spalla (Page 1 of 2)

Non me ne intendo molto ma ipotizzo, potrebbe essere che ti sei allenata troppo nell'ultimo periodo o in maniera particolarmente intensa sollecitando oltre il dovuto la spalla, anche a me capita ogni tanto... per farti un esempio una settimana ho usato parecchio le palette e per un paio di giorni ho avuto dolorini alla spalla solo quando ero a riposo (ovvero a muscolo freddo) il che è una cosa che accade spesso..

Se fosse grave in teroria dovrebbe farti molto più male quando la muovi e il dolore dovrebbe aumentare sempre più man mano che nuoti fino a renderti impossibile continuare.

Quindi non sò cos'è ma secondo me non è grave :-)

io ho semplicemente smesso di fare palette per un pò, e sono stato fermo tre giorni, poi ho ricominciato a nuotare con calma e poi di nuovo al solito ritmo, non ho più avuto rogne...

se non ti passa in breve tempo magari fai un salto dal medico.

A me è capitato due volte di accusare dolori: una volta alla spalla, facevo fatica a sollevare il braccio perché sentivo dolore al deltoide. Ho anche pubblicato un post al riguardo, e quella volta ho fatto un'ecografia.
Era ottobre, e avevo ripreso l'attività dopo il periodo di pausa estivo.
Una semplice tendinite: si è risolto tutto da solo.

Questa primavera invece ho accusato dolori più importanti al gomito: un dolore di tipo reumatico, probabilmente concomitante a qualche altro tipo di disturbo. Anche questo si è risolto da sè.

Un'ecografia costa poco, sia in termini di soldi, sia di tempo.

Più significativa invece una sensazione di dolia dovuta a un mio vizio posturale alla caviglia: anche lì ho consultato degli specialisti e ho fatto una risonanza magnetica: il fisioterapista a voluto escludere episodi traumatici dei quali magari non mi ero a suo tempo neanche accorto (che so, una storta trascurata)

Oggiogiorno fortunatamente le tecnologie ci mettono a disposizione strumenti diagnostici efficaci: credo sia saggio approfittarne.

usate il fastumgel

Fortunatamente nessuno sembra aver notato che ho scritto "...il fisioterapista a voluto..." senza "h"...

Io me ne ero accorto ma ho subito pensato ad un banale errore di battitura.
Del resto ................. ricordo che alcuni giorni fa hai ricevuto i complimenti per la tua scrittura.
Quindi ......... non ho voluto rompere l'incantesimo.
Ciao.

Ho pensato di attaccarmi a questo topic per non creare ridondanze. Il mio problema alla spalla non è quello che ho trovato descritto in questo ed altri topic ma spero che possiate darmi una mano.

Intorno al 2005 ho iniziato a fare nuoto libero. Avevo una buona acquaticità ma nessuna tecnica e con il tempo ho sviluppato un dolore al braccio (nel terzo prossimale, dove dovrebbe inserirsi il deltoide). Quando si presentava smettevo di nuotare per qualche tempo, ma intorno al 2008 arrivai al punto che dopo solo 2-3 nuotate mi veniva il dolore e persisteva per giorni/settimane manifestandosi nella vita quotidiana: quando si è a letto e si tira la coperta, quando si mette la retromarcia, ecc... Nel marzo 2009 ho fatto visita fisiatrica con ecografia che ha mostrato un allontanamento della clavicola dall'acromion (micro-anteriorizzazione della spalla) accompagnato da fenomeni infiammatori. La cuffia dei rotatori sembrava a posto in quanto i movimenti passivi del braccio non davano dolore. Il dolore all'inserzione del deltoide quindi doveva essere un dolore causato dal'infiammazione articolare. Ho fatto laserterapia e massoterapia di scollamento della scapola, ovviamente abbandonando il nuoto. Agosto 2009 nessun dolore. Novembre 2009 ricomincio a nuotare molto gradualmente, con l'istruttore. La spalla sporadicamente riprende a farmi male quando faccio qualcosa in più, per esempio quando ho iniziato a nuotare tutti i giorni. Allora riposo (anche una settimana) e poi passa. Questo non mi fa sentire libera di spingermi oltre, di dare il 100%. Chiaramente di mese in mese miglioro comunque, eppure mi chiedo cosa potrei fare per liberarmi di questa spada di Damocle.
Gli esercizi preventivi li ho visti, alcuni li facevo già (quotidianamente ruoto e sgranchisco le spalle per qualche minuto). Quello con le braccia distese in avanti e le mani poggiate al muro che ruotano le fa "scrocchiare" tantissimo.
Ma cosa posso fare, in vasca, per avere una bracciata "perfetta", almeno dal punto di vista della salute?

Grazie se qualcuno a letto fino a quì e grazie millissime se qualcuno mi risponderà!

Potrebbe anche essere che il problema risalga ad altre zone del corpo però penso che se si presenta con il nuoto vuol dire che è nel nuoto che devo cercare di modificare qualcosa...

