Io ci andrei piano a dare giudizi sul doping dei nuotatori.
Non perchè non esista ma perchè le caratteristiche del nuoto sono tali da renderlo un rebus di difficile soluzione.
Ecco alcune considerazioni utili a chi si affida solo alle chiacchiere da bar sport:
Punto primo:
Il doping non è "ciò che ti fa andare più forte".....
Il doping è "ciò che è vietato tra ciò che ti fa andare più forte".
E' una differenza non da poco.
Nazioni chimicamente più evolute (USA) sono in grado di scovare sostanze succedanee a quelle vietate e utilizzarle finchè non vengono classificate e vietate dalla WADA (World Anti Doping Agency)
Ma a quel punto magari hanno qualche soluzione di ripiego....
E' vero che ad alti livelli prendono tutti qualcosa,il punto è che a volte è lecito e a volte no.
Punto secondo:
Si parla tanto del doping degli asiatici.....il fatto è che se c'è una nazione che oggi sta lontana dal doping quella è proprio la Cina,che vista la figuraccia fatta qualche decennio fa per lo scandalo del doping (record cancellati a posteriori....cosa mai fatta quando il doping interessava atleti statunitensi) vieta ai suoi atleti certe pratiche nel modo più assoluto per motivi di immagine da ricostruire.
Del resto oltre a conoscere bene il nuoto hanno un ottimo know how e possono stare tranquilli quanto a liceità.
Quando la Ye fece scalpore ai mondiali si disse che aveva nuotato il 100 finale a crawl più forte di phleps;
cacchiata immonda inventata da qualcuno che VOLEVA con questo dimostrare che doveva per forza essere dopata,in realtà era un discorso in termini di percentuali relative ad altre frazioni di gara e non faceva nessuna meraviglia.
In realtà gli americani avevano il becco perchè avevano perso e sapevano che aveva utilizzato le stesse sostanze usate anche da loro ma non potevano dirlo,difatti risultò negativa ai controlli e nonostante questo gli statunitensi insistettero a parlare di doping.
Caduta di stile pazzesca,medaglia d'oro mondiale della non-sportività.
Punto terzo:
Nel nuoto il doping è un'arma a doppio taglio.
Intanto a differenza degli sport di durata (calcio e ciclismo) dove il doping viene largamente utilizzato per sostenere gli allenamenti,nel nuoto invece no.
Se domani liberalizzassero il doping nel nuoto tale opportunità altererebbe mostruosamente le prassi allenanti,e ogni singolo allenatore vedrebbe il suo brevetto diventare obsoleto e dovrebbe tornare a studiare come l'utilizzo di certe sostanze può influire sulla fisiologia strutturale del suo atleta.
Ma il fatto è che tale pratica avrebbe senso solo se seguita con continuità e costanza,e questo allo stato attuale significa farsi beccare in tre o quattro settimane.
Resta l'opzione di doparsi solo in qualche allenamento,ma a questo punto quanto a sviluppo condizionale non servirebbe a nulla e diventerebbe solo un modo per alleggerire il carico,vanificando di fatto il mio obiettivo di allenamento per quella seduta.
Inoltre mi incasinerebbe la fase di controllo dell'allenamento: come faccio a sapere in che misura il suo passo di gara nella simulazione odierna quando si è dopato sia dovuto a miglioramento reale e quanto invece al doping ?
Quanto a chi sostiene che il doping siccome mi permette allenamenti più importanti quindi mi fa migliorare,scusate il francesismo ma significa non sapere un cacchio di allenamento:
se io non riesco a fare 7mila metri e mi fermo a 6000 e chiedo ad un amico di fare gli altri mille,qualcuno pensa davvero che io possa dire di avere fatto 7mila metri ?
Dunque se io prendo una sostanza che mi AIUTA a fare qualcosa di troppo pesante per la mia situazione attuale,è esattamente come se quella parte di allenamento la avesse fatta qualcun altro,quindi non può minimamente influire sulla mia condizione.
L'unico modo per influire sulla mi condizione è calibrare il carico sulle mie possibilità,e poi farlo senza aiuti esterni nè "amici" che nuotano al posto mio.
Il doping in allenamento,come detto sopra,ha senso solo se è finalizzato alla produzione di conseguenze strutturali sul mio fisico,ma per farlo occorre una competenza che non si trova dappertutto,l apossibilità di farlo per periodi che durano anni,e la certezza di non farsi beccare nel frattempo.
Quegli allenatori che invece pensano di poter usare il doping come aiutino per farmi fare qualche vasca in più o farla più forte,magari solo ogni tanto cosi non mi beccano e qualche aiuto me lo da lo stesso....sono dei poveri idioti che non sanno niente di metodologia dell'allenamento.
Qualsiasi aiuto compromette le finalità di un allenamento,ditelo ai vostri amici che prendono pillole colorate tra una smorfia e l'altra allo specchio in palestra.....
Per questi motivi il doping nel nuoto....o hai le competenze per utilizzarlo a dovere in tutti gli allenamenti (e ai corsi della FIN non te le danno) e senza farti beccare (sostanze lecite o culo)....oppure riguarda la gara e basta.
E qui casca l'asino.....
