ma non intacca lo spirito puro del praticante medio perché tanto si tratta di casi isolatissimi e che non ci si può sottrarre in alcun modo alla mole di lavoro necessaria per eccellere, non mi sembra la scelta migliore per azzoppare il fenomeno. I disonesti, come si è rivelato essere Park, per me andrebbero messi alla berlina il più possibile, oltre che squalificati a vita. Errare è umano, certo, ma come non si può pretendere di mettere in guardia le nuove generazioni contro la tentazione di barare se al super campione beccato con le mani nella marmellata diamo una squalifichina di 18 mesi che, volendo, ancora gli lascerebbe uno spiraglio per partecipare a Rio 2016.

Il nuoto la sua credibilità ce l’ha ancora, a differenza di Atletica e Ciclismo. E questa credibilità, per conto mio, va preservata con le unghie e con i denti, perché una volta persa (basterebbe UNO scandalo alla Armstrong o alla Schwazer tanto per capirci) non la si recupererà più.

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Re: Nuoto e doping

I record si abbassano di continuo da sempre,il nuoto come detto non è l'atletica leggera dove il doping è di fatto l'unica chance per togliere un millesimo di secondo a record immoti.
Basta andare a vedere la mappa dei record di ogni specialità del nuoto per rendersi conto che non c'è nulla di insolito se si osserva il lungo periodo.
Quanto agli effetti delle modifiche tecniche quelli arrivano da sempre nell'arco di alcuni anni:il tempo che ci mette un atleta ad adattarsi,o a passare da esordiente ad assoluto.
Esistono atleti master che grazie all'evoluzione della tecnica verificatasi nel frattempo,riescono a viaggiare più veloci oggi che venti o trent'anni fa quando erano in attività.

Quanto alle positività penso di essere stato abbastanza chiaro su come possono essere valutate.
E come ho detto c'è differenza tra doping (illecito) e integrazione lecita.
E' la differenza tra la colpa e l'innocenza,a prescindere da quanto ciò faccia abbassare i record.
Quanto agli asiatici ho anche una certa idea del motivo per cui possa essere trovato un additivo illegale nella benzina di una ferrari prima di una gara contro un panda....

Calcio ciclismo Schwarzer e compagnia bella che si dopano anche solo per fare le scale,stanno su un altro piano rispetto al nuoto,ed è un fatto.
Schiere di ex ciclisti professionisti o ex calciatori o ex trogloditi da palestra sono devastati dagli effetti postumi di anni di inganni chimici,tanto da cadere a pezzi o dipartire già alle soglie della mezza età come le foglie in autunno o rendere impossibile un circuito sportivo "vintage".
Il circuito master del nuoto invece raccoglie centinaia di migliaia di ex atleti senza il minimo acciacco nemmeno a 96 anni.
Chissa cosa vorrà dire....

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Re: Nuoto e doping

Calcio ciclismo Schwarzer e compagnia bella che si dopano anche solo per fare le scale,stanno su un altro piano rispetto al nuoto,ed è un fatto

E speriamo che continuino a rimanerci a lungo.

Schiere di ex ciclisti professionisti o ex calciatori o ex trogloditi da palestra sono devastati dagli effetti postumi di anni di inganni chimici,tanto da cadere a pezzi o dipartire già alle soglie della mezza età come le foglie in autunno o rendere impossibile un circuito sportivo "vintage".

Però atletica leggera, ciclismo, calcio, tennis, pesistica, sci alpino, pattinaggio, sport di squadra in generale, sono attività enormemente più traumatiche del nuoto. L’ex agonista o l’ex praticante di questi sport difficilmente arriverà agli “anta” con schiena e articolazioni sane a sufficienza da proseguire l’attività. E poi sì, tanti si distruggono con le schifezze. Quando andavo in palestra, negli spogliatoi si teneva regolarmente la fiera del beverone e delle polverine.

atleti master che grazie all'evoluzione della tecnica verificatasi nel frattempo,riescono a viaggiare più veloci oggi che venti o trent'anni fa quando erano in attività.

Addirittura?! Cavolo!!!

ho anche una certa idea

Negligenza o dolo da parte del tizio che gli ha eseguito le punture, intendi?

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Re: Nuoto e doping

Dolo da parte dei media è il più frequente,
che pur di titolare allo scandalo nascondono scientemente la notizia per esempio che la tale sostanza anche se vietata lo farebbe andare più piano quindi è chiaro che non può averlo fatto apposta.

