Re: delfino

Sì è abbastanza normale.
Comunque per imparare un delfino decente su brevi distanze non è che serva poi tutta questa forza;soprattutto ci vuole un istruttore che SAPPIA capire se l'allievo applica la forza nei punti e nei modi giusti,altrimenti quel pò di forza viene dispersa e se ne viene fuori solo se si dispone di moltissima forza di base.
Ecco perchè poi alle gare si vede il macho che viaggia anche se onestamente la sua tecnica fa schifo.
Una volta appresa una buona tecnica con CORRETTA APPLICAZIONE DELLA FORZA per pochi metri,arrivare prima ai 25 e poi ai 50 è solamente una questione di tempo.

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502

Re: delfino

Ciao, avrò allora pazienza e proverò finche non ci riesco, comunque l'esercizio che hai proposto, ossia 50 stile e 25 delfino per iniziare mi può aitare molto. Per quanto riguarda l'istruttore che dovrebbe individuare i punti deboli e gli errori, forse posso anche capire che non vedendo la subacquea non capiscono bene cosa stai sbagliando.. A presto  smile

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503

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Sì è abbastanza normale.

Ecco perchè poi alle gare si vede il macho che viaggia anche se onestamente la sua tecnica fa schifo.
Una volta appresa una buona tecnica con CORRETTA APPLICAZIONE DELLA FORZA per pochi metri,arrivare prima ai 25 e poi ai 50 è solamente una questione di tempo.

Concordo totalmente ed approvo al centesimo.Parole da incidere nel marmo e da affiggere all'ingresso di questo sito dedicato al delfino.Ho le prove provate che quello che afferma Stefano è la pura verità.

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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504 (modificato da rebutia 12-04-2010 19:59:44)

Re: delfino

paolac ha scritto:

Ciao, avrò allora pazienza e proverò finche non ci riesco

Se vuoi la testimonianza di uno che col delfino ci sta dentro fino al collo con delusioni,scoramenti, e sentori di avercela fatta questo sono io.Io sono anni che ci provo a nuotarlo con alterne fortune.Ultimamente sono in mano ad un bravo allenatore ex agonista di fama europea che mi segue.Io ho capito queste cose che ti voglio suggerire e ti prego di farle tue perchè nessuno te le dice,per un motivo o per l'altro (tranne i nostri ottimi stefano 62 e marina e qualche altro che ci è arrivato prima di noi).
1- Non nuotare mai il delfino in maniera nervosa,ti irrigisisci e basta.Impara bene, per prima cosa, la nuotata subacquea.Prima con le pinne  e poi senza.Senti l'acqua fluire sopra la testa e la nuca.Tieni sempre la testa bassa e muovi il bacino. Tante ma tante tante vasche solo così.Serve un casino credimi.
2-Pensare bene e sempre a quello che fai.Con il delfino NON funzionano gli automatismi degli altri stili.Quindi ripetersi tutte le volte adesso faccio questo, adesso alzo quell'altro.Il delfino va sempre esercitato se no lo si perde.E come l'inglese....
3-La testa ha un ruolo focale e fondamentale.E' lei che comanda la nuotata assieme al movimento di bacino e di spalle.Quindi occhio alla testa.
4-Le braccia devono uscire relativamente poco alte sul pelo dell'acqua in maniera inerziale con le mani morbide, palme rivolte in giù e verso il dietro.Le braccia vanno spinte sottacqua più indietro che si può.Poi, ti ripagano ricevendo una piacevole spinta verso avanti che serve per non forzare il movimento di recovering delle braccia .Scattano da sole e sanno dove andare.Non serve controllarle anzi ho imparato che è deleterio.
5-Le braccia vanno distese in avanti,ma belle distese!!! Direi belle allungate per quanto si può.Più si allungano e meglio è.Le spalle seguono docilemnte questo movimento di allungamento.Mani estroflesse con pollici che guardano in giù.Distanza tra le braccia pressochè uguale a quella dell'apertuta delle spalle.Questo è un passo importante che mi ha fatto scervellare per mesi ma che soi è risolto da solo.
6-Altro passo che mi ha spaccato il cervello per anni.Se guardi un nuotatore a delfino che fila via noterai che fa presa immediatamente nell'acqua,ossia le sue mani vanno immediatmente in presa e NON CI SONO PAUSE.Mi chiedevo ma come caspita fa? Nessuno mi ha mai risposto.E sai perchè? Perchè ho capito solo adesso (nuotandolo il delfino!) che quella presa che vedo è un illusione ottica.Nel senso che quella presa è il risultato delle braccia che vanno belle luuuunghe in acqua accelerate dalla forza d'inerzia in ingresso che automaticamente le allarga e le fa andare in presa.Il nuotatore manco si accorge che va subito in presa.Ci va e basta.Peccato che io sono duro di comprendonio e non ci arrivavo.
7-La respirazione che sembra una cosa impossibile in realtà non lo è se si ha l'accortezza di tenere la testa decisamente attaccata al pelo dell'acqua e di estrofletterla MA NON SOLLEVARLA per respirare.Se la si estroflette non si beve e si viaggia bene ....se la sollevi affondi immediatamente e ciao...nuotata. Ho imparato che meno  si respira e meglio è.La nuotata regge cmq bene, poi si estroflette di nuovo per respirare e via subito la testa (quasi) sotto.
8-Facendo il discorso che ti ho detto prima di braccia luuuuunghe e di testa bassa,si avverte che il bacino solleva benisismo le gambe e non c'è molto bisogno di controllarle.Vengono su quasi da sole.
9-Usare molto il pull buoy e fare moltissime vasche di braccia.Il mio allenatore dice che il pull buoy per me deve essere la  coperta di Linus.Durante queste stancanti nuotate con il pull ho scoperto il meccanismo della presa in acqua senza pausa.Quindi credimi...servono..anche se adesso devo farne 50 metri a blocco e non più 25 se no durante le gare faccio certe figuracce di m.... per mancanza di resistenza. (vedi miei post prededenti)
9-seguire attentamente i consigli di Stefano e Marina postati ultimamente.Sono una miniera d'oro per noi poveri tapini.
Ciao ed auguri.....ce la sto facendo io e quindi non ci sono barriere.