Inoltre... ho poca fiducia di questo genere di professionisti (fisioterapisti, osteopati, chiropratici) perchè ci si può ritrovare ad uscire un mare di soldi per un mare di terapia ed essere sempre allo stesso punto. Se vado dal dentista per una carie so che me la guarisce, se vado da un osteopata so che mi cura ma non so se mi guarisce (e probabilmente non lo sa neanche lui). Non incolpo gli osteopati, il limite non è loro, ma della scienza che ci sta dietro che non è ancora adeguatamente sviluppata (purtroppo). Se conoscessi un osteopata fidato che mi dicesse "se fai così guarisci sicuro" oppure "se fai così può essere che guarisci o può essere che no" almeno saprei a cosa vado incontro, invece la frase tipo è "iniziamo così e vediamo..." e dopo tutto quello che ho già fatto (e speso) per me non è abbastanza...

Da quello che mi hai scritto capisco che sei una persona seria e che probabilmente diventerai una brava osteopata. Non metto in dubbio lo studio che sta dietro la professione, metto in dubbio alcuni professionisti. Sento dire continuamente di gente che viene sballottolata quà e la (anche agopunturisti per dire...) per un ernia al disco solo perchè non si vogliono rassegnare a ciò che gli ha detto il medico fin dall'inizio, ovvero che in quel caso non si poteva guarire. Io mi sono sentita presa in giro dal fisiatra, che la parola "guarigione" l'ha usata. E questo te lo ripeto per sottolineare che non sto facendo una distinzione "medicina tradizionale/medicina alternativa" in quanto il fisiatra è medico chirurgo e se mi dice "guarisce" io mi aspetto che sia così com'è se prendo un antibiotico per un infezione.
Probabilmente io ho avuto a che fare con gente poco seria... ma fino a quando non lavorerò e avrò soldi miei da "rischiare" oppure non conoscerò un professionista fidato mi asterrò...
Sai perchè sono così diffidente di medici e sanitari? Studio medicina...

Grazie, lo farò!
Intanto sto super concentrata sulla bracciata... anche se mi sembra di farla sempre uguale...

Esatto,mandaci un filmino che così verifichiamo se il nuoto possa essere,se non la causa prima della patologia,magari una occasione per peggiorarla.

Più sopra hai espresso il desiderio di sviluppare una azione tecnica tale da preservarti la salute.
Hai fatto centro,infatti pur non esistendo MODELLI definitivi di nuotata (come dice Marina la nuotata perfetta non esiste),esistono però postulati biomeccanici da rispettare affinchè il nuoto non produca guasti.
Questi parametri non sono di carattere spaziale,bensì biomeccanico e dinamico.
Traduzione:non serve imparare cosa deve fare al millimetro ogni parte del corpo come per mimare una figura astrattta nello spazio,ma applicare semplicemente la forza giusta al momento giusto,sviluppando azioni rilassate e con uno scopo concreto.

Nel tuo caso specifico,la bracciata a crawl deve avvenire con mano intraruotata durante la passata subacquea,dopodichè la mano deve spingere l'acqua verso i piedi in accelerazione,in modo che il braccio fuoriesca dall'acqua PER INERZIA (invece che venire malamente strascinato dai muscoli della spalla) e compia la prima parte del recupero come se fosse una pallina attaccata ad un filo,cioè lasciando che rimbalzi in avanti bello alto e senza fare strani movimenti con la mano,che deve invece essere trasportata in avanti dalla rotazione (LIBERA) della spalla;dopodichè si lascia che la mano termini la sua corsa aerea dentro all'acqua per agguantare altra acqua da spingere per tirarsi in avanti.
Tutto questo va fatto lasciando che la spalla giri liberamente e esca comodamente dall'acqua.

Se invece per esempio le spalle restassero incollate all'acqua,oppure la mano si attivasse (extraruotando) e trascinasse il resto del braccio in avanti,come se la mano fosse un aereoplano che svolazza davanti al gomito,allora il tendine del deltoide andrebbe a strisciare sopra una montagnola ossea che abbiamo sulla testa dell'omero,per ognuna delle centinaia di bracciate,e alla lunga si infiammerebbe e provocherebbe lassità.

Non so se questo è il tuo effettivo problema,ma la nuotata sana che desideravi conoscere,che ti mette al riparo da possibili problemi, è quella che ho descritto sopra.

Ciao

fondamentalmente hai un problema di respirazione:alzi la testa dall'acqua mentre dovrebbe restare tutta dentro e uscire solo la bocca quel poco che basta per respirare...praticamenta vai in torsione col bacino e questo ti fa sollevare la spalla controlaterale mentre respiri...apoi la bracciata è molto corta:cerca di prendere l'acqua più lontano badando di tenere la spalla vicino l'orecchio:come se fossi dentro un tunnel largo quanto te...
fregatene d visualizzare e concentrati sull'intenzione:prendere acqua lontano e portarla sino al sedere con la spalla vicino l'orecchio...
sei anche un po'sincopata....non aspettare che finisca la bracciata da un lato prima di inizare l'altra:le braccia stanno sempre opposte!