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11 (modificato da fsol 28-03-2015 16:58:02)

Re: Nuoto e doping

Qualche tempo fa leggevo una dichiarazione di Florant Manadou:
"la creatina? La prendo, come tutti"
Scandalo. Sui giornali, tutti a parlare di sport in cui si é superato il limite,
Quasi come se a un atleta non sia concesso nemmeno parlare di un integratore pur se lecito.
Stefano, cosa pensi di questo caso? La creatina é doping non ancora certificato??

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Re: Nuoto e doping

La creatina è una stupidaggine da palestrorsi.
Chiaro che un aiutino magari lo da,ma il fatto è che la disponibilità di creatina è geneticamente determinata e potete prenderne quanta vi pare che tale dato non cambierà MAI.
Solo il 60-70% degli studi sulla creatina ha decretato che aiuti la prestazione,tutti gli altri studi hanno dimostrato la sua pressochè totale inutilità.
Al di la di chi possa avere ragione (e del fatto che l'aumento di peso da essa ipoteticamente indotto è assolutamente controindicato nel nuoto-applausi di compatimento all'allenatore di manadou)....la tristezza della questione non è legata al concetto di doping (se qualcosa non è vietato perchè non dovrei utilizzarlo ?)
La cosa triste è che i giornalisti....oltre a non gridare allo scandalo contro il doping quello vero e pandemico degli sport senza il minimo controllo ma solo nei confronti di quello dubbio di quegli sport dove i controlli si fanno per davvero....gridano contro qualcosa che doping non è e che con tutta probabilità non serve praticamente a niente.
Ora,posto che è certamente meglio se i ragazzi si "fanno" di creatina piuttosto che di diuretici o steroidi o altri ingredienti da troglodita.....
....ma secondo voi cosa farà un ragazzetto in ansia da prestazione dopo avere sentito i campioni dire che la usano di continuo,e i giornali trattarla come doping ?
La eviterà o vi si getterà sopra avidamente ?
E' una domanda retorica ovviamente....(sigh).

Il fatto è che qualcuno produce e commercializza la creatina e ci vuole fare bei soldoni.
E allora proviamo a fare due più due:
-qualcuno fa studi non troppo credibili che dicono che migliora la prestazione.
-qualcun altro ne scrive sui giornali come fosse doping.
In che direzione vanno queste due cose....a chi giovano ?
A buon intenditor....il Colosseo sta a Roma e non potete comperarvelo.
Nutritevi a panini e cotolette se volete davvero vincere le gare.

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13 (modificato da ramfis 28-03-2015 22:42:36)

Re: Nuoto e doping

Stefano 62 ha scritto :Alcune sostanze sono utili in certi sport ma negative negli altri,ma restano vietate;esempio un betabloccante può verosimilmente incriminare un tiratore ma nel nuoto sarebbe un autogoal,ma la squalifica la becchi lo stesso e i giornalisti (ignoranti al cubo) non vedono l'ora di avere un bersaglio per scrivere le loro cazzate.

Quindi se fossi un nuotatore master dovrei cambiare tipo di farmaco per la pressione visto che uso  un betabloccante?

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14

Re: Nuoto e doping

Tra gli innumerevoli articoli sul doping, ho trovato il seguente di facile comprensione per i profani (contiene passaggi specifici sulla creatina):
http://www.calciatori.com/notizie/il-doping

Relativamente al nuoto, interessante questa intervista a Magnini risalente allo scorso anno, che mi era sfuggita:
http://www.swim4life.it/nuoto/interviste/item/1738-la-lotta-contro-il-doping-nel-nuoto-%C3%A8-sempre-pi%C3%B9-serrata-e-magnini-%C3%A8-in-prima-linea.html

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Re: Nuoto e doping

ramfis ha scritto:

Stefano 62 ha scritto :Alcune sostanze sono utili in certi sport ma negative negli altri,ma restano vietate;esempio un betabloccante può verosimilmente incriminare un tiratore ma nel nuoto sarebbe un autogoal,ma la squalifica la becchi lo stesso e i giornalisti (ignoranti al cubo) non vedono l'ora di avere un bersaglio per scrivere le loro cazzate.

Quindi se fossi un nuotatore master dovrei cambiare tipo di farmaco per la pressione visto che uso  un betabloccante?

