Condivido l'analisi di Marina,ma non direi che nuoti "così male" come dici.
Dunque la prima cosa che ho notato è quel gran brutto vizio di respirare subito dopo la partenza durante la prima spinta di braccia;generalmente viene fatto per pura abitudine,acquisita quando all'inizio ancora non si dispone di uno scambio respiratorio adeguato,e mantenuta in seguito appunto per pura abitudine anche se non c'è una reale fame di aria.
Dopo la spinta dovresti invece fare due o tre (anche di più) bracciate senza respirare e concentrarti semplicemente sull'avanzamento;a questo proposito,e alla luce di ciò che dice giustamente Marina sull'equilibrio dell'azione di braccia e dell'assetto generale a partire dalla posizione della testa......consiglio di fare esercitazioni di stile senza respirare,contando le bracciate,cercando nel tempo di aumentare le bracciate e la distanza coperta in apnea,senza pensare troppo alla battuta di gambe anzi eseguendola molto leggera tenendo alte le cosce e le gambe bene distese senza fare uscire i piedi;eseguire lo stesso esercizio (crawl in apnea) anche a gambe ferme con pool buoy;
ne trarrà giovamento l'equilibrio generale,la gambata,la sincronizzazione relativa alle braccia,e la capacità respiratoria.
Secondo me la posizione affondata delle cosce (e la conseguente necessità di flettere molto la gamba per "fare la schiuma") deriva proprio dalla posizione della testa,forzatamente alta,che affonda il bacino.
Questa forzatura (mi è sembrato di vedere) carica molto i muscoli del collo e delle spalle,e impedisce alle braccia un recupero sciolto e alto;è per questo che quando le braccia sorpassano la testa (dimmelo se mi sbaglio) le senti pesanti e ti cascano nell'acqua.
Chi ti ha detto che bisogna guardare in avanti ha detto una cosa quasi giusta,nel senso che non è assolutamente vero che devi guardare avanti,bensì in diagonale avanti;la testa deve essere sostenuta dall'acqua,non dai muscoli del collo;si nuota dentro all'acqua (non sopra come Gesù Cristo).
Una volta che galleggi con lo sguardo al fondo,dovresti orientarlo leggermente in avanti,ma sempre sott'acqua,non sollevando il collo bensì ruotando il mento un pochino in avanti;fingi che ci sia qualcuno in piedi subito di fronte a te,e di guardargli i piedi sul fondo vassca
Morale della favola,se io fossi il tuo istruttore....
L'esercizio di Marina lo sottoscrivo,e in più aggiungo:
Scivolamenti provando o cambiare la posizione della testa e lo sguardo per verificare le differenze nell'equilibrio.
Nuotate in apnea come ho spiegato sopra.
Nuoto a stile avendo cura di tenere la testa ferma fino a che il braccio opposto alla respirazione non tocca l'acqua,POI girare la testa per respirare,nel momento in cui il braccio omologo spinge ed esce.
Nuoto a stile con un braccio solo tenendone uno in basso,lungo il corpo;respirare dalla parte del braccio fermo,solo dopo che il braccio attivo è entrato in acqua,ma prima che arrivi alla pancia (questo è molto difficile però)
Ciao
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