stefano '62 ha scritto:Se invece mentre respira riesce a mantenere la velocità inerziale,l'equilibrio idrodinamico e la fluidità della nuotata,senza scossoni o beccheggi (come per esempio invece purtroppo fanno sia la Fede sia Paltrinieri) e senza peggiorare il drag,senza che la nuotata insomma cambi rispetto a quando non respira.....allora la tecnica (e quindi anche il punto) di respirazione è adeguata ai suoi equilibri.
stefano '62 ha scritto:Paltrinieri non usa la Hybrid,ma saltella e basta,o altrimenti dovremmo dire a) che la fa malissimo b) che dovrebbero dirglielo che ha senso solo nel 200\400.
Permettetemi una leggerissima divagazione, essendo istruttore (di palestra, non di nuoto, come ho detto già altre volte), non riesco a capire come sia possibile che atleti di livello mondiale possano presentare nella loro nuotata dei difetti macroscopici che generalmente si correggono a chi (come me) nuota da poco tempo. Intendo dire, i giovani atleti agonisti hanno alle spalle, mediamente, dieci o quindici anni di nuoto, ciò significa aver ripetuto lo stesso movimento migliaia o forse milioni di volte, tanto ciò premesso, non riesco proprio a capire (dovrei dire: "ad accettare") come sia possibile che possano ancora presentare difetti di nuotata quali una scarsa tecnica di respirazione o una bracciata asimmetrica. Indubbiamente una cosa è lo stile personale, che ogni atleta apporta quando raggiunge un livello avanzato, una cosa è però la tecnica di base. Se per respirare è ormai risaputo che la testa deve stare bassa lasciando la nuotata quanto più possibile fluida e non a "singhiozzo", delle due l'una: o l'allenatore non la corregge, ergo, non è capace, o l'atleta pur essendo un campione è un po' tonto
Poi, per carità, ogni atleta sviluppa il suo potenziale in modo diverso (resistenza specifica, potenza, intelligenza etc.), ma, a mio modo di vedere, una cosa è il potenziale, altra cosa è l'errore da nuotatore da diporto che dopo anni di esperienza è inammissibile.