Direi proprio di no.
Per prima cosa perchè le considerazioni circa la salute dominano e il medico ti farebbe una ricetta che dimostra che tu hai bisogno di quel farmaco e saresti fuori dai guai.
Quanto all'uso del farmaco non sarebbe di per se nè un vantaggio nè uno svantaggio perchè se lo devi prendere significa che il tuo equilibrio biochimico (la situazione ottimale per la migliore prestazione) dipende da quello,e il suo utilizzo molto semplicemente rimette la palla al centro.

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16

Re: Nuoto e doping

Grazie mille.

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17

Re: Nuoto e doping

Sta a vedere che il caso phelps (sospeso per ubriachezza??!) é riconducibile a quando detto in questa discussione..
Mi pare strano che la Federazione americana lo escluda dai giochi.. No?

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Re: Nuoto e doping

Siceramente non ne so nulla,non seguo phelps e non l'ho mai considerato quel campione ammazza tutti che i media hanno inventato.

So solo che se non avesse nuotato nel periodo dei costumoni (che abbattevano il gap cronometrico dato dai deficit della tecnica,spostando il peso specifico della prestazione sulla forza bruta) avrebbe vinto molto di meno e con molto meno margine di distacco.
So che ha mollato appunto appena cominciò a dover soffrire per arrivare a podio proprio grazie all'abolizione dei costumoni.
So che invece che mollare in silenzio (cioè dicendolo umilmente a posteriori) ha voluto mollare telefonandolo in anticipo a tutti come uno che ti invita al compleanno perchè vuole il regalo.
So che gli hanno organizzato una festa a Londra prostrandosi allo smisurato ego statunitense che voleva per forza osannare l'atleta più sopravvalutato di sempre.
Nella stessa olimpiade ha partecipato una certa Josefa idem che per numero di olimpiadi e di successi lo seppellisce con una mano sola,tanto che se per equità l'Italia avesse pure preteso una celebrazione,per mantenere le proporzioni di merito avrebbero dovute farle un monumento sulla Luna.
So che di doping su phelps non c'è mai stata traccia,ma so che di robaccia seppur lecita ne ha presa parecchia pure lui e per questo è ancora più infame l'accusa che insieme ai suoi compagni lanciò sulle atlete cinesi che erano appena risultate negative.

Traduzione:
Phelps sicuramente sarà un bravo cristo senza nessuna colpa particolare men che meno quella del doping....
ma per me è l'atleta più sopravvalutato di tutti i tempi e non è mai stato nè mai sarà l'icona del campione nè dello sport nè di qualsiasi altra cosa di positivo io voglia indicare ad esempio ai miei bambini.
Quindi da quando se n'è andato me ne frego di lui e non so più nulla di lui.
Quello che voglio che i miei bambini imparino dallo sport è altro.

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19

Re: Nuoto e doping

Da noi c'è un detto: è un bravo ragazzo, ma ce n'è di meglio.
Ricordo che Phelps si fece immortalare, in tempi non sospetti, nell'atto di fumare marijuana. Anche allora seguì un mea culpa cerimonioso e strappalacrime... L'eroe era caduto in errore ma subito dopo si era pentito e ravveduto in mondovisione. E tanto bastò a riabilitarne l'immagine.

Sul fatto recente, non penso ci sia del losco, ma va' a sapere. Si consideri che negli USA ti fanno il sedere a strisce, o meglio a stelle e strisce, se ti beccano ebbro alla guida, e in quest'ottica il pugno di ferro della federazione non è poi così strano.
In generale, io rimango della mia opinione: superato un certo livello di visibilità e monetizzazione del personaggio, il nuotatore non è uno sportivo eticamente migliore del corridore, del ginnasta e del ciclista famoso. Forse non si dopa, o forse sì ma solo in casi isolati (ed era ciò che volevo provare a capire quando ho aperto questo topic), ma anche per lui il risultato ha la precedenza su tutto, ergo tutto fa brodo per ottenerlo.

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20

Re: Nuoto e doping

"Nella stessa olimpiade ha partecipato una certa Josefa idem che per numero di olimpiadi e di successi lo seppellisce con una mano sola"

Scusa Stefano ma... Non mi risulta...

Mi sembrano eccessivi gli ultimi due interventi: Sembrano tanto quegli di gente che dice che Valentino Rossi non vale niente e che ha vinto tanto per fortuna e ingiustizie nei confronti degli altri.
Phelps é un indiscusso super campione, in acqua.
Tutto il resto.....é un altro discorso.

