L'ho trovato ma lo avevo postato su un altro forum,perciò mi tocca fare copia-incolla.
Per l'assetto del corpo:
Allora,un velocista ha una linea di galleggiamento un pò differente rispetto a quella di un mezzofondista:il primo tende a stare un pò più sollevato sull'acqua (per motivi di resistenze al'avanzamento) rispetto al secondo che invece ha la primaria preoccupazione di scivolare.
Queste differenze solitamente si riverberano su altri particolari della nuotata,ma non in modo così esclusivo o univoco da poter catalogare detti particolari come assoluta caratteristica dei fondisti o dei velocisti.
Infatti esistono velocisti che scivolano più degli altri,e fondisti con una relazione ampiezza\frequenza differente dagli altri;stesso discorso per la battuta di gambe.
Attenzione però perchè si parla di assetto del corpo,non di posizione della testa.
Un conto è tenere una dinamica dell'azione delle braccia (e delle gambe) tale da produrre un minimo sollevamento della linea di galleggiamento (magari ruotando anche lo sguardo leggermente in avanti);un altro è sollevare la testa e pesare sui muscoli del collo in modo da distruggere l'equilibrio idrodinamico affondando il bacino e le gambe,e impedire una sciolta azione dell'articolazione della spalla.
Una cosa è orientare lo sguardo un pò in avanti,un altra è nuotare a testa fuori....
Morale:lo sguardo lo si può orientare un pò avanti,ma la testa deve restare appoggiata dolcemente nell'acqua.
Per la sinergia braccia-gambe
Le gambe servono a bilanciare l'equilibrio della nuotata,quindi se aumenta la frequenza della bracciata deve contestualmente aumentare anche quella della gambata;il motivo è semplicissimo:
prova a usare un pool buoy e nuota a stile di sole braccia,parti piano e aumenta progressivamente non solo la forza della spinta,ma anche la frequenza della bracciata;ti accorgerai che aumenterà progressivamente anche l'oscillazione laterale di gambe e bacino,in un nuotatore medio,invece un nuotatore esperto riuscirà ugualmente a tenere una posizione sufficientemente diritta,ma dovrà comunque impegnarsi molto e controllare più del solito il trasferimento di carico da un lato all'altro del corpo.
Questo perchè il lavoro di braccia non è simmetrico come a delfino,ma è alternato,quindi il cambio della distribuzione del peso da un lato all'altro destabilizza la nuotata in misura proporzionale alla frequenza di questi cambi di appoggio.
Inserendo una gambata adeguata alla situazione la nuotata riacquista stabilità e migliora l'efficenza della passata subacquea.
Quindi il velocista deve necessariamente fare i conti con questo;invece il fondista che nuota a ritmi inferiori e cura un aumento della velocità più a carico dell'ampiezza della nuotata che della sua frequenza,e quand'anche dovesse aumentare i ritmi sarebbe sempre attraverso un aumento della forza della singola spinta più che del numero delle spinte,non avrà mai la convenienza di raggiungere una intensità della gambata simile a quella dei velocisti.
Per farti un piccolo esempio,in ogni seduta di allenamento il mezzo-fondista esegue all'incirca 1200 mt di braccia e 800 di gambe;invece il velocista fa il contrario,1200 di gambe e 800 di braccia.
Per migliorare la velocità ti consiglio di inserire ripetute di 15 e di 25 metri ad altissima velocità possibilmente con partenza,sulle nuotate complete (ma a volte anche di solo gambe o di solo braccia),seguite da un riposo dai 50 ai 90 secondi,rapportato alla distanza dello sprint e al numero delle ripetute.
Invece per migliorare la percezione di come debba essere sincronizzata la gambata sulla bracciata al variare della frequenza,consiglio ripetute di 25mt (anche 50mt a volte)con riposo 10-15 secondi fatte come segue:
nuoto in negativo (progressione da piano a forte sia di braccia sia di gambe)
progressione di braccia con frequenza fissa di gambe
progressione di gambe con frequenza fissa di braccia
progressione nella SPINTA delle braccia,ma con FREQUENZA fissa di braccia e gambe;
nuoto in positivo (regressione da forte a piano)
partire forte e veloce,poi diminuire solo la frequenza di braccia
come sopra,però diminuire solo la frequenza delle gambe
partire con alta frequenza di braccia ma poca spinta,poi diminuire la frequenza e aumentare la forza della spinta,gambe invece a intensità fissa,provarlo con gambe a diverse intensità;
Tutti questi esercizi ti daranno informazioni a livello percettivo così che col tempo le gambe andranno automaticamente dietro alle braccia nel modo a te più congeniale.
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