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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505

Re: delfino

io se mi applico a pensare queste cose peggioro solo la situazione wink

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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Re: delfino

carlo994 ha scritto:

io se mi applico a pensare queste cose peggioro solo la situazione wink

Infatti non ci devi pensare,sono cose che il tuo istruttore deve proporti in un ordine preciso,e passare alla successiva solo al momento giusto,quando il punto precedente è stato assimilato e può andare in automatico mentre tu ti concentri su UNA cosa solamente,cioè il punto che in quel momento il tuo istruttore reputa prioritario per te.

Comunque devo dire che sono impressionato:Rebutia ha esposto un mucchio di cose non solo molto vere e preziose,ma che (purtroppo) in grande misura non fanno parte del bagaglio di conoscenze di molti istruttori e altrettanti allenatori (infatti il delfino non è lo stile più difficile,è solo quello peggio insegnato perchè troppi tecnici non sanno neppure nuotarlo).
Credo davvero che se Rebutia avesse figli,farebbe meglio ad insegnargli lui stesso il delfino;visto il suo post precedente è difficile che trovi un insegnante più informato di lui sulla tecnica (e un pò anche sulla didattica) di questo stile.

Ciao

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Re: delfino

paolac ha scritto:

Ciao, avrò allora pazienza e proverò finche non ci riesco, comunque l'esercizio che hai proposto, ossia 50 stile e 25 delfino per iniziare mi può aitare molto. Per quanto riguarda l'istruttore che dovrebbe individuare i punti deboli e gli errori, forse posso anche capire che non vedendo la subacquea non capiscono bene cosa stai sbagliando.. A presto  smile

Io oggi sono stato 90 minuti a mollo per osservare quello che fanno sott'acqua i miei bambini mentre nuotano.