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21 (modificato da Catullo 18-04-2015 16:01:03)

Re: Nuoto e doping

Concordo con fsol..... c'è di meglio? Può darsi ma che c'azzecca l'erba e l'alcool o un presunto doping mai provato? Rimane un signor campione.

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Re: Nuoto e doping

fsol ha scritto:

"Nella stessa olimpiade ha partecipato una certa Josefa idem che per numero di olimpiadi e di successi lo seppellisce con una mano sola"

Scusa Stefano ma... Non mi risulta...

Mi sembrano eccessivi gli ultimi due interventi: Sembrano tanto quegli di gente che dice che Valentino Rossi non vale niente e che ha vinto tanto per fortuna e ingiustizie nei confronti degli altri.
Phelps é un indiscusso super campione, in acqua.
Tutto il resto.....é un altro discorso.

Una cosa è il bar dello sport,altra cosa è una valutazione tecnica e argomentata.
Che si potrebbe comunque riassumere facilmente:
coi costumoni vinceva facilmente di mezza vasca anche con tecnica da scuola nuoto,senza costumoni sudava la vittoria di mezzo secondo nuotando bene.
Phelps è un SUPERcampione soltanto grazie ai media;
senza i media e gli interessi dello star system sarebbe "solo" uno dei campioni di passaggio come tutti quelli prima di lui,per esempio una certa Shane Gould che faceva record mondiali in TUTTE le distanze contemporaneamente,o una più recente Manadou che vinceva i 50 e i 1500;cosa metabolicamente straordinaria che le mette nell'Olimpo degli Dei un gradino sopra a phelps e a tutti gli altri anche se i media preferiscono sempre gridare al miracolo e dire che il nuovo campione di cui hanno l'onore di parlare loro stessi surclassa sempre quello vecchio di cui sono stati testimoni altri.
In una corsa al sensazionalismo che ultimamente sta valicando le soglie del ridicolo un pò in tutti gli ambiti,per esempio nella formula uno dei poppanti dove se uno viaggia più veloce di due decimi (meno della pipi di una farfalla) il teleconista rischia un infarto e il bimbino diventa più bravo di Fangio o Fittipaldi.

Questione di pesi e di misure,e i media fingono sempre di non sapere che il cronometro preso da solo raramente dice tutta la verità.
Quante medagliette "ordinarie" vale un oro preso alla QUINTA olimpiade ?
Josefa Idem è entrata nella storia prendendo medaglie in quasi tutte le sue OTTO Olimpiadi (ultima a Londra) Record mondiale di presenze non nel tiro al piattello o in chissà quale stupidaggine,ma in una disciplina di rango elevatissimo dove l'età conta molto più che in tutte le altre.
Phelps si è ritirato nel pieno delle forze per paura di arrivare secondo.

Mi pare che ci sia poco altro da dire.

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23

Re: Nuoto e doping

fsol ha scritto:

Phelps é un indiscusso super campione, in acqua.
Tutto il resto.....é un altro discorso.

catullo ha scritto:

che c'azzecca l'erba e l'alcool o un presunto doping mai provato? Rimane un signor campione.

Non me ne volete ragazzi, ma queste due osservazioni confermano il pensiero comune dei giorni nostri, cioè che la prestazione sia l'unica cosa che conta. Uno sportivo famoso non dovrebbe costituire esempio in virtù del suo palmares, bensì dello spirito con il quale affronta le competizioni e, nondimeno, della condotta che tiene all'infuori del campo di gara.
Phelps ha sempre nuotato unicamente per vincere, palesandolo nelle scelte (come quella di evitare accuratamente di mettersi in gioco nei 100sl, gara regina, nel biennio più scintillante della sua carriera) e nelle dichiarazioni (spesso arroganti e poco rispettose) e si è reso protagonista di diverse vicende extranatatorie negative. Elementi che non concorrono a fare di lui un'immagine da proporre ai più piccoli con fine educativo.
Il doping non centra direttamente in tutto questo discorso, fino a prova contraria Phelps non è un dopato. Tuttavia la pratica illecita può trovare terreno fertile in un contesto sociale ove gli sportivi che si assumono come punto di riferimento sono i cannibali, i più vincenti di tutti. I Phelps, i Nadal, i Bolt. Il giovane che si appresta alla pratica sportiva non si allenerà più con lo scopo di divertirsi e competere lealmente, accettando il risultato finale (qualunque esso sia) con la serenità di chi sa di aver dato tutto; trarrà, invece, energie mentali dal sogno di emulazione dei suoi idoli, rischiando di perdere di vista l'etica sportiva nel momento in cui la selezione naturale dovesse impedirgli di riuscire nell'intento.