Perchè la gara di nuoto viene cronometrata al millesimo ed è su base sempre identica.
Per intenderci......una gara di sci non la puoi paragonare alla stessa eseguita l'anno prima nello stesso luogo,perchè cambia il grip del fondo (neve-ghiaccio) e cambia la dislocazione delle porte.
Nel nuoto invece i 100 metri sono sempre quelli a Roma come a Bogotà,e se oggi ti dopi e tra un mese no,il cronometro lo racconta a tutti.
Difatti se si considera che un obiettivo realistico di miglioramento stagionale per un atleta di rango internazionale varia dai 4 ai 6 decimi di secondo per 100 metri di base,nel momento stesso in cui il mio atleta sbarella i pronostici di,mettiamo,uno o due secondi io so con certezza che quello ha preso qualcosa;e lo sanno pure gli altri.
Basti l'esempio di Thorpe che ha fatto DUE (due) exploit da record mondiale nella sua carriera e poi ha sempre viaggiato ampiamente al di sotto delle aspettative,e si capisce benissimo il motivo per cui poi ai mondiali di Australia la federazione di casa lo costrinse (è un fatto accertato) a ritirarsi per evitare l'inevitabile:
- ti dopi,ti controllano e ti sgamano
- non ti dopi,fai una figuraccia,e qualcuno comincia a chiedersi come mai prima andavi cosi forte.
Voglio dire....il doping nel nuoto esiste ma è un problema di difficile soluzione,a meno che non ti dopi sempre correndo un rischio enorme.
Punto quarto:
Nonostante ciò le sostanze dopanti esistono e le positività fioccano.
Il più delle volte si tratta di incidenti dovuti alla coincidenza di due situazioni:
-1) i principii vietati sono presenti un pò dappertutto e le probabilità di incapparvi per sbaglio sono elevatissime,pensate che i professionisti usano solo farmacisti di fiducia ai quali è stata data una lista delle sostanze che non devono MAI E POI MAI essere presenti nei farmaci che vanno a comperarsi per esempio per il raffreddore della moglie (che magari lo prendi per sbaglio pure tu),e tocca al farmacista analizzare ogni singola cosa acquistata dal suo cliente per evitare che ci sia uno solo delle centinaia di principi attivi della lista....magari mentre c'è la fila che preme dietro....
-2) Nel nuoto a differenza degli altri sport ci sono i controlli !!!!!
Risultato: le positività.
Queste due cose insieme sono il vero motivo per cui a volte si sentono casi di positività eclatanti e insospettate.
Come si fa a capire quali possono essere veri casi di doping e quali casi di dubbio lecito ?
Un esempio:
Cielo fu scoperto positivo ad un diuretico.
La sua federazione lo assolse dicendo che era stato un errore del farmacista che gli aveva prescritto un integratore inadeguato.
Il mondo andò avanti e lui partecipò alle importantissime gare successive.
Era colpevole come il peccato e mi prendo la responsabilità di ciò che dico perchè il caso è lampante:
A) Controllo a sorpresa
B) La sostanza era "incriminante" (il diuretico è una sostanza che influisce pesantemente sulla prestazione in gara)
C) Un diuretico in un integratore......??????? ma per piacere.
= colpevole.
Ma la federazione brasiliana in considerazione degli impegni in calendario negli anni successivi aveva la forza necessaria per imporre il proprio pensiero alla FINA e Cielo la sfangò.
Secondo esempio:
Mi sfuggono il nome e la sostanza ma ai fini dell'esempio conta poco :
un atleta venne scoperto positivo ad una sostanza.
A) controllo di routine (solo un idiota si fa trovare impreparato)
B) sostanza "non incriminante" (cioè poco utile alla prestazione in gara)
C) sostanza presente in migliaia di farmaci da banco.
=come fai a dire che è colpevole.....
mai giornalisti lo sbranarono lo stesso e la gente più ignorante di loro se la bevve.
Morale:
leggete sul giornale che il vostro atleta preferito è positivo.....
Ebbene l'accusa di doping è la più infamante,considero i dopati dei falliti totali come uomini prima che comesportivi.
Ma prima di cambiare idea sul vostro atleta informatevi e cercate di trovare le seguenti informazioni sul caso:
1) come e perchè è avvenuto il controllo (di routine o a sorpresa o per prestazione sospetta)
2) quando è avvenuto il controllo: (prima o dopo una gara,vicino o lontano dalle gare clou)
3) quale sostanza è stata riscontrata.
4) La sostanza è solo vietata o è anche sensibilmente utile agli scopi delle gare di quell'atleta ?
Alcune sostanze sono utili in certi sport ma negative negli altri,ma restano vietate;esempio un betabloccante può verosimilmente incriminare un tiratore ma nel nuoto sarebbe un autogoal,ma la squalifica la becchi lo stesso e i giornalisti (ignoranti al cubo) non vedono l'ora di avere un bersaglio per scrivere le loro cazzate.
5) dove si può reperire ?
Alcune sostanze le assumi dovunque e senza volere,altre le devi andare a cercare.
Fatevi il quadro poi fate due più due e di sicuro ne sapete già più del giornalista che ha scritto l'articolo.
Ciao
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