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Re: delfino

rebutia ha scritto:

.Il mio allenatore dice che il pull buoy per me deve essere la  coperta di Linus.Durante queste stancanti nuotate con il pull ho scoperto il meccanismo della presa in acqua senza pausa.Quindi credimi...servono..anche se adesso devo farne 50 metri a blocco e non più 25 se no durante le gare faccio certe figuracce di m.... per mancanza di resistenza. (vedi miei post prededenti)

Anche io ho fatto l'errore di arrivare alla gara 50 delfino senza (quasi) mai nuotarlo in allenamento (svista dovuta alla mancanza di pianificazione,problemi di tempo e di lavoro) e così ho fatto in vasca corta il tempo che faccio di solito in lunga.
Così oggi primo allenamento pianificato (dopo un periodo di malanni da freddo) mi sono fatto un bellissimo 12 x 50 delfino con riposo a calare,seguito da un bell' 8 x 25 al massimo ogni 50 secondi e da altri 2 x 50 delfino sciolto.
Stanchino,ma che meravigliosa sensazione che ti dà il delfino.

Ciao

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509

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

è difficile che trovi un insegnante più informato di lui sulla tecnica (e un pò anche sulla didattica) di questo stile.

Stefano sono anni che ci sbatto la testa sul delfino ma nessuno mai mi ha aiutato.Ho imparato più con voi e con il mio serio allenatore ex agonista in questi ultimi 2 mesi  che in anni di inutili falsi apprendimenti con la mia squadra master. Quello che ho scritto è quello che provo sulla mia pelle.Sono sensazioni.Credo possano aiutare gente meno in grazia di me.Tutto qui.

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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510

Re: delfino

rebutia ha scritto:
paolac ha scritto:

Ciao, avrò allora pazienza e proverò finche non ci riesco

Se vuoi la testimonianza di uno che col delfino ci sta dentro fino al collo con delusioni,scoramenti, e sentori di avercela fatta questo sono io.Io sono anni che ci provo a nuotarlo con alterne fortune.Ultimamente sono in mano ad un bravo allenatore ex agonista di fama europea che mi segue.Io ho capito queste cose che ti voglio suggerire e ti prego di farle tue perchè nessuno te le dice,per un motivo o per l'altro (tranne i nostri ottimi stefano 62 e marina e qualche altro che ci è arrivato prima di noi).
1- Non nuotare mai il delfino in maniera nervosa,ti irrigisisci e basta.Impara bene, per prima cosa, la nuotata subacquea.Prima con le pinne  e poi senza.Senti l'acqua fluire sopra la testa e la nuca.Tieni sempre la testa bassa e muovi il bacino. Tante ma tante tante vasche solo così.Serve un casino credimi.
2-Pensare bene e sempre a quello che fai.Con il delfino NON funzionano gli automatismi degli altri stili.Quindi ripetersi tutte le volte adesso faccio questo, adesso alzo quell'altro.Il delfino va sempre esercitato se no lo si perde.E come l'inglese....
3-La testa ha un ruolo focale e fondamentale.E' lei che comanda la nuotata assieme al movimento di bacino e di spalle.Quindi occhio alla testa.
4-Le braccia devono uscire relativamente poco alte sul pelo dell'acqua in maniera inerziale con le mani morbide, palme rivolte in giù e verso il dietro.Le braccia vanno spinte sottacqua più indietro che si può.Poi, ti ripagano ricevendo una piacevole spinta verso avanti che serve per non forzare il movimento di recovering delle braccia .Scattano da sole e sanno dove andare.Non serve controllarle anzi ho imparato che è deleterio.
5-Le braccia vanno distese in avanti,ma belle distese!!! Direi belle allungate per quanto si può.Più si allungano e meglio è.Le spalle seguono docilemnte questo movimento di allungamento.Mani estroflesse con pollici che guardano in giù.Distanza tra le braccia pressochè uguale a quella dell'apertuta delle spalle.Questo è un passo importante che mi ha fatto scervellare per mesi ma che soi è risolto da solo.
6-Altro passo che mi ha spaccato il cervello per anni.Se guardi un nuotatore a delfino che fila via noterai che fa presa immediatamente nell'acqua,ossia le sue mani vanno immediatmente in presa e NON CI SONO PAUSE.Mi chiedevo ma come caspita fa? Nessuno mi ha mai risposto.E sai perchè? Perchè ho capito solo adesso (nuotandolo il delfino!) che quella presa che vedo è un illusione ottica.Nel senso che quella presa è il risultato delle braccia che vanno belle luuuunghe in acqua accelerate dalla forza d'inerzia in ingresso che automaticamente le allarga e le fa andare in presa.Il nuotatore manco si accorge che va subito in presa.Ci va e basta.Peccato che io sono duro di comprendonio e non ci arrivavo.
7-La respirazione che sembra una cosa impossibile in realtà non lo è se si ha l'accortezza di tenere la testa decisamente attaccata al pelo dell'acqua e di estrofletterla MA NON SOLLEVARLA per respirare.Se la si estroflette non si beve e si viaggia bene ....se la sollevi affondi immediatamente e ciao...nuotata. Ho imparato che meno  si respira e meglio è.La nuotata regge cmq bene, poi si estroflette di nuovo per respirare e via subito la testa (quasi) sotto.
8-Facendo il discorso che ti ho detto prima di braccia luuuuunghe e di testa bassa,si avverte che il bacino solleva benisismo le gambe e non c'è molto bisogno di controllarle.Vengono su quasi da sole.
9-Usare molto il pull buoy e fare moltissime vasche di braccia.Il mio allenatore dice che il pull buoy per me deve essere la  coperta di Linus.Durante queste stancanti nuotate con il pull ho scoperto il meccanismo della presa in acqua senza pausa.Quindi credimi...servono..anche se adesso devo farne 50 metri a blocco e non più 25 se no durante le gare faccio certe figuracce di m.... per mancanza di resistenza. (vedi miei post prededenti)
9-seguire attentamente i consigli di Stefano e Marina postati ultimamente.Sono una miniera d'oro per noi poveri tapini.
Ciao ed auguri.....ce la sto facendo io e quindi non ci sono barriere.