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Re: Nuoto e doping

Sono assolutamente d'accordo.
E' la stessa cosa che penso io,è il motivo per cui phelps non figura tra gli atleti che utilizzo come riferimento ed è UNO dei motivi per cui non lo elevo al di sopra degli altri.

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25

Re: Nuoto e doping

bds ha scritto:
fsol ha scritto:

Phelps é un indiscusso super campione, in acqua.
Tutto il resto.....é un altro discorso.

catullo ha scritto:

che c'azzecca l'erba e l'alcool o un presunto doping mai provato? Rimane un signor campione.

Non me ne volete ragazzi, ma queste due osservazioni confermano il pensiero comune dei giorni nostri, cioè che la prestazione sia l'unica cosa che conta. Uno sportivo famoso non dovrebbe costituire esempio in virtù del suo palmares, bensì dello spirito con il quale affronta le competizioni e, nondimeno, della condotta che tiene all'infuori del campo di gara.
Phelps ha sempre nuotato unicamente per vincere, palesandolo nelle scelte (come quella di evitare accuratamente di mettersi in gioco nei 100sl, gara regina, nel biennio più scintillante della sua carriera) e nelle dichiarazioni (spesso arroganti e poco rispettose) e si è reso protagonista di diverse vicende extranatatorie negative. Elementi che non concorrono a fare di lui un'immagine da proporre ai più piccoli con fine educativo.
Il doping non centra direttamente in tutto questo discorso, fino a prova contraria Phelps non è un dopato. Tuttavia la pratica illecita può trovare terreno fertile in un contesto sociale ove gli sportivi che si assumono come punto di riferimento sono i cannibali, i più vincenti di tutti. I Phelps, i Nadal, i Bolt. Il giovane che si appresta alla pratica sportiva non si allenerà più con lo scopo di divertirsi e competere lealmente, accettando il risultato finale (qualunque esso sia) con la serenità di chi sa di aver dato tutto; trarrà, invece, energie mentali dal sogno di emulazione dei suoi idoli, rischiando di perdere di vista l'etica sportiva nel momento in cui la selezione naturale dovesse impedirgli di riuscire nell'intento.

No, mi sembra che ci allontaniamo un pò da quello che stavamo sostenendo. Ferme tutte le vostre osservazioni alle quali riconosco un valore propedeutico ed educativo il discorso era molto più banale e semplice. Non amo Maradona, non mi piacciono i suoi atteggiamenti e trovo il suo comportamento e stile di vita antieducativo e deplorevole; detto tutto questo è stato un grande calciatore, difficile sostenere il contrario così come Pantani era un grande ciclista. Allo stesso modo Phelps può non essere un modello(e, fino ad adesso non ci sono tracce di doping)  ma, per me, rimane una grande nuotatore.
Ci sono atleti che, poi, al di là delle loro qualità atletiche hanno catturato più o meno l'attenzione dei media: c'è un tennista(che non ricorda nessuno) che è arrivato al 3° posto nel ranking mondiale; si chiama Davydenko e aveva difficoltà a trovare sponsor per via del suo aspetto anonimo......... Ci sono altri tennisti, tecnicamente poco dotati come Nadal, che oggi è il tennista più pagato al mondo nonostante abbia vinto ben poco nel 2015 e ci sia più di un dubbio sull'utilizzo di sostanze proibite. Eppure molti ragazzini si sono avvicinati al tennis grazie alle sue gesta e che non sapranno mai chi era Davydenko o chi è Stepanek che, quanto a talento, fa 10 a 0 a Nadal che, oltretutto ha un atteggiamento del c.azzo anche in campo. Se fossi un maestro di tennis non prenderei ad esempio lo spagnolo per i miei allievi ma, in parte, gli sarei grato per aver portato qualche ragazzino a giocare a tennis piuttosto che piantato davanti al computer o in mezzo alla strada. E Nadal non sarà il migliore ma rimane un  campione.

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