Grazie! Metto subito in pratica! big_smile

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511

Re: delfino

la prima tapina in acqua sono io  smile big_smile

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di marina sito web

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512

Re: delfino

marina ha scritto:

la prima tapina in acqua sono io  smile big_smile

Marina adesso cominci tu con la depressione ed i sensi di colpa? Tiriamoci su il morale ragazzi se no è la disfatta!

Se ci credi....nell'acqua puoi volare.

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513

Re: delfino

Questa discussione è veramente interessante e utile per chi, come me, è alle sue prime esperienze con questo stile. Grazie ai vostri consigli (braccia, pull buoy e tante vasche!) riesco da un po' a concludere i 25 m senza andare in eccessivo affanno e mantenendo una nuotata corretta. Con l'istruttore sto lavorando su una nuotata molto tranquilla, lenta, rilassata, cercando di fare poche bracciate ma che spingano molto.
Ho un paio di domande su quanto ha esposto rebutia, che ringrazio per il bellissimo memorandum che ci ha fatto su questo stile.

Gambata: sento una sensazione bellissima in partenza, nella fase subacquea, ho proprio la percezione del movimento corretto del bacino e di questo ondeggiamento che fa muovere le gambe solo di riflesso. In realtà mi sembra che il movimento parta ancora da più su, quasi dal petto, ma non so se è giusto. Mi piace talmente tanto che faccio spesso un po' di mezze vasche in subacquea e vorrei trovare la stessa sensazione positiva a pelo d'acqua. smile Come faccio?

Respirazione/testa: sensazione ottima nelle bracciate in cui non respiro, sento che butto giù la testa bene facilitando la rotazione delle braccia, che si proiettano fuori e sanno da sole dove andare. Il problema è nelle bracciate con respirazione, in cui respiro troppo tardi, per cui non riesco a chiudere la testa in tempo. Avete qualche esercizio da suggerire per riuscire ad anticipare un po' la respirazione? Poi non ho capito bene cosa significa "estroflettere la testa ma non sollevarla", me lo spiegate in parole povere?

Grazie mille a tutti!

...nuota che ti passa...

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Re: delfino

sally ha scritto:

Gambata: sento una sensazione bellissima in partenza, nella fase subacquea, ho proprio la percezione del movimento corretto del bacino e di questo ondeggiamento che fa muovere le gambe solo di riflesso. In realtà mi sembra che il movimento parta ancora da più su, quasi dal petto, ma non so se è giusto. Mi piace talmente tanto che faccio spesso un po' di mezze vasche in subacquea e vorrei trovare la stessa sensazione positiva a pelo d'acqua. smile Come faccio?

Molto semplice,parti in scivolamento a pelo dell'acqua,esegui nel solito modo,con l'accorgimento di non fare mai uscire i piedi dall'acqua,per riuscirci occorre rallentare leggermente il movimento in modo da aspettare che la testa ritorni leggermente in su prima di preparare la gambata.

Ciao

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Re: delfino

sally ha scritto:

Respirazione/testa: sensazione ottima nelle bracciate in cui non respiro, sento che butto giù la testa bene facilitando la rotazione delle braccia, che si proiettano fuori e sanno da sole dove andare. Il problema è nelle bracciate con respirazione, in cui respiro troppo tardi, per cui non riesco a chiudere la testa in tempo. Avete qualche esercizio da suggerire per riuscire ad anticipare un po' la respirazione? Poi non ho capito bene cosa significa "estroflettere la testa ma non sollevarla", me lo spiegate in parole povere?

La respirazione ritardata è la migliore ma è la più difficile.
Estroflettere invece che sollevare,significa che il blocco testa\spalle non deve uscire dall'acqua,ma è la faccia che deve ruotare in avanti in modo da respirare tenendo il mento e il collo ancora appoggiati all'acqua,perchè se invece lo sollevi sei subito soggetta alla forza di gravità e ripiombi in acqua,se invece il peso della testa viene sostenuto dal'acqua il collo è più rilassato e la faccia esce più facilmente.
Nel momento in cui le mani hanno agganciato acqua e sono arrivate sulla verticale delle spalle,allunga il collo (iperestensione) mentre hai ancora la faccia nell'acqua,subito dopo riuscirai a sollevare (ruotare) meglio la faccia grazie al fatto di avere distanziato di un paio di millimetri le vertebre cervicali.

Ciao

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516

Re: delfino

Stefano, scusa se ribatto sullo stesso punto, ma io ho a che fare con molti principianti del delfino e nessuno di loro riesce ad uscire con le braccia fuori dell'acqua e quindi fanno il recupero strascicandole sull'acqua frendando, manca poco e vanno all'indietro! yikes Ma a te non capitano questi casi? E cosa fai?

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517

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:
sally ha scritto:

Respirazione/testa: sensazione ottima nelle bracciate in cui non respiro, sento che butto giù la testa bene facilitando la rotazione delle braccia, che si proiettano fuori e sanno da sole dove andare. Il problema è nelle bracciate con respirazione, in cui respiro troppo tardi, per cui non riesco a chiudere la testa in tempo. Avete qualche esercizio da suggerire per riuscire ad anticipare un po' la respirazione? Poi non ho capito bene cosa significa "estroflettere la testa ma non sollevarla", me lo spiegate in parole povere?

La respirazione ritardata è la migliore ma è la più difficile.
Estroflettere invece che sollevare,significa che il blocco testa\spalle non deve uscire dall'acqua,ma è la faccia che deve ruotare in avanti in modo da respirare tenendo il mento e il collo ancora appoggiati all'acqua,perchè se invece lo sollevi sei subito soggetta alla forza di gravità e ripiombi in acqua,se invece il peso della testa viene sostenuto dal'acqua il collo è più rilassato e la faccia esce più facilmente.
Nel momento in cui le mani hanno agganciato acqua e sono arrivate sulla verticale delle spalle,allunga il collo (iperestensione) mentre hai ancora la faccia nell'acqua,subito dopo riuscirai a sollevare (ruotare) meglio la faccia grazie al fatto di avere distanziato di un paio di millimetri le vertebre cervicali.

Ciao

però se ti trovi l'onda di quello davanti che nuota è un problemino wink io nuoto così(credo..) e mi trovo sempre con la testa che si alza a fil d'acqua e bevo un sacco hmm

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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518

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

per riuscirci occorre rallentare leggermente il movimento in modo da aspettare che la testa ritorni leggermente in su prima di preparare la gambata

Ecco, mi hai fatto venire in mente che a pelo d'acqua mi viene spontaneo fare un movimento piccolo e veloce, invece in subacquea lento e ampio. Proverò a rallentare e vediamo se va meglio. Per la respirazione, probabilmente sbaglio e alzo le spalle, anche perché come dice Carlo c'è il rischio di farsi delle belle bevute... Domani sperimento queste due cose!

ippocampo ha scritto:

Stefano, scusa se ribatto sullo stesso punto, ma io ho a che fare con molti principianti del delfino e nessuno di loro riesce ad uscire con le braccia fuori dell'acqua e quindi fanno il recupero strascicandole sull'acqua frendando, manca poco e vanno all'indietro!  Ma a te non capitano questi casi? E cosa fai?

Intanto ti rispondo io, che ho provato tutto questo sulla mia pelle! smile
Complice anche un fisico molto debole, all'inizio la bracciata a delfino mi sembrava pura fantascienza, mi stancavo tantissimo e le braccia non uscivano dall'acqua, facevo il recupero sott'acqua, una cosa terribile! sad Con santa pazienza ho lavorato due mesi con l'istruttore, che mi obbligava a fermarmi appena vedeva che non riuscivo a tirare più fuori le braccia dall'acqua. All'inizio mi faceva fare due-tre bracciate di fila, non di più, ma dovavano essere fatte bene, con la spinta fino in fondo in modo da fare il recupero per inerzia. Poi pian piano sono arrivata a mezza vasca e adesso riesco a fare la vasca completa senza neanche stancarmi troppo. Anche adesso sta molto attento a non farmi stancare su questo stile, diluendo le vasche a delfino nel corso di tutta la lezione o facendomi fare recuperi lunghi, perché non vuole assolutamente che mi abitui a nuotarlo male a causa della stanchezza delle braccia. Anche stefano e marina mi avevano consigliato di fermarmi quando la bracciata diventa scorretta, magari facendone ancora un paio, ma non di più. Su di me questo sistema ha funzionato bene, ci ho messo un po' di tempo ma è servito.

...nuota che ti passa...

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519

Re: delfino

esatto wink
insisti con le esercitazioni di braccia...è la resistenza alla forza che quando manca fa fare certe cose... smile capita veramente spesso:la cosa più complicata all'inizio nell'impostazione della nuotata è la resistenza alla forza delle braccia:il delfino coordinativamente non è molto difficile smile seve forza all'inizio sopratutto perchè si scivola poco non avendo bel chiara la tecnica...poi,nel delfino il recupero è solo didattico:di fatto le braccia non riposano mai!!!

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Re: delfino

ippocampo ha scritto:

Stefano, scusa se ribatto sullo stesso punto, ma io ho a che fare con molti principianti del delfino e nessuno di loro riesce ad uscire con le braccia fuori dell'acqua e quindi fanno il recupero strascicandole sull'acqua frendando, manca poco e vanno all'indietro! yikes Ma a te non capitano questi casi? E cosa fai?

Io riesco a fare uscire le braccia (belle diritte) anche ai bambini di sei anni,di solito subito ai primi tentativi,perchè il delfino è lo stile più facile da insegnare.
Naturalmente bisogna dare gli input giusti prima del tentativo:io raccomando di immaginarsi di essere una barca che deve procedere nel mare calmo,senza dondolare su e giù,senza muovere nè piegare le gambe (oppure farle a crawl),senza assolutamente provare a respirare e senza piegare le braccia per alcun motivo.
Dicendo (e poi assicurandomene) di prendere l'acqua e di accompagnarla piano verso la pancia e poi gettarla fuori molto forte,non verso il soffitto,bensì lateralmente,cioè destra e sinistra.
Poi mostro il movimento corretto.
Eventualmente li prendo fuori dall'acqua e guido il movimento lentamente IMPEDENDO ogni tentativo di extrarotazione delle mani,che interromperebbe il ritorno balistico delle braccia.

Al primo tentativo mi assicuro che:
1 NON respirino mai,quattro o cinque bracciate in apnea e l'esercizio è completo.
2 che non dondolino su e giù
3 che (quindi) non producano un movimento circolare e verticale verso il fondo,ma lineare.
4 che spingano piano verso la pancia e forte nell'uscita,senza tuttavia fare alcuna pausa.

Proprio stasera l'ho proposto ad un gruppo di adulti di terzo livello,cioè non ancora in grado di fare comodamente una vasca a crawl o a dorso senza farsi venire le palpitazioni,eppure me lo hanno fatto tutti correttamente al primo tentativo,otto su otto.

Osserva i tuoi allievi che non riescono a fare uscire le braccia (o che le piegano),sicuramente commetteranno uno dei seguenti errori,causa diretta della situazione:
respirano e si mettono in piedi (piegano le gambe)
scavano troppo a fondo con le braccia
mettono troppa forza in ingresso,per cui non ne hanno più per lanciarle fuori
ruotano le mani nel momento della spinta,ed escono con i gomiti piegati

Elimina l'errore primario e vedrai che le braccia escono distese.
Se ancora non bastasse,mettili a pancia sotto su una tavoletta e fagli fare le bracciate doppie come i surfisti a caccia dell'onda:togliere parte del corpo dall'acqua diminuisce il carico della spinta di braccia e risulta possibile anche per i meno forti.

Ciao

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521 (modificato da ippocampo 16-04-2010 12:42:19)

Re: delfino

Grazie a tutti!
Molto bello l'esercizio sulla tavoletta!
Ora però, scusate la lungagnata ma spiego meglio il perché della mia domanda perché sennò ci faccio una figuraccia! roll
Io faccio solo un corso adulti I livello e lezioni private a persone di una certa età che non fanno il delfino. Quelli del corso mi arrivano dall'ambientamento e principalmente devo insegnare loro la respirazione a stile e poi il dorso e basta. Solo se rimangono con me per più tempo inizio ad insegnare anche la rana. Il fatto è che da un po' di tempo quando fanno delfino nella corsia accanto i miei si lamentano per le onde (e hanno ragione) così continuo a notare queste braccia che non vogliono uscire dall'acqua.  Addirittura un mio ex allievo, ora in corsia, si vanta che l'istruttrice lo ritiene bravo a delfino ma io, sinceramente, finché non vedo le braccia che recuperano fuori, non lo considero "delfino" ma semmai un tentativo!
In passato si era discusso (su questo forum), del fatto che alcuni hanno le spalle talmente bloccate che impediscono effettivamente di far uscire fuori le braccia dall'acqua ma l'altro giorno ho fatto provare mio marito (per la prima volta), che non è affatto legato di spalle, e nemmeno lui ce la faceva; per questo sono tornata qua a chiedere consiglio perché non mi sembrava possibile che si trattasse, per tutti, solo di un fatto di spalle legate e mio marito mi ha dato la conferma. Tra l'altro immagino che se anche uno ha le spalle abbastanza legate, semmai uscirà più largo, ma almeno un pochino deve farcela, no? E' vero che la coordinazione a delfino non è difficile da imparare e insegnare, infatti io l'ho imparato bene anche da sola, ma sono d'accordo con voi che inizialmente bisogna insistere sul far eseguire i movimenti corretti perché trovo del tutto inutile far eseguire delle vasche intere con le braccia strasciate (non li posso più vedere! Che tristezza!), probabilmente altri istruttori si aspettano che dai e dai, alla fine, a forza di insistere, poi riescano da soli a tirare fuori dall'acqua le braccia ...non so.

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Re: delfino

Probabilmente gli istruttori che propongono vasche anche quando non è assolutamente il caso,è perchè molto semplicemente brancolano nel buio e sperano nella Divina Provvidenza che venga ad aiutare quei poveri disgraziati dei loro allievi.

Ciao

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523

Re: delfino

...nel delfino è indispensabile la massima escursione articolare,quindi magari nei soggetti rigidi,meglio insistere su questo aspetto wink

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524

Re: delfino

Infatti io avevo proposto un po' di esercizi di stretching per sciogliere le spalle, tu cosa fai fare Marina?

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Re: delfino

Io dò loro un salsicciotto da tenere orizzontale e alto sopra la testa,a braccia distese e inizialmente bene allargate.
Poi chiedo circonduzioni di braccia avanti e indietro in modo da portare il salsicciotto giù in avanti fino alle gambe,poi ancora su,poi giù dietro alla schiena fino quasi al sedere,e così via,senza MAI piegare le braccia.
Progressivamente,nel tempo,cercare di ravvicinare le mani nella presa del salsicciotto (sempre più difficile).

Ciao

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